999 resultados para mediascape,paesaggi mediali,sviluppo turistico,geografia dello sviluppo,pavia,canzone,Social


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Lo stabilirsi di nuovi criteri abitativi nella Lombardia di fine Ottocento e dei primi decenni del XX secolo, ha fatto emergere, nel vasto tema dell’abitazione popolare, componenti meritevoli di essere analizzate nelle loro differenti declinazioni. Nella ricerca sono quindi stati analizzati: gli studi tipologici di quel periodo, l’impiego di differenti materiali edili, il linguaggio compositivo, le interrelazioni dei manufatti architettonici con il contesto urbano, l’apporto delle cooperative alla realizzazione degli interventi, lo sviluppo e l’impiego della prefabbricazione e la tutela, valorizzazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente. Presupposto di quest’analisi è stata l’ampia ricostruzione storiografica delle fasi germinali e del dibattito ottocentesco sulla casa operaia e popolare, che hanno condotto (all’inizio del novecento) alla creazione dell’Istituto Autonomo Case Popolari od Economiche di Milano. Sono state enucleate anche le principali caratteristiche formali e tecnologiche dell’edilizia residenziale popolare milanese di quel periodo. La ricerca inoltre è stata finalizzata alla definizione di strategie gestionali del patrimonio storiografico esistente (documentario, iconografico e bibliografico) rivolto a una migliore fruizione dei beni architettonici considerati e a supporto di conoscenza per la sua valorizzazione, tutela, trasformazione e recupero. Per questa ragione l’analisi delle fonti documentarie e archivistiche, si è basata sull’indagine di alcuni progetti originari (quasi mai in possesso dell’Aler e parzialmente dispersi in archivi comunali e privati). La ricostruzione del patrimonio storico-visuale dell’edilizia residenziale d’inizio secolo, ha dedicato attenzione anche agli aspetti architettonici e di vita degli spazi comuni, dello stato di conservazione e delle trasformazioni delle strutture originarie. Accanto a questi filoni di indagine è stata sviluppata un’attenta analisi della letteratura esistente, studiando sia la pubblicistica sia la letteratura scientifica coeva alle costruzione e gli studi, anche di grande portata, compiuti nei decenni successivi. L’indagine propone anche una periodizzazione delle fasi realizzative dell’edilizia popolare, relazionandole a contesti architettonici e storiografici di più ampio respiro. Si sono indagate, ad esempio, le ragioni del costituirsi di una forte interdipendenza delle varie realtà sociali urbane e si sono posti a confronto gli elementi prettamente architettonici con il quadro tematico connesso al concetto di modernità. La ricerca non ha neppure trascurato gli studi chiarificatori delle istanze sociali, che hanno trovato particolari riferimenti nelle analisi scientifiche (pubblicate su riviste specialistiche, in qualche caso di difficile reperibilità) o nelle ricerche commissionate dal Comune di Milano nel primo decennio del XX secolo. Grande importanza è stata riposta anche nell’analisi delle delibere comunali (verificate e documentate in modo organico e complessivo) che, a partire dal 1861, trattano il tema dell’impegno pubblico nella realizzazione di edilizia operaia a basso costo.

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The exact mechanisms of the exercise induced adaptations is not lucid, but recent studies have delineated two means of signaling by which the adaptations occur (1) substrate availability signaling (metabolic stress) (2) hormone-receptor signaling. We have decided to specifically investigate two metabolic signaling enzymes [AMP-activated kinase (AMPK) and Sirtuin 1(SIRT1)] and two hormones [Adiponectin and Adrenergic stimulation].Tis based on four papers with the following conclusions: (1)Increase in SIRT1 activity and expression in H9c2 cells treated with phenylephrine is an adaptive response to the hypertrophic stress, mediated by AMPK. (2)The lack of optimal nutritional conditions (energetic substrates) due to a prolonged activation of AMPK can contrast the establishment of hypertrophy, possibly also by means of the negative modulation of ODC activity. (3) Our findings offer a possibile hypothesis as to the fact the the G allele on site 45 could lead to the increasd risk of Type II diabetes through a decrease in lean body mass. (4) Our results suggest that there is an ADIPOQ gene effect in relation to bone parameters. Statistical analysis show that the presence of the T allele in position 45 favors an increase in lumbar spine bone mineral content (BMC) when compared to subjects with a G allele substitution, which can be do the the increase in lean body mass in this genotype group.

