994 resultados para IL-24
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Pós-graduação em Agronomia - FEIS
Análise da ação da ocitocina sobre a remodelação óssea alveolar em ratas wistar de 12, 18 e 24 meses
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Pós-graduação em Ciências Fisiológicas - FOA
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Interleukin (IL)-1 beta, tumor necrosis factor (TNF)-alpha, and IL-6 have been established as important mediators of fever induced by lipopolysaccharide (LPS) from Gram-negative bacteria. Whether these pro-inflammatory cytokines are also important in mediating fever induced by live bacteria remains less certain. We therefore investigated the following: (1) the synthesis of TNF-alpha, IL-1 beta, and IL-6 during E. coli-induced fever and (2) the effect of blocking the action of cytokines within the brain on E. coli-induced fever. Body or tail skin temperature (bT or Tsk, respectively) was measured by biotelemetry or telethermometry, every 30 min, during 6 or 24 h. Depending on the number of colony-forming units (CFU) injected i.p., administration of E. coli induced a long-lasting increase in bT of male Wistar rats. The duration of fever did not correlate with the number of CFU found in peritoneal cavity or blood. Because 2.5 x 10(8) CFU induced a sustained fever without inducing a state of sepsis/severe infection, this dose was used in subsequent experiments. The E. coli-induced increase in bT was preceded by a decrease in Tsk, reflecting a thermoregulatory response. TNF-alpha, IL-1 beta, and IL-6 were detected at 3 h in serum of animals injected i.p. with E. coli. In the peritoneal exudates, TNF-alpha, IL-1 beta, and IL-6 were detected at 0.5 and 3 h after E. coli administration. Moreover, both IL-1 beta and IL-6, but not TNF-alpha, were found in the cerebrospinal fluid (CSF) and hypothalamus of animals injected with E. coli. Although pre-treatment (i.c.v., 2 mu l, 15 min before) with anti-IL-6 antibody (anti-IL-6, 5 mu g) reduced E. coli-induced fever, pre-treatment with either IL-1 receptor antagonist (IL-1ra, 200 mu g) or soluble TNF receptor I (sTNFRI, 500 ng) had no effect on the fever response. In conclusion, replicating E. coli promotes an integrated thermoregulatory response in which the central action of IL-6, but not IL-1 and TNF, appears to be important.
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BACKGROUND: Cellular immunity is the main defense mechanism in paracoccidioidomycosis (PCM), the most important systemic mycosis in Latin America. Th1 immunity and IFN-γ activated macrophages are fundamental to immunoprotection that is antagonized by IL-10, an anti-inflammatory cytokine. Both in human and experimental PCM, several evidences indicate that the suppressive effect of IL-10 causes detrimental effects to infected hosts. Because direct studies have not been performed, this study was aimed to characterize the function of IL-10 in pulmonary PCM. METHODOLOGY/PRINCIPAL FINDINGS: Wild type (WT) and IL-10(-/-) C57BL/6 mice were used to characterize the role of IL-10 in the innate and adaptive immunity against Paracoccidioides brasiliensis (Pb) infection. We verified that Pb-infected peritoneal macrophages from IL-10(-/-) mice presented higher phagocytic and fungicidal activities than WT macrophages, and these activities were associated with elevated production of IFN-γ, TNF-α, nitric oxide (NO) and MCP-1. For in vivo studies, IL-10(-/-) and WT mice were i.t. infected with 1×10(6) Pb yeasts and studied at several post-infection periods. Compared to WT mice, IL-10(-/-) mice showed increased resistance to P. brasiliensis infection as determined by the progressive control of pulmonary fungal loads and total clearance of fungal cells from dissemination organs. This behavior was accompanied by enhanced delayed-type hypersensitivity reactions, precocious humoral immunity and controlled tissue pathology resulting in increased survival times. In addition, IL-10(-/-) mice developed precocious T cell immunity mediated by increased numbers of lung infiltrating effector/memory CD4(+) and CD8(+) T cells. The inflammatory reactions and the production of Th1/Th2/Th17 cytokines were reduced at late phases of infection, paralleling the regressive infection of IL-10(-/-) mice. CONCLUSIONS/SIGNIFICANCE: Our work demonstrates for the first time that IL-10 plays a detrimental effect to pulmonary PCM due to its suppressive effect on the innate and adaptive immunity resulting in progressive infection and precocious mortality of infected hosts.
