957 resultados para Clostridium difficile


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La forma spettrale dell’X-ray background richiede l’esistenza di un grande numero di AGN mediamente oscurati, oltre alla presenza di AGN fortemente oscurati, la cui densità di colonna supera il limite Compton (Nh>10^24 cm^(-2)). A causa della loro natura, questi oggetti risultano di difficile osservazione, per cui è necessario adottare un approccio multi-banda per riuscire a rivelarli. In questo lavoro di tesi abbiamo studiato 29 sorgenti osservate nel CDF-S e 10 nel CDF-N a 0.0710^23, spettro piatto, riga del ferro): a seguito di questa analisi sono state individuate 9 sorgenti che presentano indicazioni di forte oscuramento. Dallo studio del rapporto tra la luminosità X (2-10 keV) e quella MIR (12.3um) dedotta dal SED-fitting, si è ottenuta una conferma della possibile presenza di forte oscuramento nelle 9 sorgenti selezionate a seguito dell’analisi spettrale. Abbiamo inoltre confrontato il tasso di formazione stellare dedotto dalla banda X (0.5-8 keV) e da quella IR (8-1000um) per identificare le sorgenti nelle quali l’emissione da AGN risulta essere dominante. A seguito di questa analisi abbiamo identificato 9 sorgenti (le stesse di cui sopra) con indicazione di forte oscuramento; di queste, 3 mostrano chiare indicazioni della presenza di un AGN Compton Thick (Nh>10^24 cm^(-2), riga del ferro intensa, basso rapporto LX/MIR).

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Nonostante l’importanza crescente degli scrittori latinos caraibici all’interno della letteratura nordamericana, le loro opere sono ancora poco conosciute in Italia. Lo scopo di questa tesi è di presentare il filone degli scrittori caraibici che scrivono e pubblicano negli Stati Uniti attraverso la traduzione di alcuni capitoli tratti dal romanzo How the García girls lost their accents della scrittrice newyorchese di origini dominicane Julia Álvarez. L’elaborato è diviso in cinque capitoli: il primo inizia fornendo una breve panoramica del contesto storico e letterario in cui si inseriscono gli autori latinos, per poi proseguire con la descrizione delle caratteristiche principali di questo filone; una breve parentesi verrà dedicata anche alla sua difficile collocazione letteraria. Nel secondo capitolo viene presentata l’autrice e la sua opera. Il terzo capitolo si focalizza sulla struttura e i temi principali del romanzo e su una descrizione più dettagliata dei capitoli scelti per la traduzione. Nel quarto capitolo vengono riportate le mie proposte di traduzione per quattro dei capitoli del romanzo. Infine, l’ultimo capitolo è composto da un’analisi dettagliata del processo di traduzione che include alcune riflessioni preliminari sul testo, la descrizione di alcune delle teorie più recenti dei Translation Studies e delle strategie messe in atto durante il processo di traduzione.

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I Social Network sono una fonte di informazioni di natura spontanea, non guidata, provviste di posizione spaziale e prodotte in tempo reale. Il Social Sensing si basa sull'idea che gruppi di persone possano fornire informazioni, su eventi che accadono nelle loro vicinanze, simili a quelle ottenibili da sensori. La letteratura in merito all’utilizzo dei Social Media per il rilevamento di eventi catastrofici mostra una struttura comune: acquisizione, filtraggio e classificazione dei dati. La piattaforma usata, nella maggior parte dei lavori e da noi, è Twitter. Proponiamo un sistema di rilevamento di eventi per l’Emilia Romagna, tramite l’analisi di tweet geolocalizzati. Per l’acquisizione dei dati abbiamo utilizzato le Twitter API. Abbiamo effettuato due passaggi per il filtraggio dei tweet. Primo, selezione degli account di provenienza dei tweet, se non sono personali è improbabile che siano usati per dare informazioni e non vanno tenuti in considerazione. Secondo, il contenuto dei tweet, vengono scartati se presentano termini scurrili, parole come “buon giorno” e un numero di tag, riferiti ad altri utenti, superiore a quattro. La rilevazione di un valore anomalo rispetto all'insieme delle osservazioni che stiamo considerando (outlier), è il primo indice di un evento eccezionale. Per l’analisi siamo ricorsi all’outlier detection come indice di rilevamento di un evento. Fatta questa prima analisi si controlla che ci sia un effettivo picco di tweet in una zona della regione. Durante il periodo di attività non sono accaduti eventi straordinari, abbiamo quindi simulato un avvenimento per testare l'efficacia del nostro sistema. La maggior difficoltà è che i dati geolocalizzati sono in numero molto esiguo, è quindi difficile l'identificazione dei picchi. Per migliorare il sistema si propone: il passaggio a streaming dei tweet e un aumento della velocità di filtraggio; la automatizzazione dei filtri; l'implementazione di un modulo finale che operi a livello del testo.

