886 resultados para HEMORRAGIA UTERINA


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La tesi è organizzata in 4 capitoli: -nel primo vengono brevemente riferite le patologie associate all’infezione da PCV2 con particolare riferimento all’iter diagnostico ed al ruolo rivestito dall’esame istologico e dalla identificazione dell’agente eziologico in situ contestualmente alle lesioni istologiche; -nel secondo viene presentato un iter diagnostico originale da applicare in condizioni di campo, qualora si voglia accertare la presenza del PCV2 nei tessuti dei prodotti di natimortalità/aborto del suino. In specifico si riferisce all’applicazione del protocollo in 2 aziende ed i risultati vengono analizzati per una revisione critica del protocollo impiegato; -nel terzo vengono presentati i risultati di un protocollo di infezione con PCV2 per via genitale tramite seme infetto. Scrofe convenzionali sono state sincronizzate per l’estro e fecondate con un’unica dose di seme PCV2 negativo alla PCR (gruppo controlli) o sperimentalmente esposto al PCV2 (gruppo infette). I risultati vengono analizzati in funzione delle ripercussioni che l’infezione precoce in gravidanza può produrre sulla scrofa (mancata gravidanza, ritorno in calore), sui feti e sugli invogli fetali. Viene stabilito il ruolo protettivo degli anticorpi circolanti al momento dell’infezione, stante l’evenienza che un basso titolo anticorpale si associa a viremia prolungata e maggiore numero di feti positivi al virus; -nel quarto viene presentato un esperimento sovrapponibile a quello riferito nel capitolo 3, però con la presenza anche di un gruppo di soggetti convenzionali vaccinati ed infettati con PCV2 durante la fecondazione artificiale usando seme sperimentalmente esposto al virus. Nella discussione dei risultati vengono enfatizzati 2 aspetti importanti nell’epidemiologia dell’infezione da PCV2: la eliminazione di virus è fortemente ridotta dalla vaccinazione, con conseguenze verosimilmente positive sulla circolazione del virus negli effettivi dell’allevamento; l’esposizione uterina è protetta dalla vaccinazione, stante la bassa percentuale di placente infette nel gruppo dei soggetti vaccinati rispetto a quelli non vaccinati e nei controlli.

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Human Papillomavirus (HPV) is the cause of cervical cancers (among these, adenocarcinoma, AdCa) and is associated to a subgroup of oropharyngeal carcinomas (OPSCCs). Even if the risk for cancer development is linked to the infection by some viral genotypes, mainly HPV16 and 18, viral DNA alone seems not to be sufficient for diagnosis. Moreover, the role of the virus in OPSCCs has not been totally clarified yet. In the first part of the thesis, the performances concerning viral genotyping in clinical cervical samples of a new pyrosequencing-based test and a well-known hybridization-based assay have been compared. Similar results between the methods have been obtained. However, the former showed advantages in detecting intratype variants, higher specificity and a broader spectrum of detectable HPV types. The second part deals with the evaluation of virological markers (genotyping, viral oncoproteins expression, viral load, physical state and CpG methylation of HPV16 genome) in the diagnosis/prognosis of cervical AdCa and HPV-associated OPSCCs. HPV16 has been confirmed the most prevalent genotype in both the populations. Interestingly, the mean methylation frequency of viral DNA at the early promoter showed the tendency to be associated to invasion for cervical AdCa and to a worse prognosis for OPSCCs, suggesting a promising role as diagnostic/prognostic biomarker. The experiments of the third part were performed at the DKFZ in Heidelberg (Germany) and dealt with the analysis of the response to IFN-k transfection in HPV16-positive cervical cancer and head&neck carcinoma cell lines to evaluate its potential role as new treatment. After 24h, we observed increased IFN-b expression which lead to the up-regulation of genes involved in the antigens presentation pathway (MHC class I and immunoproteasome) and antiviral response as well, in particular in cervical cancer cell lines. This fact suggested also the presence of different HPV-mediated carcinogenic pathways between the two anatomical districts.

