825 resultados para Tempestade severa
Resumo:
2016
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Negli ultimi anni il panorama evolutivo delle normative omologative ha dettato una severa evoluzione dei limiti sulla concentrazione degli inquinanti gassosi allo scarico, inclusa la CO2 per ragioni legate all'effetto serra ed al contenimento dei consumi di fonti energetiche non rinnovabili. L'obiettivo di sviluppo dei nuovi motori a combustione interna è principalmente rivolto all'incremento dell'efficienza di conversione limitato da fenomeni di combustione anomala quali la detonazione. Per superare tale limite è necessario individuare nuove soluzioni che riducano il rischio di detonazione all'aumentare della potenza specifica del motore tra cui trova interesse l'iniezione d'acqua in fase liquida perché l'elevato calore latente di vaporizzazione può fornire il raffreddamento della miscela desiderato. Il progetto sviluppato in questa tesi consiste nella valutazione degli effetti dell'iniezione d'acqua in un motore ad accensione comandata ad alta potenza specifica al fine di analizzarne gli effetti termo-fluidodinamici e valutarne i possibili benefici e svantaggi. La metodica di ricerca è stata di tipo numerico tramite l'adozione della simulazione CFD tridimensionale. Dopo una valutazione preliminare dei tempi caratteristici evaporativi e del rischio di saturazione, lo sviluppo di questa tesi si è articolato in un confronto tra le due soluzioni tecnologiche disponibili, iniezione d'acqua diretta e indiretta, analizzando l'influenza dell'iniezione d'acqua sulle grandezze motoristiche di maggiore interesse, quali titolo della miscela, intensità di turbolenza e temperatura, la cui ottimizzazione e il cui controllo sono fondamentali per il raggiungimento della massima efficienza di un motore ad accensione comandata e per superare il limite della detonazione.
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La stenosi valvolare aortica è la più frequente patologia valvolare cardiaca nei paesi sviluppati come diretta conseguenza dell’aumentata aspettativa di vita. In Europa si stima che il numero di soggetti sintomatici per stenosi valvolare aortica aumenterà da 1.3 milioni nel 2025 a 2.1 milioni in 2050. Di conseguenza la stenosi aortica ha e avrà un forte impatto sulla salute pubblica e sui costi che ne determina, poiché spesso associata a un declino funzionale dei pazienti ed aumentata incidenza di ospedalizzazione. D’altra parte è noto che la stenosi valvolare aortica severa non trattata si associa a prognosi infausta con una sopravvivenza del 50% a 2 anni dall’insorgenza dei sintomi e del 20% a 5 anni. Ad oggi non esiste una terapia medica efficace per la stenosi valvolare aortica in quanto andando a costituire un’ostruzione meccanica, resta di competenza del cardiochirurgo o del cardiologo interventista. La sostituzione valvolare aortica, sia essa chirurgica o percutanea, resta pertanto il solo trattamento definitivo per la stenosi valvolare aortica. Nel tempo il rischio operatorio è estremamente diminuito e i vantaggi in termini di miglioramento della qualità di vita sono evidenti. Questo progetto di ricerca prevede pertanto un’analisi delle più recenti tecnologie per il trattamento chirurgico della stenosi valvolare aortica a partire dalla tipologia di approccio chirurgico, se mini-invasivo o tradizionale, fino all’utilizzo delle più recenti protesi biologiche sutureless studiandone i vantaggi, svantaggi e risultati. Prima ancora, tuttavia, saranno analizzati i meccanismi di biologia molecolare alla base dell’eziologia della stenosi aortica al fine di poter identificare precocemente i pazienti, di prevedere l’andamento della patologia e forse, in futuro, anche di ipotizzare una terapia farmacologica mirata.
