1000 resultados para Sosa, Amílcar Urbano
Resumo:
Il lavoro compiuto porta in evidenza un tema di grande attualità per il progetto urbano e promuove la ricerca tipologica e figurativa volta a interpretare il luogo tramite l’analisi dei caratteri, tessuti, giaciture per capirne le criticità e da queste partire, non con la pretesa di una capacità risolutiva assoluta dell’intera gamma dei problemi che lo sviluppo del territorio pone, ma come occasione per dare un assetto ordinato a una parte di città e con l’intento di mettersi a disposizione e al servizio della città stessa, costruita e attuata come accumulo indifferenziato di manufatti privo di un qualsiasi disegno generale che lo regoli. L’idea guida del progetto è stata la scelta di rivalutare, anche dal punto di vista espositivo, il carattere di museo-laboratorio proprio dell’Accademia, così da ridefinire il suo ruolo didattico. Tra la necessità di salvaguardare il carattere di Brera come Istituzione e il bisogno di trovare una collocazione più adatta alla didattica attraverso il trasferimento degli spazi dell’Accademia nel Comprensorio delle ex caserme XXIV Maggio, Carroccio, Magenta.
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Riscrivere la storia di un luogo urbano, risolverlo sviluppando un sistema progettuale complesso, rende necessario cogliere le caratteristiche stesse del luogo, individuare le possibilità e le potenzialità strutturali che lo spazio offre e svelare rapporti talvolta sottesi. Il progetto ha origine dalle necessità e da esse trae forza: l’architettura ideata deriva direttamente dal confronto tra il luogo, la sua storia e le sue trasformazioni, e gli esempi, le architetture che conosciamo, quelle costruite e quelle soltanto disegnate. La risoluzione della Caserma Mameli, la restituzione del suo spazio alla grande città, l’auspicabile creazione di un nuovo nucleo di riferimento per la zona Milano Nord, porta a riflettere sull’importanza del riutilizzo urbano al fine di ottenere nuove unioni e sinergie all’interno del complesso schema della città del XXI secolo. La città contemporanea, in continua trasformazione, vive un’epoca di profondi cambiamenti: si intende progettare e pensare la città in maniera sostenibile, limitando l’impatto della nuova costruzione, favorendo il riutilizzo, urbano ed umano, sviluppando reti sempre più estese per la mobilità collettiva e cercando di limitare quanto più possibile la mera speculazione.
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Il progetto si sviluppa a partire dalla lettura di Berlino come città costituita da parti, una serie di forme urbane, brani di città, ognuno con una propria identità, tuttora chiaramente leggibili. All’interno di questo sistema frammentario è stata effettuata un’analisi più approfondita degli spazi verdi, reinterpretando il Piano per Berlino del paesaggista Peter Joseph Lenné. Egli pone al centro della pianificazione urbana la struttura del verde pubblico, cogliendo il dato di Berlino come città fatta di frammenti. Il nostro progetto individua sul segno del boulevard a nord, disegnato da Lenné, una serie di spazi verdi di diversa natura e di poli aggregativi di rilevanza socio culturale. Il parco diventa un’estensione del polo culturale in cui poter realizzare attività all’aperto: un catalizzatore di vita urbana, luogo di aggregazione per la popolazione. Lo sviluppo di una parte della tesi a Berlino ci ha permesso di conoscere la città e di comprendere a pieno l’importanza che i luoghi di socializzazione, gli spazi condivisi hanno per i berlinesi. Il progetto di un polo culturale, comprendente biblioteca, atelier, laboratori e residenze per artisti, nel quartiere Friedrichshain, si inserisce all’interno del più ampio sistema di parchi e poli aggregativi.
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Il disegno del verde acquisisce un ruolo imprescindibile nell’intera area soggetta a studio. Se in prossimità delle zone edificate di progetto esso assume una dialettica propria, derivata dallo studio dei tracciati urbani sopra citati, in adiacenza di Via Carlo Tosi, prospiciente all’ospedale San Carlo, va ad assumere un carattere affine alla griglia ortogonale sopra descritta, rispondendo non più alle giaciture del costruito esistente ma all’inclinazione dei campi risalenti al 1878, epoca a cui corrisponde la carta di Manovra.
