902 resultados para Web of things


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The natural disposition of mankind is to want Utopia. In literature from the very beginning, from our most primitive to our most sophisticated verses, from the pens of atheists to acolytes, the human spirit has always scratched out, searched, even longed, for Utopias. When Utopias can somehow be linked to a political entity, the subsequent delirium from would-be followers numbers millions.

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The orb-web spiders are polyphagous animals in which the web plays a very important role in the capture of preys; oily droplets usually cover the capture-web of the spider Nephila clavipes and seem to be of great importance for prey capture. The knowledge of the chemical composition of these droplets is necessary to understand the function of this adhesive material in web mechanics and prey capture. A novel subclass of spider toxins, tetrahydro-beta-carboline, was identified among the weaponry of compounds present inside of oily droplets. This type of alkaloid is not common among the natural compounds of spider toxins. Apparently, when the prey arthropods get caught by the spider web, their bodies are covered with many adhesive oily droplets, which disrupt delivering the tetrahydro-beta-carboline to the direct contact with the prey integument. Toxicity assays demonstrated a potent lethal effect of the alkaloid toxin to the spider preys; topical applications of the teirahydro-beta-carboline at first caused clear signs of neurotoxicity, followed by the death of preys. The structure of the major component, a tetrahydro-beta-carboline, among the alkaloid toxins was elucidated by means of UV spectrophotometry, ESI mass spectrometry, H-1-NMR spectroscopy, and high-resolution mass spectrometry. The structure of the natural toxin was determined as 1-(2-guanidinoethyl)-1,2,3,4-tetrahydro-6-hydroxymethyl)-beta-carboline; the investigation of the pharmacological properties and neurotoxic actions of this compound may be used in the future as reference for the development of new drugs to be applied at level of pest control in agriculture.

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Three bradykinin-related peptides (nephilakinins-I to -III) and bradykinin itself were isolated from the aqueous washing extract of the capture web of the spider Nephila clavipes by gel permeation chromatography on a Sephacryl S-100 column, followed by chromatography in a Hi-Trap Sephadex-G25 Superfine column. The novel peptides occur-red in low concentrations and were sequenced through ESI-MS/MS analysis: nephilakinin-I (G-P-N-P-G-F-S-P-F-R-NH2), nephilakinin-Il (E-A-P-P-G-F-S-P-F-R-NH2) and nephilakinin-III (P-S-P-P-G-F-S-P-F-R-NH2)- Synthetic peptides replicated the novel bradykinin-related peptides, which were submitted to biological characterizations. Nephilakinins were shown to cause constriction on isolated rat ileum preparations and relaxation on rat duodenum muscle preparations at amounts higher than bradykinin; apparently these peptides constitute B-2-type agonists of ileal and duodenal smooth muscles. All peptides including the bradykinin were moderately lethal to honeybees. These bradykinin peptides may be related to the predation of insects by the webs of N. clauipes. (c) 2005 Elsevier B.V. All rights reserved.

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A novel chemical subclass of toxin, [1-(3-diazenylphenyl) ethanol]iron, was identified among the compounds present in the web of the spider Nephila clavipes. This type of compound is not common among natural products, mainly in spider-venom toxins; it was shown to be a potent paralytic and/or lethal toxin applied by the spider over its web to ensure prey capture only by topical application. The structure was elucidated by means of ESI mass spectrometry, H-1-NMR spectroscopy, high-resolution (HR) mass spectrometry, and ICP spectrometry. The structure of [1-( 3-diazenylphenyl)ethanol] iron and the study of its insecticidal action may be used as a starting point for the development of new drugs for pest control in agriculture.

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The Internet of Things is a new paradigm where smart embedded devices and systems are connected to the Internet. In this context, Wireless Sensor Networks (WSN) are becoming an important alternative for sensing and actuating critical applications like industrial automation, remote patient monitoring and domotics. The IEEE 802.15.4 protocol has been adopted as a standard for WSN and the 6LoWPAN protocol has been proposed to overcome the challenges of integrating WSN and Internet protocols. In this paper, the mechanisms of header compression and fragmentation of IPv6 datagrams proposed in the 6LoWPAN standard were evaluated through field experiments using a gateway prototype and IEEE 802.15.4 nodes.