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Nel corso degli ultimi decenni la fisica sperimentale ha raggiunto notevoli traguardi nel campo della manipolazione di sistemi di atomi freddi, riaccendendo l'interesse della ricerca su sistemi a lungo studiati teoricamente, ma fino a poco tempo fa impossibili da realizzare sperimentalmente. Questa riaccesa attenzione ha permesso di sfruttare le moderne capacità di calcolo per studiare sistemi quantistici che ancora risultano di difficile realizzazione. In questo contesto si inserisce il rinnovato interesse per i sistemi quantistici monodimensionali caratterizzati dalla presenza di potenziale disordinato. Questi presentano proprietà di trasporto particolari e sotto particolari condizioni sono oggetto di una transizione di localizzazione. La maggior parte degli studi in questo campo rivolgono la loro attenzione a sistemi di particelle fermioniche interagenti. In questo lavoro di tesi analizziamo, invece, sistemi quantistici fermionici non interagenti, mettendo in luce quanto già noto e proponendo strumenti di analisi derivati dallo studio dei sistemi interagenti. In particolare, proponiamo un'analisi statistica dei livelli energetici e poniamo le basi per futuri studi a riguardo.

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L’avanzamento tecnologico degli ultimi anni ha portato ad un aumento sostanziale dei dati generati giornalmente. L’analisi di queste ingenti quantità di dati si è rivelata essere troppo complessa per i sistemi tradizionali ed è stato pertanto necessario sviluppare nuovi approcci basati sul calcolo distribuito. I nuovi strumenti sviluppati in seguito a queste nuove necessità sono framework di calcolo parallelo basati sul paradigma del MapReduce, un modello di programmazione sviluppato da Google, e sistemi di gestione di basi di dati fluidi, in grado di trattare rapidamente grandi quantità di dati non strutturati. Lo scopo alla base di entrambi è quello di costruire sistemi scalabili orizzontalmente e utilizzabili su hardware di largo consumo. L’utilizzo di questi nuovi strumenti può comunque portare alla creazione di sistemi poco ottimizzati e di difficile gestione. Nathan Marz propone un’architettura a livelli che utilizza i nuovi strumenti in maniera congiunta per creare sistemi semplici e robusti: questa prende il nome di Lambda-Architecture. In questa tesi viene introdotto brevemente il concetto di Big Data e delle nuove problematiche ad esso associate, si procede poi ad illustrare i principi su cui si basano i nuovi strumenti di calcolo distribuito sviluppati per affrontarle. Viene poi definita l’Architettura Lambda di Nathan Marz, ponendo particolare attenzione su uno dei livelli che la compone, chiamato Batch Layer. I principi della Lambda Architecture sono infine applicati nella costruzione di un Batch Layer, utilizzato per l’analisi e la gestione di dati climatici con fini statistici.

