969 resultados para letteratura italiana XVI secolo


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L’analisi del cammino è uno strumento in grado di fornire importanti informazioni sul ciclo del passo; in particolare è fondamentale per migliorare le conoscenze biomeccaniche del cammino, sia normale che patologico, e su come questo viene eseguito dai singoli soggetti. I parametri spazio temporali del passo rappresentano alcuni degli indici più interessanti per caratterizzare il cammino ed il passo nelle sue diverse fasi. Essi permettono infatti il confronto e il riconoscimento di patologie e disturbi dell’andatura. Negli ultimi anni è notevolmente aumentato l’impiego di sensori inerziali (Inertial Measurement Unit, IMU), che comprendono accelerometri, giroscopi e magnetometri. Questi dispositivi, utilizzati singolarmente o insieme, possono essere posizionati direttamente sul corpo dei pazienti e sono in grado fornire, rispettivamente, il segnale di accelerazione, di velocità angolare e del campo magnetico terrestre. A partire da questi segnali, ottenuti direttamente dal sensore, si è quindi cercato di ricavare i parametri caratteristici dell’andatura, per valutare il cammino anche al di fuori dell’ambiente di laboratorio. Vista la loro promettente utilità e la potenziale vasta applicabilità nell’analisi del ciclo del cammino; negli ultimi anni un vasto settore della ricerca scientifica si è dedicata allo sviluppo di algoritmi e metodi per l’estrazione dei parametri spazio temporali a partire da dati misurati mediante sensori inerziali. Data la grande quantità di lavori pubblicati e di studi proposti è emersa la necessità di fare chiarezza, riassumendo e confrontando i metodi conosciuti, valutando le prestazioni degli algoritmi, l’accuratezza dei parametri ricavati, anche in base alla tipologia del sensore e al suo collocamento sull’individuo, e gli eventuali limiti. Lo scopo della presente tesi è quindi l’esecuzione di una revisione sistematica della letteratura riguardante la stima dei parametri spazio temporali mediante sensori inerziali. L’intento è di analizzare le varie tecniche di estrazione dei parametri spazio temporali a partire da dati misurati con sensori inerziali, utilizzate fino ad oggi ed indagate nella letteratura più recente; verrà utilizzato un approccio prettamente metodologico, tralasciando l’aspetto clinico dei risultati.

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Proposta di traduzione dei brani "A First Kiss" di Darren Aronofsky e "Baby Lust" di Janice Eidus, tratti dalla raccolta 110 Stories. New York Writes After September 11 a cura di Ulrich Baer.

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La presente tesi si propone di dimostrare come l'arte costituisca un valido strumento di promozione della cultura sorda, favorendone l'integrazione nella società. Una volta sfatati i pregiudizi e i luoghi comuni sulla lingua dei segni, l'elaborato passa dunque in rassegna innovativi approcci artistici e inusuali commistioni quali la musica visiva e le compagnie di teatro bilingui. La marcata dimensione visiva di questa lingua la avvicina inevitabilmente al teatro, ambito prediletto della corporeità, che ci porta verso un linguaggio fisico e, pertanto, anche verso una lingua fisica. In conclusione, si analizza pertanto la potenza comunicativa del corpo attraverso le visioni di diversi teatri e registi che, in qualche modo, innalzano il gesto a segno.

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La tesi ha come obiettivo un confronto tra giornalismo sportivo italiano e inglese sul tema dei Mondiali di calcio svoltisi nell'estate del 2014 in Brasile. Attraverso l'analisi di quindici articoli presi da alcuni dei quotidiani più letti in Italia e nel Regno Unito, vedremo come in due nazioni così appassionate di calcio si scrive di questo sport, in particolare in occasione di un evento di interesse transnazionale, sottolinenando affinità e differenze tra due lingue apparentemente lontane tra loro ma che scopriremo avere molti punti in comune.

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Analisi del tedesco austriaco nella letteratura per bambini e per ragazzi attraverso la lettura di "Achtung! Vranek sieht ganz harmlos aus", di Christine Nöstlinger. Breve excursus storico sulla letteratura per bambini e studio delle differenze grammaticali rispetto al tedesco standard con l'aiuto di esempi tratti dal libro.

