999 resultados para Ronaldo Porto Macedo
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Background. Abdominal porto-systemic collaterals (APSC) on Color-Doppler ultrasound are a frequent finding in portal hypertensive cirrhotic patients. In patients with cirrhosis, an HVPG ≥ 16mmHg has been shown to be associated with increased mortality in two studies. Non-invasive indicators of HVPG ≥ 16 mmHg might define a subgroup of high-risk patients, but data on this aspect are lacking. Aims. We aimed to investigate whether HVPG predicts mortality in patients with clinically significant portal hypertension, and if APSC may predict a severe portal hypertensive state (i.e. HVPG≥16mmHg) in patients with cirrhosis and untreated portal hypertension. Methods. We analysed paired HVPG and ultrasonographic data of 86 untreated portal hypertensive cirrhotic patients. On abdominal echo-color-Doppler data on presence, type and number of APSC were prospectively collected. HVPG was measured following published guidelines. Clinical, laboratory and endoscopic data were available in all cases. First decompensation of cirrhosis and liver-disease related mortality on follow-up (mean 28±20 months) were recorded. Results. 73% of patients had compensated cirrhosis, while 27% were decompensated. All patients had an HVPG≥10 mmHg (mean 17.8±5.1 mmHg). 58% of compensated patients and 82% of decompensated patients had an HVPG over 16 mmHg. 25% had no varices, 28% had small varices, and 47% had medium/large varices. HVPG was higher in patients with esophageal varices vs. patients without varices (19.0±4.8 vs. 14.1±4.2mmHg, p<0.0001), and correlated with Child-Pugh score (R=0.494,p=0.019). 36 (42%) patients had APSC were more frequent in decompensated patients (60% vs. 35%, p=0.03) and in patients with esophageal varices (52% vs. 9%,p=0.001). HVPG was higher in patients with APSC compared with those without PSC (19.9± 4.6 vs. 16.2± 4.9mmHg, p=0.001). The prevalence of APSC was higher in patients with HVPG≥16mmHg vs. those with HVPG<16mmHg (57% vs. 13%,p<0.0001). Decompensation was significantly more frequent in patients with HVPG≥16mmHg vs. HVPG<16mmHg (35.1% vs. 11.5%, p=0.02). On multivariate analysis only HVPG and bilirubin were independent predictors of first decompensation. 10 patients died during follow-up. All had an HVPG≥16 mmHg (26% vs. 0% in patients with HVPG <16mmHg,p=0.04). On multivariate analysis only MELD score and HVPG ≥16mmHg were independent predictors of mortality. In compensated patients the detection of APSC predicted an HVPG≥16mmHg with 92% specificity, 54% sensitivity, positive and negative likelihood ratio 7.03 and 0.50, which implies that the demonstration of APSC on ultrasound increased the probability of HVPG≥16mmHg from 58% to 91%. Conclusions. HVPG maintains an independent prognostic value in the subset of patients with cirrhosis and clinically significant portal hypertension. The presence of APSC is a specific indicator of severe portal hypertension in patients with cirrhosis. Detection of APSC on ultrasound allows the non-invasive identification of a subgroup of compensated patients with bad prognosis, avoiding the invasive measurement of HVPG.
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L’affermazione del trasporto containerizzato verificatasi negli ultimi decenni ha determinato una profonda rivoluzione nell’ambito del trasporto marittimo internazionale. L’unitizzazione dei carichi e l’innovazione tecnologica dei mezzi utilizzati per il trasporto e la movimentazione consentono oggi di gestire ingenti volumi di traffico in tempi rapidi e con costi relativamente contenuti. L’utilizzo di unità standard ha inoltre reso possibile lo sviluppo del trasporto intermodale e la realizzazione di catene logistiche complesse. In questa tesi sono state analizzate le problematiche relative alla gestione delle operazioni che vengono svolte all’interno dei terminal container, i nodi fondamentali del trasporto intermodale. In particolare è stato studiato il caso del nuovo Terminal Container del Porto di Ravenna. Trattandosi di un terminal ancora in fase di progettazione, sono state applicate delle metodologie che consentono di effettuare una valutazione preliminare di quelle che potrebbero essere le potenzialità del nuovo terminal. In primo luogo sono stati determinati il throughput potenziale del terminal, in funzione delle aree di stoccaggio e della capacità operativa della banchina, e il numero medio di mezzi necessari alla movimentazione di tale volume di traffico annuo. Poi si è proceduto all’applicazione di modelli analitici specifici per la valutazione delle performance dell’equipment del terminal. I risultati ottenuti sono stati infine utilizzati per lo studio delle interazioni tra i sub-sistemi principali del terminal attraverso la teoria delle code, allo scopo di valutarne il livello di servizio e individuare eventuali criticità.
