990 resultados para indirizzo :: 790 :: Curriculum D: Fisica della terra


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La tesi si colloca nell'ambito del Cloud Computing, un modello in grado di abilitare l’accesso in rete in maniera condivisa, pratica e on-demand, di diverse risorse computazionali, come potenza di calcolo o memoria di massa. Questo lavoro ha come scopo la realizzazione di una Cloud privata, per la fornitura di servizi, basata su un’architettura P2P. L’elaborato vuole studiare il caso di un sistema P2P di livello infrastruttura (IaaS) e propone la realizzazione di un prototipo capace di sostenere un insime basilare di API. Verranno utilizzati protocolli di gossip per la costruzione dei servizi fondamentali.

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Questa tesi fornisce una realizzazione di alcuni test neuropsicologici, scelti in collaborazione di un neuropsicologo, che cercano di sostituire foglio e penna con touch screen e dita. L'obiettivo è quello di ricreare il test senza aggiungere agenti esterni derivanti dalla nuova interfaccia, per far sì che la fruizione del test sia buona almeno quanto quella del corrispettivo non digitale. Il risultato finale dovrebbe apportare dei vantaggi sostanziali al processo di somministrazione di questi test.

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Alla luce della vasta letteratura storico-artistica sorta, negli ultimi anni, sul paesaggio dipinto, sulla sua storia e sui suoi protagonisti, sulla filiera delle influenze e sulle varie declinazioni stilistiche che lo caratterizzano, uno studio sulle Origini del genere all’alba della modernità può sembrare destinato, non tanto ad aggiungere nuove informazioni, quanto a sistematizzare quelle sinora emerse. Eppure, il problema del paesaggio come oggetto semiotico deve ancora essere chiarito. Gli storici dell’arte si sono sostanzialmente limitati a rimuovere la questione, dietro l’idea che i quadri della natura siano rappresentazioni votate alla massima trasparenza, dove ha luogo “una transizione diretta dai motivi al contenuto” (Panofsky 1939, p. 9). Questo studio recupera e fa riemergere la domanda sul senso della pittura di paesaggio. Il suo scopo è proporre un’analisi del paesaggio in quanto produzione discorsiva moderna. Tra XVI e XVII secolo, quando il genere nasce, questa produzione si manifesta in quattro diverse forme semiotiche: l’ornamento o paraergon (cap. II), la macchia cromatica (cap. III), l’assiologia orizzontale del dispositivo topologico (cap. IV) e il regime di visibilità del “vedere attraverso” (cap. V). La prima di queste forme appartiene alla continuità storica, e la sua analisi offre l’occasione di dimostrare che, anche in qualità di paraergon, il paesaggio non è mai l’abbellimento estetico di un contenuto invariante, ma interviene attivamente, e in vario modo, nella costruzione del senso dell’opera. Le altre forme marcano invece una forte discontinuità storica. In esse, il genere moderno si rivela un operatore di grandi trasformazioni, i cui significati emergono nell’opposizione con il paradigma artistico classico. Contro il predominio del disegno e della figuratività, proprio della tradizionale “concezione strumentale dell’arte” (Gombrich 1971), il paesaggio si attualizza come macchia cromatica, facendosi portavoce di un discorso moderno sul valore plastico della pittura. Contro la “tirannia del formato quadrangolare” (Burckhardt 1898), strumento della tradizionale concezione liturgica e celebrativa dell’arte, il paesaggio si distende su formati oblunghi orizzontali, articolando un discorso laico della pittura. Infine, attraverso la messa in cornice della visione, propria del regime di visibilità del “vedere attraverso” (Stoichita 1993), il paesaggio trasforma la contemplazione del mondo in contemplazione dell’immagine del mondo. Il dispositivo cognitivo che soggiace a questo tipo di messa in discorso fa del paesaggio il preludio (simbolico) alla nascita del sapere cartografico moderno, che farà della riduzione del mondo a sua immagine il fondamento del metodo di conoscenza scientifica della Terra.

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The Calabrian-Peloritani arc represents key site to unravel evolution of surface processes on top of subducting lithosphere. During the Pleistocene, in fact the arc uplifted at rate of the order of about 1mm/yr, forming high-standing low-relief upland (figure 2). Our study is focused on the relationship between tectonic and land evolution in the Sila Massif, Messina strait and Peloritani Mts. Landforms reflect a competition between tectonic, climatic, and surficial processes. Many landscape evolution models that explore feedbacks between these competing processes, given steady forcing, predict a state of erosional equilibrium, where the rates of river incision and hillslope erosion balance rock uplift. It has been suggested that this may be the final constructive stage of orogenic systems. Assumptions of steady erosion and incision are used in the interpretation of exhumation and uplift rates from different geologic data, and in the formulation of fluvial incision and hillslope evolution models. In the Sila massif we carried out cosmogenic isotopes analysis on 24 samples of modern fluvial sediments to constrain long-term (~103 yr) erosion rate averaged on the catchment area. 35 longitudinal rivers profiles have been analyzed to study the tectonic signal on the landscape evolution. The rivers analyzed exhibit a wide variety of profile forms, diverging from equilibrium state form. Generally the river profiles show at least 2 and often 3 distinct concave-up knickpoint-bounded segments, characterized by different value of concavity and steepness indices. River profiles suggest three main stages of incision. The values of ks and θ in the lower segments evidence a decrease in river incision, due probably to increasing uplift rate. The cosmogenic erosion rates pointed out that old landscape upland is eroding slowly at ~0.1 mm/yr. In the contrary, the flanks of the massif is eroding faster with value from 0.4 to 0.5 mm/yr due to river incision and hillslope processes. Cosmogenic erosion rates mach linearly with steepness indices and with average hillslope gradient. In the Messina area the long term erosion rate from low-T thermochronometry are of the same order than millennium scale cosmogenic erosion rate (1-2 mm/yr). In this part of the chain the fast erosion is active since several million years, probably controlled by extensional tectonic regime. In the Peloritani Mts apatite fission-track and (U-Th)/He thermochronometry are applied to constraint the thermal history of the basement rock. Apatite fission-track ages range between 29.0±5.5 and 5.5±0.9 Ma while apatite (U-Th)/He ages vary from 19.4 to 1.0 Ma. Most of the AFT ages are younger than the overlying terrigenous sequence that in turn postdates the main orogenic phase. Through the coupling of the thermal modelling with the stratigraphic record, a Middle Miocene thermal event due to tectonic burial is unravel. This event affected a inner-intermediate portion of the Peloritani belt confined by young AFT data (<15 Ma) distribution. We interpret this thermal event as due to an out-of–sequence thrusting occurring in the inner portion of the belt. Young (U-Th)/He ages (c. 5 Ma) record a final exhumation stage with increasing rates of denudation since the Pliocene times due to postorogenic extensional tectonics and regional uplift. In the final chapter we change the spatial scale to insert digital topography analysis and field data within a geodynamic model that can explain surface evidence produced by subduction process.