993 resultados para Córdoba, Juan
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Diego e José de Figueroa y Córdoba furono due fratelli drammaturghi, attivi nella seconda metà del XVII secolo, che praticarono assiduamente la scrittura in collaborazione. Nel tentativo di rivalutare questi autori ingiustamente dimenticati dalla critica odierna, il presente lavoro si propone di offrire uno studio introduttivo alle figure e al teatro dei due fratelli. Nella prima parte, si offre un profilo biografico dei fratelli Figueroa, riunendo le seppur scarse notizie che possediamo sulla loro vita, in modo da inquadrarne le personalità all’interno degli ambienti letterari dell’epoca. Ci si concentra, poi, sul corpus, proponendo una panoramica delle commedie scritte da Diego e José, dando di ciascuna una breve sinossi e un rapido inquadramento all’interno dei generi tipici del teatro aureo, e segnalando gli eventuali problemi di attribuzione. Si accenna, infine, alla collaborazione dei fratelli nella scrittura di molte delle loro commedie, avanzando alcune ipotesi sulla tecnica compositiva. La seconda parte è costituita da un repertorio bibliografico del teatro “maggiore” dei due fratelli, in cui si descrivono analiticamente tutti gli esemplari conosciuti delle comedias dei Figueroa. Ogni descrizione si completa con una lista delle biblioteche in cui l’esemplare è conservato, lista compilata attraverso la consultazione di cataloghi, cartacei e on-line, delle principali biblioteche con fondi di teatro spagnolo del Siglo de Oro. Infine, la terza parte è dedicata all’edizione critica di una delle commedie scritte in collaborazione da Diego e José: Mentir y mudarse a un tiempo, condotta usando come testo base un manoscritto probabilmente autografo. L’edizione si completa di un apparato critico, con analisi dei testimoni, stemma codicum e registro delle varianti. Precede l’edizione uno studio generale introduttivo all’opera.
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Il presente elaborato si propone di analizzare il racconto dalla scrittrice argentina María Teresa Andruetto (Premio Hans Christian Andersen 2012) El país de Juan, nell’edizione pubblicata dalla casa editrice spagnola Anaya nel 2003. Nel 2014 ne è stata proposta la traduzione in italiano con il titolo Il paese di Juan, ad opera di Ilide Carmignani. La storia, che narra di due bambini costretti a migrare dalla campagna alle favelas argentine (Villas), si presenta come una vera e propria sfida traduttiva per il contrasto tra la poeticità del linguaggio e il realismo del mondo raccontato ed il forte legame con il contesto locale in cui è inserita. Lo studio consta di tre capitoli principali: nel primo si approfondiscono la vita, le opere, lo stile e la concezione della letteratura della Andruetto. Dopo aver impostato tale cornice stilistica e contestuale, si prosegue, nel secondo capitolo, con l’analisi del testo originale, dove vengono messi in luce gli aspetti formali e stilistici della scrittura, le tematiche, gli elementi grafici, le illustrazioni e il contesto storico-sociale. Si passa poi, nel terzo ed ultimo capitolo, ad un’analisi della traduzione italiana del libro rispetto alla capacità di ricreare un tipo di linguaggio altamente innovativo, la salvaguardia delle figure retoriche, degli aspetti grafici e dei riferimenti culturali, elementi di fondamentale importanza per creare una traduzione in grado di aprire gli orizzonti del giovane lettore. Inoltre, si confrontano i glossari della versioni spagnola e italiana evidenziandone differenze e affinità. Si pone infine l’accento sull’indiscutibile abilità della Carmignani nel saper mantenere la dicotomia testuale tra realismo e mistero, riferendosi anche all’importanza della collaborazione tra lo scrittore e il traduttore, legame che senza dubbio è possibile cogliere nella traduzione Il paese di Juan.
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Taking as a starting point Antonio Sanchez Jimenez's recent work on the myth of Jason in Lope de Vega's El Vellocino de Oro, this article examines the myths of Jason and Leander in Juan de Miramontes Zuazola's epic, Armas antarticas (1608-1609). After exploring the explicit allusions to the myths in the epic, I analyse an implicit reference to Leander in the portrayal of Tome Hernandez, the only survivor of the failed sixteenth-century Spanish settlements in the Strait of Magellan. As it turns out, Hernandez was rescued by the English pirate, Thomas Cavendish. In evoking the myth of Leander on the southern coast of Chile, Armas antarticas recalls Alonso de Ercilla's self-description in La Araucana (1569, 78, 89) as analysed by Ricardo Padron. However, I contend that the representation of Hernandez is best understood in comparison to Juan Boscan's Leandro (1543), the fullest and most widely disseminated Spanish version of the tale in the sixteenth century. Appealing to the Leander myth allows Armas antarticas to turn away from a focus on the role of greed in colonization. Yet shadows of Jason still lurk behind the portrayal of Hernandez, which raise other serious ethical questions for the Spanish Empire concerning piracy and loyalty as these play out in the Strait of Magellan. This essay shows that the poetic portrayal of Hernandez and Cavendish ends up exhibiting the same ambiguities associated with piracy as analysed by Daniel Heller-Roazen.
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The municipality of San Juan La Laguna, Guatemala is home to approximately 5,200 people and located on the western side of the Lake Atitlán caldera. Steep slopes surround all but the eastern side of San Juan. The Lake Atitlán watershed is susceptible to many natural hazards, but most predictable are the landslides that can occur annually with each rainy season, especially during high-intensity events. Hurricane Stan hit Guatemala in October 2005; the resulting flooding and landslides devastated the Atitlán region. Locations of landslide and non-landslide points were obtained from field observations and orthophotos taken following Hurricane Stan. This study used data from multiple attributes, at every landslide and non-landslide point, and applied different multivariate analyses to optimize a model for landslides prediction during high-intensity precipitation events like Hurricane Stan. The attributes considered in this study are: geology, geomorphology, distance to faults and streams, land use, slope, aspect, curvature, plan curvature, profile curvature and topographic wetness index. The attributes were pre-evaluated for their ability to predict landslides using four different attribute evaluators, all available in the open source data mining software Weka: filtered subset, information gain, gain ratio and chi-squared. Three multivariate algorithms (decision tree J48, logistic regression and BayesNet) were optimized for landslide prediction using different attributes. The following statistical parameters were used to evaluate model accuracy: precision, recall, F measure and area under the receiver operating characteristic (ROC) curve. The algorithm BayesNet yielded the most accurate model and was used to build a probability map of landslide initiation points. The probability map developed in this study was also compared to the results of a bivariate landslide susceptibility analysis conducted for the watershed, encompassing Lake Atitlán and San Juan. Landslides from Tropical Storm Agatha 2010 were used to independently validate this study’s multivariate model and the bivariate model. The ultimate aim of this study is to share the methodology and results with municipal contacts from the author's time as a U.S. Peace Corps volunteer, to facilitate more effective future landslide hazard planning and mitigation.
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nach der Musik des ... Mozard