917 resultados para non-state policing


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Capire come modellare l'attività del cervello a riposo, resting state, è il primo passo necessario per avvicinarsi a una reale comprensione della dinamica cerebrale. Sperimentalmente si osserva che, quando il cervello non è soggetto a stimoli esterni, particolari reti di regioni cerebrali presentano un'attività neuronale superiore alla media. Nonostante gli sforzi dei ricercatori, non è ancora chiara la relazione che sussiste tra le connessioni strutturali e le connessioni funzionali del sistema cerebrale a riposo, organizzate nella matrice di connettività funzionale. Recenti studi sperimentali mostrano la natura non stazionaria della connettività funzionale in disaccordo con i modelli in letteratura. Il modello implementato nella presente tesi per simulare l'evoluzione temporale del network permette di riprodurre il comportamento dinamico della connettività funzionale. Per la prima volta in questa tesi, secondo i lavori a noi noti, un modello di resting state è implementato nel cervello di un topo. Poco è noto, infatti, riguardo all'architettura funzionale su larga scala del cervello dei topi, nonostante il largo utilizzo di tale sistema nella modellizzazione dei disturbi neurologici. Le connessioni strutturali utilizzate per definire la topologia della rete neurale sono quelle ottenute dall'Allen Institute for Brain Science. Tale strumento fornisce una straordinaria opportunità per riprodurre simulazioni realistiche, poiché, come affermato nell'articolo che presenta tale lavoro, questo connettoma è il più esauriente disponibile, ad oggi, in ogni specie vertebrata. I parametri liberi del modello sono stati scelti in modo da inizializzare il sistema nel range dinamico ottimale per riprodurre il comportamento dinamico della connettività funzionale. Diverse considerazioni e misure sono state effettuate sul segnale BOLD simulato per meglio comprenderne la natura. L'accordo soddisfacente fra i centri funzionali calcolati nel network cerebrale simulato e quelli ottenuti tramite l'indagine sperimentale di Mechling et al., 2014 comprovano la bontà del modello e dei metodi utilizzati per analizzare il segnale simulato.

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Il lavoro che ho sviluppato presso l'unità di RM funzionale del Policlinico S.Orsola-Malpighi, DIBINEM, è incentrato sull'analisi dati di resting state - functional Magnetic Resonance Imaging (rs-fMRI) mediante l'utilizzo della graph theory, con lo scopo di valutare eventuali differenze in termini di connettività cerebrale funzionale tra un campione di pazienti affetti da Nocturnal Frontal Lobe Epilepsy (NFLE) ed uno di controlli sani. L'epilessia frontale notturna è una peculiare forma di epilessia caratterizzata da crisi che si verificano quasi esclusivamente durante il sonno notturno. Queste sono contraddistinte da comportamenti motori, prevalentemente distonici, spesso complessi, e talora a semiologia bizzarra. L'fMRI è una metodica di neuroimaging avanzata che permette di misurare indirettamente l'attività neuronale. Tutti i soggetti sono stati studiati in condizioni di resting-state, ossia di veglia rilassata. In particolare mi sono occupato di analizzare i dati fMRI con un approccio innovativo in campo clinico-neurologico, rappresentato dalla graph theory. I grafi sono definiti come strutture matematiche costituite da nodi e links, che trovano applicazione in molti campi di studio per la modellizzazione di strutture di diverso tipo. La costruzione di un grafo cerebrale per ogni partecipante allo studio ha rappresentato la parte centrale di questo lavoro. L'obiettivo è stato quello di definire le connessioni funzionali tra le diverse aree del cervello mediante l'utilizzo di un network. Il processo di modellizzazione ha permesso di valutare i grafi neurali mediante il calcolo di parametri topologici che ne caratterizzano struttura ed organizzazione. Le misure calcolate in questa analisi preliminare non hanno evidenziato differenze nelle proprietà globali tra i grafi dei pazienti e quelli dei controlli. Alterazioni locali sono state invece riscontrate nei pazienti, rispetto ai controlli, in aree della sostanza grigia profonda, del sistema limbico e delle regioni frontali, le quali rientrano tra quelle ipotizzate essere coinvolte nella fisiopatologia di questa peculiare forma di epilessia.

