999 resultados para Antropologia aplicada
Resumo:
Nella tesi sono rielaborati i dati etnografici, prodotti in Italia ed in Ghana, con una ricerca sul campo di oltre un anno. Attraverso la ricostruzione di un progetto di co-sviluppo che mobilita i migranti in quanto attori di sviluppo, ed in questo caso l’associazione ghanese di Modena per avviare alcune iniziative di sviluppo economico, umano e sostenibile nel paese d’origine, si sono indagate le forme concrete di transnazionalismo attivate da questo gruppo sociale. Nell’analisi, prettamente antropologica, si rivela come, nel progetto di co-sviluppo osservato, le identità etniche, le relazioni asimmetriche di genere ed i processi di negoziazione politica sono celati ed agiti dai diversi attori sociali coinvolti. Si sono inoltre osservate le forme di partecipazione politica in Italia ed in Ghana rivelando come il collettivo ghanese abbia avviato un processo di depoliticizzazione dello sviluppo nel contesto d’origine e, nonostante ciò, sia divenuto nel paese d’immigrazione un nuovo attore politico. Particolare attenzione è stata posta alle produzioni discorsive dello sviluppo e della diaspora, evidenziando come i collettivi migranti se ne riapproprino e le riformulino nelle pratiche quotidiane.
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Analisi "dall'interno" del settore della comunicazione multimediale, attraverso l'analisi di un caso aziendale complesso vissuto in prima persona dall'autrice. Il caso tratta di un micro-distretto di aziende della Grafica, del Web e del Multimedia nel suo ciclo di vita dal 1998 al 2003, analizzando le mutazioni del comportamento organizzativo nelle sue differenti fasi di nascita, ascesa e declino. L'obiettivo è quello di identificare i comportamenti organizzativi favorevoli e contrari alla sopravvivenza nel settore, fornendo indicazioni per un corretto comportamento manageriale in un ambito creativo relativo ad una rete di imprese co-specializzate.
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La tesi riflette sulla necessità di un ripensamento delle scienze antropologiche nel senso di un loro uso pubblico e del loro riconoscimento al di fuori dell’accademia. Viene introdotto il dibattito sulla dimensione applicata dell’antropologia a partire dalle posizioni in campo nel panorama internazionale. Negli Stati Uniti la riflessione si sviluppa dalla proposta della public anthropology, l’antropologo pubblico si discosta dalla tradizionale figura europea di intellettuale pubblico. Alla luce delle varie posizioni in merito, la questione dell’applicazione è esaminata dal punto di vista etico, metodologico ed epistemologico. Inizialmente vengono prese in considerazione le diverse metodologie elaborate dalla tradizione dell’applied anthropology a partire dalle prime proposte risalenti al secondo dopoguerra. Successivamente viene trattata la questione del rapporto tra antropologia, potere coloniale e forze armate, fino al recente caso degli antropologi embedded nello Human Terrain System. Come contraltare vengono presentate le diverse forme di engagement antropologico che vedono ricercatori assumere diversi ruoli fino a casi estremi che li vedono divenire attivisti delle cause degli interlocutori. La questione del ruolo giocato dal ricercatore, e di quello che gli viene attribuito sul campo, viene approfondita attraverso la categoria di implication elaborata in contesto francese. Attraverso alcune esperienze di campo vengono presentate forme di intervento concreto nel panorama italiano che vogliono mettere in luce l’azione dell’antropologo nella società. Infine viene affrontato il dibattito, in corso in Italia, alla luce della crisi che sta vivendo la disciplina e del lavoro per la costituzione dell’associazione nazionale di antropologia professionale.