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INTRODUZIONE Pochi studi in Letteratura hanno indagato la correlazione tra la sintomatologia dolorosa associata all’interruzione farmacologica di gravidanza (IVG) e i livelli d’ansia pre-trattamento. L’obiettivo primario del nostro studio è stato di valutare la correlazione tra la sintomatologia dolorosa in corso di IVG farmacologica e i livelli d’ansia pre-trattamento. Inoltre, sono stati indagati i fattori predittivi di dolore e la correlazione con l’epoca gestazionale. MATERIALI E METODI È stato condotto uno studio osservazionale, prospettico, multicentrico presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda USL e presso l’Unità Operativa di Ginecologia dell’IRCCS Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Sono state incluse le pazienti sottoposte a IVG farmacologica tra giugno 2021 e novembre 2021, che rispettassero i criteri di inclusione ed esclusione. Sono stati somministrati 5 questionari (GHQ-12, GAD-7, STAI-6, VAS) e raccolti i dati anamnestici ed ecografici. I potenziali fattori di rischio sono stati, quindi, selezionati per l’inclusione nell'analisi di regressione multivariata. RISULTATI Delle 242 pazienti incluse, il 38,0% ha riferito una sintomatologia dolorosa severa (VAS >70). Dall’analisi di regressione multivariata, la dismenorrea intensa è risultata essere il fattore di rischio più forte per il dolore (OR = 6,30, IC 95% 2,66 – 14,91), seguita da alti livelli di ansia valutati mediante il punteggio del GHQ-12 > 9 (OR = 3,33, IC 95% 1,43 – 7,76). Al contrario, la nostra analisi ha confermato che un precedente parto vaginale rappresentava una caratteristica protettiva contro il dolore (OR 0,26, IC 95% 0,14 – 0,50). CONCLUSIONI Nel nostro studio alti livelli d’ansia pre-trattamento e la dismenorrea sono associati ad intensa sintomatologia dolorosa, mentre il parto vaginale è risultato protettivo. L’IVG farmacologica è una metodica efficace e sicura, ma spesso associata a sintomatologia dolorosa. È quindi fondamentale delineare fattori di predittivi di dolore ed individuare le pazienti a maggior rischio a cui somministrare un’idonea terapia antalgica.
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Obiettivo: Lo scopo principale di questo studio è analizzare lo sviluppo di complicanze cardiovascolari (CV) nei pazienti con neoplasia e malattia moderata-severa da COVID-19 e valutare differenze di genere per il rischio di mortalità intraospedaliera o di complicanze CV. Materiali e Metodi. Popolazione oggetto di studio. Pazienti inclusi nel registro ISACS-COVID 19 (ClinicalTrials.gov: NCT05188612), dati raccolti a partire da Febbraio 2020 a Luglio 2022. I pazienti arruolati sono stati reclutati da centri ospedalieri di cinque paesi: Italia, Croazia, Macedonia, Serbia e Romania. Le caratteristiche d’inclusione comprendono: età >18 anni, essere ospedalizzati e avere diagnosi certa d’infezione da SARS-CoV2. Gli endpoint analizzati sono stati: mortalità intraospedaliera e lo sviluppo di scompenso cardiaco acuto (SCA) nei pazienti con neoplasia. Risultati. La popolazione finale oggetto dello studio era di 4,014 pazienti ospedalizzati per malattia da COVID-19. Di questi circa l’8% risultava affetto da neoplasia. I pazienti con neoplasia risultavano essere più frequentemente donne (49% vs 40%, p=0.004), con un’età media più alta (68.3±12.95 vs 65.2±15.6, p<0.001) ma con profilo di rischio CV simile ai pazienti liberi da neoplasia. A seguito di analisi logistica di regressione multivariata, le donne non risultavano avere un incremento del rischio di mortalità intraospedaliera (OR 0.83;95%CI 0.66-2.45), mentre la presenza di tumore era significativamente associata ad incremento di mortalità (OR 1.68;95%CI 1.16-2.45). Restringendo le analisi di regressione logistica ai pazienti oncologici, le donne presentavano un incremento del rischio di sviluppo di SC acuto (OR3.07;95%CI 1.14 – 8.30) così come lo era la presenza di tumore al seno (OR 2.26; 95%CI 1.38 – 12.1). Conclusioni. La presenza di neoplasia rappresenta una condizione che incrementa il rischio di mortalità intraospedaliera nei pazienti ricoverati con COVID-19, mentre il genere femminile no. Le donne sembrano avere un rischio aumentato di sviluppo di SC acuto soprattutto se presentano un tumore al seno
