969 resultados para GILLES
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Pós-graduação em Filosofia - FFC
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Starting with a critical review that make Deleuze and Guattari about the use of images in the writings and drawings reproduced in Narrative of a Child Analysis, by Melanie Klein, the authors reflect on the place of metaphor in the speech of this analyzed child about desiring life, intoxicated with Oedipian metaphors. They highlight the role of metaphor in the production of the alleged psychoanalytic intoxication.
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It presents the pragmatic philosophy of Charles Peirce and his theory of signs, as well as the modifications made by Gilles Deleuze in such theory, to be able to visualize the appropriation possible for Information Science in relation to both theories. Highlights the theory of signs peircian as space signs ones, suitable for Information Science while the deleuzian signs as time ones, suitable for a Philosophy of Information Science.
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Nos últimos anos a improvisação passou a figurar como um tema cada vez mais presente nos ambientes acadêmicos e hoje é considerada uma importante linha de pesquisa. A nossa reflexão sobre a livre improvisação, além de se apoiar em nossas experiências práticas, tem como uma das suas principais referências a obra do filósofo francês Gilles Deleuze de quem são emprestados conceitos fundamentais tais como, estratificação, território, plano de consistência, molaridade e molecularidade, corpo sem órgãos, ritmo, meios e ritornelo. Neste artigo, originalmente publicado no número 49, vol. 1 da revista Perspectives of New Music, trataremos de mostrar de que forma estes conceitos nos auxiliam a pensar e fundamentar a livre improvisação musical conforme a concebemos em nossos trabalhos práticos e teóricos.
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Partendo dalla constatazione di un sempre maggiore utilizzo di terminologie, concetti e citazioni deleuziane all’interno delle pratiche sceniche contemporanee e nelle riflessioni ad esse legate, e prendendo atto dell’assenza di studi specifici che affrontino l’argomento nella sua complessità, il lavoro si propone di penetrare nelle opere e nelle teorie del filosofo Gilles Deleuze con uno sguardo attento al verificarne i punti di contatto bidirezionali con le arti sceniche, al fine di individuare – all’interno di un pensiero che solo raramente si è occupato direttamente di teatro, ma che del teatro ha la potenza – quel materiale che può servire da stimolo per la creazione e l’analisi della scena contemporaneo.
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In base ad una recensione esaustiva dei riferimenti alla musica e al sonoro nella produzione filosofica di Gilles Deleuze e Félix Guattari, la presente ricerca s’incentra sulla posizione che il pensiero musicale di John Cage occupa in alcuni testi deleuziani. Il primo capitolo tratta del periodo creativo di Cage fra il 1939 e il 1952, focalizzandosi su due aspetti principali: la struttura micro-macrocosmica che contraddistingue i suoi primi lavori, e i quattro elementi che in questo momento sintetizzano per Cage la composizione musicale. Questi ultimi sono considerati in riferimento alla teoria della doppia articolazione che Deleuze e Guattari riprendono da Hjelmslev; entrambi gli aspetti rimandano al sistema degli strati e della stratificazione esposta su Mille piani. Il secondo capitolo analizza la musica dei decenni centrali della produzione cagiana alla luce del luogo in Mille piani dove Cage è messo in rapporto al concetto di “piano fisso sonoro”. Un’attenzione particolare è posta al modo in cui Cage concepisce il rapporto fra durata e materiali sonori, e al grado variabile in cui sono presenti il caso e l’indeterminazione. Le composizioni del periodo in questione sono inoltre viste in riferimento al concetto deleuzo-guattariano di cartografia, e nelle loro implicazioni per il tempo musicale. L’ultimo quindicennio della produzione di Cage è considerata attraverso il concetto di rizoma inteso come teoria delle molteplicità. In primo luogo è esaminata la partitura di Sylvano Bussotti che figura all’inizio di Mille piani; in seguito, i lavori testuali e musicali di Cage sono considerati secondo le procedure compositive cagiane del mesostico, delle parentesi di tempo che concorrono a formare una struttura variabile, e dell’armonia anarchica dell’ultimo Cage.
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Background Repetitive behaviours (RB) in patients with Gilles de la Tourette syndrome (GTS) are frequent. However, a controversy persists whether they are manifestations of obssessive-compulsive disorder (OCD) or correspond to complex tics. Methods 166 consecutive patients with GTS aged 15–68 years were recruited and submitted to extensive neurological, psychiatric and psychological evaluations. RB were evaluated by the YBOCS symptom checklist and Mini International Neuropsychiatric Interview (M.I.N.I), and classified on the basis of a semi-directive psychiatric interview as compulsions or tics. Results RB were present in 64.4% of patients with GTS (107/166) and categorised into 3 major groups: a ‘tic-like’ group (24.3%–40/166) characterised by RB such as touching, counting, ‘just right’ and symmetry searching; an ‘OCD-like’ group (20.5%–34/166) with washing and checking rituals; and a ‘mixed’ group (13.2%–22/166) with both ‘tics-like’ and ‘OCD-like’ types of RB present in the same patient. In 6.3% of patients, RB could not be classified into any of these groups and were thus considered ‘undetermined’. Conclusions The results confirm the phenomenological heterogeneity of RB in GTS patients and allows to distinguish two types: tic-like behaviours which are very likely an integral part of GTS; and OCD-like behaviours, which can be considered as a comorbid condition of GTS and were correlated with higher score of complex tics, neuroleptic and SSRIs treatment frequency and less successful socio-professional adaptation. We suggest that a meticulous semiological analysis of RB in GTS patients will help to tailor treatment and allow to better classify patients for future pathophysiologic studies. Trial Registration ClinicalTrials.gov NCT00169351