998 resultados para Elba,tesi,relazione geologica,rilevamento geologico,rilevamento
Resumo:
In questa tesi sperimentale verranno mostrati e discussi i risultati dell’analisi svolta in Spagna presso l’Università di Granada. L’obbiettivo è stato quello di determinare la presenza di composti bioattivi a partire da cinque campioni di oli di oliva aromatizzati prodotti presso le strutture del Campus di Scienze degli Alimenti di Cesena. Per la precisione, si sono valutati tre oli ottenuti mediante aromatizzazione per co-estrazione di olive con arance, sottoprodotti di arance e pepe nero e due campioni di controllo ottenuti per frangitura delle sole olive utilizzate anche per le co-frangiture. Sotto la supervisione di un gruppo di docenti dell’Università di Granada, i campioni sopra citati sono stati sottoposti ad una prima fase di estrazione in soluzione idro-alcolica e ad una successiva analisi esplorativa qualitativa mediante UPLC-DAD-ESI-TOF-MS. I risultati sono stati commentati in relazione alla presenza nell’olio aromatizzato di molecole a struttura fenolica e polifenolica, note per potere esplicare anche in vivo attività salutistiche, che si sono ripartite dalle materie prime vegetali impiegate in co-frangitura all’olio ottenuto. Nello specifico, è emersa la presenza di composti bioattivi peculiari dei frutti dell’olivo, in particolar modo secoiridoidi e derivati, in netta minoranza rispetto ai composti non identificati ipoteticamente derivanti dalle matrici vegetali impiegate in co-estrazione.
Resumo:
Il presente elaborato di tesi riguarda uno studio che è stato portato avanti durante il tirocinio curriculare svolto nell’ufficio Engineering di Marchesini Group S.p.A., azienda leader nella produzione di macchine automatiche per il packaging di prodotti farmaceutici e cosmetici. Dopo aver riscontrato alcune criticità nelle modalità con le quali vengono attualmente pianificate e gestite le risorse appartenenti ai team produttivi e con le quali vengono valutati i carichi di lavoro, si sono elaborati dei modelli e degli strumenti che permettono di migliorare ed ottimizzare l’assegnazione delle risorse ai gruppi e di visualizzare in tempo reale la distribuzione dell’impegno di lavoro dei reparti in relazione alla disponibilità in produzione. Le proposte supportano il trend dell’attuale contesto produttivo di garantire un elevato livello di servizio al cliente rispettandone le richieste e i tempi stabiliti. Difatti, un’assegnazione corretta delle risorse in produzione consente di ridurre i ritardi e le inefficienze e, di conseguenza, di migliorare i lead time. In aggiunta, una correlazione chiara e strutturata fra le risorse e gli obiettivi raggiungibili permette di conseguire con maggiore sicurezza i risultati economici stabiliti, evitando di perdere parte del valore potenzialmente collaudabile.
Resumo:
L’elaborato di tesi è frutto di un percorso di tirocinio svolto in Gruppo Montenegro S.r.l., il cui obiettivo risiede nello sviluppo di un algoritmo per la pallettizzazione e la saturazione del mezzo di trasporto per la Divisione Food. Nello specifico viene proposto un algoritmo euristico elaborato nel linguaggio di programmazione Python. La divisione Food è costituita da tre categorie: Cannamela, Cuore e Vitalia.Queste comprendono prodotti molto eterogenei. Attraverso il coinvolgimento delle funzioni aziendali di Packaging e Qualità, sono stati stabiliti i vincoli da rispettare per la pallettizzazione dei prodotti. L’algoritmo proposto viene descritto suddividendo il processo in tre macro-step. La prima parte affronta il problema del 3D Bin Packing Problem, utilizzando e modificando un programma già presente in letteratura per soddisfare le esigenze della categoria Cannamela. Quest’ultima a differenza delle altre categorie, viene allestita in groupage preallestito poiché gli ordini Cannamela possono contenere quantità non-multiple rispetto alle quantità contenute nell’imballo secondario. La seconda parte dell’algoritmo si occupa della creazione dei pallet per le categorie Cuore e Vitalia. Attraverso l’utilizzo dell’algoritmo di clustering K-means sono state create famiglie di codici che permettessero l’allestimento di pallet con prodotti considerati simili. Di conseguenza, l’algoritmo per la pallettizzazione delle due categorie viene sviluppato ex-novo basandosi sulla percentuale di occupazione del prodotto nel pallet. L’ultima parte dell’algoritmo studia la possibilità di sovrapporre i pallet precedentemente creati. Infine, viene effettuata un’analisi di un periodo strategico confrontando i risultatidell’algoritmo Python con quelli dell’algoritmo presente nel gestionale aziendale. I risultati vengono poi analizzati in relazione a due impatti importanti per l’azienda:economici e ambientali.
