1000 resultados para Normativo contabilistico


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In Italia, il contesto legislativo e l’ambiente competitivo dei Confidi è profondamente mutato negli ultimi anni a seguito dell’emanazione di due nuove normative: la “Legge Quadro” sui Confidi e la nuova regolamentazione del capitale di vigilanza nelle banche (c.d. "Basilea 2"). la Legge Quadro impone ai Confidi di adottare uno dei seguenti status societari: i) ente iscritto all’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB); ii) ente iscritto all’albo di cui all’art. 107 del Testo Unico Bancario; iii) banca cooperativa di garanzia collettiva dei fidi. Fermi restando i requisiti soggettivi sui garanti ammessi da Basilea 2, la modalità tecnica finora utilizzata dai Confidi non risponde ai requisiti oggettivi. Il pensiero strategico si enuclea nelle seguenti domande: A) qual è la missione del Confidi (perché esistono i Confidi)? B) Quali prodotti e servizi dovrebbero offrire per raggiungere la loro missione? C) Quale modello organizzativo e di governance si conforma meglio per l'offerta dei prodotti e servizi individuati come necessari per il raggiungimento della missione? Le riflessioni condotte nell’ambito di un quadro di riferimento delineato dal ruolo delle garanzie nel mercato del credito bancario, dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, dalla “Legge Quadro” sui e, infine, dall’assetto istituzionale ed operativo dei Confidi si riassumono nelle seguenti deduzioni: Proposizione I: segmentare la domanda prima di adeguare l’offerta; Proposizione II: le operazioni tranched cover sono un'alternativa relativamente efficiente per l'operatività dei Confidi, anche per quelli non vigilati; Proposizione III: solo i Confidi‐banca hanno la necessità di dotarsi di un rating esterno; Proposizione IV: le banche sono nuovi Clienti dei Confidi: offrire servizi di outsourcing (remunerati), ma non impieghi di capitale; Proposizione V: le aggregazioni inter settoriali nel medesimo territorio sono da preferirsi alle aggregazioni inter territoriali fra Confidi del medesimo settore. Alle future ricerche è affidato il compito di verificare: quali opzioni strategiche nel concreato siano state applicate; quali siano state le determinati di tali scelte; il grado di soddisfacimento dei bisogni degli stakeholder dei Confidi; misurare i benefici conseguiti nell'efficienza allocativa del credito.

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La tesi intende offrire una riflessione in merito al potere degli organi giurisdizionali di disporre normativamente su determinati aspetti del processo che si svolge dinanzi ad essi, sostituendosi così al legislatore. Il piano di indagine della tesi si sviluppa prevalentemente nella descrizione della realtà europea davanti alle autorità giurisdizionali di Lussemburgo, attraverso continui riferimenti a pronunce giurisprudenziali. La candidata si sofferma, preliminarmente, definendo, in termini generali, l’origine e l’applicazione dei c.d. atti di soft law in ambito europeo e soffermandosi sul ruolo che ricopre la giurisprudenza nell’ordinamento europeo. Sempre nel capitolo di apertura, un accenno è dedicato al panorama italiano che, alla luce delle recenti e continue riforme processuali ed, in particolare, della lettura costituzionalmente orientata del processo civile in forza della sua ragionevole durata, sta conoscendo, sempre più largamente, il fenomeno dei c.d. protocolli. La tesi si sviluppa, poi, in altri tre capitoli, nei quali sono analizzati tre esempi di manifestazione del potere normativo degli organi giurisdizionali europei sul processo. La candidata passa, così, all’esame delle “Istruzioni pratiche alle parti”, sviscerando le disposizioni ivi contenute alla luce di casi giurisprudenziali, al fine di poter definire la reale efficacia di tali atti e la loro vincolatività nei confronti dei rappresentanti delle parti. A tale capitolo segue quello sull’applicazione del rinvio pregiudiziale tra soft law (c.d. Raccomandazioni) e giurisprudenza. Infine, la candidata svolge le ultime riflessioni sul potere “eccezionale” della Corte di giustizia di limitare nel tempo gli effetti delle proprie sentenze interpretative. Potere che, in questo caso, si manifesta non mediante l’emanazione di atti di soft law, ma attraverso le proprie pronunce giurisprudenziali.