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Intervenire su un sistema urbano che si fa portatore di storia e tradizioni complesse, nel tentativo di addurvi una risoluzione attraverso la costruzione logica del luogo, comporta l’imparare a leggere tra le sfumature di quei fatti da cui, quel luogo, è stato plasmato. Fatti passati o attuali, le cui potenzialità, forma e struttura offrono delle modalità di comprendere lo spazio della città, fissando gli eventi che hanno segnato le sue vicende architettoniche. L’atto progettuale trae origine dalla volontà di assolvere a necessità e bisogni espressi dalla città, pensando la vicenda architettonica come un momento di riflessione, cercando un equilibrio nella dinamica urbana tra la città in continua evoluzione ed il sistema progettuale fissato.
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Il ragionamento condotto su Milano è partito dalla considerazione del rapporto architettura natura oltre alla considerazione dei tracciati principali aventi carattere strutturante. Il primo atto dell’architettura è la distribuzione pieno-vuoto.Questo significa guardare alla planimetria e rappresenta una scelta forte rispetto all’architettura contemporanea, la quale, spesso, si basa sull’immagine, quindi sulla facciata.L’attenzione è stata posta non alla facciata, ma all’architettura in profondità, riconosciuta nella città storica. Il processo razionale svolto ha portato all’articolazione delle varie parti, progettando edifici che, assieme a quelli esistenti, danno unitarietà all’impianto generale tentando una semplificazione formale attraverso la successione di volumi nuovi ed esistenti. Il procedimento condotto per la redazione del progetto ha seguito una successione razionale, non cercando direttamente l’immagine di una forma voluta, ma una successione di spazi, pieni e vuoti, in rapporto tra loro. Solo in un secondo momento si sono individuati, nella storia, i riferimenti di progetto. Il procedimento seguito, quindi, è stato influenzato, sia dall’architettura dell’illuminismo, sia dall’architettura neoclassica milanese. Lo stesso Bonicalzi chiarisce come l’attenzione non andrebbe posta agli aspetti estetici, ma agli aspetti logici dell’architettura. In questo progetto si è tentato di fare questo.
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Sulla base di analisi pluviometriche, stima delle LSPP e tempi di ritorno, si è proceduto a creare le mappe di Pericolosità dell'area del Bacino del Torrente Ravone, Bologna, Quartiere Saragozza. Segue l'analisi degli edifici esposti e la loro vulnerabilità ad eventi con Tr noto, creazione di mappe di danno potenziale secondo normativa per arrivare a realizzare la carta del rischio idraulico. Si è utilizzato il Modello INSYDE per i calcoli.
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Il crescente bisogno di infrastrutture di trasporto va inevitabilmente a collidere con la penuria di spazi che caratterizzano le città metropolitane. Per questo motivo ci si orienta sempre più spesso verso soluzioni che riescono a minimizzare lo spazio urbano utilizzato per sopperire ai bisogni legati alla mobilità. Il presente lavoro di tesi è incentrato sul tema del comportamento di scavi a cielo aperto in ambiente urbano, con particolare riferimento agli spostamenti delle strutture perimetrali di sostegno e del terreno a monte, nonché alla caratterizzazione geotecnica dei terreni interessati. In contesti edificati infatti, il controllo degli spostamenti è di fondamentale importanza per ridurre il più possibile il rischio di effetti indesiderati sulle strutture preesistenti. Il lavoro è stato strutturato come segue: Il capitolo 2 è dedicato ai risultati di evidenze sperimentali raccolte da diversi ricercatori con riferimento a un gran numero di casi di studio, che hanno portato alla definizione di correlazioni empiriche tra gli spostamenti, le caratteristiche del terreno e dell'opera di sostegno. Queste costituiscono un primo riferimento per una previsione qualitativa degli spostamenti indotti dagli scavi. Nel capitolo 3 si affronta il caso studio della stazione Dateo della metropolitana M4 di Milano, particolare attenzione viene rivolta alla caratterizzazione tecnologica degli elementi fondamentali, strutturali e geotecnici, che qualificano questo tipo di opere. Nel capitolo 4 vengono sintetizzati i risultati delle campagne geognostiche, ed esposta la caratterizzazione geotecnica dei terreni dell'area in esame. Il capitolo 5 è dedicato alla descrizione di semplici metodi empirici per la stima dei massimi spostamenti indotti dalla realizzazione di scavi profondi. Nel capitolo 6 si presentano le conclusioni del lavoro svolto.
