995 resultados para Italian drama (Comedy)


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THE Little Dog Laughed. By Douglas Carter Beane. Queensland Theatre Company. Cremorne Theatre, Brisbane. February 11. DOUGLAS Carter Beane's The Little Dog Laughed is a comedy about truth and its consequences. Set mainly in New York, the story follows film star Mitchell Green's developing relationship with Alex, a rentboy he calls one night while drunk and lonely in a hotel room. Scenes in which Mitchell and Alex test the strength of something they seem to have found together are punctuated by monologues from Mitchell's agent Diane and Alex's ex-girlfriend Ellen. We start to see glimpses of their separate lives, what their shared life might look like and, eventually, a crisis that brings all four characters together in the pursuit of a somewhat conflicted set of ideas about what happiness is and what it takes to be happy.

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This paper examines some of the ways in which gender impacts upon contemporary physical comedy. According to the late Christopher Hitchens (2007, 2), women are too concerned with the seriousness of their reproductive responsibility to make good comedy; as slapstick film director Mack Sennett (in Dale, 2000, 92) maintained: “No joke about a mother ever got a laugh”. This article proposes a method of understanding what happens to the body in the comic moment, then draws upon Kristeva’s notion of abjection to help understand how gender inflects the creation of physical comedy.

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You Know How I Know You're Gay?: Masculinity and Homophobia in Contemporary Mainstream Comedy is a three-part senior scholars project that consists of a critical analysis of homophobic humor in contemporary mainstream comedy, an original feature-length comedy script entitled Don 't Be that Freshman, and a DVD of selected scenes from Don't Be that Freshman. The critical analysis first establishes the existence of homophobic humor in mainstream comedy and then links this homophobia to masculine anxiety, applying the ideas set forth in Michael Kimmel's essay, "Masculinity as Homophobia," to contemporary, mainstream, homosocial comedies. The paper goes on to examine audience reactions to this homophobic humor, focusing on audience members who enjoy these movies, yet consider themselves to be accepting of homosexuality and against homophobia. I discuss ways of resistance and the importance of opposing homophobic humor, and finally, I look at comedy as a potentially transgressive medium that could be used to fight homophobia and social inequality. The critical analysis, therefore, leads into Don't Be that Freshman, a film that uses progressive humor to oppose homophobia and expose the potential dangers and pitfalls of conforming to social constructions of gender. Don't Be that Freshman is a film about three pairs of college roommates in their first semester at college who become each other's first friends on campus. It is a character-driven comedy that attempts to normalize non-heterosexual sexual orientation and gender non-conformity, to advocate a type of living that does not conform to problematic social constructions and cultural ideologies, and at the same time to appeal to a mainstream audience. The film version is twenty-five minutes long and consists of ten scenes from the script.

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O que seria necessário para que se pudesse dizer que uma partida de futebol semelha de alguma forma a um espetáculo teatral, poético, emocional? O artigo propõe um passeio livre pela história dos diferentes tipos de teatro e pelas mudanças sofridas ao longo dos anos. A autora lembra que existe, da metade do século passado para cá, uma nítida divisão que colocou em campos opostos o teatro dramático e o teatro épico, o drama rigoroso contra o texto quase absolutamente livre, Aristóteles contra Brecht. E volta a apresentar as razões pela qual se pode afirmar que existem certos momentos no futebol que o aproximam ainda mais do espetáculo teatral, da dança, da comédia e do drama

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Questo lavoro è imperniato sullo studio di uno dei melodrammi più interessanti della fine del XVII secolo: “Il carceriere di sé medesimo” di Lodovico Adimari (1644-1708) e Alessandro Melani (1639-1703), allestito per la prima volta a Firenze nel 1681, e ripreso nel giro di una ventina d’anni a Reggio (1684), a Bologna (1697) e a Vienna (1702). L’opera vanta un’origine drammatica di spicco: risale infatti alla commedia “Guardarse a sí mismo” di Pedro Calderón de la Barca (1600-1681) mediata dal “Geôlier de soi-mesme” di Thomas Corneille (1625-1709), e presenta qualità poetiche e musicali evidenti, assicurate dai nomi del poeta Lodovico Adimari e del compositore Alessandro Melani. A ciò si aggiungano una tradizione articolata in quattro allestimenti, nonché un elevato numero di testimoni superstiti: cinque edizioni del libretto (testimoniate da numerosi esemplari) e il numero fortunatissimo di tre partiture manoscritte, conservate a Parigi, Bologna e Modena. La tesi contiene l’edizione critica del “Carceriere di sé medesimo” di Adimari con tutte le varianti accumulatesi nella riedizione del libretto e nella copiatura della partitura, l’analisi del dramma, a partire dal confronto tra i testi di Calderón, Corneille e Adimari, e lo studio delle sue componenti drammatiche, formali e contenutistiche. Si aggiunge uno studio sul contesto storico-musicale degli allestimenti di Firenze, Reggio, Bologna e Vienna, nonché l’edizione dei restanti tre drammi di Adimari: la commedia “Le gare dell’amore e dell’amicizia” (1679), e il dramma per musica “L’amante di sua figlia” (1684).

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La presente ricerca ha un duplice obiettivo. Primo, individuare i modi in cui lingue e identità culturali diverse sono state rappresentate al cinema. Secondo, identificare le diverse strade imboccate dai professionisti del doppiaggio italiano quando si trovano a confrontarsi con un film in cui si parlano più lingue. La ricerca propone un approccio multidisciplinare che combina i contributi teorici sviluppati nel campo degli studi di traduzione audiovisiva con le modalità di analisi più comunemente utilizzate dalla semiotica del cinema. L'analisi si basa su un campione di 224 film multilingue prodotti dall'inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Duemila. Particolare attenzione viene indirizzata al quadro teorico all'interno del quale viene interpretato il ruolo che il multilinguismo assume al cinema. Vengono identificate tre funzioni principali: conflitto, confusione e resa realistica. Un altro elemento chiave nell'analisi è costituito dal genere cinematografico prevalente a cui è possibile ricondurre ciascuno dei film selezionati. Sono individuati tre generi principali: il film drammatico, la commedia e il thriller. Nel film drammatico il multilinguismo agisce come un veicolo che produce e accentua il conflitto, mentre nella commedia esso di solito diventa un dispositivo comico che crea confusione e umorismo. Nel cinema thriller, invece, il multilinguismo funziona essenzialmente come un veicolo di suspense. Per quanto riguarda le soluzioni traduttive adottate nel doppiaggio italiano del cinema multilingue, sono rilevate tre macro-strategie: la conservazione, la neutralizzazione e la riduzione dell'originale dimensione multilingue. Ciascuna di queste tre strategie è passata a vaglio critico. Se nel primo caso si tratta di un tentativo di riprodurre fedelmente le originali situazioni multilingue rappresentate nel film, negli altri due casi si tratta di soluzioni che risentono fortemente delle specificità del doppiaggio come modalità di traduzione degli audiovisivi (fattori ideologici ed economici, nonché il problema tecnico dell'armonizzazione delle voci per i personaggi bilingue).

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Translated and edited by Democritus [i.e. F. A. Laidlaw] from the Italian of Castelvecchio [i. e. G. C. B. L. Pullè] cf. BM, v. 35, col.7; v. 50, col. 931.

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"An adaptation of 'Petits oiseaux, ' by Eugène Labiche [and Alfred Delacour]"

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Words in French and English.