968 resultados para Vanini, Giulio Cesare, 1585-1619.


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Mercê das cerca de 45 edições em sete línguas publicadas entre 1585 e o termo do século XVI, a Historia de las cosas mas notables, ritos y costumbres del gran Reyno de la Chinado agostinho espanhol Juan González de Mendoza logrou ser o primeiro best-seller internacional sobre o mundo chinês e um dos mais influentes livros da proto-sinologia europeia de Quinhentos e Seiscentos. As reivindicações dos poderes seculares da colónia espanhola de Manila e dos mendicantes do Padroado por um lugar na China não só contribuíram decisivamente para a génese da obra, como ajudam a justificar o impacto que esta conseguiu na Europa culta da transição do século XVI para o século XVII. Seja como for, para a cabal compreensão deste caso editorial é necessário proceder a inquéritos complementares, como o que investigue o modo como frei González de Mendoza articulou as informações de origem espanhola e portuguesa de que dispôs para compor a sua síntese sobre a China. Neste particular, ganha especial importância observar o tratamento concedido aos conteúdos de índole geográfica e avaliar, a partir daí, as razões subjacentes a opções que certa vez denotam um recuo objectivo em relação às informações disponíveis, outras uma aparente ruptura face a textos de referência, outras ainda a recuperação de ideias há muito abandonadas nos meios de vanguarda que se iam encarregando da actualização do moderno conhecimento europeu sobre a China. A articulação entre algumas destas opções e o serviço da propaganda do acto missionário dos mendicantes espanhóis constitui uma das principais pistas a explorar.

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La tesi si occupa della traduzione di Measure for Measure di Shakespeare scritta da Cesare Garboli e pubblicata nel 1992 con Einaudi nella collana «Scrittori tradotti da scrittori». La traduzione fu concepita per il Teatro Stabile di Torino diretto da Luca Ronconi, che debuttò al teatro Carignano nel 1992 e venne successivamente ripresa, con alcune varianti, dalla compagnia di Carlo Cecchi nel 1998, per una nuova messinscena al teatro Garibaldi di Palermo. A partire dagli esiti più recenti dei Translation Studies, il lavoro sviluppa uno studio comparato, dal punto di vista linguistico e sotto il profilo ermeneutico, fra la traduzione di Garboli, il testo originale nelle due edizioni Arden e Cambridge e le traduzioni italiane di Measure for Measure pubblicate nel Novecento. La parte finale della tesi è dedicata alle messinscene a Torino e a Palermo: un confronto per evidenziare gli elementi che in entrambe appartengono alla strutturazione del testo tradotto e i caratteri specifici degli universi di finzione raffigurati dai due registi.

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La tesi riguarda il miniatore Giulio Clovio (Grižane, Croazia, 1498 – Roma, 1578), considerandolo come il fulcro di una rete di relazioni tra committenti, artisti e letterati. È divisa in tre parti, seguendo la vita dell’artista: giovinezza (1498-1534), maturità (1534-1561) e vecchiaia (1561-1578). Tra i committenti più significativi: Domenico e Marino Grimani e il cardinale Alessandro Farnese. Tra gli artisti italiani: Giulio Romano, Girolamo dai Libri, Valerio Belli, Sofonisba Anguissola. Tra gli artisti europei: Francisco de Hollanda, Pieter Brueghel il Vecchio, Bartholomeus Sprangher, El Greco e Lampsonio.

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Questo lavoro si concentra su un particolare aspetto della sfaccettata ricerca scientifica di Johannes Kepler (1571-1630), ossia quello teorico-musicale. I pensieri dell’astronomo tedesco riguardanti tale campo sono concentrati – oltre che in alcuni capitoli del Mysterium cosmographicum (1596) ed in alcune sue lettere – nel Libro III dell’Harmonices mundi libri quinque (1619), che, per la sua posizione mediana all’interno dell’opera, tra i primi due libri geometrici e gli ultimi due astronomici, e per la sua funzione di raccordo tra la «speculazione astratta» della geometria e la concretizzazione degli archetipi geometrici nel mondo fisico, assume la struttura di un vero e proprio trattato musicale sul modello di quelli rinascimentali, nel quale la «musica speculativa», dedicata alla teoria delle consonanze e alla loro deduzione geometrica precede la «musica activa», dedicata alla pratica del canto dell’uomo nelle sue differenze, generi e modi. La tesi contiene la traduzione italiana, con testo latino a fronte, del Libro III dell’Harmonice, e un’ampia introduzione che percorre le tappe fondamentali del percorso biografico e scientifico che hanno portato alla concezione di quest’opera – soffermandosi in particolare sulla formazione musicale ricevuta da Keplero, sulle pagine di argomento musicale del Mysterium e delle lettere, e sulle riflessioni filosofico-armoniche sviluppate negli anni di ricerca – e offre gli elementi fondamentali per poter comprendere l’Harmonice mundi in generale e il Libro III in particolare. A ciò si aggiunge, in Appendice, la traduzione, anch’essa con testo latino a fronte, della Sectio V, dedicata alla musica, del Liber IX dell’Almagestum novum (1651) di Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), interessante sia dal punto di vista della recezione delle teorie di Keplero che dal punto di vista della storia delle idee musicali.

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nach den Originalen d. K.u.K. Haus-, Hof- u. Staatsarchivs im Auftr. d. Hist. Lomm d. israelit. Kultusgemeinde in Wien hrsg. von Alfred Landau ...