167 resultados para Dubic, Isola


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Also covers the role of the Jewish community in Sardinian trade and commerce.

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Il contenuto di questo volume non vuole rappresentare un testo didattico per lo studio in generale della vulcanologia in quanto in esso si tratta unicamente quell’a-spetto della disciplina che riguarda il vulcanismo esplosivo. In tal senso l’autore ritiene che questo testo possa essere utile per gli studenti di Scienze Geologiche che, vivendo nelle aree vulcaniche italiane di età quaternaria ed anche attive, possano, da laureati, svolgere attività professionali mirate alla individuazione e definizione di Pericolosità, Vulnerabilità e Rischio Vulcanico. Trattare gli argomenti che seguono non è stato facile e forse si poteva, in alcuni casi, renderli più semplici, ma talvolta la semplicità non sempre è sinonimo di precisione; inoltre, per descrivere certi aspetti non quantitativi si è costretti ad utilizzare un linguaggio quanto più possibile “ad hoc”. L’autore ha svolto la propria attività di ricerca in aree vulcaniche, sia in Italia che all’estero. Le ricerche in Italia sono state da sempre concentrate nelle aree di vulcanismo attivo in cui l’attività del vulcanologo è finalizzata fondamentalmente alla definizione della Pericolosità Vulcanica supporto indispensabile per la definizione dell’aree a Rischio Vulcanico, intendendo per Rischio il prodotto della Pericolosità per il Danno in termini, questo, di numero di vite umane ovvero di valore monetario dei beni a rischio nell’area vulcanica attiva. Le ricerche svolte dall’autore in Africa Orientale (Etiopia e Somalia) e nello Yemen hanno contribuito ad assimilare i concetti di vulcanologia regionale, rappresentata dall’ampia diffusione del vulcanismo di plateau, variabile per spessore dai 1500 ai 3000 metri, fra i quali si inseriscono, nella depressione dell’Afar, catene vulcaniche inquadrabili, dal punto di vista geodinamico, come “oceaniche” alcune delle quali attive e che si sviluppano per decine/centinaia di chilometri. Nelle aree vulcaniche italiane le difficoltà che sorgono durante il rilevamento risiedono nella scarsa continuità di affioramenti, talvolta incompleti per la descrizione delle variazioni di facies piroclastiche, non disgiunta dalla fitta vegetazione ovvero ur banizzazione specialmente nelle aree di vulcanismo attivo. Il rilevamento vulcanologico richiede competenze e l’adozione di scale adatte a poter cartografare le variazioni di facies piroclastiche che, a differenza dalle assise sedimentarie, in un’area vulcanica possono essere diffuse arealmente soltanto per alcune centinaia di metri. I metodi di studio delle rocce piroclastiche sono del tutto simili a quelli che si usano per le rocce clastiche, cioè dall’analisi delle strutture e delle tessiture alla litologica fino a quella meccanica; su questi clasti inoltre le determinazioni della densità, della mineralogia e della geochimica (Elementi in tracce e Terre Rare), ottenute sulla frazione vetrosa, rappresentano parametri talvolta identificativi di un’area vulcanica sorgente. Non esistono testi nei quali venga descritto come si debba operare nelle aree vulcaniche per le quali l’unica certezza unificante è rappresentata dall’evidenza che, nelle sequenze stratigrafiche, il termine al top rappresenta quello più relativamente recente mentre quello alla base indica il termine relativo più vecchio. Quanto viene riportato in questo testo nasce dall’esperienza che è stata acquisita nel tempo attraverso una costante azione di rilevamento che rappresenta l’uni- ca sorgente di informazione che un vulcanologo deve ricavare attraverso un attento esame dei depositi vulcanici (dalla litologia alla mineralogia, alla tessitura, etc.) la cui distribuzione, talvolta, può assumere un carattere interegionale in Italia nell’ambito dell’Olocene. Soltanto l’esperienza acquisita con il rilevamento produce, in un’area di vulcanismo attivo, risultati positivi per la definizione della Pericolosità, sapendo però che le aree vulcaniche italiane presentano caratteristiche ampiamente differenti e di conseguenza il modo di operare non può essere sempre lo stesso. Un esempio? Immaginate di eseguire un rilevamento vulcanico prima al Somma-Vesuvio e poi nei Campi Flegrei: sono mondi completamente differenti. L’autore desidera ribadire che questo testo si basa sulla esperienza acquisita sia come geologo sia come docente di Vulcanologia; pertanto il libro potrà forse risultare più o meno bilanciato, in forza dell’argomento trattato, in quanto durante l’attività di ricerca l’autore, come tutti, ha affrontato alcuni argomenti più di altri. Questo approccio può essere considerato valido per chiunque voglia scrivere un libro in maniera autonoma e originale, non limitandosi, come molte volte avviene, a tradurre in italiano un libro su tematiche analoghe diffuso, ad esempio, nel mondo anglosassone.Diversamente, si sarebbe potuto concepire un libro come un collage di capitoli scritti da vari autori, che magari avevano esperienza più specifica nei singoli argomenti, ma in tal senso si sarebbe snaturato lo spirito con cui si è impostato il progetto. L’autore, infine, ha fatto ricorso al contributo di altri autorevoli colleghi solo per temi importantissimi, ma in qualche modo complementari rispetto al corpus costitutivo del Vulcanismo Esplosivo.