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L’evoluzione dei sensori multispettrali e la prospettiva di sviluppo dei sensori iperspettrali nel campo del telerilevamento ottico offrono nuovi strumenti per l’indagine del territorio e rinnovano la necessità di ridefinire potenzialità, limiti e accuratezza delle metodologie tradizionali. Nel caso delle immagini iperspettrali, in particolare, l’elevatissima risoluzione spettrale apre nuove possibilità di sviluppo di modelli fisicamente basati per correlare grandezze radiometriche con indicatori fisico-chimici caratteristici delle superfici osservate, a prezzo però di maggiori oneri nella gestione del dato. Il presente lavoro mira appunto ad esaminare, per alcune applicazioni di carattere ambientale e attraverso casi di studio specifici, le criticità del problema del rilevamento da remoto nel suo complesso: dai problemi di correzione radiometrica delle immagini, all'acquisizione di dati di calibrazione sul campo, infine all'estrazione delle informazioni di interesse dal dato telerilevato. A tal fine sono stati sperimentati diversi modelli di trasferimento radiativo ed è stata sviluppata un’interfaccia per la gestione del modello 6SV. Per quest’ultimo sono state inoltre sviluppate routine specifiche per il supporto dei sensori Hyperion e World View 2. La ricerca svolta intende quindi offrire un contributo alla definizione di procedure operative ripetibili, per alcune applicazioni intimamente connesse all’indagine conoscitiva ed al monitoraggio dei processi in atto sul territorio. Nello specifico, si è scelto il caso di studio dell’oasi del Fayyum, in Egitto, per valutare il contenuto informativo delle immagini satellitari sotto tre diversi profili, soltanto in apparenza distinti: la classificazione della litologia superficiale, la valutazione dello stato di qualità delle acque ed il monitoraggio delle opere di bonifica. Trattandosi di un’oasi, le aree coltivate del Fayyum sono circondate dai suoli aridi del deserto libico. La mancanza di copertura vegetale rappresenta una condizione privilegiata per l’osservazione della litologia superficiale da remoto, auspicabile anche per la scarsa accessibilità di alcune aree. Il fabbisogno idrico dell’oasi è garantito dall’apporto di acque del fiume Nilo attraverso una rete di irrigazione che ha, come recettore finale, il lago Qarun, situato nella porzione più depressa dell’oasi. Questo lago, privo di emissari, soffre enormi problemi di salinizzazione, visto il clima iper-arido in cui si trova, e di inquinamento da fertilizzanti agricoli. Il problema della sostenibilità ambientale dello sfruttamento agricolo intensivo dell’oasi è un problema di deterioramento della qualità dell’acqua e della qualità dei suoli. È un problema che richiede una adeguata conoscenza del contesto geologico in cui questi terreni sono inseriti ed una capacità di monitoraggio degli interventi di bonifica ed estensione delle coltivazioni in atto; entrambe conoscenze necessarie alla definizione di un piano di sviluppo economico sostenibile. Con l’intento di contribuire ad una valutazione delle effettive potenzialità del telerilevamento come strumento di informazione territoriale, sono state sperimentate tecniche di classificazione di immagini multispettrali ASTER ed iperspettrali Hyperion di archivio per discriminare la litologia superficiale sulle aree adiacenti al lago Qarun nell’oasi del Fayyum. Le stesse immagini Hyperion di archivio più altre appositamente acquisite sono state utilizzate, assieme ad immagini multispettrali ALI, per la valutazione qualitativa e quantitativa di parametri di qualità delle acque, attraverso l’applicazione di modelli empirici di correlazione. Infine, per valutare l’ipotesi che il deterioramento della qualità delle acque possa essere correlato ai processi di bonifica ed estensione delle coltivazioni in atto negli ultimi decenni, le immagini dell’archivio Landsat sono state utilizzate per analisi di change detection. Per quanto riguarda il problema della validazione dei risultati, si è fatto uso di alcuni dati di verità a terra acquisiti nel corso di un survey preliminare effettuato nell’Ottobre 2010. I campioni di roccia prelevati e le misure di conducibilità elettrica delle acque del lago, benché in numero estremamente limitato per la brevità della missione e le ovvie difficoltà logistiche, consentono alcune valutazioni preliminari sui prodotti ottenuti dalle elaborazioni. Sui campioni di roccia e sabbie sciolte, in particolare, sono state effettuate misure di riflettività in laboratorio ed analisi mineralogiche dettagliate. Per la valutazione della qualità delle acque, più precisamente delle concentrazioni di clorofilla, la metodologia utilizzata per il caso di studio egiziano è stata applicata anche sul tratto costiero adriatico antistante le foci dei fiumi Tronto e Salinello. In questo sito sono state effettuate misure in situ di conducibilità elettrica ed il prelievo di campioni di acqua per la determinazione in laboratorio delle concentrazioni di clorofilla. I risultati ottenuti hanno evidenziato le potenzialità offerte dall’informazione spettrale contenuta nelle immagini satellitari e consentono l’individuazione di alcune pratiche operative. D’altro canto hanno anche messo in luce le carenze dei modelli attualmente esistenti, nonché le criticità legate alla correzione atmosferica delle grandezze radiometriche rilevate.