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L’esplosione della crisi nel 2007 ha contribuito alla diffusione di numerosi termini e concetti afferenti al dominio nella finanza strutturata non solo nelle pagine dei quotidiani specializzati, ma anche di quelli generalisti, producendo uno straniante «sentimento neologico» che ha accresciuto il senso di inaccessibilità e soggezione che in molti nutrono nei riguardi delle “cose della finanza” e delle notizie economiche, percepite come ostiche e incomprensibili. Questo lavoro mira a dimostrare che le cause di questo imperante senso di smarrimento di fronte all’informazione economica sono da addurre a più fattori: alla comune scarsa dimestichezza con il linguaggio e le “cose della finanza” dei cittadini; alla complessità dei concetti che i termini in questione veicolano e alla maniera in cui essi vengono presentati dalla vulgata giornalistica. Questa tesi si articola in quattro capitoli: nel primo si discute del tirocinio svolto presso la DGT della Commissione Europea, che ha fornito degli utili spunti per la stesura del presente lavoro; nel secondo si evidenzia l’importanza di una corretta educazione finanziaria per la formazione di una cittadinanza consapevole, in grado alimentare un sistema finanziario sano. Nel terzo capitolo si discute di finanza strutturata, volgendo particolare attenzione al CDO, di cui anche la Consob ha sottolineato l’intrinseca complessità e che ha assunto un ruolo da protagonista nell’esplosione della crisi dei mutui subprime. Nel quarto capitolo si delinea un breve quadro dell’informazione finanziaria in Italia e in Germania; mediante l’analisi di due corpora comparabili e diacronici si mira, infine, a osservare in che modo i giornali, nel corso degli anni, hanno veicolato il concetto che sottende al termine CDO rintracciando, contestualmente, similarità e differenze tra la stampa generalista e quella specializzata e tra i quotidiani tedeschi e quelli italiani.

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Numerosi lavori apparsi sulla letteratura scientifica negli ultimi decenni hanno evidenziato come, dall’inizio del XX secolo, la temperatura media globale sia aumentata. Tale fenomeno si è fatto più evidente dagli anni ’80, infatti ognuno degli ultimi tre decenni risulta più caldo dei precedenti. L’Europa e l’area mediterranea sono fra le regioni in cui il riscaldamento risulta più marcato, soprattutto per le temperature massime (dal 1951 sono cresciute di +0.39 °C per decennio) che hanno mostrato trend maggiori delle minime. Questo comportamento è stato osservato anche a scala nazionale (+0.25°C/dec per le massime e +0.20°C/dec per le minime). Accanto all’aumento dei valori medi è stato osservato un aumento (diminuzione) degli eventi di caldo (freddo) estremo, studiati attraverso la definizione di alcuni indici basati sui percentili delle distribuzioni. Resta aperto il dibattito su quali siano le cause delle variazioni negli eventi estremi: se le variazioni siano da attribuire unicamente ad un cambiamento nei valori medi, quindi ad uno shift rigido della distribuzione, o se parte del segnale sia dovuto ad una variazione nella forma della stessa, con un conseguente cambiamento nella variabilità. In questo contesto si inserisce la presente tesi con l’obiettivo di studiare l’andamento delle temperature giornaliere sul Trentino-Alto-Adige a partire dal 1926, ricercando cambiamenti nella media e negli eventi estremi in due fasce altimetriche. I valori medi delle temperature massime e minime hanno mostrato un evidente riscaldamento sull’intero periodo specialmente per le massime a bassa quota (`0.13 ̆ 0.03 °C/dec), con valori più alti per la primavera (`0.22 ̆ 0.05 °C/dec) e l’estate (`0.17 ̆ 0.05 °C/dec). Questi trends sono maggiori dopo il 1980 e non significativi in precedenza. L’andamento del numero di giorni con temperature al di sopra e al di sotto delle soglie dei percentili più estremi (stimate sull’intero periodo) indica un chiaro aumento degli estremi caldi, con valori più alti per le massime ad alta quota ( fino a +26.8% per il 99-esimo percentile) e una diminuzione degli estremi freddi (fino a -8.5% per il primo percentile delle minime a bassa quota). Inoltre, stimando anno per anno le soglie di un set di percentili e confrontando i loro trend con quelli della mediana, si è osservato, unicamente per le massime, un trend non uniforme verso temperature più alte, con i percentili più bassi (alti) caratterizzati da trend inferiori (superiori) rispetto a quello della mediana, suggerendo un allargamento della PDF.