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Studio del quadro normativo relativo a progettazione e successiva certificazione dei dirigibili e della normativa di volo per gli enti di gestione del traffico aereo previsti per questi mezzi, allo scopo di fornire al progettista alcune indicazioni utili ad una successiva certificazione e alle operazioni all'interno dei diversi spazi aerei.

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La tesi affronta le problematiche fiscali della riorganizzazione societaria e la soluzione adoperata nell’Unione europea per le operazioni di carattere transfrontaliere. Si parte dalla definizione del termine “riorganizzazione societaria”, evidenziando le sue matici economiche e la varietà del suo contenuto secondo l’ordinamento giuridico e la branca del diritto di riferimento. Si prosegue sulla correlazione fra l’ampliazione del contenuto della libertà di stabilimento, dovuta maggiormente all’attività interpretativa della Corte di giustizia, e l’allargamento del concetto di riorganizzazione societaria nel quadro normativo dell’Unione. Si procede dunque all’analisi del regime fiscale comune della direttiva 2009/133/CE intravedendosi i suoi sviluppi successivi. In sede di conclusioni, si apporta un breve riassunto sullo stato della questione in Brasile e si riflette sull’attendibilità del modello impositivo dell’Unione quale parametro per una futura riforma fiscale in Brasile.

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Este material presenta la información mas relevante sobre la normatividad de la AOE en el Perú, dirigido a los/as profesionales de la salud y a los grupos que trabajan en la promoción y difusión de la AOE en un marco de derechos humanos y como una herramienta para mejorar la salud sexual y reproductiva en nuestro país.

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Presentación en el Seminario Acceso al aborto para mujeres sobrevivientes de violencia sexual. Guatemala, el 28 y 29 de octubre de 2014.

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Presentación en el Seminario Acceso al aborto para mujeres sobrevivientes de violencia sexual. Guatemala, el 28 y 29 de octubre de 2014.

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Todo análisis que se efectúe de la política de defensa argentina en los últimos años necesariamente deberá tener en cuenta el significativo cambio de rumbo operado a partir de diciembre de 2005 y la iniciación de una tarea de construcción normativa, fortalecimiento institucional y rediseño organizativo del Ministerio de Defensa, incrementando significativamente sus capacidades para la formulación, ejecución y control de la política de Defensa. También caracterizaron esta etapa la consolidación de la conducción política de la defensa. Algunos aspectos importantes permanecían pendientes cuando al concluir el año 2010 se inició una nueva gestión en el Ministerio de Defensa. Fundamentalmente, la reestructuración y modernización de las Fuerzas Armadas y la construcción de una auténtica capacidad de defensa proporcional al acervo humano y material que es preciso preservar. ¿Cuál es la realidad actual de la política de defensa argentina? ¿Ha abordado efectivamente los referidos aspectos pendientes? ¿Se propone hacerlo? ¿Existen obstáculos? ¿Cómo abordar la construcción de una capacidad de defensa eficaz? La ponencia procura brindar respuestas a estos interrogantes

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Fil: Lacunza, María Celina. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Humanidades y Ciencias de la Educación; Argentina.

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Todo análisis que se efectúe de la política de defensa argentina en los últimos años necesariamente deberá tener en cuenta el significativo cambio de rumbo operado a partir de diciembre de 2005 y la iniciación de una tarea de construcción normativa, fortalecimiento institucional y rediseño organizativo del Ministerio de Defensa, incrementando significativamente sus capacidades para la formulación, ejecución y control de la política de Defensa. También caracterizaron esta etapa la consolidación de la conducción política de la defensa. Algunos aspectos importantes permanecían pendientes cuando al concluir el año 2010 se inició una nueva gestión en el Ministerio de Defensa. Fundamentalmente, la reestructuración y modernización de las Fuerzas Armadas y la construcción de una auténtica capacidad de defensa proporcional al acervo humano y material que es preciso preservar. ¿Cuál es la realidad actual de la política de defensa argentina? ¿Ha abordado efectivamente los referidos aspectos pendientes? ¿Se propone hacerlo? ¿Existen obstáculos? ¿Cómo abordar la construcción de una capacidad de defensa eficaz? La ponencia procura brindar respuestas a estos interrogantes