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Questo studio si concentra sull'ischemia critica cronica dell'arto inferiore (CLTI), una patologia globale con gravi complicanze e impatto sociale elevato. Recentemente, la "Medial Artery Calcification" (MAC) è emersa come fattore prognostico significativo nei pazienti con CLTI e malattia grave dei vasi del piede, ma le informazioni sono principalmente retrospettive. Questa tesi esplora la relazione tra MAC e CLTI in tre sezioni. Nella sezione clinica, 248 pazienti sono stati divisi in gruppi MAC per valutare l'impatto prospettico sulla guarigione e sul salvataggio dell'arto. Nella sezione isto-patologica, campioni arteriosi di 26 pazienti sottoposti ad amputazione maggiore sono stati analizzati per comprendere la relazione tra MAC, aterosclerosi e occlusione vascolare. Nella sezione di arterializzazione, 16 pazienti sottoposti all'arterializzazione delle vene del piede (AVP) sono stati esaminati per valutare i risultati clinici prospettici. I risultati della sezione clinica indicano che la presenza di MAC severa è associata a risultati clinici peggiori nei pazienti affetti da CLTI. L'analisi isto-patologica mostra una prevalenza elevata di MAC rispetto all'aterosclerosi, con una associazione importante tra MAC e iperplasia intimale. L'AVP presenta risultati promettenti nei pazienti affetti da CLTI. In conclusione, la MAC influisce sui risultati clinici della CLTI, e l'AVP potrebbe essere una strategia efficace di trattamento.
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L’obiettivo di questa tesi è mostrare, attraverso un’analisi storica degli anni della dittatura di Francisco Franco in Spagna, come la diffusione e la percezione dell’informazione e della produzione culturale possano mutare in diversi ambienti socio-politici. Prendendo in considerazione il periodo che va dalla seconda guerra mondiale alla fine degli anni '60, dividerò in diverse fasi il fenomeno della censura franchista per poterne analizzare le cause storiche, sociali e politche. Dopo aver fornito un contesto storico che possa fare da sfondo all'analisi, mi concentrerò sui criteri e i metodi dell'apparato di controllo e di censura. Infine, utilizzerò come punti cardine della mia analisi le due leggi sulla Stampa promulgate rispettivamente nel 1938 e nel 1966. La prima, vigente negli anni del ministro Gabriel Arias Salgado, molto più severa e rigorosa, la seconda, ideata dal ministro Manuel Fraga Ibarne, molto più flessibile e punto di partenza di un processo di parziale liberalizzazione del controllo all'informazione e della censura alla produzione culturale in Spagna.
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L’obesità ad oggi è considerata un’epidemia globale ed è tutt’ora in rapido aumento insieme a tutte le comorbidità ad essa associate. Il gold standard per il trattamento di questa patologia è la terapia dietetico-comportamentale. Tuttavia, essa frequentemente si rivela non sufficiente nei quadri di obesità severa; in questo caso è possibile valutare la farmacoterapia, seppur sempre accostata alle indicazioni alimentari. Un’altra opzione è la chirurgia bariatrica, ritenuta una delle più efficaci forme di terapia per la cura dell’obesità severa. Molto importante per l’inquadramento clinico del paziente è la rilevazione delle abitudini alimentari, eseguita tramite diversi strumenti, quali l’Indagine Alimentare, il Recall delle 24 ore e il Diario Alimentare. Recentemente sono stati formulati diversi Food Frequency Questionnaires, ovvero questionari compilati direttamente del paziente con l’obiettivo di indagare sul consumo abituale dei principali prodotti alimentari suddivisi in categorie. Obiettivo: l’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’appropriatezza di un Food Frequency Questionnaire composto da un totale di 7 categorie e 31 prodotti alimentari nella rilevazione delle abitudini di una popolazione di pazienti con diagnosi di obesità. Metodo: sono stati contattati telefonicamente 70 pazienti, suddivisi in due sottogruppi, ai quali sono state fornite istruzioni per la compilazione di un Diario Alimentare di tre giorni e del Food Frequency Questionnaire. Risultati: è stata considerata accettabile una differenza inferiore al 10% tra i valori derivanti dai due strumenti: su un campione totale di 52 pazienti, tale differenza è stata rilevata in 35 soggetti per quanto riguarda l’intake energetico, in 17 pazienti per i glucidi, in 7 partecipanti per l’apporto di proteine e in 13 casi per i lipidi. Conclusioni: i risultati confermano l’ipotesi che il Food Frequency Questionnaire fornisca valutazioni sovrapponibili a quelle derivanti dal Diario Alimentare.
