901 resultados para Lean maintenance
Resumo:
Nell'elaborato viene trattato il processo di implementazione di tecniche di Total Productive Maintenance (TPM) su di un impianto pilota all'interno dell'azienda Bonfiglioli Riduttori S.p.A. Dall'analisi dei dati dello storico degli interventi a guasto, effettuati sull'impianto, si sono ottenuti i parametri manutentivi di interesse per avere un quadro generale della situazione di partenza e sono state identificate due tipologie di manutenzione, come previsto dal TPM: l'automanutenzione affidata agli operatori e una serie di interventi programmati di preventiva a carico dell'ente manutenzione. Sono stati effettuati anche una serie di interventi migliorativi per incrementare l'efficienza dell'impianto. In conclusione sono stati confrontati i parametri di partenza con quelli di fine progetto per valutare i miglioramenti conseguiti valutando anche l'aspetto economico degli investimenti fatti. Dai dati ottenuti alla fine del percorso, sono state fatte le dovute considerazioni e sono stati proposti degli elementi di riflessione.
Resumo:
L’oggetto di analisi del presente lavoro di tesi è il modello di Operational Excellence noto come World Class Manufacturing in particolare l’approccio allo step 6 del pilastro Professional Maintenance, dove si richiede l’implementazione di un sistema di manutenzione PREDITTIVA, la cosiddetta CBM (Conditional Based Maintenance) . Il modello a cui si fa riferimento fu teorizzato dal professore giapponese H. Yamashina verso la metà degli anni 2000 e giunse in Italia attorno al 2005, quando Fiat Group (oggi FCA) lo adottò come approccio standard alla gestione della produzione. Questo tipo di analisi, orientata verso una prospettiva pratica più che teorica, deriva direttamente da un’esperienza sul campo che ho svolto all’interno di un’azienda che ha aderito al World Class Manufacturing (WCM). Nel capitolo 1 verrà proposto un excursus delle metodologie alla base del WCM e del percorso storico che ha portato alla formulazione del modello. Nel secondo capitolo verrà proposto un caso di applicazione del WCM all'interno di un Gruppo, nella fattispecie Ariston Thermo Group (ATG). Dopo un’overview sul Gruppo e sulla storia della sua adesione al programma di miglioramento, la trattazione si focalizza sull'approccio di ATG al WCM. Nel terzo capitolo verrà introdotta la Manutenzione Professionale secondo le principali politiche manutentive schematizzate dal WCM. Verranno presentate singolarmente per sottolineare i loro obiettivi seguiti dai vantaggi e svantaggi che si possono ottenere nell’implementare ogni singola politica. Nel quarto capitolo verranno specificate sotto un aspetto prettamente pratico le varie attività svolte dalla PM così da evidenziare lo sviluppo e il miglioramento continuo che essa sta ottenendo dall’introduzione del WCM; principalmente la presentazione delle varie attività si riferiscono al passaggio allo step 6 della PM, dove verrà presentata approfonditamente elencando e analizzando tutte le attività svolte per approcciarsi alla CBM.
Resumo:
L'elaborato di tesi è stato redatto durante un progetto semestrale in Ferretti Group riguardante il campo di applicazione delle logiche della lean production all'interno del settore della cantieristica navale. Il primo capitolo contiene una descrizione dell'evoluzione del Gruppo Ferretti, dalla nascita fino ai giorni nostri. Nel secondo capitolo vi è una ampia descrizione della filosofia lean e delle tecniche e egli strumenti usati nei contesti aziendali; il terzo capitolo nasce invece per sintetizzare una serie di articoli accademici inerenti al tema del "lean shipbuilding". Infine il quarto capitolo descrive alcune attività eseguite in azienda, a supporto della nascita di una nuova linea di assemblaggio per il modello Ferretti 450.
Resumo:
Experimental ocean acidification leads to a shift in resource allocation and to an increased [HCO3-] within the perivisceral coelomic fluid (PCF) in the Baltic green sea urchin Strongylocentrotus droebachiensis. We investigated putative mechanisms of this pH compensation reaction by evaluating epithelial barrier function and the magnitude of skeleton (stereom) dissolution. In addition, we measured ossicle growth and skeletal stability. Ussing chamber measurements revealed that the intestine formed a barrier for HCO3- and was selective for cation diffusion. In contrast, the peritoneal epithelium was leaky and only formed a barrier for macromolecules. The ossicles of 6 week high CO2-acclimatised sea urchins revealed minor carbonate dissolution, reduced growth but unchanged stability. On the other hand, spines dissolved more severely and were more fragile following acclimatisation to high CO2. Our results indicate that epithelia lining the PCF space contribute to its acid-base regulation. The intestine prevents HCO3- diffusion and thus buffer leakage. In contrast, the leaky peritoneal epithelium allows buffer generation via carbonate dissolution from the surrounding skeletal ossicles. Long-term extracellular acid-base balance must be mediated by active processes, as sea urchins can maintain relatively high extracellular [HCO3-]. The intestinal epithelia are good candidate tissues for this active net import of HCO3- into the PCF. Spines appear to be more vulnerable to ocean acidification which might significantly impact resistance to predation pressure and thus influence fitness of this keystone species.
Resumo:
Mode of access: Internet.
Resumo:
F only available in microfiche.
Resumo:
Texas Department of Transportation, Research and Technology Transfer Office, Austin
Resumo:
Texas State Department of Highways and Public Transportation, Transportation Planning Division, Austin
Resumo:
Texas State Department of Highways and Public Transportation, Transportation Planning Division, Austin
Resumo:
Federal Highway Administration, Washington, D.C.
Resumo:
Louisiana Department of Transportation and Development, Research and Development Section, Baton Rouge