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L'identificazione di un blazar è molto difficile, questo è un oggetto molto particolare e che ha un'attività molto ricca. Nella pratica l'identificazione di un blazar avviene confrontando la sua emissione in banda radio con la sua emissione in banda gamma, che sono entrambe proprie dei blazar. Il problema è che non si dispone di un telescopio in grado di rivelare con estrema precisione entrambe le bande, quindi si procede utilizzando i dati radio provenienti da un dato radiotelescopio e i dati in banda gamma provenienti da un altro telescopio. Quando le emissioni nelle due bande presentano, ad esempio, una variabilità simultanea, l'identificazione è certa. Ma questa minoranza di casi non è molto frequente e quindi spesso si procede con un'analisi probabilistica basata sulle posizioni delle sorgenti. Il lancio di Fermi nel 2008 ha portato ad un fortissimo aumento del numero di sorgenti gamma note e, fra queste, la maggior parte sono blazar. Una significativa frazione di queste sorgenti Fermi (circa il 30%) rimane non identificata. In questo lavoro vengono inizialmente caratterizzate le proprietà radio dei blazar e in particolare dei blazar gamma noti finora. In seguito verrà approfondita l'analisi delle sorgenti Fermi non identificate per stabilire una possibile compatibilità con le proprietà dei blazar e quindi per cercare di capire se queste sorgenti possano essere a loro volta dei blazar non ancora riconosciuti.

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Il presente lavoro riguarda lo studio delle colate detritiche, fenomeno che rappresenta un importante argomento di studio sia per la sua caratterizzazione e analisi a livello scientifico che per attuare una corretta pianificazione e gestione del territorio. Nell’ambiente alpino, ed in particolare nell’area Dolomitica, le colate detritiche rappresentano un fenomeno complesso, le cui caratteristiche di velocità ed intensità, congiuntamente alla difficile previsione temporale, determinano l’alto grado di pericolosità che espone a rischi elevati infrastrutture e persone. Il monitoraggio delle colate detritiche assume quindi una notevole importanza nella determinazione delle condizioni idrologiche e morfologiche che inducono la generazione e la propagazione di tali fenomeni. Il presente lavoro ha come obiettivo la caratterizzazione della risposta idrologica nella zona d’innesco di un canale detritico, localizzato nella Conca Ampezzana. La caratterizzazione è stata definita attraverso l’analisi dei dati ottenuti dal monitoraggio eseguito mediante una stazione di rilevamento appositamente progettata e realizzata.

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Clostridium perfringens type C causes fatal necrotizing enteritis in different mammalian hosts, most commonly in newborn piglets. Human cases are rare, but the disease, also called pigbel, was endemic in the Highlands of Papua New Guinea. Lesions in piglets and humans are very similar and characterized by segmental necro-hemorrhagic enteritis in acute cases and fibrino-necrotizing enteritis in subacute cases. Histologically, deep mucosal necrosis accompanied by vascular thrombosis and necrosis was consistently reported in naturally affected pigs and humans. This suggests common pathogenetic mechanisms. Previous in vitro studies using primary porcine aortic endothelial cells suggested that beta-toxin (CPB) induced endothelial damage contributes to the pathogenesis of C. perfringens type C enteritis in pigs. In the present study we investigated toxic effects of CPB on cultured primary human macro- and microvascular endothelial cells. In vitro, these cells were highly sensitive to CPB and reacted with similar cytopathic and cytotoxic effects as porcine endothelial cells. Our results indicate that porcine and human cell culture based in vitro models represent valuable tools to investigate the pathogenesis of this bacterial disease in animals and humans.

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With the advent of high through-put sequencing (HTS), the emerging science of metagenomics is transforming our understanding of the relationships of microbial communities with their environments. While metagenomics aims to catalogue the genes present in a sample through assessing which genes are actively expressed, metatranscriptomics can provide a mechanistic understanding of community inter-relationships. To achieve these goals, several challenges need to be addressed from sample preparation to sequence processing, statistical analysis and functional annotation. Here we use an inbred non-obese diabetic (NOD) mouse model in which germ-free animals were colonized with a defined mixture of eight commensal bacteria, to explore methods of RNA extraction and to develop a pipeline for the generation and analysis of metatranscriptomic data. Applying the Illumina HTS platform, we sequenced 12 NOD cecal samples prepared using multiple RNA-extraction protocols. The absence of a complete set of reference genomes necessitated a peptide-based search strategy. Up to 16% of sequence reads could be matched to a known bacterial gene. Phylogenetic analysis of the mapped ORFs revealed a distribution consistent with ribosomal RNA, the majority from Bacteroides or Clostridium species. To place these HTS data within a systems context, we mapped the relative abundance of corresponding Escherichia coli homologs onto metabolic and protein-protein interaction networks. These maps identified bacterial processes with components that were well-represented in the datasets. In summary this study highlights the potential of exploiting the economy of HTS platforms for metatranscriptomics.

