1000 resultados para Delta del Po, batimetria multibeam, morfometria
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Resumen basado en el de la publicaci??n
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A simultaneous method for the trace determination of acidic, neutral herbicides and their transformation products in estuarine waters has been developed through an on-line solid-phase extraction method followed by liquid chromatography with diode array and mass spectrometric detection. An atmospheric pressure chemical ionization (APCI) interface was used in the negative ionization mode after optimization of the main APCI parameters. Limits of detection ranged from 0.1 to 0.02 ng/ml for 50 mi of acidified estuarine waters preconcentrated into polymeric precolumns and using time-scheduled selected ion monitoring mode. Two degradation products of the acidic herbicides (4-chloro-2-methylphenol and 2,4-dichlorophenol) did not show good signal response using APCI-MS at the concentration studied due to the higher fragmentor voltage needed for their determination For molinate and the major degradation product of propanil, 3,4-dichloroaniline, positive ion mode was needed for APCI-MS detection. The proposed method was applied to the determination of herbicides in drainage waters from rice fields of the Delta del Ebro (Spain). During the S-month monitoring of the herbicides, 8-hydroxybentazone and 4-chloro-2-methylphenoxyacetic acid were successively found in those samples. (C) 2000 Elsevier B.V. B.V. All rights reserved.
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Il progetto propone uno studio per verificare la fattibilita' di un piano territoriale (ideato per il bacino del Po ma di fatto estendibile a tutti i bacini fluviali) per la creazione di una filiera di colture bioenergetiche (biomasse) che, trasportate per mezzo della navigazione fluviale (uno dei mezzi di trasporto a minore emissione di CO2), alimentino una o piu' centrali a nuova tecnologia che associno alla produzione di calore (teleriscaldamento e raffreddamento) e di energia la separazione dei fumi. La CO2 catturata dalla crescita delle biomasse e recuperata dalla combustione, puo' quindi essere segregata nel sottosuolo di aree costiere subsidenti contrastando il fenomeno dellâabbassamento del suolo. Ricavando benefici in tutti i passaggi di attuazione del piano territoriale (lancio dell'agricoltura bioenergetica, rilancio della navigazione a corrente libera, avvio di una economia legata alla logistica del trasporto e dello stoccaggio delle biomasse, generazione di energia pulita, lotta alla subsidenza) il progetto, di fatto, consente di catturare ingenti quantitativi di CO2 dall'atmosfera e di segregarli nel sottosuolo, riducendo l'effetto serra. Nel corso del Dottorato e' stata sviluppata una metodologia di valutazione della sostenibilita' economica ed ambientale del progetto ad un bacino fluviale, che consta di una modulistica di raccolta dei dati di base e di una procedura informatizzata di analisi.
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Nel presente studio sono state eseguite analisi chimiche su sedimenti fluviali, prelevati in 233 siti rappresentativi, fra i corsi d'acqua che attraversano la pianura Padana. L'obbiettivo dello studio era di caratterizzare il sedimento e determinarne il suo stato di qualità. Parallelamente è stata effettuata, un'indagine sulle comunità di macroinvertebrati, fra alcuni degli affluenti di sinistra del Po e sul Po stesso. I sedimenti sono stati analizzati con uno spettrofotometro a fluorescenza a raggi x (XRF). I risultati ottenuti, durante le analisi e le elaborazioni cartografiche eseguite, vengono riportati e discussi in questo documento. Le analisi chimiche indicano che la composizione del sedimento è caratteristica secondo la sua provenienza ed è determinata dalla litologia dell'area che i fiumi attraversano. Sono state riscontrate particolari anomalie, delle concentrazioni di alcuni elementi potenzialmente tossici, a valle dei centri urbani. Lo studio delle comunità di macroinvertebrati concorda con i risultati ottenuti attraverso le analisi chimiche.
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El cultivo del tomate para industria está concentrado en España en los regadíos de las Vegas del Guadiana. La recolección del tomate, tradicionalmente efectuada a mano, comenzó a mecanizarse a principios de los años 70 cuando las empresas conserveras adquirieron 15 cosechadoras importadas de California, posteriormente, la crisis eco nómica provocó la aparición de mano de obra desocupada que arrincona a las cosechadoras y ha hecho que últimamente se hayan utilizado unas pocas horas al año. También en el Delta del Ebro se dedican algunas hectáreas al cultivo del tomate para industria, así como en ciertas áreas de Andalucía, existiendo varias cosechadoras. Es típico ver, en las fincas en las que trabajan las cosechadoras, ciertas cantidades de tomates que quedan en el suelo; al ser su color rojo muy llamativo, se obtiene la impresión de que la máquina se deja una gran parte de la cosecha. Durante el transporte a fábrica se aprecia que del camión o remolque cae un pequeño chorro de jugo de tomate procedente de los tomates rotos. En los últimos dos años se ha venido realizando un proyecto cooperativo de investigación sobre cultivo y recolección mecánica de tomate de industria, entre el Departamento de Mecanización Agraria y otros Departamentos y Organismos, como el Servicio de Extensión Agraria, Universidad de Evora en Portugal y la Dirección General, de la Producción Agraria, con unos objetivos amplios en su - mayor parte ya superados, y extensamente publicados (v. Bibliografía). En este trabajo se describen los ensayos realizados para cuantificar la calidad del trabajo de las cosechadoras de tomate en términos de porcentajes recogido y dañado. Las experiencias comenzaron en la campaña de 1979 y, en 1983, se ensayó también una nueva máquina fabricada en Portugal, de menor tamaño y precio que las californianas.