Resumo:
Commercio equo e sviluppo sostenibile sono importanti questioni di attualità a livello globale. Il commercio equo si concentra sulla protezione dei diritti dei lavoratori e dei contadini nel commercio internazionale, migliorando la qualità della loro vita e aumentando le opportunità di sviluppo attraverso il pagamento di un salario equo. Lo sviluppo sostenibile considera invece una prospettiva più ampia, mirando a proteggere l'ambiente, promuovere lo sviluppo sociale ed economico e fornire risorse e ambiente sostenibili per le future generazioni. Questa tesi ha come obiettivo analizzare il caso dei tè biologici della montagna DaZhang, integrando l'analisi dell'impatto del commercio equo sulla lotta alla povertà e sulla promozione della giustizia commerciale, e confrontando orizzontalmente i criteri di sviluppo sostenibile. In questo modo, verrà riassunta la relazione tra commercio equo e sviluppo sostenibile.
Resumo:
Current guidelines have advised against the performance of (131)I-iodide diagnostic whole body scintigraphy (dxWBS) to minimize the occurrence of stunning, and to guarantee the efficiency of radioiodine therapy (RIT). The aim of the study was to evaluate the impact of stunning on the efficacy of RIT and disease outcome. This retrospective analysis included 208 patients with differentiated thyroid cancer managed according to a same protocol and followed up for 12-159 months (mean 30 ± 69 months). Patients received RIT in doses ranging from 3,700 to 11,100 MBq (100 mCi to 300 mCi). Post-RIT-whole body scintigraphy images were performed 10 days after RIT in all patients. In addition, images were also performed 24-48 hours after therapy in 22 patients. Outcome was classified as no evidence of disease (NED), stable disease (SD) and progressive disease (PD). Thyroid stunning occurred in 40 patients (19.2%), including 26 patients with NED and 14 patients with SD. A multivariate analysis showed no association between disease outcome and the occurrence of stunning (p = 0.3476). The efficacy of RIT and disease outcome do not seem to be related to thyroid stunning.
Resumo:
Although MRI is utilized for planning the resection of soft-tissue tumors, it is not always capable of differentiating benign from malignant lesions. The risk of local recurrence of soft-tissue sarcomas is increased when biopsies are performed before resection and by inadequate resections. PET associated with computed tomography using fluorodeoxyglucose labeled with fluorine-18 ((18)F-FDG PET/CT) may help differentiate between benign and malignant tumors, thus avoiding inadequate resections and making prior biopsies unnecessary. The purpose of this study was to evaluate the usefulness of (18)F-FDG PET/CT in differentiating benign from malignant solid soft-tissue lesions. Patients with solid lesions of the limbs or abdominal wall detected by MRI were submitted to (18)F-FDG PET/CT. The maximum standardized uptake value (SUVmax) cutoff was determined to differentiate malignant from benign tumors. Regardless of the (18)F-FDG PET/CT results all patients underwent biopsy and surgery. MRI was performed in 54 patients, and 10 patients were excluded because of purely lipomatose or cystic lesions. (18)F-FDG PET/CT was performed in the remaining 44 patients. Histopathology revealed 26 (59%) benign and 18 (41%) malignant soft-tissue lesions. A significant difference in SUVmax was observed between benign and malignant soft-tissue lesions. The SUVmax cutoff of 3.0 differentiated malignant from benign lesions with 100% sensitivity, 83.3% specificity, 89.6% accuracy, 78.3% positive predictive value, and 100% negative predictive value. (18)F-FDG PET/CT seems to be able to differentiate benign from malignant soft-tissue lesions with good accuracy and very high negative predictive value. Incorporating (18)F-FDG PET/CT into the diagnostic algorithm of these patients may prevent inadequate resections and unnecessary biopsies.
Polymorphism In Lep And Lepr May Modify Leptin Levels And Represent Risk Factors For Thyroid Cancer.
