1000 resultados para Lista, Alberto (1775-1848)


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Fecha: s.f. (>1970 copia) / Unidad de instalación: Carpeta 45 - Expediente 2-18 / Nº de pág.: 1 (mecanografiada)

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Los censos de la fauna de un país o región cualquiera, constituyen una suerte de codificación de la Naturaleza, como paso previo e indispensable para un ensayo racional de aprovechamiento de las riquezas naturales y de su adecuada conservación. Desde fines del siglo XVIII se ha dicho, y lo han repetido en nuestro medio, Cosme Argerich, Alberto Palcos y otros estudiosos y cientistas, que un Código de la Naturaleza es indispensable para la libertad de una nación” (Ringuelet y Arámburu, 1957).

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En esta serie se mencionan a todos aquellos que, a través de sus pequeños o grandes aportes, contribuyeron a la consolidación de la disciplina en nuestro país. El plan general de esta contribución consiste en la elaboración de fichas individuales que contengan una lista de trabajos de los diferentes autores, acompañadas por bibliografía de referencia y, cuando ello fuera posible, por imágenes personales y material adicional. Se tratará de guardar un orden cronológico, pero esto no es excluyente, ya que priorizaremos las sucesivas ediciones al material disponible. Este es otro camino para rescatar y revalorizar a quienes en diversos contextos históricos sentaron las bases de lo que hoy es la ictiología nacional. Considero que este es el comienzo de una obra de mayor magnitud en la que se logre describir una parte importante de la historia de las ciencias naturales de la República Argentina.

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Os cuxiús-de-nariz-vermelho são primatas neotropicais pouco conhecidos e encontramse na Lista de Espécies Ameaçadas da IUCN na categoria “Ameaçada de Extinção”. Este estudo foi desenvolvido com um grupo desta espécie de primatas na RPPN Cristalino, MT. Foi estudado o orçamento de atividades, uso de espaço e a ecologia alimentar do grupo, através do método de “Varredura Instantânea”. O grupo foi acompanhado durante 6 meses, incluindo 2 meses na estação chuvosa e 4 meses na estação seca. As categorias comportamentais Deslocamento, Alimentação e Parado foram responsáveis por 81,17% dos registros gerais de atividades. Os animais utilizaram com maior intensidade o estrato intermediário da floresta (entre 16 e 20 metros). A dieta do grupo foi preferencialmente frugívora (82,52%), mas também se alimentaram de invertebrados. Cerca de 18 famílias botânicas foram consumidas. Sendo os taxons Arrabidaea sp. e Brosimum latescens os mais comuns. Nos meses de seca houve um maior acréscimo de outros itens alimentares, como flores e invertebrados na dieta dos cuxiús. O tamanho do grupo variou entre 1 e 19 indivíduos ao longo do estudo, assim como a estrutura sexual que também variou bastante. Foi observado o cuidado parental por parte dos machos, além de interações agonísticas interespecíficas entre Ateles marginatus e Sapajus apella.

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ch. 1. Oblastnoe upravlenīe ėpokhi pervago uchrezhdenīi͡a gubernīĭ (1708-1719 g.)

