849 resultados para Avian Influenza


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La presente tesi si pone l’obiettivo di studiare e comprendere l’influenza che i sistemi di assistenza alla guida (ADAS – Advanced Driver Assistance Systems), installati negli autoveicoli di nuova generazione, hanno sulla condotta di guida degli automobilisti, con particolare attenzione alla distrazione ed al workload che essi provocano. Punto centrale dell’analisi è il sistema Adaptive Cruise Control (ACC) che permette al guidatore del veicolo sia di mantenere una velocità di marcia costante sia di rilevare, tramite sensoristica, i veicoli che lo precedono, intervenendo sul sistema frenante e sulla centralina di controllo del motore, così da garantire il mantenimento della distanza di sicurezza selezionata. Lo studio, attraverso l’utilizzo di tecniche innovative, si sofferma, in particolare, sull’analisi del comportamento di guida dei conducenti a bordo di un veicolo dotato di Adaptive Cruise Control. Il fine della ricerca è quello di determinare se e quanto il sistema ACC influisca sul conducente in termini di carico di lavoro cognitivo e fisico e di livelli d’attenzione, concentrandosi sulla valutazione del tempo di reazione con sistema acceso o spento.

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Il Complesso I (CI) mitocondriale è uno dei target metabolici più promettenti nelle terapie anti- cancro. In particolare, la metformina è un inibitore noto del CI, capace di inibire la crescita delle cellule tumorali, ma non di eradicare la patologia. Recentemente, l’associazione metformina ed ipoglicemia si è rivelata letale per i tumori, sebbene l’efficacia terapeutica del trattamento sinergico possa essere influenzata dall’accumulo di alterazioni genetiche nei più noti drivers della tumorigenesi. Abbiamo così investigato l’effetto dello stress metabolico indotto dalla restrizione di glucosio in un pannello di linee cellulari tumorali con un severo deficit sul CI e con un diverso stato genetico di TP53. Il deficit del CI associato alla carenza di glucosio inducono un abbattimento dei livelli di espressione della proteina p53 mutata, ma non della controparte wild-type. Il fenomeno biologico osservato non dipende né da un blocco trascrizionale, né dall’innesco di vie di degradazione intracellulare, come proteasoma ed autofagia. La scomparsa di p53 mutata, invece, sembra dipendere da un blocco generale della sintesi proteica, verosimilmente indotto dallo stress energetico e nutrizionale. Nella controparte p53 wild-type, invece, si osserva solo una parziale riduzione della sintesi proteica, suggerendo l’innesco di possibili vie di adattamento per compensare il danno sul CI. La carenza di amminoacidi è una caratteristica dei tumori solidi che potrebbe essere esacerbata in condizioni di deficit generali della catena respiratoria mitocondriale. In particolare, l’inibizione del CI causa auxotrofia da aspartato, metabolita limitante per la proliferazione, condizione che potrebbe generare il blocco della sintesi proteica osservato. L’incremento di espressione dei livelli del trasportatore aspartato/glutatammato mediata da p53 mutata compensa l’auxotrofia da aspartato, identificando un meccanismo di adattamento al deficit del CI. Dunque, i risultati ottenuti sottolineano l’importanza di implementare la terapia anti-complesso I nel cancro, poiché il diverso stato di p53 può alterare l’efficacia del trattamento.

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This PhD thesis explores the ecological responses of bird species to glacial-interglacial transitions during the late Quaternary in the Western Palearctic, using multiple approaches and at different scales, enhancing the importance of the bird fossil record and quantitative methods to elucidate biotic trends in relation to long-term climate changes. The taxonomic and taphonomic analyses of the avian fossil assemblages from four Italian Middle and Upper Pleistocene sedimentary successions (Grotta del Cavallo, Grotta di Fumane, Grotta di Castelcivita, and Grotta di Uluzzo C) allowed us to reconstruct local-scale patterns in birds’ response to climate changes. These bird assemblages are characterized by the presence of temperate species and by the occasional presence of cold-dwelling species during glacials, related to range shifts. These local patterns are supported by those identified at the continental scale. In this respect, I mapped the present-day and LGM climatic envelopes of species with different climatic requirements. The results show a substantial stability in the range of temperate species and pronounced changes in the range of cold-dwelling species, supported by their fossil records. Therefore, the responses to climate oscillations are highly related to the thermal niches of investigated species. I also clarified the dynamics of the presence of boreal and arctic bird species in Mediterranean Europe, due to southern range shifts, during the glacial phases. After a reassessment of the reliability of the existing fossil evidence, I show that this phenomenon is not as common as previously thought, with important implications for the paleoclimatic and paleoenvironmental significance of the targeted species. I have also been able to explore the potential of multivariate and rarefaction methods in the analyses of avian fossils from Grotta del Cavallo. These approaches helped to delineate the main drivers of taphonomic damages and the dynamics of species diversity in relation to climate-driven paleoenvironmental changes.