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In Switzerland, the incidence of equine botulism and acute pasture myodystrophy have remarkably increased in the last five years. Equine fodder-borne botulism in Europe is most likely caused by Clostridium botulinum types C and D that produce the toxins BoNT/C and BoNT/D. Horses showing signs suggestive of botulism (muscle weakness and tremors, reduced tongue tone, slow chewing, salivation and difficulties swallowing, drooping eyelids, mydriasis), especially patients that have fed on suspect fodder (mostly haylage), must be treated with anti-serum as soon as possible.They also need intensive care, which is often difficult to provide and always expensive in the face of a guarded to poor prognosis. Therefore, prevention (high standards of forage quality and vaccination) is all the more important. Pasture myodystrophy is an acute disease with signs of rhabdomyolysis and lethality rate over 90%. It affects grazing horses under frosty, windy and rainy conditions. Preliminary results indicate that Clostridium sordellii and Clostridium bifermentans producing lethal toxin may play a role in pasture myodystrophy. Our efforts concentrate on developing a new subunit vaccine for equine botulism and understanding the ethiology and pathogenesis of pasture myodystrophy with the goal of improving prevention against these highly fatal diseases that present a significant risk to our horse population.

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BACKGROUND: Dysphagia is seldom caused by tetanus; however, it is a common symptom of tetanus. Treating patients with tetanus is a rare event in industrialized countries and awareness is needed to recognize early signs of this serious disease. In Switzerland, the most recently reported tetanus cases occurred in elderly women with insufficient seroprotection. PATIENTS: We report on three elderly women presenting with dysphagia as an initial symptom of tetanus. RESULTS: Generalized tetanus was diagnosed in two patients upon admission, the third presented with cephalic tetanus with secondary generalization. All three patients had undetectable levels of tetanus antibodies and had no documented prior tetanus immunizations. Cultures of wound swabs grew Clostridium tetani in all cases. Electromyography was highly suggestive for tetanus in two patients. Treatment involved mechanical ventilation, intravenous benzodiazepine and metronidazole therapy, and active and passive tetanus immunization. The disease had a favorable outcome in two cases and was fatal in one. CONCLUSION: Tetanus remains a threat in patients with insufficient seroprotection and efforts are needed to improve tetanus immunization in these individuals. Tetanus should be considered in the differential diagnosis of dysphagia.

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Cet article vise à présenter les principales pistes d’analyse éthique qui ont été proposées en matière d’euthanasie dans la tradition bouddhiste. Les nombreuses branches et cultures issues et influencées par le bouddhisme engendrent une importante hétérogénéité de vues face à de telles questions. Une interprétation prudente de leurs valeurs et enseignements fondamentaux permet, cependant, de discuter la vraisemblance des théories exprimées par la poignée d’auteurs s’étant penchés sur la question. Certains discutent de l’action homicide du professionnel de la santé, se demandant, en particulier, si l’incontesté principe du respect de la vie ne pourrait être relativisé par une compassion à l’égard du patient à l’agonie. D’autres raisonnent dans une perspective de refus de traitement de la part d’un malade, situant donc exclusivement l’enjeu du côté du patient. L’article conclut que l’euthanasie ne serait pas acceptée par le bouddhisme, la question de la cessation des soins ou du refus de traitement étant plus difficile à trancher. Notre revue de littérature n’a pas identifié d’écrits provenant des principaux pays concernés par les mouvements bouddhistes. Il est ainsi difficile d’apprécier la place réelle de l’euthanasie dans le questionnement des théoriciens et professionnels de la santé dont la culture est empreinte de cette tradition.