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Questa tesi tratta dello sviluppo di un progetto chiamato Faxa e di una sua concreta applicazione nell’ambito della domotica (CasaDomotica). Faxa è un framework per la comunicazione via wireless tra dispositivi che supportano il sistema operativo Android e dispositivi Arduino Ethernet, comunicazione che avviene localmente attraverso il wi-fi. Il progetto si inserisce nel panorama più ampio chiamato “Internet of Things”, ovvero internet delle cose, dove ogni oggetto di uso domestico è collegato ad Internet e può essere quindi manipolato attraverso la rete in modo da realizzare una vera e propria “smart house”; perchè ciò si attui occorre sviluppare applicazioni semplici e alla portata di tutti. Il mio contributo comincia con la realizzazione del framework Faxa, così da fornire un supporto semplice e veloce per comporre programmi per Arduino e Android, sfruttando metodi ad alto livello. Il framework è sviluppato su due fronti: sul lato Android è composto sia da funzioni di alto livello, necessarie ad inviare ordini e messaggi all'Arduino, sia da un demone per Android; sul lato Arduino è composto dalla libreria, per inviare e ricevere messaggi. Per Arduino: sfruttando le librerie Faxa ho redatto un programma chiamato “BroadcastPin”. Questo programma invia costantemente sulla rete i dati dei sensori e controlla se ci sono ordini in ricezione. Il demone chiamato “GetItNow” è una applicazione che lavora costantemente in background. Il suo compito è memorizzare tutti i dati contenuti nei file xml inviati da Arduino. Tali dati corrispondono ai valori dei sensori connessi al dispositivo. I dati sono salvati in un database pubblico, potenzialmente accessibili a tutte le applicazioni presenti sul dispositivo mobile. Sul framework Faxa e grazie al demone “GetItNow” ho implementato “CasaDomotica”, un programma dimostrativo pensato per Android in grado di interoperare con apparecchi elettrici collegati ad un Arduino Ethernet, impiegando un’interfaccia video semplice e veloce. L’utente gestisce l’interfaccia per mezzo di parole chiave, a scelta comandi vocali o digitali, e con essa può accendere e spegnere luci, regolare ventilatori, attuare la rilevazione di temperatura e luminosità degli ambienti o quanto altro sia necessario. Il tutto semplicemente connettendo gli apparecchi all’Arduino e adattando il dispositivo mobile con pochi passi a comunicare con gli elettrodomestici.

