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Resumo:
The efficacy of sodium heparin and tripotassium EDTA as anticoagulant and their effect on the hematological parameters of tambaqui (Colossoma macropomum) were evaluated in this study. Ten fish weighing 384.9 +/- 85.71 g and measuring 27.90 +/- 2.10 cm were used for heparin 5.000 IU, heparin 100 IU and K3EDTA 10% evaluation. Clotting inhibition after 10 h, erythrogram and osmotic fragility of erythrocytes were observed. The results were submitted to variance analysis and means compared by Tukey test (P < 0.05). Heparin 5.000 IU, heparin 100 IU and K3EDTA 10% were effective in preventing coagulation for more than 10 h. However, tripotassium EDTA caused hemolysis since first moments. In erythrogram there was no difference (P > 0.05) in erythrocyte count, hematocrit, hemoglobin and MCHC. on the other hand, an increase in MCV (P < 0.05) in samples kept with K3EDTA10% was observed. This anticoagulant provoked a significant increase (P < 0.01) in the osmotic fragility of erythrocytes when compared to pure heparin, diluted heparin and the control group. Heparin as an anticoagulant is more appropriate for tambaqui since it was effective in preventing coagulation for more than 10 h, without causing hemolysis, changes on hematological parameters or osmotic fragility of erythrocytes.
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
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Pós-graduação em Ciências Biológicas (Zoologia) - IBRC
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Pós-graduação em História - FCLAS
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Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq)
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Universidad de Las Palmas de Gran Canaria. Departamento de Biología. Programa de doctorado de Gestión de recursos vivos marinos y medioambiente ; bienio 2006-2008
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Paracentrotus lividus è un echinoderma bentonico marino appartenente alla classe Echinoidea, comune in tutto il Mar Mediterraneo e lungo le coste atlantiche dalla Scozia al Marocco. Questa specie è estremamente importante dal punto di vista ecologico in quanto specie chiave nella strutturazione della comunità bentonica macroalgale. Inoltre in tempi recenti il mercato delle sue gonadi ha subito una forte espansione rendendolo una specie di interesse economico in numerosi paesi europei. Il crescente prelievo sta gradualmente portando al depauperamento della risorsa, per questo motivo il riccio di mare è oggetto di numerosi studi e programmi a fini conservazionistici. Una maggiore conoscenza del ciclo riproduttivo della specie potrebbe risultare utile per una migliore gestione della risorsa. Pertanto, questo studio si propone di indagare sulla biologia di P. lividus in due aree distinte della Sardegna: Su Pallosu, nella Penisola del Sinis Sardegna centro-occidentale, e nell’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, Sardegna nordorientale, al fine di far luce sulle dinamiche del ciclo riproduttivo. Le informazioni bibliografiche a riguardo evidenziano l’influenza dei fattori ambientali quali fotoperiodo, idrodinamismo, temperatura e tipologia di pascolo sull’andamento del ciclo biologico e il momento di spawning. Diversi autori hanno osservato in Mar Mediterraneo sia un unico ciclo riproduttivo che due eventi riproduttivi annuali a conferma dell’ampia variabilità dell’andamento gonadico. Nel presente lavoro al fine di mettere in relazione le caratteristiche dell’habitat con il ciclo riproduttivo delle popolazioni in oggetto è stato analizzato l’andamento dell’Indice Gonadosomatico (IGS) su individui di diverse taglie/età, come rapporto fra il peso delle gonadi e il peso dell’individuo; inoltre a conferma dello stadio di maturazione è stata effettuata l’analisi istologica delle gonadi su campioni fissati e inclusi in paraffina, sezionati a 7μm e colorati con ematossilina-eosina prima di essere osservati al microscopio ottico. Mediante analisi d’immagine di foto subacquee utilizzando il programma Seascape è stata caratterizzata la componente macroalgale bentonica e la componente abiotica degli habitat (sabbia e roccia non vegetata) con particolare attenzione al calcolo della percentuale di ricoprimento delle specie vegetali. Inoltre i siti sono stati caratterizzati rispetto all’esposizione dei venti dominanti con elaborazione dei dati del periodo di campionamento per direzione, frequenza e intensità.