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Much of biomedical research is observational. The reporting of such research is often inadequate, which hampers the assessment of its strengths and weaknesses and of a study’s generalizability. The Strengthening the Reporting of Observational Studies in Epidemiology (STROBE) Initiative developed recommendations on what should be included in an accurate and complete report of an observational study. We defined the scope of the recommendations to cover three main study designs: cohort, casecontrol, and cross-sectional studies. We convened a 2-day workshop in September 2004, with methodologists, researchers, and journal editors to draft a checklist of items. This list was subsequently revised during several meetings of the coordinating group and in e-mail discussions with the larger group of STROBE contributors, taking into account empirical evidence and methodological considerations. The workshop and the subsequent iterative process of consultation and revision resulted in a checklist of 22 items (the STROBE Statement) that relate to the title, abstract, introduction, methods, results, and discussion sections of articles. Eighteen items are common to all three study designs and four are specific for cohort, case-control, or cross-sectional studies. A detailed “Explanation and Elaboration” document is published separately and is freely available on the web sites of PLoS Medicine, Annals of Internal Medicine, and Epidemiology. We hope that the STROBE Statement will contribute to improving the quality of reporting of observational studies.

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A disposable microarray was developed for detection of up to 90 antibiotic resistance genes in gram-positive bacteria by hybridization. Each antibiotic resistance gene is represented by two specific oligonucleotides chosen from consensus sequences of gene families, except for nine genes for which only one specific oligonucleotide could be developed. A total of 137 oligonucleotides (26 to 33 nucleotides in length with similar physicochemical parameters) were spotted onto the microarray. The microarrays (ArrayTubes) were hybridized with 36 strains carrying specific antibiotic resistance genes that allowed testing of the sensitivity and specificity of 125 oligonucleotides. Among these were well-characterized multidrug-resistant strains of Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, and Lactococcus lactis and an avirulent strain of Bacillus anthracis harboring the broad-host-range resistance plasmid pRE25. Analysis of two multidrug-resistant field strains allowed the detection of 12 different antibiotic resistance genes in a Staphylococcus haemolyticus strain isolated from mastitis milk and 6 resistance genes in a Clostridium perfringens strain isolated from a calf. In both cases, the microarray genotyping corresponded to the phenotype of the strains. The ArrayTube platform presents the advantage of rapidly screening bacteria for the presence of antibiotic resistance genes known in gram-positive bacteria. This technology has a large potential for applications in basic research, food safety, and surveillance programs for antimicrobial resistance.

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This work presents the proceedings of the twelfth symposium which was held at Kansas State University on April 24, 1982. Since a number of the contributions will be published in detail elsewhere, only brief reports are included here. Some of the reports describe current progress with respect to ongoing projects. Requests for further information should be directed to Dr. Peter Reilly at Iowa State University, Dr. V. G. Murphy at Colorado State University, Dr. Rakesh Bajpai at University of Missouri, Dr. Ed Clausen at University of Arkansas, Dr. L. T. Fan and Dr. L. E. Erickson at Kansas State University. ContentsA Kinetic Analysis of Oleaginous Yeast Fermentation by Candida curvata on Whey Permeate, B.D. Brown and K.H. Hsu, Iowa State University Kinetics of Biofouling in Simulated Water Distribution Systems Using CSTR, T.M. Prakash, University of Missouri Kinetics of Gas Production by C. acetobutylicum, Michael Doremus, Colorado State University Large Scale Production of Methane from Agricultural Residues, O.P. Doyle, G.C. Magruder, E.C. Clausen, and J.L. Gaddy, University of Arkansas The Optimal Process Design for Enzymatic Hydrolysis of Wheat Straw, M.M Gharpuray and L.T. Fan, Kansas State University Extractive Butanol Fermentation, Michael Sierks, Colorado State University Yields Associated with Ethyl Alcohol Production, M.D. Oner, Kansas State University Estimation of Growth Yield and Maintenance Parameters for Microbial Growth on Corn Dust, B.O. Solomon, Kansas State University Milling of Ensiled Corn, Andrzej Neryng, Iowa State University Protein Extraction from Alfalfa, Ravidranath Joshi, Colorado State University Analysis of Disaccharides by Capillary Gas Chromatography, Z.L. Nikolov, Iowa State University Characterization of High Viscosity Fermentations in Tower Fermentors, S.A. Patel and C.H. Lee, Kansas State University Utilization of Sugars in Sorghum Molasses by Clostridium acetobutylicum B. Hong, K.C. Shin, and L.T. Fan, Kansas State University