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La ricerca ricostruisce alcuni aspetti della vita politica, sociale e culturale di Reggio Emilia a partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento. La campagna militare del 1848-49 e le vicende sociali e politiche che l’accompagnarono costituiscono il punto focale di questo lavoro che mette in evidenza come il complesso di quegli avvenimenti operò un mutamento irreversibile nella realtà cittadina, alimentando aspettative e ideali che non poterono più rimanere confinati nel sistema di governo ducale, divenuto asfittico e superato. Dopo una ricognizione generale della storiografia esistente si è evidenziata la necessità di una nuova lettura della storia cittadina che tenesse conto degli approcci metodologici più recenti e di aspetti fino ad oggi trascurati o completamente ignorati, ripartendo dai documenti ed ampliando la quantità e la tipologia delle fonti. E’ stato perciò condotto un incrocio sistematico tra la documentazione d’archivio pubblica (atti di governo, polizia, decreti, chirografi ducali) e le fonti di carattere privato, spesso assolutamente inedite (cronache, diari, epistolari), cercando di mantenere un approccio il più possibile aperto, mostrando una molteplicità di punti di vista e cogliendo il riflesso dei diversi orientamenti politici e personali attraverso la lettura degli avvenimenti cittadini da parte dei diversi testimoni dell’epoca. Coerentemente con i più recenti apporti della storiografia si è voluto sottolineare l’impatto decisivo che le Istituzioni scolastiche ducali, caratterizzate da notevole conformismo e oscurantismo, hanno avuto nella maturazione politica della generazione che ha guidato il Movimento del 1848. Per portare alla luce questi aspetti è stata proposta una rilettura del sistema educativo reggiano dal punto di vista funzionale e culturale, partendo dai ricordi degli ex studenti e dalla verifica della disciplina vigente all’interno di queste istituzioni. Non poteva essere tralasciata anche una profonda revisione della storia della Chiesa di Reggio Emilia durante il Risorgimento, pertanto si è proceduto ad uno spoglio su larga scala della documentazione conservata nell’archivio della Curia vescovile di Reggio Emilia che ha permesso di giungere ad una complessiva rivalutazione del ruolo del vescovo Cattani durante le vicende del 1848, portando alla luce un aspetto fino ad oggi assolutamente sottovalutato. Nella ricostruzione delle condizioni della Provincia sono stati sottolineati soprattutto gli aspetti sociali, ampliando il quadro in cui si sono svolte le vicende attraverso nuove fonti che hanno aiutato a non focalizzare la ricerca soltanto sui ceti dirigenti e sulle personalità di rilievo. Allo stesso modo si sono descritti i luoghi e le persone della città, cercando di tracciare un ritratto il più fedele possibile della realtà urbana attraverso testimonianze di tenore e mentalità differenti da quelle ‘ufficiali’. Per gli eventi del 1848 (e per quelli del 1859-60) è stato consultato un numero cospicuo di fondi conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio, a questi si sono aggiunti gli apporti di molte fonti di carattere privato e di documenti inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Torino. Il lavoro propone un’analisi approfondita delle vicende cittadine tra il marzo e l’agosto 1848 e apre a nuove considerazioni sia sul municipalismo, come chiave di lettura del movimento unitario, sia sulla creazione del consenso attorno all’unione dei ducati emiliani con il Regno dell’Alta Italia guidato da Carlo Alberto. Fondamentali sono risultati i fondi della Polizia Estense conservati presso l’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Per la loro natura e per le caratteristiche del Ducato (in cui lo stesso duca interviene di persona nei provvedimenti di polizia) hanno permesso di tracciare un quadro assolutamente inedito della vita politica e sociale della Provincia, contribuendo ad arricchire ogni aspetto del lavoro di ricerca. Nell’ultima parte del lavoro sono state messe a confronto le informazioni raccolte sui volontari attraverso lo spoglio di tutte le fonti consultate. La ricerca si era precedentemente basata sugli elenchi dei militi compilati dopo l’unificazione nazionale, elenchi nei quali molte delle informazioni relative ai partecipanti delle campagne del 1848-49 erano andate perdute. Procedendo all’incrocio dei dati raccolti dalla polizia estense al momento del ritorno degli volontari in patria con quelli reperiti nei fondi privati, nelle cronache, nella memorialistica e negli epistolari è stato possibile ricostruire un panorama più completo delle diverse tipologie di combattenti e tracciare un quadro che alla fine risulta assai coerente con la situazione politica e sociale descritta nella prima parte della tesi. Per la prima volta vengono documentate le vicende di coloro che non appartenendo alle classi dirigenti cittadine si sono trovati a combattere per una sorta di azzardo personale nutrito di idealismo patriottico oppure perché inquadrati nei battaglioni dell’ex esercito estense passato al servizio del Governo provvisorio. Emergono l’estrema eterogeneità delle motivazioni e dei destini personali dei combattenti e sono portate alla luce alcune interessanti vicende personali e familiari. I dati sono stati raccolti in modalità digitale per la loro futura fruizione on-line che andrà ad aggiornare il database degli “Albi della memoria” curati da ISTORECO. (http://www.albimemoria-istoreco.re.it/).