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Il crescente utilizzo di sistemi di analisi high-throughput per lo studio dello stato fisiologico e metabolico del corpo, ha evidenziato che una corretta alimentazione e una buona forma fisica siano fattori chiave per la salute. L'aumento dell'età media della popolazione evidenzia l'importanza delle strategie di contrasto delle patologie legate all'invecchiamento. Una dieta sana è il primo mezzo di prevenzione per molte patologie, pertanto capire come il cibo influisce sul corpo umano è di fondamentale importanza. In questo lavoro di tesi abbiamo affrontato la caratterizzazione dei sistemi di imaging radiografico Dual-energy X-ray Absorptiometry (DXA). Dopo aver stabilito una metodologia adatta per l'elaborazione di dati DXA su un gruppo di soggetti sani non obesi, la PCA ha evidenziato alcune proprietà emergenti dall'interpretazione delle componenti principali in termini delle variabili di composizione corporea restituite dalla DXA. Le prime componenti sono associabili ad indici macroscopici di descrizione corporea (come BMI e WHR). Queste componenti sono sorprendentemente stabili al variare dello status dei soggetti in età, sesso e nazionalità. Dati di analisi metabolica, ottenuti tramite Magnetic Resonance Spectroscopy (MRS) su campioni di urina, sono disponibili per circa mille anziani (provenienti da cinque paesi europei) di età compresa tra i 65 ed i 79 anni, non affetti da patologie gravi. I dati di composizione corporea sono altresì presenti per questi soggetti. L'algoritmo di Non-negative Matrix Factorization (NMF) è stato utilizzato per esprimere gli spettri MRS come combinazione di fattori di base interpretabili come singoli metaboliti. I fattori trovati sono stabili, quindi spettri metabolici di soggetti sono composti dallo stesso pattern di metaboliti indipendentemente dalla nazionalità. Attraverso un'analisi a singolo cieco sono stati trovati alti valori di correlazione tra le variabili di composizione corporea e lo stato metabolico dei soggetti. Ciò suggerisce la possibilità di derivare la composizione corporea dei soggetti a partire dal loro stato metabolico.

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The aim of this work is to evaluate the emissions of the main pollutants of a pellet stove, by trying to simulate the real use in domestic operations. All the operating phases of this system were considered: ignition, partial load, increase in power, and nominal load. In each phase, quantity and type of some pollutants in emissions were determined: the main pollutant gases (CO, NOx, SO2, H2S and volatile organic compounds (VOCs)), total dust (PM) and its content of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs), regulated heavy metals (Ni, Cd, As and Pb), main soluble ions and Total Carbon (TC). Results show that emission factors of TSP, CO, and of the main determined pollutants (TC, Cd and PAHs) are higher during ignition phase. In particular, this phase prevalently contributes to PAHs emissions. During increase in power phase, gas and particulate emissions do not appreciably differ from nominal load ones; nevertheless, PAH emission factors are higher than steady state ones, but lower than ignition phase. Moreover, during not-steady state phases, PAH mixture is more toxic than during steady state phases. In conclusion, this study allowed to go deeper in pellet stove environmental impact, by pointing out how the different operating conditions can modify the emissions. These are different from certificated data, which are based exclusively on measurements in steady state conditions.

