983 resultados para Amelot de la Houssaye, Abraham-Nicolas, 1634?-1706


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La realizzazione di questa ricerca ha come obiettivo principe lo studio approfondito dell’istituto della riabilitazione penale all’interno del panorama legislativo italiano, con riferimento al contesto bolognese, e nella legislazione belga; inoltre si pone come scopo l’analisi dell’interazione autore-vittima del reato, con una particolare attenzione al risarcimento elargito alla persona offesa dal reato e alla figura della vittima prima nel sistema penale, poi nel procedimento specifico che porta alla riabilitazione del condannato. Il punto di partenza del lavoro di ricerca intrapreso è costituito da un’accurata ricerca bibliografica inerente agli argomenti trattati, al fine di poter approfondire una buona parte della letteratura italiana e belga esistente in materia. La fase successiva della ricerca è stata quella di reperire informazioni riguardanti l’ambito di studio da approfondire, cioè la riabilitazione, secondo una direttrice empirica. Pertanto, per quanto concerne la realtà italiana, sono stati analizzati, tramite una griglia di rilevazione costruita ad hoc, i fascicoli processuali relativi alla riabilitazione presenti negli archivi del Tribunale di Sorveglianza di Bologna (2004-2009); la situazione belga è invece stata studiata reperendo dati, riferiti alla réhabilitation pénal, rintracciati presso il “Service Public Fédéral Justice - Bureau Permanent Statistiques et Mesure de la charge de travail (BPSM)” (2008-2009), sia livello nazionale che delle cinque Corti di appello. Inoltre, al fine di ottenere un ulteriore punto di vista empirico riguardante l’istituto della riabilitazione penale, sono state effettuate delle interviste semi-strutturate al Presidente del Tribunale di Sorveglianza Dott. Francesco Maisto e al Sostituto Procuratore Generale di Liège Mr. Nicolas Banneux. Infatti l’esperienza lavorativa e il particolare ruolo ricoperto da questi “osservatori privilegiati”, competenti di riabilitazione e particolarmente sensibili alle tematiche criminologiche e vittimologiche, li pone direttamente in contatto con l’istituto e la procedura della riabilitazione, determinando in loro una profonda padronanza dell’oggetto di ricerca.

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Nel Comune di Ravenna, oltre 6.800 ettari di terreni agricoli sono a rischio salinizzazione, a causa dell’alta salinità delle acque sotterranee presenti all’interno dell’acquifero freatico costiero. L'area è interessata da subsidenza naturale, per compattazione dei sedimenti alluvionali e antropica, causata dall’estrazione di gas e dall’eccessivo sfruttamento delle acque sotterranee. Ne deriva che la maggior parte di questo territorio è sotto il livello medio del mare e l'agricoltura, così come ogni altra attività umana, è possibile grazie ad una fitta rete di canali di drenaggio che garantiscono il franco di coltivazione. L’agricoltura è una risorsa importante per la zona, ma a causa della scarsa disponibilità di acque dolci e per l’aumento dei processi di salinizzazione dei suoli, necessita di un cambiamento. Servono pratiche agricole sostenibili, con idonei requisiti irrigui, di drenaggio del suolo, di resistenza alla salinizzazione e di controllo del suolo. Dopo un’analisi generale sulle condizioni dell’acquifero, è stato monitorato un transetto di 10km rappresentativo della parte costiera di Ravenna. Infine, con l'obiettivo di comprendere l'interazione tra un canale d'irrigazione e le acque sotterranee, una piccola area agricola (12 ettari), è stata monitorata nel corso del 2011 utilizzando metodi idrologici, geochimici e geofisici. I risultati di questo lavoro mostrano una diffusa salinizzazione della falda freatica, ma anche la presenza di una lente d'acqua dolce spessa 5m, a 400m dalla linea di riva, con caratteristiche chimiche (hydrofacies) tipici di acque continentali e con dimensioni variabili stagionalmente. Questa bolla di acqua dolce si è originata esclusivamente dalle infiltrazioni dal canale d’irrigazione presente, in quanto, il contributo dell’irrigazione superficiale è stato nullo. Sfruttando la rete di canali di drenaggio già presente sarebbe possibile estendere questo processo d’infiltrazione da canale in altre porzioni dell’acquifero allo scopo di ricaricare l’acquifero stesso e limitare la salinizzazione dei suoli.