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La presente tesi si pone l’obiettivo di analizzare le principali metodologie per la stima delle conseguenze degli scenari incidentali propri degli stabilimenti che producono, operano o sono oggetto di stoccaggio di materiale esplosivo. Le sostanze esplosive sono utilizzate in innumerevoli attività civili, industriali e militari e considerando la loro intrinseca pericolosità, derivante dalla capacità di generare in uno spazio ridottissimo e in un tempo brevissimo una enorme quantità di energia, sono soggetti a tutta una serie di norme. Tali norme non solo classificano gli esplosivi ma ne regolamentano ogni utilizzo, dalla produzione, ai vari impieghi, allo stoccaggio fino allo smaltimento. Gli stabilimenti che detengono esplosivi possono essere classificati come a rischio di incidente rilevante e in quanto tali si trovano a dover sottostare alle varie direttive Seveso, da questo punto di vista si analizzano le caratteristiche a livello nazionale e regionale degli stabilimenti R.I.R. che operano con esplosivi. All’interno della tesi viene svolta un’analisi storica degli incidenti che hanno interessato gli stabilimenti che detengono esplosivi negli ultimi anni a livello mondiale, in modo tale da poter valutare quali eventi incidentali possano riguardare questa specifica classe di stabilimenti. Vengono poi presentati i principali approcci metodologici utilizzati per poter valutare le conseguenze degli scenari incidentali. Nello specifico vengono descritte le metodologie della normativa italiana T.U.L.P.S., del documento francese Sècuritè Pirotecnique, dell’Air Force Manual americano e alcuni metodi basati sull’equivalenza al TNT rintracciabili nella letteratura specifica. Le metodologie elencate precedentemente vengono poi applicate ad un caso di studio costituito da uno stabilimento fittizio caratterizzato da specifiche quantità di esplosivi suddivise in vari locali, localizzati in un ipotetico territorio. Dalla valutazione dei risultati ottenuti dall’applicazione dei vari approcci metodologici al caso studio è emerso un auspicabile proseguimento delle indagini relative alle metodologie relative alla quantificazione delle conseguenze degli scenari incidentali propri degli stabilimenti che detengono esplosivi con l’obiettivo di giungere ad una maggior standardizzazione dei metodi di calcolo che possa poi riflettersi anche in indicazioni uniformi a livello normativo.

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L’obiettivo della seguente tesi è quello di illustrare le condizioni in cui avviene il trasferimento di conoscenza da consulente a cliente, e come questo sia il fattore abilitante per l’esistenza e l’utilizzo di tale figura professionale da parte delle organizzazioni. Questa tesi nasce dall’esperienza vissuta durante la partecipazione alla XXIV edizione di Junior Consulting, un programma organizzato da CONSEL - ELIS presso Roma, che ha permesso al sottoscritto di prendere parte al progetto di consulenza “Engineering & Construction - Performance Monitoring System” commissionato da Enel Green Power. L’esigenza manifestata dall’azienda era quella di riuscire ad avere una visione chiara e definita della qualità delle attività svolte dalla funzione Engineering & Construction (E&C) e quindi l’obiettivo del progetto si è concretizzato nella definizione di un set di KPI idoneo a rappresentare una misura delle performance della suddetta funzione. Avendo testato, seppure per pochi mesi, l’attività consulenziale, il candidato ha compiuto uno studio teorico che andasse ad analizzare in dettaglio l’attività del consulente, la sua importanza nel mondo economico, il contesto in cui opera e i principali dibattiti accademici di cui è protagonista negli ultimi anni. Nell’elaborato viene analizzato il caso pratico sulla base degli studi della letteratura, con lo scopo di formulare un modello che descriva l’approccio che il consulente dovrebbe avere, durante lo svolgimento delle sue attività, per la realizzazione del trasferimento di conoscenza. Nel primo capitolo è riportato uno studio relativo all’importanza e agli effetti che le società di consulenza hanno avuto nell’ultimo secolo ed in particolare negli ultimi 30 anni. Nel secondo capitolo è descritto il core asset delle società di consulenza, ovvero la conoscenza, e come questa è strutturata e gestita. Nel terzo capitolo sono analizzate le principali teorie sviluppate sulla figura del consulente, sia l’evoluzione storica che le principali posizioni ancora oggi oggetto di dibattito. Nel quarto capitolo l’attenzione è focalizzata sul trasferimento di conoscenza da consulente a cliente e sulle condizioni in cui questo può avvenire. Nel quinto capitolo è presentato il progetto sopracitato, i cui risultati sono riportati negli allegati 1 e 2. Infine, nel sesto capitolo, è presentato un modello di approccio del consulente ottenuto dall’analisi critica del caso pratico sulla base delle evidenze emerse dallo studio della letteratura.