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Questo elaborato ha come obiettivo il rilevamento geologico di dettaglio di alcuni affioramenti del basamento polimetamorfico della Falda del Tonale, nella zona del Passo Val Clapa (Alta Val di Non, TN), e di verificare l’attribuzione delle litologie all’Unità d’Ultimo, di alto grado metamorfico, o a quella del Tonale, di più basso grado. In due affioramenti nelle immediate vicinanze del Passo Val Clapa sono stati rinvenuti principalmente gneiss e gneiss migmatitici a granato e cianite, anfiboliti e miloniti, mentre in un affioramento a E del passo gneiss migmatitici a granato e cianite, migmatiti (stromatiti e nebuliti) e ultramafiti. Le foliazioni, definite dall’orientazione preferenziale dei minerali, indicano due direzioni principali: un’orientazione NNE-SSW, immergente verso ESE, rilevata nelle rocce milonitiche, che è stata correlata alla presenza della linea della Val Clapa; un’orientazione NW-SE, immergente verso NE, insieme ad una blanda piega con asse orientato NNE-SSW, rilevata nelle ultramafiti e nelle loro rocce incassanti. Sono state inoltre misurate le giaciture dei principali set di fratture che interessano gli ammassi ed è stata documentata la presenza di pseudotachiliti all’interno delle miloniti. Il corpo ultramafico è stato cartografato al contatto fra stromatiti e nebuliti e quindi all’interno dell’Unità d’Ultimo. Le miloniti, invece, rimangono di attribuzione incerta, anche se il loro ritrovamento in associazione con anfiboliti retrocesse in facies scisti verdi e di pegmatiti faccia propendere per un’assegnazione all’Unità del Tonale. Un’analisi di dettaglio degli gneiss affioranti nelle vicinanze delle miloniti permetterebbe di classificarli come paragneiss a sillimanite, caratteristici dell’Unità del Tonale, o come paragneiss a granato e cianite, diagnostici dell’Unità d’Ultimo, contribuendo alla corretta attribuzione geologica di questi terreni.

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Il presente lavoro di tesi sperimentale prende in considerazione diverse possibili alternative ai plastificanti (in particolare alla famiglia degli ftalati) e ritardanti di fiamma (triossido di antimonio) ampiamente utilizzati al giorno d’oggi nella produzione di finte pelli in PVC, anticipando in questo modo possibili restrizioni future imposte dalla normativa REACH: quattro ftalati a basso peso molecolare (Benzil-ButilFtalato, Di-ButilFtalato, Di-Iso-ButilFtalato, e Di-2-Etil-EsilFtalato) sono già stati proibiti ed il triossido di antimonio è inserito nella lista delle sostanze candidate a possibili restrizioni. Le limitazioni all’uso di queste sostanze è dovuta agli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente causati da queste sostanze: gli ftalati a basso peso molecolare possono interferire nei cicli ormonali; il triossido di antimonio è un sospetto cancerogeno, è pericoloso per inalazione ed è considerato causa di pneumoconiosi e irregolarità cardiache dei lavoratori a contatto con esso. Inoltre, l’antimonio è un inquinante persistente, bioaccumulabile e tossico (PBT). Sono stati presi in esame 21 plastificanti appartenenti a varie categorie (sebacati, adipati, trimellitati, fosfati, benzoati, …), coi quali sono state prodotte foglie di PVC plastificato. Le foglie sono state sottoposte a caratterizzazione tramite spettroscopia FT-IR ed a test sia di natura meccanica (durezza, resistenza meccanica, etc.) che focalizzati a determinare proprietà legate al loro uso finale (migrazione del plastificante, resistenza alla fiamma, stabilità termica, etc.). Tra i migliori plastificanti individuati vi sono i trimellitati ed alcuni plastificanti da fonti rinnovabili (azelati, tetravalerati). Sono state investigate singolarmente le proprietà di 5 tipologie di ritardanti di fiamma in sostituzione del triossido di antimonio (a varie percentuali di additivazione nel materiale) e di 3 miscele di ritardanti allo scopo di valutare eventuali effetti sinergici. Le foglie additivate con questi ritardanti di fiamma sono state caratterizzate tramite analisi termiche specifiche: analisi al cono calorimetro e analisi TGA accoppiata ad FT-IR, utili per la comprensione dei meccanismi di azione dei ritardanti di fiamma e della loro influenza sulla degradazione termica del PVC plastificato. Infine, le foglie sono state sottoposte ai classici test di resistenza meccanica, resistenza alla fiamma, stabilità termica, ecc. I migliori ritardanti di fiamma individuati sono: ipofosfito di calcio, sali carbossilati ed allumina triidrata, da soli o miscelati con zinco idrossistannato.