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Este objeto começa apresentando uma contextualização clínica e o conceito de Hipertensão Arterial Sistêmica (HAS), condição clínica caracterizada por valores elevados e mantidos da pressão arterial, podendo ser classificada como primária ou secundária. Lembra que o tratamento envolve abordagem comportamental e farmacológica, sendo que no estágio de pré-hipertensão o tratamento é apenas não farmacológico. Ressalta que a hipertensão severa é passível de ser prevenida se o profissional de saúde atuar em diversos pontos do tratamento e do cuidado a pessoas hipertensas. Lembra os cuidados que devem ser providos por parte do cuidador a fim de prevenir crises e que, mesmo com acesso e tratamento adequados, ainda há necessidade de se avaliar constantemente a adesão do usuário aos cuidados. Aborda que as modificações de estilo de vida para o controle da hipertensão baseiam-se em cinco pontos principais (redução do peso; adoção do plano de dieta DASH – dietary approaches to stop hypertension –; redução do sódio na dieta; realização de atividade física; moderação no consumo de álcool), explicando cada um deles. Orienta sobre como podem ser classificados os casos de hipertensão – emergências hipertensivas, urgências hipertensivas, hipertensão severa não controlada e pseudocrises hipertensivas. Ressalta que é fundamental que seja realizado o exame clínico a fim de reconhecer uma emergência hipertensiva, de forma que o usuário possa ser imediatamente encaminhado a uma unidade hospitalar, e detalha que a abordagem inicial deve ser direcionada para cada uma das formas clínicas que podem ser encontradas na assistência básica, de forma a garantir o tratamento mais efetivo e menos danoso ao usuário. Finaliza ressaltando que uma das atribuições da equipe de saúde é atuar na prevenção das complicações da hipertensão, com ações que vão da criação de grupos de hipertensos até a aferição domiciliar da pressão arterial e o acompanhamento do uso correto da medicação.
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Este objeto começa apresentando uma contextualização clínica e o conceito de Hipertensão Arterial Sistêmica (HAS), condição clínica caracterizada por valores elevados e mantidos da pressão arterial, podendo ser classificada como primária ou secundária. Lembra que o tratamento envolve abordagem comportamental e farmacológica, sendo que no estágio de pré-hipertensão o tratamento é apenas não farmacológico. Ressalta que a hipertensão severa é passível de ser prevenida se o profissional de saúde atuar em diversos pontos do tratamento e do cuidado a pessoas hipertensas. Lembra os cuidados que devem ser providos por parte do cuidador a fim de prevenir crises e que, mesmo com acesso e tratamento adequados, ainda há necessidade de se avaliar constantemente a adesão do usuário aos cuidados. Aborda que as modificações de estilo de vida para o controle da hipertensão baseiam-se em cinco pontos principais (redução do peso; adoção do plano de dieta DASH – dietary approaches to stop hypertension –; redução do sódio na dieta; realização de atividade física; moderação no consumo de álcool), explicando cada um deles. Orienta sobre como podem ser classificados os casos de hipertensão – emergências hipertensivas, urgências hipertensivas, hipertensão severa não controlada e pseudocrises hipertensivas. Ressalta que é fundamental que seja realizado o exame clínico a fim de reconhecer uma emergência hipertensiva, de forma que o usuário possa ser imediatamente encaminhado a uma unidade hospitalar, e detalha que a abordagem inicial deve ser direcionada para cada uma das formas clínicas que podem ser encontradas na assistência básica, de forma a garantir o tratamento mais efetivo e menos danoso ao usuário. Finaliza ressaltando que uma das atribuições da equipe de saúde é atuar na prevenção das complicações da hipertensão, com ações que vão da criação de grupos de hipertensos até a aferição domiciliar da pressão arterial e o acompanhamento do uso correto da medicação.