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La letteratura per l’infanzia è da molto tempo, ormai, oggetto di riscritture e traduzioni per permettere ai piccoli lettori di leggere, così come avviene per gli adulti, storie provenienti da ogni parte del mondo. La traduzione della letteratura per l’infanzia viene, però, ancora troppo spesso sottovalutata e subordinata in ordine di importanza e, soprattutto, di difficoltà alla traduzione letteraria vera e propria. L’origine di questo elaborato deriva, così, dalla mia volontà di approfondire la mia conoscenza di questo ambito della letteratura e di affrontare in prima persona tutte le sfide e le difficoltà con cui un traduttore di libri per l’infanzia è costretto a confrontarsi. Al centro del mio studio e del mio lavoro di traduzione vi è il libro per bambini Little Lou à Paris di Jean Claverie. Ciò che mi ha immediatamente colpita e affascinata di questo libro è lo stretto legame che l’autore, attraverso rapide pennellate color seppia, riesce a creare tra parole e immagini, tra ciò che viene raccontato e i tratti delicati dei disegni, ma soprattutto il modo in cui è qui rappresentato e descritto lo sguardo di un bambino sul mondo, su un mondo per lui nuovo e sconosciuto. La tesi si compone di quattro capitoli. Nel primo capitolo presenterò l’autore e la sua opera, seguirà, poi, nel secondo, un’analisi del testo di partenza e delle sue caratteristiche. Il terzo capitolo contiene la mia proposta di traduzione dell’intero libro di Jean Claverie, e infine, nel quarto ed ultimo capitolo, dopo aver illustrato i tratti principali della letteratura per l’infanzia e della sua traduzione, commenterò la mia proposta di traduzione spiegando e analizzando particolari scelte fatte nel corso del processo traduttivo.

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Il presente elaborato intende proporre un’analisi della figura dell’interprete in un corpus di sei film appartenenti al cinema del XXI secolo, con l’obiettivo di analizzare la possibile proiezione della professione nell'opinione pubblica. Si cercherà dunque di fornire un’analisi dell’immagine proiettata dai personaggi che fanno da interpreti nei film selezionati, con lo scopo di determinare se tale immagine contribuisce a diffondere verosimilmente la professione dell’interprete o se, al contrario, risulta poco plausibile e poco fedele alla realtà. I film analizzati nel presente elaborato sono: Lost in Translation, The Interpreter, Ogni cosa è Illuminata, Il Grande Capo, Desert Flower, The Tourist. I criteri di selezione che hanno portato alla scelta dei film che costituiscono il corpus di riferimento sono: realizzazione e data di uscita dei film a partire dall'anno 2000, ambito geografico –Europa, Stati Uniti e Gran Bretagna-, ed infine maggiori incassi al botteghino. Nelle conclusioni tratte dall'analisi del corpus di film si presta speciale attenzione ai seguenti elementi: • La tipologia del personaggio degli interpreti che compaiono nei film presi in esame: se personaggio centrale, secondario o occasionale • Il metraggio totale della presenza dell’interprete sullo schermo (in minuti) • La tipologia dell’interprete: se professionista o ad hoc • L’età dell’interprete • Il sesso dell’interprete

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Nell’elaborato finale che conclude il mio percorso di studio presso la Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione di Forlì ho deciso di porre l’attenzione sulla letteratura araba per l’infanzia, in particolare sulla produzione letteraria ad essa legata ad opera dello scrittore siriano Zakariyya Tamer, mediante una serie di proposte di traduzione di racconti brevi. Tali racconti sono presenti all'interno di una delle sue raccolte intitolata “Limadha sakata al-nahr”, la quale ho avuto la fortuna di trovare nella libreria dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi. La scelta dell’autore sul quale focalizzare l’attenzione è stata fortunatamente guidata dall’aiuto del mio relatore, il professor Ahmad Addous, poiché essendo ancora profondamente inesperta per quanto riguarda il panorama letterario arabo, avrei avuto grande difficoltà nello scegliere un genere appropriato alle mie conoscenze linguistiche da collegare successivamente a un autore emblematico. Grazie allo stile utilizzato da Tamer nei suoi racconti brevi rivolti ad un pubblico di giovanissimi, mi è stato possibile tradurre, sebbene con qualche difficoltà a volte, i racconti riportati nelle pagine che seguono.