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In questo lavoro si è tentato di fornire un metodo per la calibrazione di modelli numerici in analisi dinamiche spettrali. Attraverso una serie di analisi time history non lineari sono stati ottenuti gli spostamenti relativi orizzontali che nascono, in corrispondenza della connessione trave-pilastro di tipo attritivo, quando una struttura prefabbricata monopiano viene investita dalla componente orizzontale e verticale del sisma. Con un procedimento iterativo su varie analisi spettrali sono state calibrate delle rigidezze equivalenti che hanno permesso di ottenere, con buona approssimazione, gli stessi risultati delle analisi time history. Tali rigidezze sono state poi restituite in forma grafica. Per riprodurre gli spostamenti relativi orizzontali con un’analisi dinamica spettrale è quindi possibile collegare le travi ai pilastri con degli elementi elastici aventi rigidezza Kcoll. I valori di rigidezza restituiti da questo studio valgono per un’ampia gamma di prefabbricati monopiano (periodo proprio 0.20s < T < 2.00s) e tre differenti livelli di intensità sismica; inoltre è stata data la possibilità di considerare la plasticizzazione alla base dei pilastri e di scegliere fra due diverse posizioni nei confronti della rottura di faglia (Near Fault System o Far Fault System). La diminuzione di forza d’attrito risultante (a seguito della variazione dell’accelerazione verticale indotta dal sisma) è stata presa in considerazione utilizzando un modello in cui fra trave e pilastro è posto un isolatore a pendolo inverso (opportunamente calibrato per funzionare come semplice appoggio ad attrito). Con i modelli lineari equivalenti si riescono ad ottenere buoni risultati in tempi relativamente ridotti: è possibile così compiere delle valutazioni approssimate sulla perdita di appoggio e sulle priorità d’intervento in una determinata zona sismica.

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ABSTRACT: Normal pregnancy corresponds to a procoagulant state. Acute myocardial infarction during pregnancy is rare, yet considering the low non-pregnant risk score of childbearing women it is still surprisingly frequent. We report a case of postpartum recurrent non-ST elevation myocardial infarction in a 40-year-old caucasian woman with essential thrombocythaemia in the presence of a positive JAK-2 mutation and an elevated anti-cardiolipin IgM antibody titer. In the majority of cases of myocardial infarction in pregnancy or in the peripartal period, atherosclerosis, a thrombus or coronary artery dissection is observed. The combination of essential thrombocythaemia and elevated anti-cardiolipin IgM antibody titer in the presence of several cardiovascular risk factors seems to be causative in our case. In conclusion, with the continuing trend of childbearing at older ages, rare or unlikely conditions leading to severe events such as myocardial infarction must be considered in pregnant women.

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Energy in a multipartite quantum system appears from an operational perspective to be distributed to some extent non-locally because of correlations extant among the system's components. This non-locality allows users to transfer, in effect, locally accessible energy between sites of different system components by local operations and classical communication (LOCC). Quantum energy teleportation is a three-step LOCC protocol, accomplished without an external energy carrier, for effectively transferring energy between two physically separated, but correlated, sites. We apply this LOCC teleportation protocol to a model Heisenberg spin particle pair initially in a quantum thermal Gibbs state, making temperature an explicit parameter. We find in this setting that energy teleportation is possible at any temperature, even at temperatures above the threshold where the particles' entanglement vanishes. This shows for Gibbs spin states that entanglement is not fundamentally necessary for energy teleportation; correlation other than entanglement can suffice. Dissonance-quantum correlation in separable states-is in this regard shown to be a quantum resource for energy teleportation, more dissonance being consistently associated with greater energy yield. We compare energy teleportation from particle A to B in Gibbs states with direct local energy extraction by a general quantum operation on B and find a temperature threshold below which energy extraction by a local operation is impossible. This threshold delineates essentially two regimes: a high temperature regime where entanglement vanishes and the teleportation generated by other quantum correlations yields only vanishingly little energy relative to local extraction and a second low-temperature teleportation regime where energy is available at B only by teleportation.