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Grazie al progresso dell'elettronica, ai giorni nostri, è possibile costruire dispositivi elettronici molto piccoli, che col passare del tempo lo sono sempre più. Questo ci permette di poter imboccare nuove strade nel mondo dell'informatica, sfruttando proprio questo fatto. Le dimensioni ridotte dei dispositivi in commercio, come sensori, attuatori, tag e tanto altro, sono particolarmente adatte a nuovi scenari applicativi. Internet of Things è una visione in cui Internet viene esteso alle cose. Facendo largo uso di dispositivi come sensori e tag è possibile realizzare sistemi intelligenti che possono avere riscontri positivi nella vita di tutti i giorni. Tracciare la posizione degli oggetti, monitorare pazienti da remoto, rilevare dati sull'ambiente per realizzare sistemi automatici (ad esempio regolare automaticamente la luce o la temperatura di una stanza) sono solo alcuni esempi. Internet of Things è la naturale evoluzione di Internet, ed è destinato a cambiare radicalmente la nostra vita futura, poichè la tecnologia sarà sempre più parte integrante della nostra vita, aumentando sempre più il nostro benessere e riducendo sempre più il numero delle azioni quotidiane da compiere. Sempre più sono middleware, le piattaforme e i sistemi operativi che nascono per cercare di eliminare o ridurre le problematiche relative allo sviluppo di sistemi di questo genere, e lo scopo di questa tesi è proprio sottolinearne l'importanza e di analizzare gli aspetti che questi middleware devono affrontare. La tesi è strutturata in questo modo: nel capitolo uno verrà fatta una introduzione a Internet of Things, analizzando alcuni degli innumerevoli scenari applicativi che ne derivano, insieme però alle inevitabili problematiche di tipo tecnologico e sociale. Nel secondo capitolo verranno illustrate le tecnologie abilitanti di Internet of Things, grazie alle quali è possibile realizzare sistemi intelligenti. Nel terzo capitolo verranno analizzati gli aspetti relativi ai middleware, sottolineandone l'importanza e prestando attenzione alle funzioni che devono svolgere, il tutto riportando anche degli esempi di middleware esistenti. Nel quarto capitolo verrà approfondito il middleware Java Embedded di Oracle.

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L'obiettivo su cui è stata basata questa Tesi di Laurea è stato quello di integrare la tecnologia delle Wireless Sensor Networks (WSN) al contesto dell'Internet delle cose (IoT). Per poter raggiungere questo obiettivo, il primo passo è stato quello di approfondire il concetto dell'Internet delle cose, in modo tale da comprendere se effettivamente fosse stato possibile applicarlo anche alle WSNs. Quindi è stata analizzata l'architettura delle WSNs e successivamente è stata fatta una ricerca per capire quali fossero stati i vari tipi di sistemi operativi e protocolli di comunicazione supportati da queste reti. Infine sono state studiate alcune IoT software platforms. Il secondo passo è stato quindi di implementare uno stack software che abilitasse la comunicazione tra WSNs e una IoT platform. Come protocollo applicativo da utilizzare per la comunicazione con le WSNs è stato usato CoAP. Lo sviluppo di questo stack ha consentito di estendere la piattaforma SensibleThings e il linguaggio di programmazione utilizzato è stato Java. Come terzo passo è stata effettuata una ricerca per comprendere a quale scenario di applicazione reale, lo stack software progettato potesse essere applicato. Successivamente, al fine di testare il corretto funzionamento dello stack CoAP, è stata sviluppata una proof of concept application che simulasse un sistema per la rilevazione di incendi. Questo scenario era caratterizzato da due WSNs che inviavano la temperatura rilevata da sensori termici ad un terzo nodo che fungeva da control center, il cui compito era quello di capire se i valori ricevuti erano al di sopra di una certa soglia e quindi attivare un allarme. Infine, l'ultimo passo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare le performance del sistema sviluppato. I parametri usati per effettuare queste valutazioni sono stati: tempi di durata delle richieste CoAP, overhead introdotto dallo stack CoAP alla piattaforma Sensible Things e la scalabilità di un particolare componente dello stack. I risultati di questi test hanno mostrato che la soluzione sviluppata in questa tesi ha introdotto un overheadmolto limitato alla piattaforma preesistente e inoltre che non tutte le richieste hanno la stessa durata, in quanto essa dipende dal tipo della richiesta inviata verso una WSN. Tuttavia, le performance del sistema potrebbero essere ulteriormente migliorate, ad esempio sviluppando un algoritmo che consenta la gestione concorrente di richieste CoAP multiple inviate da uno stesso nodo. Inoltre, poichè in questo lavoro di tesi non è stato considerato il problema della sicurezza, una possibile estensione al lavoro svolto potrebbe essere quello di implementare delle politiche per una comunicazione sicura tra Sensible Things e le WSNs.