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Modulo 2: Lezioni 22-24
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Le soluzioni tecnologiche rese oggi disponibili dalle discipline della moderna Geomatica, offrono opportunità di grande interesse per il rilevamento nel settore dei Beni Culturali, sia per quanto riguarda il momento primario del rilievo, cioè la fase di acquisizione del dato metrico, sia per quanto concerne la questione della rappresentazione per oggetti di interesse archeologico, artistico, architettonico. Lo studio oggetto della presente tesi si propone, sulla base di numerose esperienze maturate nel corso del Dottorato dal Laboratorio di Topografia e Fotogrammetria del DISTART, di affrontare e approfondire le problematiche connesse all’utilizzo della fotogrammetria digitale e del laser a scansione terrestre per applicazioni nell’ambito dei Beni Culturali. La ricerca condotta è prettamente applicata, quindi è stata primaria l’esigenza di avere a disposizione reali casi di studio su cui sperimentare le tecniche di interesse; è però importante sottolineare che questo è un campo in cui ogni esperienza presenta proprie caratteristiche e peculiarità che la rendono interessante e difficilmente descrivibile con schemi convenzionali e metodologie standardizzate, quindi le problematiche emerse hanno di volta in volta indirizzato e spinto la ricerca all’approfondimento di certi aspetti piuttosto che altri. A tal proposito è stato evidenziato dalle esperienze effettuate che il campo dei Beni Culturali è forse il più emblematico delle potenzialità rese oggi disponibili dalle moderne tecnologie della Geomatica, e soprattutto dalle possibilità offerte da un approccio integrato e multi – disciplinare di tecniche e tecnologie diverse; per questo nell’Introduzione si è voluto sottolineare questo aspetto, descrivendo l’approccio metodologico adottato in molti lavori in contesto archeologico, che include generalmente diverse tecniche integrate tra loro allo scopo di realizzare in modo veloce e rigoroso un rilievo multi – scala che parte dal territorio, passa attraverso l’area del sito archeologico e degli scavi, ed arriva fino al singolo reperto; questo approccio è caratterizzato dall’avere tutti i dati e risultati in un unico e ben definito sistema di riferimento. In questa chiave di lettura l’attenzione si è poi focalizzata sulle due tecniche che rivestono oggi nel settore in esame il maggiore interesse, cioè fotogrammetria digitale e laser a scansione terrestre. La struttura della tesi segue le fasi classiche del processo che a partire dal rilievo porta alla generazione dei prodotti di rappresentazione; i primi due capitoli, incentrati sull’acquisizione del dato metrico, riguardano quindi da un lato le caratteristiche delle immagini e dei sensori digitali, dall’altro le diverse tipologie di sistemi laser con le corrispondenti specifiche tecniche; sempre nei primi capitoli vengono descritte le caratteristiche metodologiche e tecnico – operative e le relative problematiche delle due tipologie di rilievo. Segue un capitolo sulle procedure di calibrazione delle camere digitali non professionali, imperniato sull’utilizzo di software diversi, commerciali e sviluppati in house per questo scopo, prestando attenzione anche agli strumenti che essi offrono in termini di risultati ottenibili e di controllo statistico sugli stessi. La parte finale della tesi è dedicata al problema della rappresentazione, con l’obiettivo di presentare un quadro generale delle possibilità offerte dalle moderne tecnologie: raddrizzamenti, ortofoto, ortofoto di precisione e infine modelli tridimensionali foto – realistici, generati a partire sia da dati fotogrammetrici sia da dati laser.
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L’elaborato è dedicato all’esame della forma di emanazione e del sistema d’impugnazione degli atti del CSM circa la carriera giuridica dei magistrati, con particolare attenzione alle numerose implicazioni di livello costituzionale ed amministrativo sollevate dalla problematica. I principali obiettivi perseguiti sono: a) la verifica della costituzionalità del sistema predisposto dalla legge 24 marzo 1958, n. 195, la quale stabilisce che i provvedimenti consiliari siano emanati con decreto presidenziale o ministeriale e che possano essere sindacati dai giudici amministrativi; b) l’individuazione e la risoluzione delle ambiguità interpretative e dei dubbi applicativi che sono emersi fin dall’introduzione della legge in parola e che tutt’ora continuano costantemente a riproporsi, non avendo trovato compiuta sistemazione né in dottrina né in giurisprudenza; c) la ricognizione e l’esame critico della prassi giurisprudenziale, specialmente in ordine alle decisioni più recenti, tenuto conto della mancanza di studi aggiornati in merito pur a fronte dell’ampio numero di pronunce. Sulla base dell’ipotesi di partenza dell’irrinunciabilità, per la piena comprensione della portata precettiva della legge sopra citata, di un’esaustiva analisi delle premesse teoriche necessarie per una piena comprensione dello stessa, lo svolgimento è sostanzialmente articolato in due parti fondamentali. La prima incentrata sulla ricostruzione del perimetro costituzionale dell’indagine, con specifico riferimento all’assetto costituzionale della Magistratura. La seconda, riconducibile nell’alveo proprio del “diritto amministrativo”, concernente a) il significato e la funzione da attribuire alla forma di emanazione degli atti consiliari; b) i poteri ministeriali e presidenziali nella fase di esternazione; c) la tipologia degli atti impugnabili e dei vizi sindacabili in sede giurisdizionale. Con la consapevolezza che lo sviluppo dell’argomento prescelto rappresenta un’angolazione di visuale privilegiata relativamente allo svolgersi dei rapporti tra Potere Esecutivo ed Ordine giudiziario, la tesi affronta complesse questioni di carattere generale quali il principio di separazione dei poteri, il concetto di organo costituzionale e quello di autodichìa, la nozione di autonomia pubblica, i princìpi di imparzialità ed uguaglianza. Il vaglio della giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, ampiamente richiamata, è condotto trattando a fondo, sia aspetti connotati da un elevato tasso di tecnicità, come la disciplina del conferimento d’incarichi direttivi, sia interrogativi concernenti diversi aspetti problematici. Segnatamente, l’indagine ha riguardato – tra l’altro – l’ammissibilità del sindacato del giudice amministrativo sugli atti “amministrativi” delle autorità non incardinate nella P.A.; la compatibilità dell’interpretazione evolutiva con l’art. 138 Cost.; la definizione di atto amministrativo; la stessa nozione costituzionale di pubblica amministrazione. La presa d’atto della tendenza giurisprudenziale ad estendere il sindacato al vizio di eccesso di potere conduce infine ad alcune riflessioni conclusive in merito alla conciliabilità del ruolo assunto dal giudice amministrativo col quadro normativo delineato dai Costituenti.