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The exponential growth of studies on the biological response to ocean acidification over the last few decades has generated a large amount of data. To facilitate data comparison, a data compilation hosted at the data publisher PANGAEA was initiated in 2008 and is updated on a regular basis (doi:10.1594/PANGAEA.149999). By January 2015, a total of 581 data sets (over 4 000 000 data points) from 539 papers had been archived. Here we present the developments of this data compilation five years since its first description by Nisumaa et al. (2010). Most of study sites from which data archived are still in the Northern Hemisphere and the number of archived data from studies from the Southern Hemisphere and polar oceans are still relatively low. Data from 60 studies that investigated the response of a mix of organisms or natural communities were all added after 2010, indicating a welcomed shift from the study of individual organisms to communities and ecosystems. The initial imbalance of considerably more data archived on calcification and primary production than on other processes has improved. There is also a clear tendency towards more data archived from multifactorial studies after 2010. For easier and more effective access to ocean acidification data, the ocean acidification community is strongly encouraged to contribute to the data archiving effort, and help develop standard vocabularies describing the variables and define best practices for archiving ocean acidification data.

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As part of preliminary work aimed at the development of a formulated diet for the mud crab, Scylla serrata, an experiment was conducted with juvenile mud crabs (95.65±2.17 g) to determine apparent digestibility coefficients (ADC) for cellulose, fish meal, shrimp meal, blood meal, soybean meal, wheat flour and cod liver oil. Apparent digestibility coefficients for dry matter (ADCdm), energy (ADCenergy) and protein (ADC protein) were in the ranges 70.0-95.7%, 77.4-97.1% and 57.7-97.9% respectively. Soybean meal had the highest ADCdm and wheat flour had the lowest value (P<0.05), while the ADCdm for fish meal, blood meal and shrimp meal were not different (P?0.05). Similarly, soybean meal had the same ADCenergy as that of fish meal, but higher than those of cod liver oil, blood meal and shrimp meal (P<0.05). Moreover, the ADC protein for blood meal or shrimp meal were not significantly different from fish meal (P?0.05); nevertheless, they were lower than that of soybean meal and higher than that of wheat flour (P<0.05). Of significant interest was the ADCdm (78.0%) and ADCenergy (77.4%) for cellulose, which indicates that plant-based nutrient sources may well be a useful component of formulated diets for mud crabs.

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Intensive nursery systems are designed to culture mud crab postlarvae through a critical phase in preparation for stocking into growout systems. This study investigated the influence of stocking density and provision of artificial habitat on the yield of a cage culture system. For each of three batches of postlarvae, survival, growth and claw loss were assessed after each of three nursery phases ending at crab instars C1/C2, C4/C5 and C7/C8. Survival through the first phase was highly variable among batches with a maximum survival of 80% from megalops to a mean crab instar of 1.5. Stocking density between 625 and 2300 m-2 did not influence survival or growth in this first phase. Stocking densities tested in phases 2 and 3 were 62.5, 125 and 250 m -2. At the end of phases 2 and 3, there were five instar stages present, representing a more than 20-fold size disparity within the populations. Survival became increasingly density-sensitive following the first phase, with higher densities resulting in significantly lower survival (phase 2: 63% vs. 79%; phase 3: 57% vs. 64%). The addition of artificial habitat in the form of pleated netting significantly improved survival at all densities. The mean instar attained by the end of phase 2 was significantly larger at a lower stocking density and without artificial habitat. No significant effect of density or habitat on harvest size was detected in phase 3. The highest incidence of claw loss was 36% but was reduced by lowering stocking densities and addition of habitat. For intensive commercial production, yield can be significantly increased by addition of a simple net structure but rapidly decreases the longer crablets remain in the nursery.

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The sitter was Dr.Ernst Hamburgers (of the L.B.I.Executive Commitee) great grandfather, a master dyer in Berlin by profession. He is shown almost frontally, smiling, dressed up in a suit and fancy shirt.