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La tesi "La custodia del paesaggio.Il parco delle arti di Jesolo" rileva nel luogo del progetto una forte connotazione simbolica. La connotazione simbolica è legata alla presenza del Piave, "Fiume Sacro alla Patria". La proposta del Parco delle arti di Jesolo individua quale ragion d'essere di questo luogo e della sua trasformazione quel particolare livello di realtà che possiamo chiamare metafisico attraverso la riappropriazione della sua dimensione simbolica. Dimensione oggi di fatto solo latente. Il modo in cui, attraverso il progetto, viene prefigurata questa riappropriazione e rappresentazione simbolica dei luoghi attinge al mito delle acque originarie per dare forma a quei luoghi e a quelle architetture in cui sono favoriti i riti, gli eventi e i fatti dell'arte e dello spettacolo. Natura e destino sono i termini con cui è possibile rammemorare un'origine e reimmaginare un futuro e nuovi valori a cui ancorare il progetto per il Parco delle arti di Jesolo. A partire dal mutuo intreccio tra natura e destino il progetto riflette sul tema della natura in quanto sorgente nativa e sull'archetipo della circolarità. Facciamo riferimento alla circolarità mitica, attraverso le forme che evocano la presenza e la custodia delle acque primigenie; alla circolarità ritmica, attraverso i luoghi che celebrano e favoriscono l'esperienza e la custodia di un tempo del gioco e dell'arte; alla circolarità spirituale, attraverso le forme che richiamano i temi originari di emersione/immersione come vuoto custodente (forma uterina) e del rito come inizio e acquisizione della coscienza della natura dei luoghi (teatralità dei luoghi e delle architetture).

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In corso di gravidanza normale avvengono modificazioni emodinamiche centrali e periferiche volte a garantire le crescenti richieste nutritive dell'unità feto-placentare. L’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS-Contrast Enhanced Ultrasonography) a base di microbolle offre una nuova opportunità di monitorare e quantificare la perfusione utero-placentare in condizioni normali e patologiche. L’ecocardiografia è stata ampiamente usata in medicina umana per valutare l’adattamento morfo-funzionale cardiaco materno durante la gravidanza. Gli scopi di questo lavoro prospettico sono stati di applicare, per la prima volta nella specie equina, un mezzo di contrasto di II generazione (Sonovue®), al fine quantificare la perfusione utero-placentare in corso di gravidanza normale, valutandone gli effetti sul benessere materno-fetale e di descrivere le modificazioni nei parametri ecocardiografici morfometrici e funzionali cardiaci, in particolare relativi alla funzione del ventricolo sinistro nel corso di una gravidanza fisiologica. Due fattrici sane di razza Trottatore sono state monitorate ecograficamente in maniera seriale durante l’intero corso della gravidanza, tramite esame bidimensionale, ecocontrastografia dell'unità utero-placentare, flussimetria Doppler delle arterie uterine, ecocardiografia materna in modalità bidimensionale, M-mode, Doppler e Tissue Doppler Imaging. I neonati sono stati clinicamente monitorati e gli invogli fetali esaminati. Il pattern di microperfusione utero-placentare è valutabile quali-quantitativamente tramite la CEUS e dimostra un’aumento del flusso a livello di microvascolarizzazione uterina con l'avanzare della gravidanza; non è stata rilevata la presenza di microbolle a livello di strutture fetali nè effetti dannosi sul benessere materno-fetale. In questo studio sono state osservate delle modificazioni cardiache materne in corso di gravidanza fisiologica, relative all'aumento della FC, del CO ed in particolare all'aumento delle dimensioni dell'atrio sinistro ed a modificazioni nelle onde di velocità di flusso e tissutali di riempimento del ventricolo sinistro.

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Objetivo: Determinar la frecuencia de resangrado en los primeros 21 días como complicación de una ruptura de aneurisma cerebral. Diseño: Estudio descriptivo, retrospectivo Materiales y método: Se analizó una muestra pacientes obtenida de la base de datos de Unidad de Terapia Intensiva (UTI) del Hospital Central que habían sufrido una hemorragia subaracnoidea (HSA) por ruptura de aneurisma cerebral en el período comprendido entre junio de 2006 a enero de 2010. Se identificó el número de pacientes que sufrieron un resangrado como complicación del evento no sometido a tratamiento quirúrgico durante los 21 días posteriores al mismo. Resultados: Se analizó una muestra de 81 pacientes, 44 mujeres (54%) y 37 hombres (46%), edad media de 51 años (DS+/-14). Se registraron 6 resangrados (7,4%) en los 44 meses de seguimiento. El 50% de los resangrados (3 pacientes) acontecieron durante las primeras 24 horas. El 50% (3 pacientes) ocurrieron en mujeres. La edad media en la que apareció la complicación fue 52 años (DS+/-14). Conclusión: La frecuencia de resangrado luego de una ruptura de aneurisma es del 7,4%, con un pico de aparición en las primeras 24 horas.