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Parte 1:Indagine teorica che riflette il tema del progetto di architettura nel rapporto specifico tra nuovo intervento e preesistenza, nel lavoro dei massimi architetti contemporanei di Porto. Parte 2: Progetto di riabilitazione di una serie di case della borghesia settecentesca nel centro storico di Porto.
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Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente una delle principali minacce per le risorse di acqua dolce della zone costiere italiane è l’intrusione salina. L’obiettivo di questa tesi magistrale è la caratterizzazione idrogeologica di una frazione dell’acquifero freatico costiero situato in due differenti corpi dunosi. L’indagine proseguita per cinque mesi ha evidenziano differenze tra un’area sottoposta a forte pressione antropica (Marina Romea) e un’area che mostra un relativo sviluppo naturale del sistema spiaggia-duna (Porto Corsini). La tecnica di campionamento utilizzata è il sistema a minifiltri (multi level samplers), metodologia innovativa che garantisce tempistiche di monitoraggio rapide e una campionatura multi-livello puntuale e precisa. La campagna di monitoraggio ha coinvolto misure di freatimetria, conduttività elettrica e analisi chimiche delle acque che hanno portato ad una loro classificazione geo-chimica. Dai risultati si evidenzia che l’acquifero è molto salinizzato, gli strati d’acqua dolce sono isolati in lenti superficiali e i tipi di acque presenti sono dominati da ioni sodio e cloro. Tra i due siti il più vulnerabile risulta essere Marina Romea per molti fattori: l’erosione costiera che assottiglia la fascia dunale adibita alla ricarica di acqua dolce, un’estensione spaziale della duna minore rispetto a Porto Corsini, la presenza di infrastrutture turistiche che hanno frazionato la duna, la vicinanza al canale di drenaggio che causa la risalita delle acque profonde saline, la presenza di specie arboree idro-esigenti che attingono e quindi assottigliano le lenti d’acqua dolce. Si propone di migliorare la qualità dell’acqua sotterranea con una migliore gestione del canale di drenaggio, sostituendo alcuni esemplari di pinacee con specie arbustive tipiche degli ambienti dunosi ed infine imponendo misure per il risparmio idrico durante la stagione turistica.
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Gustav Wertheim
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Gustav Wertheim
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La obra que aquí presentamos, editada por el Dr. Rubén Peretó Rivas y publicada por la prestigiosa editorial belga Brepols, es el fruto de una buena parte de los trabajos presentados en el marco de las VII Jornadas Internacionales de Pensamiento Medieval y del Coloquio Anual de la Federación Internacional de Institutos de Estudios Medievales (FIDEM). Ambas reuniones científicas fueron realizadas del 15 al 18 de junio del año pasado en la Facultad de Filosofía y Letras de la Universidad Nacional de Cuyo, en Mendoza. En estos encuentros académicos participaron numerosos especialistas de Latinoamérica, Europa y Estados Unidos. Asimismo, fue la primera vez que el Coloquio Anual de la FIDEM se realiza fuera del continente europeo. El presente ejemplar lleva por nombre Tolerancia. Teoría y práctica en la Edad Media. Se trata de un título que plantea inicialmente una discusión. En efecto, no hay acuerdo entre los estudiosos acerca de sí, efectivamente, podemos hablar de tolerancia en el Medioevo. Este nuevo volumen que llega a la comunidad académica muestra a ojos vista las prolíficas, originales y vigorosas tesis de diversas fuentes medievales en torno a la noción y a la práctica de la tolerancia. Asimismo, a nuestro juicio, el ejemplar de marras deja entrever el rigor y claridad con que cada investigador ha sabido abordar su estudio, y también el esmero y la cuidadosa edición e introducción de su editor, el Dr. Rubén Peretó Rivas. No nos queda más que invitar al lector al encuentro del presente estudio que, según creemos -y sin que el mismo posea una intención explícita -pone en tela de juicio diversos preconceptos históricos que suelen tenerse sobre la Edad Media y evidencia, además, que la teoría y la práctica de la tolerancia se ven enriquecida a través de los aportes de tantos y variados pensadores que atravesaron el período medieval.