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La tesi in oggetto ha lo scopo di valutare la fattibilità di sviluppare, sulla base di dati sperimentali, un metodo previsionale per il comportamento a fatica della lega AlSi10Mg prodotta mediante Laser Powder Bed Fusion, adattabile a componenti di dimensioni qualsiasi. La lega è stata trattata con invecchiamento diretto (T5) ottimizzato per ottenere una parziale riduzione delle tensioni residue senza comprometterne la durezza. Partendo da prove di fatica a flessione rotante condotte seguendo il metodo statistico Stair-Case per la definizione della resistenza a fatica, si vuole correlare il difetto killer, ossia quello che innesca la rottura del provino, alla caratterizzazione dei difetti condotta pre-prova con tomografia computerizzata ad alta risoluzione (µCT). Il difetto killer, osservato sulle superfici di frattura, viene analizzato in termini di dimensione, posizione e forma. Contemporaneamente è stato sviluppato un metodo per l’analisi dei difetti ottenuta con µCT tale da poter identificare quelli considerati più pericolosi, sulla base dello stato tensionale del campione, di posizione e dimensione dei difetti. Inoltre, è stata eseguita una caratterizzazione microstrutturale sulle sezioni trasversali dei campioni per valutare la quantità, dimensione e forma dei difetti e confrontarla con i dati di µCT. Per mostrare la relazione tra le dimensioni del difetto killer e la resistenza a fatica è stato adottato il diagramma di Kitagawa-Takahashi, con il modello di El Haddad. Dal confronto tra le metodologie è stata riscontrata una buona correlazione tra i difetti individuati come pericolosi dai dati di µCT e quelli che hanno effettivamente portato a rottura il campione, osservati in frattografia, supportando quindi la possibilità di sviluppare un metodo previsionale del comportamento a fatica. Quantitativamente, le dimensioni dei difetti killer sono nell’intervallo 90-130 µm e si trovano ad una distanza massima dalla superficie di non oltre 250 µm.

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Curso a distância, autoinstrucional, com enfoque prático, baseado na análise de 4 casos clínicos que incluem a determinação de ações importantes para o correto manejo da influenza, de acordo com protocolos atualizados do Ministério da Saúde, que inclui a indicação do uso de medicação antiviral e a atenção especial aos casos de síndrome respiratória aguda e grave.

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Caso clínico do Curso de Atualização do Manejo Clínico da Influenza, ofertado pela Secretaria de Vigilância em Saúde e Universidade Aberta do Sistema Único de Saúde - UNASUS. Discute o caso de uma paciente de 22 anos, na 30ª semana de gestação, com pré-natal em dia, sem intercorências até então. Em uma manhã de inverno procura a unidade de saúde com queixas de febre alta, dor de garvanta e tosse seca. Nega dor toráxica ou dispinéia, e nega também dor abdominal. Não tomou a vacina de infuenza, apesar da recomendação feita durente seu pré-natal.

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Caso clínico do Curso de Atualização do Manejo Clínico da Influenza, ofertado pela Secretaria de Vigilância em Saúde e Universidade Aberta do Sistema Único de Saúde - UNASUS. Esse caso aborda o manejo de um caso clínico de infecção respiratória em uma paciente de 72 anos, institucionalizada. Como a paciente não apresentava sinais de agravamento ou de descompensação de doença de base, o processo é conduzido inicialmente como um caso de síndrome gripal, sendo indicado corretamente o tratamento com oseltamivir e optado pelo manejo ambulatorial. No retorno, a paciente apresenta um quadro de pneumonia grave e é internada em unidade de terapia intensiva.

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Caso clínico do Curso de Atualização do Manejo Clínico da Influenza, ofertado pela Secretaria de Vigilância em Saúde e Universidade Aberta do Sistema Único de Saúde - UNASUS. Esse caso aborda o manejo clínico de síndrome gripal (SG) em um paciente de 39 anos, sem condições ou fatores de risco para complicação por influenza. O quadro adequa-se à definição de SG por apresentar febre de início súbito associada à tosse ou dor de garganta.

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Caso clínico do Curso de Atualização do Manejo Clínico da Influenza, ofertado pela Secretaria de Vigilância em Saúde e Universidade Aberta do Sistema Único de Saúde - UNASUS. Esse caso aborda o manejo clínico de síndrome respiratória em duas crianças, uma (4 anos) com quadro mais grave que a outra (1 ano e 6 meses). Orienta também quanto à forma correta de preparação da solução de oseltamivir a partir da apresentação em cápsula, bem como sua associação ao antiviral no caso de pneumonia adquirida na comunidade (PAC).

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Apresenta o fluxograma de atendimento da Influenza para casos suspeitos de Síndrome Gripal (SG) e Síndrome Respiratória Aguda Grave (SRAG), de acordo com o protocolo vigente do Ministério da Saúde. Incluído sinais, sintomas, fatores de risco a considerar, bem como a indicação de tratamento do Oseltamivir e do Zanamivir, em cada caso.

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O Dr. José Ricardo Pio Marins, infectologista do Ministério da Saúde, discorre sobre o protocolo de tratamento da influenza no Brasil, abordando orientações para triagem (com diferenciação entre síndrome gripal e resfriado comum); indicações de tratamento com ativirais; casos críticos indicados para unidade de terapia intensiva (crianças, idosos, gestantes e pacientes com comorbidades); casos que necessitam de uso de quimioprofilaxia e orientações para uso de receituário simples.

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O Dr. Roger Rohloff, especialista em Terapia Intensiva pela AMIB (grupo perinatal), discorre sobre o protocolo de tratamento da influenza no Brasil, abordando orientações específicas para casos de pacientes gestantes. Inclui: triagem; uso de antivirais; indicação de vacinação; exames adiológicos e cuidados preventivos.

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Demonstra como lavar as mãos corretamente com apenas água e sabão.

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Vídeo do curso de atualização do manejo clínico da influenza, orienta a forma correta de diluição do antivial Oseltamivir (Tamiflu), a partir de cápsulas de 75 mg, para adminstração oral, a crianças.

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Revisão do Protocolo de Tratamento de Influenza, realizado pelo Minstério da Saúde em 2013, com base no perfil epidemiológico da influenza no Brasil. Destaque para a importância do tratamento oportuno dos casos de Síndrome Gripal (SG) que têm indicação e de Síndrome Respiratória Aguda Grave (SRAG). Para tanto, foram revisadas e redefinidas algumas condutas a serem instituídas frente aos casos de influenza e atualizou-se de forma ampla as indicações de quimioprofilaxia.