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La ciudad en tanto espacio amplio, heterogéneo y densificado ocupa un lugar particular en el estudio de fenómenos sociales. La tensión entre procesos intrínsecos, marcados por la transformación histórica de la ciudad, y tendencias globales como gentrificación y segregación del espacio urbano crea una compleja dinámica multidimensional que no solo se manifiesta en el aspecto físico, sino también en el imaginario colectivo del espacio urbano. Desde esta perspectiva del espacio-ciudad entendido como construcción social (en el sentido de la «producción del espacio social» de Lefèbvre 1974), percibido, concebido y vivido por quienes habitan en él, sus experiencias compartidas y sus objetivos comunes (Johnstone 2004: 69), la lengua adquiere un papel fundamental como medio de expresión y reflejo de las identidades urbanas. La ciudad se convierte en texto, en semiótica espacial. Las variedades en el uso de la lengua se convierten en símbolos espaciales, valorados e interpretados por los hablantes a base de un proceso perceptivo-selectivo y de sus representaciones extralingüísticas. Sirven, consciente o inconscientemente, para posicionarse dentro de la jerarquía urbana, provocan actitudes lingüísticas positivas o negativas. Por lo tanto, como ya lo hizo constar Labov en los años setenta, los habitantes de los grandes metrópolis se definen mucho más por sus actitudes y perjuicios lingüísticos marcados y persistentes que por las variedades que objetivamente hablan. Por eso, la perspectiva subjetiva de los hablantes, es decir, su percepción del espacio y de las diferencias en el uso de la lengua se considera cada vez más importante. El objetivo de esta ponencia es presentar consideraciones teóricas y metodológicas para el análisis de la percepción lingüística en el espacio urbano desde un enfoque interdisciplinario, poniendo en discusión conceptos de la Sociolingüística y de la Geografía Humana, como por ejemplo el uso de mapas cognitivos como representaciones del imaginario social, sobre el modelo del Área Metropolitana de Buenos Aires, ciudad que, como es sabido, destaca por la identificación geográfica y la conciencia lingüística de sus habitantes.
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Objetivo de esta comunicación es presentar los resultados sobre un análisis realizado en torno a lo que podemos denominar el «paisaje lingüístico hispano virtual» en Washington D.F. Los estudios sobre paisaje lingüístico han experimentado en el último tiempo un verdadero boom, sobre todo como reflejo de la convivencia de diferentes culturas con sus respectivas lenguas y variedades en las urbes del siglo XXI. En efecto: el paisaje lingüístico multilingüe es uno de los aspectos más explotados en trabajos en esta línea teórica. En este estudio el centro de atención no es el paisaje "real", documentado in situ y captado motu propio en instantáneas por nuestros aparatos fotográficos, sino el paisaje lingüístico mediatizado por el ordenador y difundido mediante la World Wide Web. En este sentido, lo que nos interesa es si se ve reflejada y qué manera la hispanidad en Washington D.F. a través del paisaje urbano que nos ofrecen programas especializados como Google Earth y Google Street View. Con este objetivo proponemos un paseo virtual por Washington D.F. y sus diferentes barrios para analizar mediante un estudio de naturaleza cuantitativa y cualitativa, apoyándonos en las herramientas teóricas y metodológicas que ofrecen los estudios de paisaje lingüístico y de la Comunicación Mediada por Ordenadores, de qué manera lo hispano constituye un engranaje del paisaje lingüístico de esta ciudad.