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La ricerca oggetto della tesi dottorale ha riguardato l’analisi della problematica relativa ai cambiamenti provocati dalla diversificazione delle attività aziendali bancarie nell'ottica tributaria. Si è individuato nella composizione del reddito imponibile il fulcro centrale del lavoro. Data la grande importanza del mercato finanziario la presente ricerca si è proposta una valutazione dell’attività bancaria tradizionale, facendo un’analisi della relativa fiscalità. In particolare si è cercato di evidenziare il momento in cui la banca è diventata un’azienda molto più complessa e moderna di quella che era originariamente. Tale cambiamento ha così richiesto un corrispondente sviluppo della tecnica giuridica tributaria di riferimento. Si sono altresì analizzate le fasi della implementazione e dello sviluppo nell’ordinamento tributario italiano ed europeo (analizzando così le difficoltà di adattamento per i modelli di Civil Law e Common Law) dell'armonizzazione giuridico/contabile europea e dell’adozione dei principi IAS/IFRS. A tal fine si sono ripercorse le fasi anteriori all’adozione dei menzionati principi e la loro evoluzione e, nel farlo, si sono fissati i punti ove sembra sia necessario un ripensamento da parte del legislatore comunitario. Il tutto è stato sviluppato senza trascurare la giurisprudenza nazionale e della Corte di Giustizia europea, in modo tale da tentare di individuare le soluzioni alle nuove sfide che il diritto tributario comunitario si trova a fronteggiare.

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Il lavoro presentato ha come oggetto la ricostruzione tridimensionale della città di Bologna nella sua fase rinascimentale. Tale lavoro vuole fornire un modello 3D delle architetture e degli spazi urbani utilizzabile sia per scopi di ricerca nell’ambito della storia delle città sia per un uso didattico-divulgativo nel settore del turismo culturale. La base del lavoro è una fonte iconografica di grande importanza: l’affresco raffigurante Bologna risalente al 1575 e situato in Vaticano; questa è una veduta a volo d’uccello di grandi dimensioni dell’intero tessuto urbano bolognese all’interno della terza cerchia di mura. In esso sono rappresentate in maniera particolareggiata le architetture civili e ecclesiastiche, gli spazi ortivi e cortilivi interni agli isolati e alcune importanti strutture urbane presenti in città alla fine del Cinquecento, come l’area portuale e i canali interni alla città, oggi non più visibili. La ricostruzione tridimensionale è stata realizzata tramite Blender, software per la modellazione 3D opensource, attraverso le fasi di modellazione, texturing e creazione materiali (mediante campionamento delle principali cromie presenti nell’affresco), illuminazione e animazione. Una parte della modellazione è stata poi testata all’interno di un GIS per verificare l’utilizzo delle geometrie 3D come elementi collegabili ad altre fonti storiche relative allo sviluppo urbano e quindi sfruttabili per la ricerca storica. Grande attenzione infine è stata data all’uso dei modelli virtuali a scopo didattico-divulgativo e per il turismo culturale. La modellazione è stata utilizzata all’interno di un motore grafico 3D per costruire un ambiente virtuale interattivo nel quale un utente anche non esperto possa muoversi per esplorare gli spazi urbani della Bologna del Cinquecento. In ultimo è stato impostato lo sviluppo di un’applicazione per sistemi mobile (Iphone e Ipad) al fine di fornire uno strumento per la conoscenza della città storica in mobilità, attraverso la comparazione dello stato attuale con quello ricostruito virtualmente.

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The present thesis investigates the issue of work-family conflict and facilitation in a sanitarian contest, using the DISC Model (De Jonge and Dormann, 2003, 2006). The general aim has been declined in two empirical studies reported in this dissertation chapters. Chapter 1 reporting the psychometric properties of the Demand-Induced Strain Compensation Questionnaire. Although the empirical evidence on the DISC Model has received a fair amount of attention in literature both for the theoretical principles and for the instrument developed to display them (DISQ; De Jonge, Dormann, Van Vegchel, Von Nordheim, Dollard, Cotton and Van den Tooren, 2007) there are no studies based solely on psychometric investigation of the instrument. In addition, no previous studies have ever used the DISC as a model or measurement instrument in an Italian context. Thus the first chapter of the present dissertation was based on psychometric investigation of the DISQ. Chapter 2 reporting a longitudinal study contribution. The purpose was to examine, using the DISC model, the relationship between emotional job characteristics, work-family interface and emotional exhaustion among a health care population. We started testing the Triple Match Principle of the DISC Model using solely the emotional dimension of the strain-stress process (i.e. emotional demands, emotional resources and emotional exhaustion). Then we investigated the mediator role played by w-f conflict and w-f facilitation in relation to emotional job characteristics and emotional exhaustion. Finally we compared the mediator model across workers involved in chronic illness home demands and workers who are not involved. Finally, a general conclusion, integrated and discussed the main findings of the studies reported in this dissertation.

