982 resultados para Pino azúl
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Doctorado en Literatura y Teoría de la Literatura
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Programa de Doctorado en Gestión Pesquera
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Programa de Doctorado: Avances en Medicina Interna
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Programa de doctorado: Literatura y teoría de la literatura
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Programa de doctorado: Estatuto jurídico del acusado: derechos y obligaciones de los sujetos sospechosos de un hecho delictivo sin que exista resolución juducial de inculpación.
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Programa de doctorado: Tecnología de la Información y sus aplicaciones. La fecha de publicación es la fecha de lectura
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Programa de doctorado: Salud, relación de ayuda y psicoterapia
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La tesi descrive e analizza la geografia delle moschee in Italia, un tema di grande attualità, in particolare per quanto riguardo il quadro degli studi geografici. La tesi ripercorre quello che è stato il processo di insediamento delle moschee in Italia, attraverso lo studio di casi esemplari, e analizza l’impatto che tale presenza ha esercitato sul territorio italiano, ed in particolare nel contesto urbano di Milano. Questo lavoro, infatti, permette di osservare il “processo di visibilizzazione” che una religione, assente fino a pochi decenni fa dal paesaggio italiano, imprime sul territorio, attraverso i luoghi di culto, le moschee. Il cuore di questo lavoro riflette sulla dimensione della “costruzione dello spazio” evidenziata dalla realizzazione di moschee. Infatti, i frequenti conflitti che accompagnano la proposta o la realizzazione di moschee dimostrano che non tutti hanno ugualmente “diritto alla città”, a un “posto” nello spazio. Le moschee non rappresentano solamente il simbolo della presenza di musulmani nello spazio europeo. Attraverso di esse è possibile leggere la posizione dei musulmani nella società italiana. Le sale di preghiera sorte inizialmente nelle città italiane, e in questo caso a Milano, in luoghi residuali e precari (cantine, garage, etc.) rappresentano una prima fase dell’insediamento dei musulmani nello spazio urbano. Un insediamento poco visibile e poco organizzato visto dalle istituzioni e dalla società senza grandi reazioni negative. I conflitti si innescano invece nel passaggio al tempo del riconoscimento, dell’istituzionalizzazione, in cui una presenza che si pensava temporanea o accidentale si fa stabile, organizzata, visibile e centrale. La realizzazione di moschee rappresenterebbe il passaggio da un’epoca di insediamento spontaneo di una minoranza religiosa arrivata recentemente al momento dell’istituzionalizzazione, dell’attribuzione di un “posto” riconosciuto e legittimo. Dunque, il passaggio dal tempo dell’ospitalità al “tempo del diritto alla città” e del riconoscimento.
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Questa tesi ha riguardato lo studio di potenziali combustibili dalla pirolisi catalitica di varie tipologie di biomasse. Durante l’attività di laboratorio sono state condotte pirolisi intermedie e con zeolite di campioni di Arthrospira platensis (microalghe), residui della pesca, Ulva lactuca (macroalghe) e segatura di pino (Pinus sylvestris). Il cracking termico è stato condotto a 460 °C, con un reattore pirolitico da banco, e i vapori sono condensati in trappole fredde al termine del sistema. Nella pirolisi catalitica, i vapori prodotti nelle stesse condizioni sperimentali attraversano uno strato di catalizzatore (H-ZSM-5) dove subiscono il cracking. L’obiettivo principale di questo studio è la valutazione del processo di upgrading dei vapori di pirolisi per ottenere bio-oli arricchiti in idrocarburi. Dalle prove di pirolisi, catalitica e non, sono state raccolte frazioni solide e liquide, di cui sono state determinate le rese: biochar (solido), frazione liquida organica e acquosa e, nel caso delle pirolisi catalitiche, coke e una frazione volatile solubile in eptano. Delle frazioni organiche ed eptanica è stata caratterizzata la composizione elementare e mediante analisi GC-MS. Per le biomasse di partenza sono state effettuate analisi elementari, prossimali e degli acidi grassi totali. I risultati mostrano differenze sostanziali tra le frazioni organiche delle pirolisi e pirolisi catalitiche. Microalghe, macroalghe e residui della pesca contengono proteine che producono oli ricchi in composti azotati, mentre la segatura di pino produce oli ricchi in composti ossigenati derivati dalla lignina. In seguito al cracking catalitico si ha una diminuzione dei composti azotati e ossigenati e gli oli sono costituiti per la maggior parte da idrocarburi aromatici. L’olio da cracking catalitico ha una composizione simile a quella dei combustibili tradizionali, ma una migliore qualità di composizione del bio-olio comporta rese più basse. Il processo può presentare potenzialità solo per la trasformazione di biomasse di scarto.
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OBJECTIVE: The study of HIV-1 rapid progressors has been limited to specific case reports. Nevertheless, identification and characterization of the viral and host factors involved in rapid progression are crucial when attempting to uncover the correlates of rapid disease outcome. DESIGN: We carried out comparative functional analyses in rapid progressors (n = 46) and standard progressors (n = 46) early after HIV-1 seroconversion (≤1 year). The viral traits tested were viral replicative capacity, co-receptor usage, and genomic variation. Host CD8 T-cell responses, humoral activity, and HLA immunogenetic markers were also determined. RESULTS: Our data demonstrate an unusual convergence of highly pathogenic HIV-1 strains in rapid progressors. Compared with standard progressors, rapid progressor viral strains show higher in-vitro replicative capacity (81.5 vs. 67.9%; P = 0.025) and greater X4/DM co-receptor usage (26.3 vs. 2.8%; P = 0.006) in early infection. Limited or absent functional HIV-1 CD8 T-cell responses and neutralizing activity were measured in rapid progressors. Moreover, the increase in common HLA allele-restricted CD8 T-cell escape mutations in rapid progressors acts as a signature of uncontrolled HIV-1 replication and early impairment of adaptive cellular responses. CONCLUSION: Our data support a dominant role for viral factors in rapid progressors. Robust HIV-1 replication and intrinsic viral properties limit host adaptive immune responses, thus driving rapid disease progression.