966 resultados para Espanya-Història-218 a.C.-414 d.C. (Època romana)


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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Pós-graduação em Linguística e Língua Portuguesa - FCLAR

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In order to assess the occurrence and distribution of spores and toxins of Clostridium botulinum types C and D in three farms in Cocalinho, at the Araguaia River valley, State of Mato Grosso, Brazil, we analyzed sediment samples from 40 water holes, soil and cattle feces, collected around water holes. Sediments were analyzed by direct method, whilst feces, soil and also sediment samples were individually analyzed by indirect method. The detection of spores and botulinum toxins in the filtered material was performed by bioassay in Swiss Webster mice strain, as well as the serum-neutralization of the positive materials for typing. Samples of cattle feces showed the largest positive rate for C. botulinum, with 25/40 (62.5%), followed by soil, 12/40 (30%), and by sediment, 13/40 (32.5%). From the 40 cattle feces samples, 25 (62.00%) were positive for Clostridium botulinum; six samples were identified as type C, other six as type D, and 13 samples were classified as CD complex. From the equal number (40) of soil samples, 12 (30%) were positive for C. botulinum; two samples were identified as type C, other three as type D, and seven samples were classified as CD complex. Regarding the 40 sediment samples, 13 (32.5%) were positive for C. botulinum; two samples were identified as type C, other three as type D, and eight samples were classified as CD complex. No botulism toxin was detected by indirect method.

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Pós-graduação em Agronomia (Horticultura) - FCA

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This study aimed to discuss the recent contributions of History of Science to theteaching of chemistry. The theme of the teaching unit was on the accident of cesium-137 in Goiânia ? Goiás, Brazil (1987). This was a qualitative study in which researcherand professor use the methodology of teaching on research. Thus, students should seekinformation, organize the data collected and establish relationships. Students producedposters in an exhibition at the school on the twentieth anniversary of the accident.Results demonstrated the importance of this resource. It was possible to exploit theabundance of detail and illustrations utilized what themes they students considerimportant and which they exploited. A poster exhibition on the theme indicated thestrong interest of students to participate in all activities proposed. The study alsorevealed the importance of using elements of the History of Science in ChemicalEducation and its relationship to the daily life of students.Key words: history of science; radioactivity; cesium-137

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Light-emitting electrochemical cells (LECs) made of electroluminescent polymers were studied by d.c. and transient current-voltage and luminance-voltage measurements to elucidate the operation mechanisms of this kind of device. The time and external voltage necessary to form electrical double layers (EDLs) at the electrode interfaces could be determined from the results. In the low-and intermediate-voltage ranges (below 1.1 V), the ionic transport and the electronic diffusion dominate the current, being the device operation better described by an electrodynamic model. For higher voltages, electrochemical doping occurs, giving rise to the formation of a p-i-n junction, according to an electrochemical doping model. Copyright (C) EPLA, 2012

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Lo studio del processo produttivo del riciclo di materiali provenienti da attività di C&D in un impianto di nuova realizzazione, presentato in questa tesi di laurea,è così articolato: nel primo capitolo si analizza la complicata evoluzione della normativa in materia di rifiuti (non solo da C&D) su scala europea e nazionale accennando i provvedimenti legislativi su scala regionale, con particolare riferimento alla Regione Veneto. Si esamineranno, pertanto, le direttive e le decisioni della Comunità Europea che hanno ispirato, a partire dal 1975, i provvedimenti legislativi nazionali, tra cui vale la pena di ricordare il “Decreto Ronchi”, emanato nel febbraio del 1997, l’attuale D.Lgs. 3/4/2006 n.152, e i Decreti Ministeriali di riferimento per la materia di studio, ovvero il D.M. 5/2/1998, riguardante l’individuazione dei rifiuti per cui è possibile procedere al loro trattamento in regime semplificato e l’ancora poco attuato D.M.8/5/2003 n.203, riferito all’utilizzo di materiale riciclato nelle Pubbliche Amministrazioni. Il secondo capitolo definisce, invece, le caratteristiche principali dei rifiuti da C&D, appartenenti alla categoria dei rifiuti inerti, e delinea le odierne problematiche inerenti a tali materiali. A conferma di queste, nella seconda parte del capitolo, sono presentati alcuni dati che fotografano oggettivamente gli scenari attuali in Europa e in Italia in riferimento alla produzione, al recupero e allo smaltimento di questa categoria di rifiuti. In seguito, il terzo capitolo inizia a definire gli aspetti relativi alla realizzazione di un impianto di studio per il riciclo di rifiuti da C&D. In esso si evidenziano le procedure amministrative, gli adempimenti burocratici e in generale tutti gli aspetti inerenti alla gestione dei rifiuti da C&D per l’esecuzione delle attività di recupero e smaltimento previste dal D.Lgs. n.152/2006, così come modificato dal recentissimo D.Lgs. n.4/2008. Il quarto capitolo definisce i termini per poter considerare i rifiuti da C&D trattati in impianto come MPS. L’attenzione è riposta sulla Direttiva 89/106/CEE, che impone obbligatoriamente, dal 01/06/2004, la marcatura CE per tutti i prodotti da costruzione e, quindi, anche per gli aggregati riciclati. Pertanto, in questo capitolo, vengono definite le prove richieste obbligatoriamente dal D.M 11/4/2007 in accordo con la norma europea UNI EN 13242 recante “Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l'impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade" ed, in conclusione, viene studiata la Circolare n.5205/2005 che dovrebbe dare attuazione nel settore edile, stradale e ambientale al D.M. n.203/2003. Successivamente, il quinto capitolo delinea le caratteristiche principali degli impianti di trattamento per il recupero dei rifiuti da C&D, delineando le principali differenze tra gli impianti fissi e i mobili ed esaminando le diverse fasi del ciclo produttivo, anche in relazione ad un impianto di studio situato nella provincia di Verona. Infine, il sesto capitolo riassume i risultati delle prove di marcatura CE per gli aggregati riciclati prodotti nell’impianto descritto. Tali prove sono state eseguite presso il Laboratorio di Strade della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bologna.