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In many communities, supplying water for the people is a huge task and the fact that this essential service can be carried out by the private sector respecting the right to water, is a debated issue. This dissertation investigates the mechanisms through which a 'perceived rights violation' - which represents a specific form of perceived injustice which derives from the violation of absolute moral principles – can promote collective action. Indeed, literature on morality and collective action suggests that even if many people apparently sustain high moral principles (like human rights), only a minority decides to act in order to defend them. Taking advantage of the political situation in Italy, and the recent mobilization for "public water" we hypothesized that, because of its "sacred value", the perceived violation of the right to water facilitates identification with the social movement and activism. Through five studies adopting qualitative and quantitative methods, we confirmed our hypotheses demonstrating that the perceived violation of the right to water can sustain activism and it can influence vote intentions at the referendum for 'public water'. This path to collective action coexists with other 'classical' predictors of collective action, like instrumental factors (personal advantages, efficacy beliefs) and anger. The perceived rights violation can derive both from personal values (i.e. universalism) and external factors (i.e. a mobilization campaign). Furthermore, we demonstrated that it is possible to enhance the perceived violation of the right to water and anger through a specifically designed communication campaign. The final chapter summarizes the main findings and discusses the results, suggesting some innovative line of research for collective action literature.

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I sistemi di drenaggio urbano meritano particolare attenzione per l’importante compito che devono garantire all’interno della società. L’allontanamento delle acque reflue dalle zone urbanizzate infatti è indispensabile per non creare problemi ed interferenze con attività sociali ed economiche che in esse si svolgono; inoltre un corretto funzionamento del sistema di drenaggio assicura anche un basso impatto ambientale in termini di qualità e quantità. La disponibilità di nuove tecnologie costruttive e materiali in continua evoluzione devono fare fronte alla crescente complessità idraulica, geotecnica e urbanistica delle strutture componenti i sistemi di drenaggio; in tale elaborato si vuole porre l’accento sul problema dello smaltimento delle acque meteoriche nelle zone densamente urbanizzate, la cui soluzione è costituita dall'adozione delle cosiddette BMP (Best Management Practices). Le BMP sono definite come strategie, pratiche o metodi per la rimozione, la riduzione, il ritardo o la prevenzione della quantità di costituenti inquinanti e contaminanti delle acque di pioggia, prima che giungano nei corpi idrici ricettori. Tra esse ricordiamo le cisterne o rain barrels, i pozzi asciutti, i sistemi drywell, le vasche verdi filtranti, i tetti verdi, i canali infiltranti, i fossi di infiltrazione, i pozzi perdenti, i planting container, i canali inerbiti, i bacini di infiltrazione, le gross pullutant traps (gpts), gli stagni, i sistemi di fitodepurazione estensiva (sfe), le pavimentazioni drenanti. In Italia esse risultano ancora scarsamente studiate ed applicate, mentre trovano più ampio sviluppo in realtà estere come in Inghilterra ed in Australia. Per comprendere la efficacia di tali tecniche BMP è necessario analizzarle e, soprattutto, analizzare il loro effetto sul territorio in cui esse vengono inserite e sul regime idrogeologico dell’ambiente. Questa analisi può essere svolta con prove sperimentali su aree di controllo (soluzione economicamente gravosa) o attraverso modelli matematici tramite l’utilizzo di software di calcolo che simulino il comportamento delle portate, dei tiranti idrici e degli inquinanti nei canali e nelle strutture accessorie costituenti la rete fognaria, in conseguenza ad eventi di pioggia dei quali sia nota la distribuzione spaziale e temporale. In questo elaborato si modellizza attraverso il programma Matlab un unico elemento BMP e si osservano i suoi effetti; si procede cioè alla analisi del funzionamento di un ipotetico brown roof installato nella zona di Rimini e si osservano i benefici effetti che ne derivano in termini di volumi di pioggia trattenuti dal sistema considerando