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La tesi propone una soluzione middleware per scenari in cui i sensori producono un numero elevato di dati che è necessario gestire ed elaborare attraverso operazioni di preprocessing, filtering e buffering al fine di migliorare l'efficienza di comunicazione e del consumo di banda nel rispetto di vincoli energetici e computazionali. E'possibile effettuare l'ottimizzazione di questi componenti attraverso operazioni di tuning remoto.

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Realizzazione di un supporto CoAP per il framework Kura con le seguenti caratteristiche: 1. Ottima scalabilità, ad organizzazione gerarchica, con aggiunta e rimozione dinamica di nodi e gestione automatica delle disconnessioni. 2. Integrazione efficiente di tecnologie CoAP ed MQTT progettate appositamente per l’IoT tramite lo sviluppo di un pattern di comunicazione per la gestione degli scambi delle informazioni. 3. Un limitato uso di risorse con modifiche su entrambe le implementazioni standard dei protocolli usati in modo tale da adattarle agli obiettivi prefissati. Il tutto a un costo bassissimo, dato che si basa su tecnologie open e grazie alla possibilità di utilizzo su Raspberry Pi.

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Questa tesi si pone l'obiettivo di esplorare alcuni aspetti di uno dei settori più in crescita in questi anni (e nei prossimi) in ambito informatico: \textbf{Internet of Things}, con un occhio rivolto in particolar modo a quelle che sono le piattaforme di sviluppo disponibili in questo ambito. Con queste premesse, si coglie l'occasione per addentrarsi nella scoperta della piattaforma realizzata e rilasciata da pochi mesi da uno dei colossi del mercato IT: Microsoft. Nel primo capitolo verrà trattato Internet of Things in ambito generale, attraverso una panoramica iniziale seguita da un'analisi approfondita dei principali protocolli sviluppati per questa tecnologia. Nel secondo capitolo verranno elencate una serie di piattaforme open source disponibili ad oggi per lo sviluppo di sistemi IoT. Dal terzo capitolo verrà incentrata l'attenzione sulle tecnologie Microsoft, in particolare prima si tratterà Windows 10 in generale, comprendendo \emph{UWP Applications}. Di seguito, nel medesimo capitolo, sarà focalizzata l'attenzione su Windows IoT Core, esplorandolo dettagliatamente (Windows Remote Arduino, Modalità Headed/Headless, etc.). Il capitolo a seguire concernerà la parte progettuale della tesi, comprendendo lo sviluppo del progetto \textbf{Smart Parking} in tutte le sue fasi (dei Requisiti fino ad Implementazione e Testing). Nel quinto (ed ultimo) capitolo, saranno esposte le conclusioni relative a Windows IoT Core e i suoi vantaggi/svantaggi.

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Il progresso scientifico e le innovazioni tecnologiche nei campi dell'elettronica, informatica e telecomunicazioni, stanno aprendo la strada a nuove visioni e concetti. L'obiettivo della tesi è quello d'introdurre il modello del Cloud computing per rendere possibile l'attuale visione di Internet of Thing. Nel primo capitolo si introduce Ubiquitous computing come un nuovo modo di vedere i computer, cercando di fare chiarezza sulla sua definizione, la sua nascita e fornendo un breve quadro storico. Nel secondo capitolo viene presentata la visione di Internet of Thing (Internet delle “cose”) che si avvale di concetti e di problematiche in parte già considerate con Ubiquitous computing. Internet of Thing è una visione in cui la rete Internet viene estesa agli oggetti di tutti i giorni. Tracciare la posizione degli oggetti, monitorare pazienti da remoto, rilevare dati ambientali sono solo alcuni esempi. Per realizzare questo tipo di applicazioni le tecnologie wireless sono da considerare necessarie, sebbene questa visione non assuma nessuna specifica tecnologia di comunicazione. Inoltre, anche schede di sviluppo possono agevolare la prototipazione di tali applicazioni. Nel terzo capitolo si presenta Cloud computing come modello di business per utilizzare su richiesta risorse computazionali. Nel capitolo, vengono inizialmente descritte le caratteristiche principali e i vari tipi di modelli di servizio, poi viene argomentato il ruolo che i servizi di Cloud hanno per Internet of Thing. Questo modello permette di accelerare lo sviluppo e la distribuzione di applicazioni di Internet of Thing, mettendo a disposizione capacità di storage e di calcolo per l'elaborazione distribuita dell'enorme quantità di dati prodotta da sensori e dispositivi vari. Infine, nell'ultimo capitolo viene considerato, come esempio pratico, l'integrazione di tecnologie di Cloud computing in una applicazione IoT. Il caso di studio riguarda il monitoraggio remoto dei parametri vitali, considerando Raspberry Pi e la piattaforma e-Health sviluppata da Cooking Hacks per lo sviluppo di un sistema embedded, e utilizzando PubNub come servizio di Cloud per distribuire i dati ottenuti dai sensori. Il caso di studio metterà in evidenza sia i vantaggi sia le eventuali problematiche che possono scaturire utilizzando servizi di Cloud in applicazioni IoT.