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In questa tesi viene presentata una ricerca di campo che si configura come esempio di un’antropologia applicata alle dinamiche lavorative all’interno di un’azienda ICT italiana. Fulcro della trattazione è la riflessione sui diversi aspetti di un’analisi antropologica del clima aziendale, condotta sulla base di una rilevazione dei processi lavorativi presso una società italiana specializzata in progetti di digital marketing. Il lavoro associato alle tecnologie di ultima generazione non è impersonale o dettato soltanto da regole esterne, ma piuttosto un lavoro dal forte carattere rituale, sociale, morale e performativo, dove soggetti, ruoli, idee, scelte e problematiche si intrecciano secondo modalità uniche ed irripetibili, rintracciabili anche attraverso l’etnografia. E’ dunque necessario dare visibilità al ruolo attivo dei lavoratori nel loro essere contemporaneamente individui e soggetti che lavorano. Partendo da una riflessione su lavoro e tecnologia all’interno di un quadro interdisciplinare che vede coinvolte - insieme all’antropologia - la sociologia, l’economia e la storia, ci si sofferma sulle potenzialità dell’antropologia del lavoro. Dopo aver ripercorso tutti i passi della ricerca di campo presso l’azienda, viene condivisa una più ampia considerazione sul ruolo dell’antropologia applicata al lavoro in contesti aziendali. Infine l’esperienza di antropologa in azienda viene posta a confronto con un’altra attività svolta dalla stessa autrice in ambito accademico nel campo dell’antropologia dell’educazione. Gli studi presi in considerazione e le esperienze concrete offrono la possibilità di affrontare il tema dell’antropologia del lavoro all’interno di una più vasta riflessione sulla necessità di sviluppare un’antropologia applicata in Italia. Essa non occupa ancora un posto rilevante nello scenario della vita pubblica, ma molti sono gli sforzi che si stanno compiendo in questa direzione. Uno sguardo positivo verso il futuro e la consapevolezza di un’antropologia che è insieme azione, impegno, partecipazione e sperimentazione etnografica concludono la tesi.
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El proyecto se orientó a la aplicación de las contribuciones de la antropología y la sociología económicas para la comprensión de problemas vinculados al desarrollo rural. El análisis se centró en las formas de incorporación de los pequeños productores al mercado y a las actividades económicas. Los resultados de la investigación muestran el carácter limitado del mercado para dar cuenta de las formas de coordinación económica y la necesaria pluralización del espacio, marcada por la coexistencia de lógicas domésticas, mercantiles, industriales y cívicas.
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Un conocimiento apropiado de la anatomía de los diferentes tipos florales de la vid permite interpretar procesos de floración y fertilidad. Se ha observado durante cinco años las características de distintas variedades de vid en Mendoza (Argentina). Debido a las diferencias de variedades y viñedos, las observaciones se han tratado desde un punto de vista general. El estudio de las características anatómicas de la baya permite comprender fenómenos de maduración, estrés hídrico, deficiencias y productividad. En cuanto a los procedimientos tecnológicos, la observación de los componentes celulares del fruto: pared celular, polifenoles vacuolares, plástidos y ráfides de cristales de tartrato de calcio permite evaluar métodos enológicos, procesos de maceración y extracción de compuestos fenólicos y los tratamientos que deberían aplicarse para mejorar la calidad del vino.
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El proyecto final construye material gráfico y diseño de la identidad del "Centro de Ecología Aplicada del Neuquen" organismo del estado provincial que tiene como funciones la realización de investigaciones aplicadas para el aprovechamiento, conservación y control de la fauna neuquina y su hábitat, así como el desarrollo de actividades de transferencia, capacitación y prestación de servicios en sus áreas de incumbencia. Por estas razones se hace evidente la necesidad de un sistema de comunicación organizado que articule y estructure las comunicaciones del centro con el público y permita generar el nexo adecuado para el correcto desempeño en el desarrollo de sus funciones.
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Fil: Buzai, Gustavo Daniel. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas
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El presente trabajo tiene el propósito de presentar una investigación de mercados aplicada a servicios de salud. Dicha investigación se puede definir como el "Proceso objetivo y sistemático en el que se genera la información para ayudar en la toma de decisiones de mercado. Este proceso incluye la especificación de la información requerida, el diseño del método para recopilar la información, la administración y la ejecución de la recopilación de datos, el análisis de los resultados y la comunicación de los hallazgos y sus implicaciones." El tema del estudio supone que la calidad de las empresas prestadoras de servicios médicos se relaciona íntimamente con el grado de satisfacción de los pacientes por la atención que reciben. Esto lleva a la necesidad de seleccionar métodos que permitan conocer la opinión de los mismos y en consecuencia tomar las decisiones pertinentes.