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La dissertazione è uno studio monografico delle cantate dialogiche e delle serenate a più voci e strumenti composte da Händel in Italia negli anni 1706-1710. Insieme ai drammi per musica e agli oratori coevi, le quattro cantate "Aminta e Fillide" HWV 83, "Clori, Tirsi e Fileno" HWV 96, "Il duello amoroso" HWV 82, "Apollo e Dafne" HWV 122 e le due serenate "Aci, Galatea e Polifemo" HWV 72 e "Olinto pastore arcade alle glorie del Tebro" HWV 143 costituiscono le prime importanti affermazioni di Händel come compositore di musica vocale. Le sei composizioni sono state studiate sotto l’aspetto storico-letterario, drammaturgico-musicale e della committenza, con l’obiettivo di individuare intersecazioni fra questi piani. I testi poetici, di cui si è curata l’edizione, sono stati analizzati da un punto di vista storico e stilistico e collocati nel particolare contesto romano del primo Settecento, in cui la proibizione di ogni spettacolo teatrale determinò, sotto la spinta di una raffinata committenza, un ‘drammatizzazione’ dei generi della cantata e della serenata. L’analisi musicale di ciascuna composizione è stata dunque finalizzata a una lettura ‘drammaturgica’, che ha portato alla individuazione dei dispositivi di ascendenza teatrale nella scelte compositive di Händel. Lo studio si conclude con un selettivo confronto con le cantate e le serenate scritte negli stessi anni a Roma da Alessandro Scarlatti.

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La città di Bologna, la storia, i flussi e le connessioni. Questo progetto di gruppo nasce dalla necessità di ripensare il ruolo dell’infrastruttura nella contemporaneità e nell’atteggiamento che l’architettura può assumere di fronte alle rinnovate priorità delle città italiane che, tra espansione demografica, monumenti e centri storici da preservare, nuove reti di comunicazione e scambio delle informazioni, necessitano sempre più di una pianificazione che prenda in analisi il passato, interpreti il presente e si ponga l’obiettivo primario di dialogare con il futuro. Il capoluogo Emiliano è collocato in una posizione strategica per le comunicazioni d i trasporti, tenendo uniti gli estremi dello stivale e svolgendo un ruolo di snodo a cui oggi la penisola Italiana non può in alcun modo rinunciare. Ogni giorno una quantità spropositata di pendolari e viaggiatori è indotta nella città concentrandosi in un primo momento nell’area della stazione ferroviaria e dei piazzali antistanti, per poi distribuirsi all’interno del tessuto urbano, chi utilizzando il sistema di rete tramviaria, chi a piedi o in bicicletta. L’intento principale del masterplan proposto è quindi valutare un range di informazioni supplementari ai tradizionali studi urbani. Si è notato come le aree più degradate della città (spesso limitrofe ad infrastrutture consegnate al comune senza valutarne l’integrazione e l’impatto urbano e ambientale) manchino di una circolazione costante e di attività. Si è identificato nelle migliaia di soggetti che ogni giorno giungono a Bologna usufruendo dei servizi delle Ferrovie dello Stato la linfa vitale di un’importante parte della città. Poiché progettare per un futuro prossimo è pensare a un presente in grado di accettare i propri limiti e assimilare le aberrazioni del passato, rifacendosi ad un immaginario che non può che sconfinare i paradigmi prefissati che hanno portato ad uno status irrisolto ma non irrisolvibile.

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par Abraham Cahen

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Jonathan Z. Smith est l’un des plus remarquables historiens des religions de l’ère contemporaine. En pratiquant un comparatisme inattendu entre des religions très différentes dans le temps et l’espace, cet Américain original a suscité de nouvelles manières de comprendre les mythes et les rites. A ses yeux, la religion sert à décrire des relations que des hommes entretiennent avec des acteurs surhumains dont la culture postule l’existence. En ce sens, il n’existe pas de religion pure et originelle, mais des sociétés qui reprennent à leurs comptes des représentations de mythes qui elles-mêmes en relisent de plus anciennes. Avec cet ouvrage qui reprend six articles majeurs écrits entre 1974 et 2004, le public français a enfin accès direct à Jonathan Z. Smith sur des points décisifs de sa pensée. Un entretien biographique passionnant les ponctue, dans lequel l’auteur évoque notamment le passé et l’avenir de sa discipline.

