962 resultados para Aeroporto de Santa Maria
Resumo:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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In this work, we analyze the long term variability of rainfall and temperature (1912-2008) of Santa Maria (29 degrees S, 53 degrees W) and its possible connection with natural influences such as solar activity and ENSO. Temperature and rainfall present similar frequencies as revealed by spectral analyses. This analysis shows a large number of short periods between 2-8 years and periods of 11.8-12.3, 19.1-21.0, and 64.3-82.5 years. The cross correlation for rainfall and temperature versus Southern Oscillation Index (SOI) have higher cross-power around 2-8 yr. Rainfall and temperature versus sunspot number (Rz) showed higher cross-power around the 11-yr solar cycle period. A high and continuous cross correlation was observed for Rz-22 yr versus rainfall and temperature. Furthermore, the power between 22-yr solar cycle and meteorological parameters was higher than that obtained with the 11-yr solar cycle, suggesting that the effect of Hale cycle on climate may be stronger than the Schwabe cycle effect. These results indicate that the variability of rainfall and temperature is closely related to the variation of the Southern Oscillation Index and solar activity, and that the El Nino Southern Oscillation and solar activity probably play an important role in the climate system over Southern Brazil. (C) 2011 Elsevier Ltd. All rights reserved.
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A sample of Pulmonata collected in Santa Maria da Vitória, interior of Bahia, Brazil, in Caatinga semi-arid environment, is studied taxonomically. From the five species, four are revealed as new, including a new genus. The new taxa are the Bulimulidae (1) Kora corallina gen. et sp. n. characterized by the elongated shell with aperture somewhat dislocated from the shell axis, and an oblique tooth in middle level of inner lip; (2) Spixia coltrorum, mainly characterized by an uneven spire, delicate sculpture and peristome with 4 equidistant teeth; (3) Anostoma tessa, mainly characterized by a broad spire and well-developed anal canal; and the Megalobulimidae (4) Megalobulimus amandus, mainly characterized by pointed protoconch sculptured by dense quantity of axial cords. Rhinus suturalis is the only previously known species, but its geographic distribution is expanded southwards to Bahia state. A discussion with respect to necessity for improving the study on the malacofauna from the interior region of the Brazilian Northeast and the importance for preservation of the Caatinga biome is also provided.
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Cirrus clouds are an interesting point in the research of the atmosphere due their behavior and the effect on the earth radiation budget. They can affect the atmospheric radiation budget by reflecting the incoming solar radiation and absorbing the outgoing terrestrial radiation. Also, this cloud type is involved in the dehydration of the upper troposphere and lower stratosphere. So, it is interesting to increment the measurements of this type of clouds from the ground. During November and December 2012, through the CHUVA-SUL campaign, measurements with lidar in Santa Maria, Rio Grande do Sul were conducted. The system installed in Santa Maria site (29.8 °S; 53.7 °W, 100 m asl) was a single elastic-backscatter lidar using the wavelength of 532 nm. Some days with cirrus clouds lidar measurements were detected. Four days with presence of cirrus cloud are showed in the present study. These days, 7, 8, 19 and 28 November 2012, was selected due the persistence of cirrus clouds over many hours. The raw retrieval lidar signals and inverted backscatter coefficient profiles were analyzed for the selected days. Base and top height was obtained by analysis of raw signal and backscatter coefficient. Extinction coefficient profiles were obtained by the assumption of the lidar ratio. Cirrus cloud optical depth (COD) values were calculated, from the integration of the extinction coefficient between the base and top altitudes of the cirrus clouds.
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L’analisi condotta sulle condizioni geo-morfologiche dell’intera regione abruzzese e in particolare della città de L’Aquila ha evidenziato l’importanza del contesto paesaggistico territoriale che non può che essere assunto come riferimento progettuale per rinnovare il rapporto tra uomo e natura, soprattutto in una realtà come quella aquilana dove sono il paesaggio naturale e la struttura morfologica che permangono come fattori costanti nel tempo, nonostante le trasformazioni attuate dalla società o dagli eventi sismici che da sempre caratterizzano la storia della città e che rappresentano quindi due elementi in grado di restituire l’identità stessa della popolazione. Questa caratteristica rappresenta il pretesto per un approfondimento sul paesaggio dal punto di vista percettivo: è infatti l’uomo che nel corso dei secoli modifica fortemente il proprio territorio e la percezione che ha di esso. L’obiettivo di tale studio è quello di riuscire a cogliere, in fase progettuale, l’essenza del luogo, il carattere peculiare delle diverse suggestioni che i cittadini aquilani potranno riaffermare come parte della propria identità. Considerate tali premesse, il progetto propone il disegno di un nuovo parco urbano collocato entro le mura lungo l’intera lunghezza dell’area oggetto di studio; l’obiettivo è quello di collegare i poli verdi preesistenti del Parco del Castello e del Parco del Sole e contemporaneamente di ridefinire il lacerato rapporto tra centro storico e prima periferia eleggendo il verde ad elemento capace di una relazione attiva con il contesto urbano, con