Resumo:
Purpose. To understand the role of polymorphisms in the LEP (rs7799039 and rs2167270) and LEPR (rs1137101 and rs1137100) genes in DTC susceptibility and their effect on leptin levels. Methods. We studied 153 patients with DTC and 234 controls through TaqMan SNP Genotyping and ELISA, comparing these data to the clinicopathological data of patients with DTC. Results. Patients with AA genotype of rs7799039 had higher levels of serum leptin (9.22 ± 0.98 ng/mL) than those with AG genotype (10.07 ± 0.60 ng/mL; P = 0.005). Individuals with AG genotype of rs2167270 also produced higher serum leptin levels (10.05 ± 0.59 ng/mL) than the subjects with GG genotype (9.52 ± 0.79 ng/mL; P < 0.05). A multivariate logistic regression adjusted for gender, age, and BMI showed that the AG genotype of rs7799039 was an independent risk for DTC (OR, 11.689; P = 0.0183; 95% CI, 1.516-90.119). Similarly, AG and GG genotypes of rs1137101 increased the susceptibility to DTC (OR, 3.747; P = 0.027; 95% CI, 1.161-12.092 and OR, 5.437; P = 0.013; 95% CI, 1.426-20.729). Conclusions. We demonstrated that rs7799039 and rs2167270 polymorphisms modify the serum leptin concentrations in patients with DTC. Furthermore, polymorphisms rs7799039 and rs1137101 increase the risk of DTC development, although they do not correlate with tumor aggressiveness.
Resumo:
Olanzapine, an atypical antipsychotic drug, was administered to a patient with Huntington's disease (HD) with marked choreiform movements. Brain SPECT with 99mTc-HMPAO was performed before and after treatment. Brain SPECT imaging has been performed in patients with HD in order to determine the status of basal ganglia perfusion. The use of brain SPECT with 99mTc-HMPAO before and after treatment in patients with HD has not been yet reported. The marked hypoperfusion of the basal ganglia on brain SPECT performed before therapy with olanzapine improved significantly after treatment.
Resumo:
The clinical and neurological findings of three neonates with the diagnosis of cerebrovascular disease are reported. The neuropsychological evaluation disclosed impairment of fine motor function, coordination, language, perception and behavioral disturbances. Brain SPECT imaging revealed perfusional deficits in the three cases.
Resumo:
Moyamoya is a chronic progressive cerebrovascular disease with characteristic angiographic findings and a clinical picture with episodes of transient ischemic attacks, headache, seizures, hemiparesis, which may resolve after surgical treatment. We describe the case of a girl with the typical findings of the disease, comparing them before and after surgery with the use of neuropsychological tests, neurological examination and laboratory tests.
Resumo:
This study evaluated two cases of Apert's syndrome, through phonological, cognitive, and neuropsychological instruments and correlated the results to complementary exams. In short, this study reveals the necessity of application of neuropsychological, cognitive and phonological evaluation and correlation of the results with complementary testings because significant differences can be present in the Apert's syndrome.
Resumo:
OBJECTIVE: Evaluate the efficacy of cumulative doses (CDs) of 131I-iodide therapy (RIT) in differentiated thyroid cancer (DTC). SUBJECTS AND METHODS: The probability of progressive disease according to CDs was evaluated in patients < 45 years old and > 45 years old and correlated to tumor-node-metastasis (TNM), thyroglobulin values, histological types and variants, age, and zduration of the disease. RESULTS: At the end of a follow-up period of 69 ± 56 months, 85 out of 150 DTC patients submitted to fixed doses RIT had no evidence of disease, 47 had stable disease and 18 had progressive disease. Higher CDs were used in the more aggressive variants (p < 0.0001), higher TNM stages (p < 0.0001), and follicular carcinomas (p = 0.0034). Probability of disease progression was higher with CDs > 600 mCi in patients > 45 years old and with CDs > 800 mCi in patients < 45 years. CONCLUSION: Although some patients may still respond to high CDs, the impact of further RIT should be carefully evaluated and other treatment strategies may be warranted.