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La gestion durable des ressources naturelles est actuellement perçue comme une condition essentielle pour le développement durable, et surtout pour les pays en développement comme Madagascar. Face à la dégradation continue des ressources naturelles et surtout forestières, diverses stratégies sont adoptées par l’état malgache, dont l’extension des aires protégées qui veut allier la protection intégrale de certaines parties des ressources, et la satisfaction des besoins des populations riveraines. Le Code des Aires Protégées constitue un outil destiné à la gestion de ces aires de conservation. Toutefois, l’élaboration du plan d’aménagement ne prend pas souvent en compte des paramètres tels que l’augmentation de la population et les besoins qui s’en suivent, ou bien la participation de ces populations au processus d’élaboration et de mise en oeuvre du plan. Le défi est d’arriver à intégrer ces deux logiques de protection et de satisfaction des besoins de la population locale en réalisant des plans d’aménagement et de gestion concertés. Le cas du fokontany Ambohibary Sokafana dans le Corridor Anjozorobe Angavo est étudié pour identifier les paramètres à considérer si on veut atteindre cet objectif : paramètres écologiques et socio-économiques influençant la gestion des ressources forestières, critères permettant de définir la participation des acteurs dans cette gestion. Une revue des ouvrages spécifiques traitant du sujet ainsi que des observations et rencontres avec les divers acteurs sur terrain ont été menées afin de pouvoir identifier ces divers paramètres. Les analyses ont permis d’avancer deux scénarii qui traduisent l’intégration de la protection des forêts et la satisfaction des besoins en bois et en produits vivriers des populations riveraines, en tenant compte des motivations de ces dernières à participer au processus d’appropriation du plan d’aménagement et de gestion.

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Abraham Alexander Cooper

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Abraham Alexander Cooper

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Vorlageform des Erscheinungsvermerks: A AMSTERDAM, Chez ABRAHAM WOLFGANG, M DC LXXXIV.

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Luego de una primera etapa de investigación concluida, que durante tres años nos llevó a investigar interdisciplinariamente turismo y arquitectura, el mismo equipo de investigación que llevara adelante el proyecto Patrimonio, turismo y educación: la arquitectura del Movimiento Moderno de Misiones 16H313 2010/12, Facultad de Humanidades y Ciencias Sociales (F.H.y C.S.) Universidad Nacional de Misiones (U.Na.M.), se propone un segundo estamento de investigación. Este equipo interdisciplinario de investigación en producción continua desde 2001 donde a partir del patrimonio jesuítico y el concepto de territorio museo abierto, luego con la inclusión de otras fundamentaciones como el aportado recientemente por ICOMOS de espíritu del lugar. Utilizado desde la antigüedad por el hombre el espíritu del lugar le ha servido para acordar con sus dioses antes del asentamiento de un poblado/castro/chester/burgo/burger/borgo/burg, entre ellos el de locus genius que los campamentos de centuriones romanos utilizaban para denominar al espíritu dueño de ese espacio, que en general tenía alguna caracterización particular y diferente del resto. En este nuevo ciclo nuestro equipo se plantea la cuestion en tres escalas de trabajo: La escala Macro/Territorial: el antiguo Territorio Nacional devenido con la presidencia de Juan Domingo Perón mediante, en provincia de Misiones en diciembre de 1953 en una escala macro; en La escala Media/Urbana: la influencia que algunas obras tuvieron en el devenir de sus poblados y las que no lo hicieron. La escala Micro/Arquitectónica: en la que se estudiará detenidamente la Escuela Normal de Alem, declarada recientemente Monumento Historico Nacional mediante decreto N°1934/12 del Poder Ejecutivo Nacional con la firma de la presidenta Cristina Fernández de Kirchner, y otros. La utilización de la información de este modo producida tendrá como resultado más tangible la formulación en la provincia de un Circuito Turístico de la Modernidad que utilice como antecedente el producido, puesto en marcha y analizado en MMM1, sin perjuicio de una profundización del análisis de dicho modelo en MMM2