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En el primer punto de este informe final se realizó un estado del arte y un análisis monográfico del problema que abordamos al que denominamos La Ciudad como Objeto de Estudio, es decir un marco conceptual que nos permita situar el problema abordado además de señalar los avances en cuanto a la gestión de la ciudad. Al tratarse de un análisis teórico abordamos largamente diversos aspectos que se vinculan a la construcción epistemológica del tema. Algunos de los temas tratados son: el futuro de las ciudades en el proceso globalizador, la relación entre campo-ciudad, ciudad y estado nacional, Nación y fronteras nacionales, las teorías del desarrollo y la exclusión social, entre otras cuestiones. En el segundo punto tratamos y profundizamos la descripción de el Proyecto Yacyretá y las Obras Civiles en la Ciudad teniendo en cuenta que este proyecto modifico sustancialmente la urbanización de Posadas, la gestión municipal y la estructura social local. En este sentido se hace referencia a los proyectos del ente público que directamente se desarrollan en el área urbana, denominado en el proyecto como Obras Complementarias, se describe y evalúa ahí las diferentes proyecciones elaboradas por los diferentes momentos de los diferentes gerenciamientos que se sucedieron en el tiempo, a la vez se trata de explicitar las condiciones históricas en que se proyectaron y realizaron las obras. En el tercer punto "El entorno regional y los involucrados" se describe el entorno social del emplazamiento de las obras de análisis a la vez de los actores directa e indirectamente involucrados. Entre otras cuestiones se analizan los indicadores económicos, las características y cambios de la pobreza urbana y rural, el mercado inmobiliario, la infraestructura y los servicios, los sistemas de transporte: terrestre, fluvial y ferroviario, Actores Sociales, entre otros temas. En el punto cuarto se pone el foco de trabajo en la Ciudad de Posadas. Se vincula esta con la dinámica de frontera con su "gemela" ciudad de Encarnación, República del Paraguay que también es modificada por el mismo proyecto y en análogas dimensiones, tanto por su vinculación histórico-geográfico como por sus transformaciones a la luz de las obras del Proyecto Yacyretá. Se realiza una historización de la división y uso del suelo en Posadas, el proyecto Yacyretá y sus efectos en la dinamización del mercado inmobiliario, las políticas municipales y el problema de la vivienda. El punto quinto hace referencia a cual es la percepción de los actores y ciudadanos de Posadas con respecto a la ciudad, la gestión local, lo servicios públicos, etc. Se han adoptado diferentes técnicas en un diseño técnico metodológico que permita triangular técnicas cualitativas y cuantitativas. En tal sentido se ha trabajado diferentes técnicas que a la vez nos permita muestrear y elaborar tipos actores y condiciones de la población en relación al asentamiento en el que se sitúan. Primero exponemos los resultados de una encuesta realizada en la ciudad de Posadas sobre la visión de los ciudadanos respecto a los problemas de la ciudad y las responsabilidades institucionales. Segundo se hace referencia a información cualitativa recogida en lo que denominamos el primer cordón o conglomerado urbano, conformado por una heterogeneidad de barrios de NES medio y bajo. Las técnicas utilizadas en este punto fueron tres grupos focalizados. Tercero, se trata del procesamiento de una encuesta realizada en barrios de construcción pública en Posadas y Garupá, ambos conforman el gran conglomerado metropolitano de Posadas aunque se trate de dos municipios diferentes. Cuarto se analizar allí talleres realizados con población vulnerable de barrios de construcción pública. En las conclusiones se realiza una interpretación de los datos construidos. Durante todo el proceso de investigación el equipo de trabajo colaboró en todos los momentos y fases de investigación, desde el diseño y elaboración del proyecto, la construcción del objeto (problemas, estado del arte y elaboración de hipótesis), el diseño técnico metodológico en el que se fijaron a las estrategias o combinación de técnicas de recolección de información, (información secundaria, encuestas, entrevistas, grupos focales y talleres) procesamiento e interpretación. En las conclusiones se elaboran interpretaciones mediante técnicas del planeamiento estratégico como matriz DAFO, análisis de Juego de Actores, Árbol de Problemas y análisis prospectivo. Pero fundamentalmente se realiza una evaluación territorial de clases sociales. Se incluyen ilustraciones fotográficas y mapas temáticos en algunos puntos del informe.
