174 resultados para E5


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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Pós-graduação em Ciências Biológicas (Farmacologia) - IBB

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Pós-graduação em Zootecnia - FCAV

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Pós-graduação em Engenharia Mecânica - FEG

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Pós-graduação em Agronomia (Ciência do Solo) - FCAV

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ALMA MASTER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA CAMPUS DI CESENA SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE ALIMENTARI Impiego di ingredienti funzionali nel rallentamento del raffermamento in prodotti da forno Relazione finale in Tecnologia dei Cereali e Derivati Relatore Dr. Giangaetano Pinnavaia Correlatrice Dr.ssa Federica Balestra Presentato da Caterina Azzarone Sessione II° Anno Accademico 2014/2015 Introduzione La focaccia è un prodotto lievitato da forno molto diffuso e consumato in tutta Italia. Essendo un prodotto fresco è soggetta al raffermamento. Lo scopo della sperimentazione è stato quello di valutare l’influenza di un amido waxy e di un enzima sulle caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali di un prodotto da forno tipo focaccia durante lo stoccaggio. Materiali e metodi Le focacce sono state realizzate addizionando alla formulazione degli ingredienti in grado di contrastare il fenomeno del raffermamento: il Panenzyme AM 100 allo 0,005% (E5)e 0,01%(E10); e il Novation TM 2700 (amido di mais waxy) al 2.5%(N2.5) e 5%(N5). I campioni sono stati posti a confronto con un campione di controllo (C) I campioni sono stati stoccati in cella termostatata a 5C° e 50% UR. Le analisi sono state effettuate rispettivamente dopo 1,2,3,7 e 10 giorni dalla preparazione. Sull’impasto è stato valutato lo sviluppo in volume ogni 30 minuti durante la lievitazione (2h) a 36C° e 86% UR. Sulle focacce sono state effettuate le seguenti determinazioni analitiche: • Analisi dei gas nello spazio di testa delle confezioni. • La determinazione dell’umidità • Texture Profile Analysis (TPA) test • Test di rilassamento (Hold until Time test) • L’analisi sensoriale effettuata sia dopo 1 giorno (T1) sia dopo 10 giorni di conservazione (T10). Conclusioni In particolare, il campione addizionato con enzima in percentuale dello 0,005% (E5) mostra le caratteristiche chimico-fisiche migliori al termine del periodo di conservazione, presentando il valore più elevato di umidità, il valore inferiore di durezza e maggiore di elasticità valutati strumentalmente. Anche a livello sensoriale il campione E5 presenta punteggi molto elevati. Sono state trovate, inoltre, interessanti correlazioni tra i dati dell’analisi sensoriale e quelli ottenuti dai test strumentali. Il campione realizzato con il 2.5% di amido di mais waxy (N2.5) nonostante abbia presentato a fine conservazione valori di umidità e di elasticità inferiori e risultasse più duro rispetto al campione di controllo (C), ha ottenuto i punteggi più elevati nel test sensoriale, mentre nei confronti del campione con una percentuale maggiore di amido di mais waxy (N5) è risultato migliore per tutti i parametri valutati. Si deduce che l’utilizzo di NOVATION 2007 al 2.5% e PANEENZYME AM100 allo 0,005% sono stati in grado di migliorare le caratteristiche strutturali e sensoriali del prodotto durante la conservazione, risultando il secondo il migliore in assoluto

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The in vivo autologous serum skin test (ASST) is the diagnostic gold standard to detect autoantibodies against FcεRI or IgE itself, as well as other autoreactive serum components, in patients with chronic spontaneous urticaria (CU). Coincubation of patient sera with donor basophils and measuring their degranulation in vitro could be a safe alternative but has shown inconsistent results.

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REASONS FOR PERFORMING STUDY: Sarcoids are nonmetastasising, yet locally aggressive skin tumours that constitute the most frequent neoplasm in equids. Infection by bovine papillomaviruses types 1 and 2 (BPV-1, BPV-2) has been recognised as major causative factor in sarcoid pathogenesis, but a possible correlation of intralesional virus load with disease severity has not been established thus far. HYPOTHESIS: Given the pathogenic role of BPV-1 and BPV-2 in sarcoid disease, we suggest that intralesional viral DNA concentration may reflect the degree of affection. METHODS: Severity of disease was addressed by recording the tumour growth kinetics, lesion number and tumour type for 37 sarcoid-bearing horses and one donkey. Viral load was estimated via quantitative real-time PCR (qPCR) of the E2, E5, L1 and L2 genes from the BPV-1/-2 genome for one randomly selected lesion per horse and correlated with disease severity. RESULTS: Quantitative PCR against E2 identified viral DNA concentrations ranging from 0-556 copies/tumour cell. Of 16 horses affected by quiescent, slowly growing single tumours or multiple mild-type lesions, 15 showed a viral load up to 1.4 copies per cell. In stark contrast, all equids (22/22) bearing rapidly growing and/or multiple aggressive sarcoids had a viral load between 3 and 569 copies per cell. Consistent results were obtained with qPCR against E5, L1 and L2. CONCLUSIONS: While tumours of the same clinical type carried variable virus load, confirming that viral titre does not determine clinical appearance, we identified a highly significant correlation between intralesional viral load and disease severity. POTENTIAL RELEVANCE: The rapid determination of BPV viral load will give a reliable marker for disease severity and may also be considered when establishing a therapeutic strategy.