Resumo:
Se describen los resultados de un estudio epidemiológico del estado de la salud bucal en escolares de nivel primario (6 y 12 años) matriculados en establecimientos municipales, provinciales y privados de la Ciudad de Córdoba, Provincia de Córdoba, Argentina. En los niños de 6 años de escuelas municipales, la prevalencia de caries en elementos temporarios fue de moderada a alta, resultando baja para los escolares provinciales y privados (ceo-d = 4,44 , 2,31 y 1,27, respectivamente). Tanto en escolares municipales como provinciales, los componentes de mayor peso en el ceo-d fueron dientes cariados y con extracción indicada, en tanto que en los privados correspondió a dientes obturados. La proporción de niños sin caries activa fue de 13,6% en las escuelas municipales, 52,2% en las provinciales y 76,9% en las privadas. En los escolares de 12 años, la prevalencia de caries en dentición permanente resultó baja y comparable en los tres grupos de escuelas, registrándose un índice CPO-D que osciló entre 1,85 (municipales) y 2,59 (privados). Para ambas edades, las necesidades de tratamiento odontológico fueron elevadas en las tres poblaciones escolares. Se concluye que los niveles de salud dental alcanzados por los escolares municipales y provinciales a la edad de 12 años deben atribuirse principalmente al impacto producido por la aplicación de medidas preventivas, cuya eficiencia podría ser aumentada si se orientaran a atender edades más tempranas, sobre todo en las poblaciones de mayor riesgo.
Resumo:
Se describen los resultados de una investigación desarollada sobre una muestra de 1.115 preescolares (5 años) de jardines de infantes de la Ciudad de Córdoba (Argentina), destinada a establecer la prevalencia y distribución de la caries dental conforme a su nivel económicosocial. El estudio reveló que, respecto a 1973, la prevalencia de caries disminuyó el 55,0%, en tanto que la proporción de niños con dientes sanos fue mayor en el 26,7%. La frecuencia y severidad de la caries aumentó a medida que descendía la ubicación social del niño. En el nivel económicosocial más alto (NES I = burguesías empresarial y gerencial), los índices de caries fueron significativamente menores que en el nivel económicosocial más bajo (NES III = proletariado típico, proletariado no típico y subproletariado): ceo-d de 0,8 y 2,7 y ceo-s de 0,9 y 4,9, respectivamente. En el NES III, los principales componentes del ceo-d fueron dientes cariados y con extracción indicada, mientras que en el NES I fueron los dientes obturados. La proporción de niños sin experiencia de caries fue del 63,1% en el NES I y del 11,5% en el NES III. Inversamente, el índice de salud bucal resultó más alto en el NES I (8,8) que en el NES III (5,1). El gasto demandado por niño para el tratamiento restaurativo es aproximadamente dos veces y media más alto en el NES III que en el NES I. Considerando toda la muestra, el gasto en el NES III resultaría más de diez veces superior al del NES I. Se concluye que la programación de la atención odontológica privilegiando a los niños del NES III, que son los de mayor riesgo de enfermar, puede contribuir a contrarrestar los desniveles en el estado de salud bucal.
Resumo:
Se realizó un estudio longitudinal de un año de duración en una muestra (n = 820) de la población preescolar de 4 años de la Ciudad de Córdoba, Argentina, para establecer la participación de diversas variables en la incidencia de caries. Los índices ceo-d, ceo-s, de higiene oral y de salud bucodental, como también las tasas de incidencia y los riesgos relativos de caries estuvieron inversamente relacionados con el Nivel Económicosocial (NES) de los niños. En los preescolares del NES III (proletariado típico, proletariado no típico y subproletariado), el riesgo relativo de experimentar caries fue casi cinco veces mayor (RR = 4,9) que en el NES I (burguesías empresarial y gerencial). En el NES I, la mayoría de las nuevas lesiones se localizaron en las superficies lisas (61,2%), mientras que en el NES III afectaron predominantemente las superficies oclusales de los molares (66,3%). El consumo diario de azúcares fue mayor en los niños del NES III, pero la experiencia de caries se correlacionó débilmente con la cantidad o frecuencia de ingesta de estos carbohidratos (r = 0,40 y 0,52, respectivamente). No se registraron diferencias significativas interniveles en los parámetros bioquímicos salivales analizados. El cepillado dental asistido y las aplicaciones tópicas fluoruradas disminuyeron fuertemente la incidencia de caries en los niños del NES III, reduciendo las correspondientes tasas a valores muy próximos a los del NES I (0,31, 0,23 y 0,22 vs. 0,21). Se concluye que los niños del NES III, por su susceptibilidad a la caries, deberían ser asistidos precozmente con medidas preventivas eficaces, como lo son el cepillado dental asistido y las aplicaciones tópicas fluoruradas.