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El Proceso de Independencia brasileño ocurrido en 1822 ha impuesto a la intelectualidad de la Nación recién Formada la Necesidad de Pensar y Construir su Historia Relación pecado con los designios de Portugal. Dos Espacios concibieron e irradiaron los Conocimientos Acerca de la Historia brasileña: el Colegio de Pedro II (1837) y el Instituto Histórico y Geográfico Brasileño (1838). En ESE contexto Joaquim Manuel de Macedo escribio la obra "Liçoes de Historia do Brasil" (1861) Presentando ONU Método para Enseñar y estudiar la Historia Nacional. Propongo En Esta Reflexión ONU Diálogo con la historiografía didáctica brasileña en el siglo XIX desde la Obra "Liçoes" de Macedo y Tomando Como directriz los Contenidos Relacionados a la Guerra del Paraguay.
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El territorio y el espacio son claves para comprender la problemática de los pueblos originarios latinoamericanos, pues involucran varias dimensiones de análisis. De esta manera, podemos articular tanto dimensiones materiales (sociales, económicas, etc.) como simbólicas (políticas, cosmológicas, culturales, etc.) de la apropiación del espacio y la construcción de una determinada territorialidad, atendiendo también a los contextos concretos de tensión que las condicionan. El carácter urbano de muchas comunidades originarias, y las transformaciones que ello supone, pueden ser abordados desde una concepción materialista de la cultura, como el enfoque del control cultural de Guillermo Bonfil Batalla. Este estudio de la Tekoá Anhetenguá, la comunidad mbyá-guaraní de Lomba do Pinheiro, en Porto Alegre (Rio Grande do Sul, Brasil), buscará poner en tensión estos elementos en los espacios de socialización concretos, extra e intracomunitarios, en los que se desenvuelven los miembros de la comunidad. Además, se realizará una reflexión política y metodológica sobre la experiencia del trabajo de campo.
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This article aims to point out the changes occured in the life story of the resettled Irapé Hydroelectric Power Plant in Jequitinhonha Vale, Minas Gerais. The study was conducted in the Community Reminiscent of Porto Coris Quilombo in Leme do Prado - MG. For this, we used as the main method the case-study, with information collected from written documents, interviews, participant observation and participation in meetings of neighborhood associations that form the resettlement. Through this study, confirmed that the life trajectory of these resettled populations at Irapé is marked by the inevitability that a forced resettlement process has. Vale do Jequitinhonha. trajectory, resettlement.
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El Proceso de Independencia brasileño ocurrido en 1822 ha impuesto a la intelectualidad de la Nación recién Formada la Necesidad de Pensar y Construir su Historia Relación pecado con los designios de Portugal. Dos Espacios concibieron e irradiaron los Conocimientos Acerca de la Historia brasileña: el Colegio de Pedro II (1837) y el Instituto Histórico y Geográfico Brasileño (1838). En ESE contexto Joaquim Manuel de Macedo escribio la obra "Liçoes de Historia do Brasil" (1861) Presentando ONU Método para Enseñar y estudiar la Historia Nacional. Propongo En Esta Reflexión ONU Diálogo con la historiografía didáctica brasileña en el siglo XIX desde la Obra "Liçoes" de Macedo y Tomando Como directriz los Contenidos Relacionados a la Guerra del Paraguay.
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El territorio y el espacio son claves para comprender la problemática de los pueblos originarios latinoamericanos, pues involucran varias dimensiones de análisis. De esta manera, podemos articular tanto dimensiones materiales (sociales, económicas, etc.) como simbólicas (políticas, cosmológicas, culturales, etc.) de la apropiación del espacio y la construcción de una determinada territorialidad, atendiendo también a los contextos concretos de tensión que las condicionan. El carácter urbano de muchas comunidades originarias, y las transformaciones que ello supone, pueden ser abordados desde una concepción materialista de la cultura, como el enfoque del control cultural de Guillermo Bonfil Batalla. Este estudio de la Tekoá Anhetenguá, la comunidad mbyá-guaraní de Lomba do Pinheiro, en Porto Alegre (Rio Grande do Sul, Brasil), buscará poner en tensión estos elementos en los espacios de socialización concretos, extra e intracomunitarios, en los que se desenvuelven los miembros de la comunidad. Además, se realizará una reflexión política y metodológica sobre la experiencia del trabajo de campo.