979 resultados para pesca interior
Resumo:
Sebbene la selettività nel tramaglio sia assodata, rimangono solitamente catturati dalla rete individui di specie bentoniche che non hanno rilevanza ai fini della commercializzazione ma svolgono ruoli ecologici rilevanti nell'ecosistema marino. Oltre che il danno ecologico, la cattura di invertebrati del benthos costituisce un aggravio di lavoro per i pescatori che impiegano molto tempo per la pulizia delle reti. L'obiettivo generale di questo lavoro è la riduzione della cattura "indesiderata" di invertebrati del benthos, migliorando la selettività ed aumentando ulteriormente la sostenibilità della pesca con il tramaglio. Nello specifico si è voluto sperimentare l'installazione di una "greca" sulla parte terminale del tramaglio. Si tratta di una fascia di rete mono-panno montata alla base dell'attrezzo, prima della lima dei piombi, allo scopo di minimizzare la cattura di specie accessorie e il rischio di danneggiamento degli organismi bentonici. Sono state impiegate 2 imbarcazioni provviste di attrezzo sperimentale in ciascuna delle tre differenti aree di indagine (Favignana, Marettimo, Trapani), per un totale di 48 uscite. Le prove di pesca sono state condotte all’interno dell’Area Marina Protetta Isole Egadi. E’ stato previsto che ogni barca impieghi un attrezzo sperimentale di 1000 metri di lunghezza in cui si alternano 50 metri di tramaglio standard (pannello interno con maglia di 31,25 mm di lato, pannelli esterni con maglia di 180 mm di lato), con pezze delle stesse caratteristiche a cui è stata aggiunta una “greca” di 35 cm di altezza, di maglia di 50 mm di lato. Dal confronto delle catture di specie commerciali e non commerciali ottenute con il tramaglio sperimentale, valutando le differenze di cattura tra le pezze con "greca" e quelle armate in maniera tradizionale, si è osservato che si ha una riduzione degli organismi bentonici nonché delle specie commerciali. L'attrezzo risulta in generale più selettivo nei confronti della rete tradizionale.
Interior Structures of Enceladus and Mimas: Implications from Their Densities and Equilibrium Shapes
Resumo:
Aims. Permittivity measurements on porous samples of volcanic origin have been performed in the 0.05-190 GHz range under laboratory conditions in support of the Rosetta mission to comet 67P/Churyumov-Gerasimenko, specifically with the MIRO radiometric experiment and CONSERT radar experiment. Methods. The samples were split into several subsamples with different size ranges covering a few mu m to 500 mu m. Bulk densities of the subsamples were estimated to be in the 800 to 1500 kg/m(3) range. The porosities were in the range of 48% to 65%. From 50 MHz to 6 GHz and at 190 GHz, permittivity has been determined with a coaxial cell and with a quasi-optical bench, respectively. Results. Without taking into account the volume-scattering effect at 190 GHz, the real part of the permittivity, normalized by the bulk density, is in the range of 2.1 to 2.6. The results suggest that the real part of the permittivity of an ice-free dust mantle covering the nucleus is in the 1.5-2.2 range at 190 GHz. From these values, a lower limit for the absorption length for the millimeter receiver of MIRO has been estimated to be between 0.6 and 2 cm, in agreement with results obtained from MIRO in September 2014. At frequencies of interest for CONSERT experiment, the real part of the permittivity of a suspected ice-free dust mantle should be below 2.2. It may be in the range of 1.2 to 1.7 for the nucleus, in agreement with first CONSERT results, taking into account a mean temperature of 110 K and different values for the dust-to-ice volumetric ratio. Estimations of contributions of the different parameters to the permittivity variation may indicate that the porosity is the main parameter.