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Contiene Guía clínica para uso del misoprostol en ginecología y obstetricia.

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El objetivo es establecer el esquema de atención por interrupción voluntaria del embarazo (IVE). Aprobado por el Comité de Desarrollo de Protocolos Clínicos de Oriéntame/ESAR con fecha de 22 de Julio de 2010. El alcance del mismo es desde que una mujer con 15 semanas (32 mm de diametro biparietal, por ecógrafía) o menos de edad gestacional, solicita una IVE hasta que se confirma el éxito del tratamiento elegido, con especial énfasis en el proceso de evacuación uterina, ya sea por succión o con medicamentos

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Background: Postpartum hemorrhage (PPH) remains a major killer of women worldwide. Standard uterotonic treatments used to control postpartum bleeding do not always work and are not always available. Misoprostol's potential as a treatment option for PPH is increasingly known, but its use remains ad hoc and available evidence does not support the safety or efficacy of one particular regimen. This study aimed to determine the adjunct benefit of misoprostol when combined with standard oxytocics for PPH treatment. Methods: A randomized controlled trial was conducted in four Karachi hospitals from December 2005 – April 2007 to assess the benefit of a 600 mcg dose of misoprostol given sublingually in addition to standard oxytocics for postpartum hemorrhage treatment. Consenting women had their blood loss measured after normal vaginal delivery and were enrolled in the study after losing more than 500 ml of blood. Women were randomly assigned to receive either 600 mcg sublingual misoprostol or matching placebo in addition to standard PPH treatment with injectable oxytocics. Both women and providers were blinded to the treatment assignment. Blood loss was collected until active bleeding stopped and for a minimum of one hour after PPH diagnosis. Total blood loss, hemoglobin measures, and treatment outcomes were recorded for all participants. Results: Due to a much lower rate of PPH than expected (1.2%), only sixty-one patients were diagnosed and treated for their PPH in this study, and we were therefore unable to measure statistical significance in any of the primary endpoints. The addition of 600 mcg sublingual misoprostol to standard PPH treatments does, however, suggest a trend in reduced postpartum blood loss, a smaller drop in postpartum hemoglobin, and need for fewer additional interventions. Women who bled less overall had a significantly smaller drop in hemoglobin and received fewer additional interventions. There were no hysterectomies or maternal deaths among study participants. The rate of transient shivering and fever was significantly higher among women receiving misoprostol Conclusion: A 600 mcg dose of misoprostol given sublingually shows promise as an adjunct treatment for PPH and its use should continue to be explored for its life-saving potential in the care of women experiencing PPH. Trial Registration: Clinical trials.gov, Registry No. NCT00116480

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Los abortos incompletos causan muchas complicaciones y las muertes de miles de mujeres por año. Las mujeres que necesitan asistencia sanitaria después de un aborto incompleto generalmente consultan por problemas de una hemorragia importante o infección. Generalmente, los antibióticos se administran cuando hay signos de infección. La revisión de los ensayos mostró que las mujeres tienen dificultades en tomar los antibióticos y regresar para la atención, de manera que los antibióticos de dosis única pueden ser más apropiados en estas circunstancias. Los ensayos no aportaron suficientes pruebas para demostrar los efectos de la administración sistemática de antibióticos en las mujeres después del aborto incompleto

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Las mujeres que buscan servicios de urgencia por complicaciones de un aborto (hemorragia, infección y lesiones del tracto reproductivo) deberían ser un grupo prioritario para los programas de salud reproductiva. Frecuentemente, estas mujeres reciben atención de mala calidad que no cubre sus múltiples necesidades de salud. En ocasiones se les da de alta sin haber recibido consejería en recuperación postoperatoria, planificación familiar y otros aspectos de salud reproductiva

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Este video de formación clínica ofrece orientación sobre el manejo activo de la tercera etapa del parto, el tratamiento de la hemorragia posparto y la hemorragia excesiva