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E' stato eseguito uno studio geologico del comprensorio Centane-Panoramica (Isola di Procida, Golfo di Napoli) finalizzato alla determinazione delle caratteristiche tecniche dei terreni e della granulometria nelle aree lato mare che caratterizzano la falesia costiera tufacea tra Punta Pizzaco e Punta Solchiaro. Sono state eseguite prove penetrometriche dinamiche i cui risultati sono stati elaborati unitamente alle curve granulometriche dei terreni. I risultati ottenuti hanno consentito di definire il grado di dissesto geomorfologico e la natura dei terreni in aree sub-pianeggianti poste alla sommità della falesia costiera.

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Nel presente rapporto tecnico viene illustrato uno studio del dissesto geomorfologico in due aree selezionate dell’Isola di Procida, rispettivamente ubicate nella zona storica di Procida (borgo medievale di Terra Murata lungo la Via Salita Castello-altezza Via S. Domenico) e nell’area costiera che raccorda Punta Pizzaco con Punta Solchiaro (comprensorio Centane-Panoramica). In generale le finalità del rapporto tecnico sono quelle di fornire un inquadramento di queste due zone da un punto di vista geologico, che si differenziano negli aspetti particolari. Infatti, nella zona di Terra Murata, sia nella zona alta del borgo medievale (piazzale oltre le mura) che lungo il costone tufaceo antistante la Marina Corricella (salita Castello all’altezza di Via S. Domenico) sono documentate copiose perdite d’acqua attraverso i terreni vulcanici di natura tufacea e pozzolanica che affiorano nell’area. Tali perdite d’acqua attraverso i terreni interessano anche numerose abitazioni, creando disagi che rendono necessario l’ulteriore accertamento tecnico al fine di individuare, anche tentativamente, le cause di tali dissesti e di proporre soluzioni tecnicamente soddisfacenti a tali problematiche attraverso uno studio approfondito.

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Background: Social and material deprivation is associated with poor health, decreased subjective well-being, and limited opportunities for personal development. To date, little is known about the lived experiences of Finnish low-income youths and the general purpose of this study is to fill this gap. Despite the extensive research on socioeconomic income disparities, only a few scholars have addressed the question of how low socioeconomic position is experienced by disadvantaged people themselves. Little is known about the everyday social processes that lead to decreased well-being of economically and socially disadvantaged citizens. Data: The study is based on the data of 65 autobiographical essays written by Finnish low-income youths aged 14-29 (M=23.51, SD=3.95). The research data were originally collected in a Finnish nationwide writing contest “Arkipäivän kokemuksia köyhyydestä” [Everyday Experiences of Poverty] between June and September of 2006. The contest was partaken by 850 Finnish writers. Methods and key concepts: Autobiographical narratives (N=65) of low-income youths were analyzed based on grounded theory methodology (GTM). The analysis was not built on specific pre-conceived categorizations; it was guided by the paradigm model and so-called “sensitizing concepts”. The concepts this study utilized were based on the research literature on socioeconomic inequalities, resilience, and coping. Socioeconomic inequalities refer to unequal distribution of resources, such as income, social status, and health, between social groups. The concept of resilience refers to an individual’s capacity to cope despite existing risk factors and conditions that are harmful to health and well-being. Coping strategies can be understood as ways by which a person tries to cope with psychological stress in a situation where internal or externals demands exceed one’s resources. The ways to cope are cognitive or behavioral efforts by which individual tries to relieve the stress and gain new resources. Lack of material and social resources is associated with increased exposure to health-related stressors during the life-course. Aims: The first aim of this study is to illustrate how youths with low socioeconomic status perceive the causes and consequences of their social and material deprivation. The second aim is to describe what kind of coping strategies youths employ to cope in their everyday life. The third aim is to build an integrative conceptual framework based on the relationships between causes, consequences, and individual coping strategies associated with deprivation. The analysis was carried out through systematic coding and orderly treatment of the data based on the grounded theory methodology. Results: Finnish low-income youths attributed the primary causes of deprivation to their family background, current socioeconomic status, sudden life changes, and contextual factors. Material and social deprivation was associated with various kinds of negative psychological, social, and material consequences. Youths used a variety of coping strategies that were identified as psychological, social, material, and functional-behavioral. Finally, a conceptual framework was formulated to link the findings together. In the discussion, the results were compared and contrasted to the existing research literature. The main references of the study were: Coping: Aldwin (2007); Lazarus & Folkman (1984); Hobfoll (1989, 2001, 2002). Deprivation: Larivaara, Isola, & Mikkonen (2007); Lister (2004); Townsend (1987); Raphael (2007). Health inequalities: Dahlgren & Whitehead (2007); Lynch. et al. (2000); Marmot & Wilkinson (2006); WHO (2008). Methods: Charmaz (2006); Flick (2009); Strauss & Corbin (1990). Resilience: Cutuli & Masten (2009); Luthar (2006).

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We give a detailed construction of a finite-state transition system for a com-connected Message Sequence Graph. Though this result is well-known in the literature and forms the basis for the solution to several analysis and verification problems concerning MSG specifications, the constructions given in the literature are either not amenable to implementation, or imprecise, or simply incorrect. In contrast we give a detailed construction along with a proof of its correctness. Our transition system is amenable to implementation, and can also be used for a bounded analysis of general (not necessarily com-connected) MSG specifications.

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We describe our kt-resummation model for total cross-sections and show its application to pp and ¯pp scattering. The model uses mini-jets to drive the rise of the cross-section and soft gluon resummation in the infrared region to transform the violent rise of the mini-jet cross-section into a logarithmic behaviour in agreement with the Froissart bound.

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Dissertação, Mestrado, Contabilidade e Finanças, Instituto Politécnico de Santarém, Escola Superior de Gestão e Tecnologia, 2013

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Dissertação de mestrado, Psicologia Social e das Organizações, Faculdade de Economia, Universidade do Algarve, 2015