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Programa de Valorização do Profissional da Atenção Básica (PROVAB): - Unidade diabetes: Neste módulo você aprendeu os principais conceitos acerca do diabetes, seus tipos, as diferenças fundamentais e as formas de apresentação desta doença universalmente distribuída e de alta prevalência em nossa realidade. Além disso, você conheceu as formas de atuação coletivas e individuais, preventivas e curativas, assim como as atuações de promoção à saúde relacionadas a essa doença crônica e degenerativa. Por fim, você aprendeu, também, as bases do manuseio de suas agudizações, com aumento (hiperglicemia) ou diminuição (hipoglicemia), e a maneira correta de intervir, seja tratando em nível de Atenção Básica, sendo encaminhando os casos de maior gravidade, que exigem atendimento em nível de maior complexidade. - Unidade de crise hipertensiva: Neste módulo você estudou o conceito de hipertensão severa aguda, suas formas clínicas, como diagnosticá-las e a conduta mais adequada para cada uma das situações. Além disso, você relembrou alguns conceitos relacionados à hipertensão arterial sistêmica, bem como as medidas preventivas para a hipertensão severa aguda. - Unidade de crise asmática: Neste módulo acompanhamos a definição de asma e seus fatores de risco. Também conferimos a sua classificação e diagnóstico diferencial. Com base no conteúdo visto, podemos compreender melhor como realizar o tratamento de uma crise aguda de asma e como fazer o devido encaminhamento, quando necessário, na Atenção Básica. Também vimos informações importantes sobre tratamento e cuidados pós-crise que podem ser abordados na Unidade de Saúde e na comunidade. Lembre--se de que este conteúdo pode ser consultado quando necessário e aproveite para aprofundar seu conhecimento.
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A fluorose dentária origina-se da exposição do germe dentário, durante o seu processo de formação, a altas concentrações do íon flúor. Este trabalho teve como objetivo fazer uma revisão da literatura narrativa sobre os estudos da fluorose dentária na década de 2001 a 2010. Foi feita uma pesquisa na base de dados da Biblioteca Brasileira de Odontologia (BBO) e em livros textos da área de cariologia, usando as palavras-chave: fluorose dentária, microabrasão de esmalte, epidemiologia, intoxicação por flúor, abastecimento de água, percepção visual, tratamentos de fluorose dentária. A ação dos fluoretos é basicamente dose dependente. A exposição adequada a fluoretos ajuda no controle da cárie dentária. Uma dose muito alta pode causar pigmentação marrom, com manchas brancas e hipomineralização superficial, em dentes homólogos, até o ponto em que o esmalte se torna muito poroso e altamente manchado. Além da dosagem de flúor, outros fatores interferem na severidade da doença: baixo peso corporal, taxa de crescimento esquelético e períodos de remodelamento ósseo constituem-se fases de maior absorção do flúor; estado nutricional, altitude e alterações da atividade renal e da homeostase do cálcio também são fatores relevantes. A observação das características clínicas com finalidades de diagnóstico deve ser realizada com boa iluminação, após profilaxia e secagem prévia dos dentes, e um dos fatores para diferenciar o diagnóstico de fluorose e defeitos de esmalte é observar se as alterações estão em dentes homólogos. A forma mais comum de fluorose é a leve. Observa-se, entretanto, que a proporção de indivíduos que apresentam as formas moderada e severa ainda é pequena, mas existe um aumento significativo nos locais onde a fluorose é endêmica e isto se deve à alta concentração do fluoreto nas fontes naturais de água. A fluoretação da água é importante medida preventiva para o declínio da prevalência de cárie dentária, mas, deve ser monitorada, a fim de que o teor de flúor seja mantido dentro dos padrões adequados para o controle da cárie e prevenção da fluorose dentária. A literatura relata várias formas de tratamento clínico do esmalte comprometido por fluorose, entre eles, técnicas mais invasivas, como coroas protéticas e facetas estéticas, e menos invasivas, como as técnicas de clareamento dental e microabrasão de esmalte, a qual não causa nenhum desconforto trans e pós-operatório aos pacientes a ela submetida. Nos casos de fluorose leve, que são as formas mais prevalentes, o tratamento mais indicado é a combinação das técnicas de microabrasão de esmalte e clareamento dental, por serem considerados os tratamentos menos invasivos já fundamentados na literatura para a diminuição dos efeitos da fluorose, podendo promover um maior benefício ao paciente quando utilizados em conjunto.
