974 resultados para Catedral de Valencia. Pabordia-S. XVII
Resumo:
Scopo del presente lavoro di ricerca quello di comparare due contesti metropolitani, valenciano e bolognese, sulle pratiche di accompagnamento al lavoro rivolte a fasce svantaggiate, in particolare persone con problemi di dipendenza da sostanze psicotrope. Lindagine propone un confronto su alcune tematiche trasversali (tipologia di azioni messe in campo, organizzazione territoriale e governance, profilo degli utenti, inserimento sociale, coinvolgimento del mondo produttivo) e pone in evidenza gli elementi che ci consentono di individuare e segnalare sia delle buone pratiche trasferibili sia delle linee progettuali, partendo dunque dal presupposto che capacitare una persona significa innanzitutto offrirle congrue opportunit di scelta, nel senso seniano e come spiegato dalla stessa Nussbaum, ma soprattutto accompagnarla e sostenerla nel percorso di inserimento lavorativo e, in parallelo, sociale. Il bisogno raccolto quello di un sostegno, motivazionale e orientativo, che segua un approccio socio educativo capace di fornire, alla persona, una risposta integrata, di unicit, capace dunque di agire sullautonomia, sullautostima, sullelaborazione delle proprie esperienze di vita e lavorative, nonch su elementi anche di contesto quali la casa, le reti amicali e familiari, spesso compromesse. Lelemento distintivo che consente di agire in questa direzione il lavoro di collaborazione tra i diversi servizi e la co-progettazione del percorso con lutente stesso. Il tema degli inserimenti lavorativi un argomento molto complesso che chiama in causa diversi aspetti: i mutamenti sociali e le trasformazioni del lavoro; lemergere di nuove fasce deboli e il rischio di aggravamento delle condizioni di esclusione per le fasce deboli tradizionali; limportanza del lavoro per la costruzione di percorsi identitari e di riconoscimento; limpatto delle politiche attive sulle fasce svantaggiate e i concetti di capitazione e attivazione; il ruolo del capitale sociale e lemergere di nuovi welfare; la rete degli attori coinvolti dal processo di inserimento e il tema della governace territoriale.
Resumo:
La ricerca ha come oggetto ledizione critica di circa tremila regesti di documenti di area bolognese datati al X-XII secolo. I documenti sono stati trascritti tra il XVII e XVIII secolo in undici cartulari ecclesiastici, conservati presso lArchivio di Stato di Bologna. Il lavoro sinserisce nel progetto di edizione delle carte bolognesi di epoca medievale in corso presso la cattedra di Paleografia latina e Diplomatica dellUniversit di Bologna, attualmente incentrata sulledizione delle carte del secolo XII. La ricerca si propone come strumento di supporto a tale progetto e come completamento delle carte gi pubblicate: i cartulari, infatti, offrono spesso copie di documenti mancanti delloriginale o in cattivo stato di conservazione, e costituiscono lunica traccia di una memoria storica altrimenti perduta. Le raccolte esaminate si collocano a ridosso del periodo napoleonico, quando la maggior parte degli enti ecclesiastici venne soppressa e i loro beni incamerati dallo Stato; esse quindi rispecchiano la condizione dei principali archivi ecclesiastici cittadini dei primi secoli del Medioevo bolognese. La ricerca strutturata in una prima parte volta a definire in termini storico-diplomatistici la tipologia di fonte esaminata: oggi i cartulari non sono pi intesi come semplici raccoglitori di documenti, ma come sistema organico di fonti in grado di far luce su aspetti importanti della storia dellente che li ha prodotti. Lindagine del loro contesto di produzione permette di comprenderne meglio le finalit, la forma e il valore giuridico. Parte della ricerca stata poi incentrata sullo studio delle ragioni che hanno portato gli istituti religiosi bolognesi alla redazione dei cartulari: a tal fine stata esaminata la legislazione ecclesiastica cinque-settecentesca in materia di conservazione della documentazione e il rapporto della legislazione stessa con la prassi archivistica. Infine stata realizzata ledizione critica vera e propria dei regesti, mirante a descrivere le caratteristiche principali di ciascun cartulario.
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Per prevedere i campi di dose attorno a dispositivi radiologici, vengono sviluppati e validati, per mezzo di misure sperimentali, modelli Monte Carlo (utilizzando MCNP5). Lo scopo di questo lavoro quello di valutare le dosi ricevute da persone che operano all'interno della sala di raggi X, mentre il tubo in funzione. Il tubo utilizzato un DI-1000/0.6-1.3 della azienda svizzera COMET AG. Per prima cosa si ottenuto lo spettro di emissione dei raggi X con la Tally F5 simulando l'interazione di un fascio di elettroni contro un anodo di tungsteno. Successivamente, con una F4MESH, si ricavato il flusso di fotoni in ogni cella della mesh tridimensionale definita sulla sala; la conversione a dose equivalente ottenuta per mezzo di fattori di conversione estratti dal NIST. I risultati della Tally FMESH vengono confrontati con i valori di dose misurati con una camera di ionizzazione Radcal 1800 cc. I risultati sono ottenuti per le seguenti condizioni operative: 40 kVp, 100 mA, 200 mAs, fuoco fine e filtro in alluminio di spessore 0,8 mm. Confrontando con le misure sperimentali si osserva che tali valori differiscono da quelli simulati di circa un 10%. Possiamo quindi prevedere con buona approssimazione la distribuzione di dose mentre il tubo in funzione. In questo modo possibile ridurre al minimo la dose ricevuta dall'operatore.