diverse tipologie di pioggia e diversi parametri progettuali per il tetto (i fori dello strato inferiore del tetto, la altezza dello strato di terreno, la sua permeabilità e la sua porosità). Si procede poi con la analisi di una ipotetica zona commerciale che sorge sulle sponde di un fiume. Tali analisi vengono svolte con il software HEC-RAS per quanto riguarda la analisi dei livelli del fiume e delle zone a rischio di inondazione. I risultati forniti da questo studio preliminare vengono poi utilizzati come condizioni al contorno per una successiva analisi effettuata con il software InfoWorks in cui si valutano i benefici che derivano dalla installazione di diverse BMP nella zona commerciale oggetto di studio. Tale modello esamina un verosimile scenario inglese, la cittadina infatti si ipotizza situata in Inghilterra e anche gli eventi pluviometrici a cui ci si riferisce sono tipici eventi di pioggia inglesi. Tutti i dati di input elaborati nelle simulazioni sono stati forniti all’interno di un progetto universitario svolto presso l’università di Bradford con la supervisione dei professori Simon Tait ed Alma Schellart. Infine la parte conclusiva dell’elaborato è stata sviluppata in collaborazione con Hera S.p.a. di Rimini all’interno di un percorso di tirocinio curriculare che ha previsto la analisi delle tecnologie BMP adatte per l’ambiente cittadino di Rimini e la osservazione delle performance garantite da tecnologie esistenti sul territorio: i parcheggi permeabili. La realtà riminese infatti deve far fronte a diversi problemi che si innescano durante i periodi di pioggia ed una mitigazione dei volumi di acqua in arrivo alla fognatura grazie a questo tipo di tecnologie, senza quindi ricorrere agli usuali sistemi puntuali, porterebbe sicuramente a notevoli vantaggi. Tali tecnologie però non devono solo essere progettate e costruite in modo corretto, ma devono essere sottoposte a periodici controlli ed adeguate operazioni di manutenzione per non perdere la loro efficacia. Per studiare tale aspetto si procede quindi alla misura della permeabilità di parcheggi drenanti presenti all’interno dei comuni di Cattolica e Rimini ricercando i fattori che influenzano tale caratteristica fondamentale dei parcheggi.

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L’unione di approcci differenti durante lo studio dei sistemi petroliferi, come l’accoppiamento dello studio delle emissioni in superficie con le analisi geochimiche e strutturali, è un aspetto principale nelle strategie di sviluppo per la ricerca degli idrocarburi. La presenza di acqua connata nelle sequenze sedimentarie profonde e la sua sovrappressione che viene generata dalle spesse coperture sedimentarie, incrementata inoltre dalla generazione di idrocarburi in profondità, sono fattori di controllo primari per la migrazione e l’emissione di fluidi in superficie. I risultati ottenuti da questo studio forniscono nuovi elementi per la comprensione del ruolo dello studio dei vulcani di fango nell’esplorazione petrolifera, e nuove importanti prove per la caratterizzazione dei sistemi petroliferi nelle aree considerate.

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Il presente documento intende illustrare l’applicazione delle moderne teorie dell’affidabilità, delle politiche manutentive e della gestione dei ricambi in ambito aeronautico. Partendo dall’utilizzo di dati forniti da un’azienda operante nel settore è stato elaborato uno studio sperimentale con lo scopo di ricercare la miglior politica manutentiva, con l'obiettivo di minimizzare i costi di manutenzione e di gestione delle scorte a magazzino. La ricerca dell’ottimizzazione dei costi di gestione, senza penalizzare qualità ed efficienza, rappresenta infatti sempre di più un fattore competitivo per le aziende. Lo sviluppo sperimentale si è svolto tramite software specialistici utilizzati nel campo dello studio dell’affidabilità: tramite Weibull++® si sono valutati i parametri delle distribuzioni che descrivono la probabilità di guasto dei singoli componenti e, a partire da questi dati, sono state studiate le possibili politiche manutentive per ciascun componente ed i costi relativi in BlockSim®. Dapprima sono state confrontate diverse strategie manutentive: correttiva pura e preventiva. Alla scelta della miglior politica manutentiva è stata affiancato lo studio delle strategie di gestione del magazzino, al fine di individuare la più efficace. Sia lo studio della manutenzione che quello della gestione del magazzino sono stati affiancati dalla valutazione di impatto economico.

