994 resultados para terra cruda lca confronto parete costi esterni danno ambiente


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Sviluppare e manutenere applicativi destinati a differenti piattaforme è un’opzione esclusiva di quelle entità capaci di sostenere costi molto alti per la realizzazione di queste applicazioni. Questo esclude gli sviluppatori indipendenti, che spesso realizzano prodotti in totale autonomia; le start-up, che hanno l’esigenza di sviluppare un’idea di business avendo a disposizione budget estremamente ridotti; le piccole aziende, alle quali viene così preclusa la possibilità di competere con player più importanti. Questo tipo di emergenze rende lo sviluppo cross-platform una soluzione interessante per la realizzazione delle applicazioni mobili, abbattendo i costi di sviluppo e permettendo di raggiungere più velocemente un pubblico più ampio. C'è quindi sempre maggiore interesse, da parte degli sviluppatori, per gli strumenti di sviluppo cross-platform. Per catturare l’attenzione degli sviluppatori è necessario che lo strumento sia dotato di buona stabilità, che offra un ambiente di sviluppo confortevole, una buona user experience, facilità di aggiornamento, tempi di sviluppo contenuti e possibilità di immissione delle applicazioni su diversi ecosistemi software. L’idea alla base di questa Tesi di laurea è valutare i pro e i contro di uno di questi framework cross-platform e compararlo con le tecnologie native. Il framework scelto è Ionic per via della sua popolarità tra gli sviluppatori e della ridotta bibliografia scientifica a riguardo. Molte ricerche scientifiche valutano le prestazioni di uno o più framework cross-platform rispetto ad una soluzione nativa, tuttavia è raro un confronto tra un framework e più soluzioni native. Per questo, oltre a valutare i pro e i contro del framework, verrà anche effettuata una comparazione tra gli applicativi nativi per Android e iOS e le controparti sviluppate attraverso Ionic, permettendo di identificare eventuali differenze di performance e aiutare gli sviluppatori nelle scelte tecnologiche.

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This study evaluated how applicable European Life Cycle Inventory (LCI) data are to assessing the environmental impacts of the life cycle of Brazilian triple superphosphate (TSP). The LCI data used for the comparison were local Brazilian LCI data, European LCI data in its original version from the ecoinvent database and a modified version of the European LCI data, which had been adapted to better account for the Brazilian situation. We compared the three established datasets at the level of the inventory as well as for their environmental impacts, i.e. at the level of Life Cycle Environmental Assessment (LCIA). The analysis showed that the European LCIs (both the original and the modified ones) considered a broader spectrum of background processes and environmental flows (inputs and outputs). Nevertheless, TSP production had in all three cases similar values for the consumption of the main raw materials. The LCIA results obtained for the datasets showed important differences as well. Therefore we concluded that the European data in general lead to much higher environmental impacts than the Brazilian data. The differences between the LCIA results obtained with the Brazilian and the European data can be basically explained by the methodological differences underlying the data. The small differences at the LCI level for selected inputs and outputs between the Brazilian and the European LCIs from ecoinvent indicate that the latter can be regarded as applicable for characterizing the Brazilian TSP.

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