la possibilità di contribuire alla coesione sociale, alla sensibilizzazione ai temi ambientali e al miglioramento dell’offerta dei luoghi di ritrovo. Il nuovo parco ospiterà architetture legate alla musica e al teatro, temi da sempre di notevole importanza per la città, come testimoniano le numerose strutture che prima dell’evento tellurico arricchivano il patrimonio culturale della città. Per evitare che funzioni di così notevole importanza per la città corrano il rischio di essere progressivamente relegate verso la periferia ed i centri minori, il progetto propone di integrare all’interno del nuovo parco una serie di attività quali laboratori teatrali e foresterie per attori, centro ricreativo, biblioteca e sala espositiva, conservatorio, attività commerciali e residenze, disposti secondo una successione lineare da nord a sud. Tale intervento sarà integrato dalla realizzazione di un complesso di residenze,costituito da tre corpi lineari disposti secondo il naturale declivio del terreno, lungo l’asse est-ovest, in corrispondenza del prolungamento dei tracciati storici secondari. Si viene a creare, quindi una sorta di struttura a pettine, nella quale le aree verdi adibite ad orti e gli spazi costruiti si compenetrano definendo un vero e proprio filtro tra città storica e quella suburbana. La disposizione dei diversi edifici e la presenza in ognuno di essi di uno spazio pubblico esterno, sono pensati in modo tale da creare una successione di spazi collettivi, suggerita in risposta all’assenza di attrezzature pubbliche all’interno del quartiere preesistente. Il progetto prevede, infatti di dare maggiore spazio alle attività pubbliche, investendo sulla realizzazione di luoghi e di spazi per l’incontro e la collettività, che rappresentano un necessità primaria per ogni città ed in particolare per L’Aquila post sisma. Contestualmente al parco che costituisce una sorta di asse verde sviluppato in direzione nord-sud, il progetto si estende anche in direzione perpendicolare, lungo la direttrice est-ovest, attraverso la riqualificazione dell’asse storico di via San Bernardino, cercando di restituire ad esso ed alla monumentale scalinata omonima la valenza storica progressivamente perduta nel corso degli anni. Pertanto, il progetto prevede la ridefinizione di entrambi i lati della scalinata oggi abbandonati al verde incolto ed in particolare la realizzazione, lungo il lato orientale, di un nuovo polo culturale, costituito da una biblioteca ed una sala espositiva. Il nuovo edificio, assume un ruolo cardine all’interno del progetto, rappresentando uno dei punti di collegamento tra città storica e verde pubblico. Il complesso nasce dall’incontro di cinque elementi lineari disposti in modo tale da assecondare il naturale dislivello del terreno e da consentire la realizzazione di due ampi spazi pubblici: uno verde, pensato come prolungamento del parco, sul quale si affaccia l’ampia sala di lettura della biblioteca ed uno pavimentato, ai piedi della scalinata, delimitato da un portico a doppia altezza. Il nuovo edificio, consente inoltre di creare un belvedere dal parco verso la città storica, evocando una suggestione cara agli abitanti della città.
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Il presente elaborato si propone di offrire un’analisi dell’importanza della mediazione linguistico-culturale in ambito sanitario sia per i pazienti stranieri che per la società. In un contesto sociale sempre più multietnico l’impatto della popolazione straniera sul Servizio Sanitario Nazionale è aumentato in modo esponenziale e le occasioni in cui le barriere linguistico-culturali possono rendere difficoltosa (se non impossibile) la comunicazione clinica si sono moltiplicate. La MLC diviene allora lo strumento che permette agli utenti stranieri di usufruire effettivamente del diritto alla salute e, infatti, questo servizio è legittimato dalle fonti normative sia a livello nazionale che internazionale. Viene quindi presentato dettagliatamente il funzionamento del servizio di MLC negli ospedali e nei servizi sanitari di Reggio Emilia e Provincia e in particolare presso l'Arcispedale Santa Maria Nuova. Viene inoltre analizzato il colloquio tra un medico italiano e una paziente francofona, con attenzione agli aspetti verbali e non verbali della comunicazione. Vengono infine elencate le difficoltà che rendono l’impiego della MLC ancora poco efficace e le soluzioni auspicate.
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Adeguamento liturgico del coro di Santa Maria del Fiore.
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Questa Tesi di Laurea si occupa del Progetto di Restauro Architettonico e di Riqualificazione Agricola e Paesaggistica della chiesa sconsacrata di Santa Maria Assunta della Cappella e dei terreni annessi alla proprietà. L'area di progetto consiste in 24 ettari di terreno, sulla cima di un altura in cui, in epoca medievale, venne eretta la chiesa di Santa Maria Assunta della Cappella e successivamente vennero costruiti gli edifici annessi: la sagrestia, la canonica, il cimitero, il fienile, che poi divenne casa colonica, e infine il nuovo fienile. La sconsacrazione della chiesa nel 1986 e l'abbandono della casa colonica da parte del contadino,hanno fatto si che l'intero complesso cadesse rapidamente in rovina. L'obiettivo di questo progetto è quello di recuperare l'intera area realizzando un'azienda agrituristica: ripristinando le coltivazioni, che le testimonianze storiche tanto decantano,convertendo la canonica in ambienti destinati alla ristorazione e all'ospitalità e la chiesa in uno spazio multifunzionale destinato ad ospitare eventi.
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hrsg. nach drei Handschriften mit einer ausführlichen Einl.und deutscher Übers., nebst zwei Anhängen versehen von L. Landau