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Towards the goal of investigating the possible Twisted Intramolecular Charge Transfer (TICT) state mechanism of fluorescence emission, two aromatic dicyanovinyl compounds, 2-(naphthalene-2-ylmethylene) malononitrile (DCN) and a rigidified analogue, 3,4-dihydrophenanthren-1(2H)-ylidene)malononitrile (RDCN) were synthesized and their absorption and steady-state fluorescence emission spectra characterized. The spectral characterization was divided into two studies: first, DCN and RDCN were characterized in liquid solvents of increasing polarity; second, DCN and RDCN were characterized in viscous solvents and rigid glass media. The absorption spectra for both DCN and RDCN in all solvents demonstrated little to no solvatochromism. Emission results for DCN and RDCN in liquid solvents of increasing polarity showed DCN possessing strong solvatochromism while RDCN showed much less solvatochromism. Using the Lippert-Mataga equation, the difference between the ground and excited state dipole moment for DCN was estimated to be 8.4 + 0.4 Debye and between ~3.0 to 5.0 Debye for RDCN. Quantum yield measurements for DCN and RDCN in hexane, diethyl ether and acetonitrile were less than 0.01 and independent of polarity for both both solvents, with DCN generally possessing a quantum yield 3-4 times greater than RDCN. Experiments in glass media for DCN and RDCN showed a lessening of their solvatochromic character in both polar and non-polar glasses. These data provide strong evidence for a link between molecular flexibility and solvatochromism. However, while these data are consistent with a TICT state hypothesis for the emission mechanism, an alternative mechanism proposed by Maroncelli et al.10 involving rotation about the dicyanovinyl double bond in the excited state remains a possibility as well.

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The United States¿ Federal and State laws differentiate between acceptable (or, legal) and unacceptable (illegal) behavior by prescribing restrictive punishment to citizens and/or groups that violate these established rules. These regulations are written to treat every person equally and to fairly serve justice; furthermore, the sanctions placed on offenders seek to reform illegal behavior through limitations on freedoms and rehabilitative programs. Despite the effort to treat all offenders fairly regardless of social identity categories (e.g., sex, race, ethnicity, socioeconomic status, age, ability, and gender and sexual orientation) and to humanely eliminate illegal behavior, the American penal system perpetuates de facto discrimination against a multitude of peoples. Furthermore, soaring recidivism rates caused by unsuccessful re-entry of incarcerated offenders puts economic stress on Federal and State budgets. For these reasons, offenders, policy-makers, and law-abiding citizens should all have a vested interest in reforming the prison system. This thesis focuses on the failure of the United States corrections system to adequately address the gender-specific needs of non-violent female offenders. Several factors contribute to the gender-specific discrimination that women experience in the criminal justice system: 1) Trends in female criminality that skew women¿s crime towards drug-related crimes, prostitution, and property offenses; 2) Mandatory minimum sentences for drug crimes that are disproportionate to the crime committed; 3) So-called ¿gender-neutral¿ educational, vocational, substance abuse, and mental health programming that intends to equally rehabilitate men and women, but in fact favors men; and 4) The isolating nature of prison structures that inhibits smooth re-entry into society. I argue that a shift in the placement and treatment of non-violent female offenders is necessary for effective rehabilitation and for reducing recidivism rates. The first component of this shift is the design and implementation of gender- responsive treatment (GRT) rather than gender-neutral approaches in rehabilitative programming. The second shift is the utilization of alternatives to incarceration, which provide both more humane treatment of offenders and smoother reintegration to society. Drawing on recent scholarship, information from prison advocacy organizations, and research with men in an alternative program, I provide a critical analysis of current policies and alternative programs, and suggest several proposals for future gender- responsive programs in prisons and in place of incarceration. I argue that the expansion of gender-responsive programming and alternatives to incarceration respond to the marginalization of female offenders, address concerns about the financial sustainability of the United States criminal justice system, and tackle high recidivism rates.

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A number of state-level pharmaceutical assistance programs have been established as a result of the growing recognition of the role of pharmaceuticals in the long-term care of the elderly. However, existing research does not provide a coherent expectation for patterns of use by rural and urban elderly. The data for this analysis are drawn from a larger study of the Pennsylvania Pharmaceutical Assistance Contract for the Elderly (PACE). PACE provides prescription medicines for elderly who meet income requirements. The research project was designed to assess the characteristics of PACE program participants and non-participants on a wide range of issues. Chi-square analysis and regression models were used to assess the association between rural and urban residence and access to the PACE Program. The results indicate that rural/urban status of the elderly is not a significant predictor of the use of PACE. Other traditional variables (e.g., health self-rating and physician visits) did predict difference in the pattern of use.