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O presente trabalho originou depois de discussões e realizações de diagnósticos dos problemas de saúde do município Itacambira/MG, percebendo a necessidade da construção de um plano de ação para resolver o problema da hipertensão arterial, uma vez que é o problema prioritário do município. Para tal, foi realizada uma revisão de literatura sobre o tema com base em dados eletrônicos de bibliotecas virtuais como SciELO (Scientific Eletronic Library Online) e BIREME (Biblioteca Regional de Medicina) por meio dos seguintes descritores: hipertensão e estratégia saúde da família, bem como será utilizado o método de planejamento denominado Planejamento Estratégico Situacional (PES) num período de seis meses. As ações serão: modificar hábitos e estilos de vida, aumentar nível de informação da população sobre Hipertensão, organizar um trabalho pautando atividades para a promoção a saúde: agenda com visitas domiciliares e com programação de consultas de hipertensos. É necessário o acompanhamento, monitoramento e avaliação das etapas, com propósito de analisar se estão gerando os resultados esperados para o plano de ação. Espera-se com este plano de intervenção a redução da prevalência de hipertensão arterial severa no município.
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Relatada por Hipócrates como doença que mumifica as pessoas em vida foi apenas no século XVIII que Carlo Cuzio descreveu a doença. O termo esclerodermia deriva das palavras gregas skleros (endurecido) e derma (pele). É uma doença do tecido conectivo de etiologia desconhecida que afeta múltiplos órgãos e acomete predominantemente mulheres e é caracterizada por inflamação severa com fibrose densa e atrofia muscular. O objetivo desse estudo é descrever a experiência multiprofissional vivenciada pela equipe do programa de saúde da família de Itatiquara, em Araruama - Rio de Janeiro no atendimento de uma família com um membro portador de esclerodermia através de uma planilha de intervenção sistemática. O processo deste trabalho fala das necessidades para o cuidado integral à pessoa portadora de uma doença crônica. São apresentados alguns extratos de experiências através de uma planilha que ilustra a busca de ações integradas na prestação de um serviço integral numa unidade básica de saúde. Um conhecimento vivo e produzido a partir da convergência de múltiplas tentativas de se intercruzar a linha de cuidado a um paciente portador de esclerodermia na atenção básica de saúde.
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Dom Cavati é um município no interior do estado de Minas Gerais. Pertence à mesorregião do Vale do Rio Doce, distando 280 Km de Belo Horizonte, e possui uma população de 5 274 habitantes. Após diagnóstico situacional a equipe de saúde da família identificou 265 casos com sintomatologia severa no período do climatério. O climatério é um período que compreende a transição entre a fase reprodutiva e não reprodutiva da mulher. O aumento da expectativa de vida tem promovido um número cada vez maior de mulheres com vivência no climatério. O objetivo deste estudo foi elaborar um plano de intervenção para melhorar o acompanhamento das mulheres no climatério pela Estratégia Saúde da Família 1, de Dom Cavati. A metodologia constou de uma revisão bibliográfica utilizando bases de dados online Scientific Electronic Library Online e Literatura Latino-Americana e do Caribe em Ciências da Saúde. Também foi utilizado o Planejamento Estratégico Situacional para auxiliar na elaboração do plano. Este plano de intervenção visa aumentar o conhecimento das usuárias sobre o climatério, possibilitar melhor controle e acompanhamento dessas mulheres pela equipe e capacitar os profissionais de saúde na atuação sobre o tema proposto. Espera-se que, com a implantação do plano de intervenção, sejam desenvolvidas ações que minimizem as dificuldades vivenciadas pelas mulheres no climatério, além da melhor atuação dos profissionais na assistência a esse público