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Actividades desarrolladas durante el período: Desde mediados de año se ha instalado un Taller Continuo que funciona los días viernes destinado a la puesta en común de información y la discusión de la marcha general del proyecto. El taller, se ha constituido en caja de resonancia de los avances y dificultades que se presentan y como el espacio donde se distribuyen tareas y responsabilices, se analizan las actividades y los aportes personales o de los integrantes de cada grupo responsable de alguna línea de investigación y se incorporan ideas y señalamientos. En este marco, se ha programado también un Ciclo de Lecturas teóricas y metodológicas que colaboran en la construcción de un lenguaje y una mirada común, necesaria para armonizar la labor de investigadores y becarios de postgrado con trayectorias disciplinares y experiencias muy disímiles; En la investigación sobre la historia económica de Misiones se ha avanzado en los siguientes puntos: Construcción de una periodización basada en ciclos económicos. Se trabaja en el reconocimiento y exploración de repositorios y fuentes escritas existentes a nivel local. exhaustivo relevamiento de las tesis de grado y postgrado, tanto en historia como en Antropología, existentes en las bibliotecas de la UNaM, referidas a temas empresariales y o al funcionamiento de las elites del poder. Se ha tomado contacto y accedido a ámbitos empresariales como las cámaras de la construcción, que en Misiones son 5, de PyMES y la Delegación Provincial de la Cámara Argentina de la Construcción que reúne a grandes empresas; Un grupo de investigadores y auxiliares del ESOHE está investigando los procesos de transformación del sistema educativo provincial (incluyendo tanto la componente pública como la privada), entendiendo que el sistema escolar es una de las instancias donde se socializa ideológicamente a la población y se promueven “sentidos de la realidad”; Entre las tareas en ejecución cabe mencionar: Lectura y fichaje de materia bibliográfico destinado a la actualización reajuste del encuadre teórico-metodológico. Identificación y caracterización de diferentes actores: funcionarios gubernamentales, empresas constructoras, e inmobiliarias, medios de comunicación, asociaciones civiles y otras organizaciones, grupos de interés y afectados por las obras que intervienen en la producción, disputa, apropiación y uso del espacio urbano en las ciudades de Encarnación y Posadas, Garupá y Candelaria. Elección y contacto de informantes calificados. Relevamiento de políticas y/o programas de intervención urbana a ambos lados de la frontera y sus procesos resultantes. Geo-referenciamiento de áreas de revalorización urbana, comerciales, de relegación y desplazamiento, así como de asentamientos precarios y zonas residenciales para sectores de alto poder adquisitivo. El trabajo realizado en esta primera etapa ha permitido avanzar en: Revisión bibliográfica; Redefinición del marco teórico de la investigación; Análisis de algunas relaciones concretas establecidas entre el estado y el sector civil organizado, en particular en el campo de las actividades económicas del tercer sector y en el marco de la implementación de planes y programas públicos; Análisis de las tensiones entre prácticas políticas y económicas que se desatan en el proceso de generación y funcionamiento de los emprendimientos productivos auto-gestionados y cooperativas de trabajo.
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Hasta el momento se ha recogido información secundaria, se ha referenciado, tomado nota, escaneado y/o fotocopiado a fin de procesar en el siguiente periodo aunque se ha avanzado ya en ese sentido. Al ser información cualitativa su procesamiento es del mismo modo. La información recogida se procesa también con planos en formato GIS (Sistema de Información Geográfico con programa ARCGIS).La información geoprocesada y editada en planos temáticos se entregaran con el informe final. La información recogida y en principio procesada hace referencia al análisis de acciones y proyectos de inversión pública implementada y por implementarse en Posadas y áreas metropolitanas y al balance de pérdidas-reposiciones desde los aspectos económico-físico-territorial. Hasta el presente se han desarrollado los siguientes aspectos:Obras civiles Yayreta en Posadas y su influencia en el desarrollo de la ciudad; Encuesta realizada en la ciudad de Posadas sobre la visión de los ciudadanos respecto a los problemas de la ciudad y las responsabilidades institucionales; Información cualitativa recogida en lo que denominamos el primer cordón o conglomerado urbano, conformado por una heterogeneidad de barrios de NES medio y bajo. Las técnicas utilizadas en este punto fueron tres grupos focalizados; Se trata del procesamiento de una encuesta realizada en barrios de construcción pública en Posadas y Garupa, ambos conforman el gran conglomerado metropolitano de Posadas aunque se trate de dos municipios diferentes; Se analiza allí talleres realizados con población vulnerable de barrios de construcción pública; Se realiza un ensayo que permita una interpretación conceptual del problema abordado.