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En este trabajo se hace una exploración para conocer la situación del Teatro Comunitario en Mendoza y se describe la calidad de relaciones entre los grupos existentes, avanzando sobre los beneficios que aporta un trabajo en red para el logro de sus objetivos. En el primer capítulo describe qué es el teatro comunitario, cuáles son los grupos que están trabajando en Mendoza y qué rol cumple el Estado como garante de las prestaciones que brinda. Aborda, por un lado, el papel del estado como promotor de una política cultural integral de inclusión social. Por otro lado, estudia la política estatal enfocada, concretamente, en el desarrollo económico-social de los trabajadores de la cultura. El segundo capítulo conceptualiza, caracteriza y expone el funcionamiento de las redes. Destaca la importancia de la creación de vínculos y articulaciones, capaces de fortalecer el capital social, de crear valor para el conjunto de la comunidad. El tercer capítulo presenta las redes de teatro comunitario existentes en Argentina y América Latina. Muestra cómo esas redes ya formadas posibilitan la realización de cambios sociales y políticos verdaderos en el territorio. Cómo multiplican, interconectan y dan mayor alcance a las transformaciones sociales particulares El cuarto capítulo describe la metodología de investigación que se utilizó para el trabajo empírico. Detalla las técnicas de recolección de datos, presenta los objetivos e hipótesis de la investigación e ilustra el formato de cuestionario utilizado. El quinto capítulo expone los resultados de la investigación. Describe las percepciones y vivencias de los actores comprometidos con la creación de una red de teatro comunitario mendocina. La información es presentada en tres bloques de reflexión: Percepciones de las Redes, Red de Teatro Comunitario y Relaciones de la Red. El análisis y comparación de lo obtenido empíricamente con lo expuesto en el marco teórico de este trabajo es desarrollado en el capítulo seis, ‘’Análisis de los Resultados’’. Finalmente, en el séptimo y último capítulo se presentan las conclusiones de la investigación. Se contrastan y comparan las conclusiones a las que se arribaron en la parte teórica con las obtenidas en el trabajo de campo. Se comentan, asimismo, los aspectos más relevantes, las limitaciones encontradas así como las futuras líneas de investigación que se proponen a raíz de los resultados obtenidos
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A partir del crecimiento del Instituto de Sociología de la Facultad de Derecho fundado y dirigido desde 1956 por Alfredo Poviña, se organizaron emprendimientos académicos que desbordaron, rápidamente, los criterios impuestos para la sociología en Córdoba. Junto a Juan Carlos Agulla y Francisco Delich, Adolfo Critto se incorporó como investigador del Instituto. Ellos promovieron no sólo eventos académicos de notable magnitud (el Congreso Internacional de Sociología de 1963) sino que organizaron novedosos proyectos de investigación. Critto, egresado en Derecho en Tucumán, tras su paso por Holanda, consiguió doctorarse en la Columbia University bajo la dirección de Paul Lazarsfeld. Su formación en metodología cuantitativa supuso una aptitud diferencial en su regreso a Argentina en 1963. Vinculado al grupo de sociólogos católicos del Departamento de Sociología de la UCA, Critto llegó a Córdoba desde donde propulsó su carrera académica y su labor como funcionario estatal del Onganiato. Este texto analiza tres momentos centrales en la proyección de la investigación social alentada por Critto: el trabajo sobre Barrio Maldonado, la creación del Centro Universitario de Política Social (CEUPS) y el proyecto de Diagnóstico Social del Noroeste de la Provincia de Córdoba. En ese recorrido se evidencian los vaivenes de una trayectoria intelectual, los conflictos institucionales y políticos que le dieron marco y el horizonte de una disciplina