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La nostra sfida è stata sviluppare un dispositivo che potesse riunire differenti funzionalità, dalla telepresenza alla visione dei dati on demand, e fosse in grado di portare innovazione nel panorama attuale. Abbiamo quindi deciso di creare un device che potesse svolgere attività d’ispezione e monitoraggio, concentrandoci nel corso dell’implementazione su alcuni possibili campi di utilizzo. Il sistema che abbiamo realizzato è open-source, modulare e dinamico, in grado di rispondere a esigenze diverse e facilmente riadattabile. Il prototipo progettato è in grado di comunicare con uno smartphone, grazie al quale viene guidato dall’utente primario, e di trasmettere in rete i dati rilevati dai diversi sensori integrati. Le informazioni generate sono gestibili attraverso una piattaforma online: il device utilizza il Cloud per storicizzare i dati, rendendoli potenzialmente accessibili a chiunque. Per la configurazione hardware abbiamo usato la kit-board Pi2Go e la piattaforma Raspberry Pi, alle quali abbiamo unito una videocamera e alcuni sensori di prossimità, temperatura e umidità e distanza. È nato così il prototipo InspectorPi, un veicolo telecomandato tramite dispositivo mobile in grado di esplorare ambienti ostili in cui vi sono difficoltà fisiche o ambientali alle quali sovvenire.

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La seguente tesi ha come scopo la progettazione e la realizzazione di un sistema intelligente per la gestione e il monitoraggio dell'acqua in impianti facenti uso di docce attraverso 'l'Internet Of Things', con l'obiettivo di ridurre gli sprechi favorendo cosi un risparmio sia di tipo energetico sia di tipo idrico. Stabiliti i requisiti si passa alla fase di progettazione dove vengono analizzate tutte le funzionalità che il sistema deve soddisfare. Segue la fase di implementazione, il cui scopo e realizzare concretamente le funzionalità producendo un prototipo iniziale. Quest'ultimo sara sottoposto ad eventuali test per verificare il corretto funzionamento del sistema e delle singole parti che lo costituiscono.

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This thesis investigates the boundaries between body and object in J.K. Rowling’s Harry Potter series, seven children’s literature novels published between 1997 and 2007. Lord Voldemort, Rowling’s villain, creates Horcruxes—objects that contain fragments of his soul—in order to ensure his immortality. As vessels for human soul, these objects rupture the boundaries between body and object and become “things.” Using contemporary thing theorists including John Plotz and materialists Jean Baudrillard and Walter Benjamin, I look at Voldemort’s Horcruxes as transgressive, liminal, unclassifiable entities in the first chapter. If objects can occupy the juncture between body and object, then bodies can as well. Dementors and Inferi, dark creatures that Rowling introduces throughout the series, live devoid of soul. Voldemort, too, becomes a thing as he splits his soul and creates Horcruxes. These soulless bodies are uncanny entities, provoking fear, revulsion, nausea, and the loss of language. In the second chapter, I use Sigmund Freud’s theorization of the uncanny as well as literary critic Kelly Hurley to investigate how Dementors, Inferi, and Voldemort exist as body-turned-object things at the juncture between life and death. As Voldemort increasingly invests his immaterial soul into material objects, he physically and spiritually degenerates, transforming from the young, handsome Tom Marvolo Riddle into the snake-like villain that murdered Harry’s parents and countless others. During his quest to find and destroy Voldemort’s Horcruxes, Harry encounters a different type of object, the Deathly Hallows. Although similarly accessing boundaries between body/object, life/death, and materiality/immateriality, the three Deathly Hallows do not transgress these boundaries. Through the Deathly Hallows, Rowling provides an alternative to thingification: objects that enable boundaries to fluctuate, but not breakdown. In the third chapter, I return to thing theorists, Baudrillard, and Benjamin to study how the Deathly Hallows resist thingification by not transgressing the boundaries between body and object.