995 resultados para SOLUCION SALINA
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L'obiettivo di questa tesi è lo studio del comportamento a corrosione per pitting dell’acciaio inox AISI 316L saldato TIG e sottoposto a differenti cicli di laminazione e di ripristino del film passivo.
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Lo studio utilizza dati a media risoluzione e ad alta risoluzione per analizzare la condizione di stress a cui viene sottoposta la vegetazione a seguito del fenomeno dell'intrusione salina nell'acquifero sottostante.
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E’ stata indagata dal punto di vista stratigrafico, geochimico e petrografico la successione di vulcaniti appartenenti alle formazioni Rocce di Barcone (Tufi Grigi dei Porri o Grey Porri Tuffs – GPT), Punta Sallustro, Punta di Megna e Serro dello Sciarato (Lucchi et al., 2013a, b), riferibili all’Epoca Eruttiva 5 (~70 - 57 ka) dell’evoluzione vulcanologica dell’isola Salina (isole Eolie), durante la quale si realizza l’edificazione della porzione medio-basale dello stratocono del Monte dei Porri. Attraverso un approccio basato sull’integrazione e correlazione di metodologie stratigrafiche, petrografiche e geochimiche si è giunti ad una ricostruzione dei meccanismi eruttivi, deposizionali e petrogenetici che sottendono la successione di eventi vulcanici responsabili dell’edificazione dello stratocono suddetto. Utilizzando l’analisi di litofacies si è giunti, anche attraverso le correlazioni stratigrafiche estese sull’isola di Lipari, alla definizione di cinque unità eruttive (EU1-EU5), rappresentanti il riferimento stratigrafico per la campionatura necessaria per caratterizzarle sia petrograficamente che geochimicamente. Il significato vulcanologico delle EU1-5 ha permesso di evidenziare che il Monte dei Porri è costituito, in larga parte, da un’articolata alternanza di depositi da caduta e da correnti piroclastiche (formati sia da pomici che da scorie), alla quale si intercalano colate laviche; all’interno dell’unità i prodotti analizzati evidenziano composizione dei magmi da trachi-dacitica (EU1), a basaltica e andesitico basaltica (EU2), a francamente andesitico basaltica (EU3); quest’ultima composizione caratterizza la EU4 (che evolve anche verso termini andesitici), e la EU5. In conclusione, l’integrazione di tutti i dati (stratigrafici, petrografici e geochimici) permette di affermare che l’attività vulcanica responsabile della messa in posto delle EU1-5 cominci con una fase di apertura del condotto eruttivo (fase esplosiva pliniana) accompagnata dall’emissione dei magmi più evoluti (EU1), residenti al top di una camera magmatica zonata. Ad essa presumibilmente segue il coinvolgimento dei livelli più profondi del reservoir magmatico dove risiedono i magmi più mafici (EU2 e EU3). La ripresa dell’attività vulcanica (dopo una stasi durante il quale i magmi mafici evolvono verso composizioni mediamente evolute) vede infatti l’emissione di prodotti andesitici (EU4) seguita da magmi meno evoluti (EU5) che porta ad un progressivo svuotamento del sistema.
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Esta memoria corresponde con ligeras variantes al no 988 de la Sección impresos.
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At head of title: The Auburn free press, extra. Auburn, August 28, 1830.
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Shipping list no.: 2009-0314-P.
Lâminas de água salina e doses de adubação orgânica na produção de palma Miúda adensada no semiárido
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Cactus pear is an important forage for livestock in semi-arid region of Brazil, due to its adaptation to climate conditions in this region, high productivity and nutritional value. The yield of this cactus has positively responded to techniques such as planting density, fertilization and cutting managements, however, in Rio Grande do Norte State, only certain areas have favorable climate conditions to the development of this crop. Drip irrigation, with a small amount of water, has proven to be an alternative to the viability of cactus pear cultivation in these areas. The research aimed to evaluate the effects of different levels of saline water and manure organic fertilization on the morphological characteristics and production of fresh and dry matter of the prickly-pear cactus cv. Miúda (Nopalea cochenillifera Salm Dick) in a dense planting system. The experiment was conducted at the Experimental Station of Terras Secas (EMPARN), Pedro Avelino, latitude 5°31'21" South and longitude 36°23'14" West. The soil was classified as Typical Cambisol Haplicum Carbonate and the water used in irrigation, C4S1T3 (5,25 dS.m-1), with planting spacing of 2.0 x 0.25 m (20,000 plants ha-1). A completely randomized design in a split plot was used, where water levels (0, 7.5, 15.0 and 30.0 mm month-1) with 10 days intervals, were the main plots and organic fertilization (0 , 25 and 50 Mg ha-1 yr-1) the subplots, with four replicates. The measured morphological characteristics were number of cladodes, height and volume of the plant; length, width, perimeter, thickness, area and cladodes area index, fresh and dry matter production, dry matter content, water use efficiency (WUE) and damage promoted by cochineal pest (Diaspis echinocacti) and soft rot (Erwinia carotovora). There was no influence (P>0.05) of organic fertilization on most variables, particularly in relation to the production of fresh and dry matter. The water levels had a significant influence (P<0.05) on most variables, promoting higher height and volume of the plants, larger and thicker cladodes, and increase on fresh and dry matter production (13.55 Mg DM ha-1 yr-1). The absence of irrigation caused a significant expansion in plant damage caused by the cochineal pest and when irrigated with different water levels there was an increase in damage and stand loss, caused by soft rot, been more intense at the higher water level.