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Los Territorios Específicos condicionados socioambiental y/o físicoculturalmente son sistematizados en base a sus cualidades éticas y estéticas en su sentido filosófico y formal respectivamente. Los mismos surgen como entidades orgánicamente integradas a nivel de las prácticas culturales en función de una performatividad autopoiética con gradientes y resonancias ampliamente debatidas académicamente y/o, a través de producciones específicas de las artes visuales contemporáneas. La Cartografía Estética propuesta se conforma de un corpus de obras plásticas y teóricas que, en la trayectoria expositiva abordada para este estudio, conforman una constelación de ejes temáticos y procedimentales en vinculación a los modos de producción en artes visuales. Estos nódulos o modos de hacer en artes visuales, se integran en una fascinante e interesante red epistemológica que, a la luz de las obras de arte seleccionadas son transparentadas no sólo en su complejidad epistémica sino que también son confrontados a interesantes gestos y guiños visuales a modo de cita y figuras conceptuales que en sentido moebiano remisionan formas de inscripción de obra y de la legibilidad de la misma conformando un alfabeto visual contemporáneo indispensable a la hora de pensar y entender la producción artística del último siglo en general y de las artes visuales latinoamericanas y chilenas en particular, todas ellas conforman una panorámica global en lo que hoy se conoce y divulga como arte actual. La unidad espacial abordada como Territorios Específicos se constituyen críticamente por conformar zonas y áreas marginales, espacios residuales y limítrofes, a la vez que contenedores y contenido de resistencia asistémica facilitado por un desinterés administrativo consecuente a su calidad de margen residual naturalizado y sus contenidos subyacentes. Metodológicamente, esta investigación ha sido cuidadosamente sistematizada a partir de herramientas de análisis y medición provenientes de las ciencias sociales y otras más afín a las de la ingeniería como arquitectura y urbanismo y de otras ciencias fronterizas de las biofísicas como la arqueología, etnografía y antropología, adaptadas todas a un interesantísimo protocolo instrumental replicable para las artes visuales. Este compendio procedimental comprende acciones de arte de sitio específico realizadas en una franja costera de 30 kilómetros que abarca desde la ciudad de Valdivia hasta 'La Reserva de Curiñanco' en la recientemente inaugurada XIV Región de Los Ríos en Chile. Estas acciones son confrontadas y tensionadas tanto a nivel de la crítica especializada como de sus afluentes epistemológicos colindantes con las ciencias humanas, donde, este corpus de obra contemporáneas, curatorías, proyectos de sitio y debates especializados, aportan considerablemente a la construcción de futuros posibles no solo de las artes visuales en particular y de las ciencias humanas en general, sino que además conllevan un debate ineludible para el desafío implicado en el debate territorio/globalización
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Mucho se ha hablado y escrito en torno al cambio de paradigma en la educación física, así como al protagonismo que la conducta motriz ostenta en este proceso para modernizar esta disciplina pedagógica que sigue aplicando los métodos de producción industrial que heredó en el siglo XVIII. En el gimnasio Olimpia de la ciudad argentina de Chivilcoy se está llevando a cabo esta importante y necesaria transformación de un modo eficaz y exitoso. Las clases de educación física que allí se imparten, se llevan a cabo mediante un método singular e innovador que aplica la pedagogía de las conductas motrices (Parlebas), con propuestas pedagógicas basadas en procesos de exploración motriz (Feldenkrais) y generando dinámicas pedagógicas mediante puestas en común y circuitos con situaciones psicomotrices y sociomotrices. En una reciente investigación cualitativa en torno a "qué es lo que se aprende en las clases con Movitransfer", una muestra significativa de alumnos del gimnasio dicen que han aprendido a sentirse libres, puesto que su autoconfianza ha ido acrecentándose con las clases; que su calidad de vida ha mejorado porque las situaciones pedagógicas planteadas en clase son competencias para la vida; que al desanudarse están descubriendo lo mejor de sí mismos; que cada vez se sienten mejor capacitados para evaluar y optimizar sus propias conductas motrices y que el gimnasio se ha convertido en una escuela para la vida en donde los alumnos ponen en práctica un modo de vivir que les hace sentirse cada vez más felices