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El presente trabajo tiene como propósito presentar una reflexión acerca del papel de la abuela en la literatura infantil, junto con la traducción de algunas tablas ilustradas del álbum “Abuelas. Manual de Instrucciones” de la ilustradora-autora española Raquel Díaz Reguera. El primer capítulo ofrece una panorámica del perfil de la abuela en la literatura infantil e incluye el análisis de tres novelas italianas, ejemplificadoras del cambio que el papel de la abuela sufrió entre finales del siglo XX y comienzos del siglo XXI. Se trata de “Terza Generazione” de Melina Marchetta (1999), “Aldabra. La tartaruga che amava Shakespeare” de Silvana Gandolfi (2000), “La nonna di Elena” de Anna Vivarelli (2001). En el segundo capítulo, una breve introducción a la autora Raquel Díaz Reguera así como a la obra “Abuelas. Manual de Instrucciones” anticipa las traducciones que, en cambio, se analizarán y comentarán en el tercer capítulo. El presente trabajo pretende ser un pequeño homenaje a las abuelas, punto de referencia tanto en la sociedad como en la literatura.

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This thesis is a proposed translation of the picture book Flip Flap Safari, written by the German author Axel Scheffler and published in 2014. The translation is presented along with an analysis and a commentary in which I analyse and examine the main translation problems of this kind of literature. and I explain the reasons behind my solutions. The translation of a picture book is a creative challenge because it requires translator to use their linguistic and cultural skills together with their imagination and to evaluate the phonetic dimension of the source text and reproduce in the target language. In the first part of my thesis I will introduce an overview of children’s literature in Italy and I will then focus on Flip Flap Safari, analysing the text and providing biographical information about its author-illustrator Axel Scheffler. In the second part of my thesis I will present my translation of the book, which will be followed by a reflection about the main problems I had to face during the translation process.

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Темой настоящей дипломной работы является анализ и комментарий русской и итальянской передач Церемонии Открытия Олимпийских Зимних Игр в Сочи 2014. Предметом нашего анализа были две телехроники – русская телехроника, проведенная журналистами Первого канала, и итальянская телехроника, проведенная журналистами Sky. Мы сосредоточились на русских культурных элементах и анализировали то, как итальянские телехронисты их переводили и объясняли итальянским телезрителям. Цель нашей работы – выделить различия и сходства двух телехроник и рассмотреть какие стратегии перевода применялись итальянскими журналистами, не являющимися по профессии ни переводчиками, ни культурными посредниками. В первой главе описывается геополитический контекст и черты XXII Олимпийских Игр. Кроме того, анализируется Церемония Открытия Олимпиады как особый телевизионный жанр, т.е. как «медийное событие». Во второй главе предлагается теоритическая основа работы. Дается определение понятий культуры и «culture-bonds elements», затем сосредоточивается на русском понятии «прецедентных текстов» и рассматривается случай, когда нужно перевести русские прецедентные тексты на другой язык для иностранной публики. В конце главы проведено сравнение между телевизионным переводчиком и телехронистом, т.е. двумя разными профессиями, которые работают в одном и том же телевизионном контексте. В третей главе мы описали методологию работы, затем разделили русские культурные элементы на пять групп и анализировали каждый культурный элемент. В четвертой главе русская и итальянская передачи проанализированы отдельно, подчеркнуты сильные и слабые пункты каждой телехроники. С одной стороны, русские телехронисты комментируют почти все показанные на церемонии культурные элементы и объясняют, почему эти элементы стали символами России в мире. С другой стороны, итальянские журналисты, вопреки нашим ожиданиям, не уделяют достаточного внимания определению и обозначению русских символов итальянским телезрителям. В пятой главе выделены стратегии перевода, которые применявшиеся итальянскими журналистами при переводе русских культурных концептов. Получается, что их стратегии довольно неэффективные и слабые. На самом деле, требуется специальная подготовка чтобы перевести специфические культурные понятия одного лингвистического общества на другой язык для иностранной публики. Только человек занимающийся интеркультурной коммуникацией может обеспечить эффективный перевод этих культурных элементов.