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In order to put Pennsylvania's Pharmaceutical Assistance Contract for the Elderly (PACE) Program in a national context, a nationwide mail survey and telephone follow-up to each of the 58 State Unit Directors on Aging in the United States and its territories identified 10 programs. The results reported in this article are specific to the seven state-level pharmaceutical assistance programs which were in operation during the fiscal year 1984-85. In general, the programs varied on select program characteristics and on their efforts to address major policy issues. Data from the non-program states indicated support, legislative efforts, and a high interest in fiscal concerns. The findings reflect a lack of program uniformity and have implications for program development and implementation. Suggestions on how to identify the "optimum" or best combination of program and policy options are discussed.

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Internal combustion engines are, and will continue to be, a primary mode of power generation for ground transportation. Challenges exist in meeting fuel consumption regulations and emission standards while upholding performance, as fuel prices rise, and resource depletion and environmental impacts are of increasing concern. Diesel engines are advantageous due to their inherent efficiency advantage over spark ignition engines; however, their NOx and soot emissions can be difficult to control and reduce due to an inherent tradeoff. Diesel combustion is spray and mixing controlled providing an intrinsic link between spray and emissions, motivating detailed, fundamental studies on spray, vaporization, mixing, and combustion characteristics under engine relevant conditions. An optical combustion vessel facility has been developed at Michigan Technological University for these studies, with detailed tests and analysis being conducted. In this combustion vessel facility a preburn procedure for thermodynamic state generation is used, and validated using chemical kinetics modeling both for the MTU vessel, and institutions comprising the Engine Combustion Network international collaborative research initiative. It is shown that minor species produced are representative of modern diesel engines running exhaust gas recirculation and do not impact the autoignition of n-heptane. Diesel spray testing of a high-pressure (2000 bar) multi-hole injector is undertaken including non-vaporizing, vaporizing, and combusting tests, with sprays characterized using Mie back scatter imaging diagnostics. Liquid phase spray parameter trends agree with literature. Fluctuations in liquid length about a quasi-steady value are quantified, along with plume to plume variations. Hypotheses are developed for their causes including fuel pressure fluctuations, nozzle cavitation, internal injector flow and geometry, chamber temperature gradients, and turbulence. These are explored using a mixing limited vaporization model with an equation of state approach for thermopyhysical properties. This model is also applied to single and multi-component surrogates. Results include the development of the combustion research facility and validated thermodynamic state generation procedure. The developed equation of state approach provides application for improving surrogate fuels, both single and multi-component, in terms of diesel spray liquid length, with knowledge of only critical fuel properties. Experimental studies are coupled with modeling incorporating improved thermodynamic non-ideal gas and fuel

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Nearly 22 million Americans operate as shift workers, and shift work has been linked to the development of cardiovascular disease (CVD). This study is aimed at identifying pivotal risk factors of CVD by assessing 24 hour ambulatory blood pressure, state anxiety levels and sleep patterns in 12 hour fixed shift workers. We hypothesized that night shift work would negatively affect blood pressure regulation, anxiety levels and sleep patterns. A total of 28 subjects (ages 22-60) were divided into two groups: 12 hour fixed night shift workers (n=15) and 12 hour fixed day shift workers (n=13). 24 hour ambulatory blood pressure measurements (Space Labs 90207) were taken twice: once during a regular work day and once on a non-work day. State anxiety levels were assessed on both test days using the Speilberger’s State Trait Anxiety Inventory. Total sleep time (TST) was determined using self recorded sleep diary. Night shift workers demonstrated increases in 24 hour systolic (122 ± 2 to 126 ± 2 mmHg, P=0.012); diastolic (75 ± 1 to 79 ± 2 mmHg, P=0.001); and mean arterial pressures (90 ± 2 to 94 ± 2mmHg, P<0.001) during work days compared to off days. In contrast, 24 hour blood pressures were similar during work and off days in day shift workers. Night shift workers reported less TST on work days versus off days (345 ± 16 vs. 552 ± 30 min; P<0.001), whereas day shift workers reported similar TST during work and off days (475 ± 16 minutes to 437 ± 20 minutes; P=0.231). State anxiety scores did not differ between the groups or testing days (time*group interaction P=0.248), suggesting increased 24 hour blood pressure during night shift work is related to decreased TST, not short term anxiety. Our findings suggest that fixed night shift work causes disruption of the normal sleep-wake cycle negatively affecting acute blood pressure regulation, which may increase the long-term risk for CVD.