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Nel ramo della Information Tecnology, recentemente, nascono sistemi informativi adibiti alla gestione di risorse hardware e software distribuite e visualizzate in rete. Uno degli strumenti più utilizzati e commercializzati per l'utilizzo di tale tipo di tecnologie è rappresentato dal cloud computing. Secondo una ricerca del "Il Sole 24 Ore'' in Italia il 25% delle aziende italiane intende adottare il cloud nei prossimi 12 mesi. E' un mercato da 287 milioni di euro nel 2011, +41% sul 2010, e passerà a 394 milioni nel 2012 per poi risalire a 671 nel 2014. Questa tesi si basa su un lavoro di ricerca precedentemente alla stessa in cui ho esaminato esperienze aziendali o riflessioni di queste ultime sull'applicazione e l'utilizzo della tecnologia cloud come modello di business. Il lavoro si è svolto leggendo ed analizzando due quotidiani italiani (Il Corriere della Sera e il Il Sole 24 Ore), un quotidiano inglese (Financial Times) e un settimanale londinese (The Economist) nell'arco di due anni a questa parte. Attraverso l'analisi degli articoli ottenuti è stata redatta una sintesi degli stessi pervenendo ad una riflessione che ha rappresentato lo spunto di tale tesi. Spesso si discuteva di problemi legati al cloud ma solo in pochi articoli vi era presente una vera e propria case history con analisi di eventuali difficoltà o benefici riscontrati. Da questo l'inizio di tale attività che pone l'obbiettivo di capire, in parte, il perché di così tanta riluttanza verso uno strumento che sembra rappresentare la scelta tecnologicamente più appropriata e strategicamente ottimale. Il cuore della ricerca è rappresentato dalle interviste svolte ad alcune aziende in merito all'utilizzo della "nuvola'' nel loro sistema informatico. Questa tesi si suddividerà: -Descrizione storica della nascita e dello sviluppo del cloud computing -Analisi delle tecnologie attualmente esistenti e dei modelli di distribuzione -Opportunità e minacce legate all'utilizzo di tale tecnologia in un ambiente aziendale -Studio ed analisi di alcuni casi aziendali e del ruolo che svolge l'uso del cloud nel proprio modello di business -Valutazione dell'attuale situazione del cloud computing e delle prospettive future legate all'utilizzo della tecnologia in analisi

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Can space and place foster child development, and in particular social competence and ecological literacy? If yes, how can space and place do that? This study shows that the answer to the first question is positive and then tries to explain the way space and place can make a difference. The thesis begins with the review of literature from different disciplines – child development and child psychology, education, environmental psychology, architecture and landscape architecture. Some bridges among such disciplines are created and in some cases the ideas from the different areas of research merge: thus, this is an interdisciplinary study. The interdisciplinary knowledge from these disciplines is translated into a range of design suggestions that can foster the development of social competence and ecological literacy. Using scientific knowledge from different disciplines is a way of introducing forms of evidence into the development of design criteria. However, the definition of design criteria also has to pass through the study of a series of school buildings and un-built projects: case studies can give a positive contribution to the criteria because examples and good practices can help “translating” the theoretical knowledge into design ideas and illustrations. To do that, the different case studies have to be assessed in relation to the various themes that emerged in the literature review. Finally, research by design can be used to help define the illustrated design criteria: based on all the background knowledge that has been built, the role of the architect is to provide a series of different design solutions that can give answers to the different “questions” emerged in the literature review.