986 resultados para War of 1812 Recollections


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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Pós-graduação em Ciências Sociais - FFC

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The struggle for land is not a recent theme in Brazilian history. Since colonization, people have fought and resisted against oppression and injustice in the countryside, as can be evidenced by the highwaymen, peasant leagues and the war of Canudos. More recently, the struggle for land and agrarian reform can be evidenced by the struggles of the MST, CONTAG, CPT and other movements. For these movements, denominated as socioterritorial movements, land/territory is an essential condition for their existence and for the maintenance of their territoriality. The present paper examines the geography of socioterritorial moviments: the construction of the concept of socioterritorial movements and their forms of action and scales of actuation in the period 2000 to 2012, focusing on the movements that have been most active. These movements are studied through as analysis of data of the Land Struggle Data Base (Banco de Dados da Luta pela Terra –DATALUTA), print and digital media reports and a bibliographic survey of the literature. The action of socioterritorial movements can be studied through the forms of land occupations and demonstrations in the countryside which are the principal means of the struggle against large landholders, agribusiness and the State. These actions question the model of development which privileges agribusiness and, as such, are viewed by some as a hindrance to the development of the country. Over the years, the number of socioterritorial moviments, and their actions have oscillated due to a series of factors, such as repression (criminalization of members and violence against them), policies adopted by Brazilian governments and the contradictions inherent in very process of the spacialization of the struggle for land. These actions can be analyzed according to the scale of the struggle of the movements – municipal, micro-regional, state, macro-regional, and national

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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)

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Se il lavoro dello storico è capire il passato come è stato compreso dalla gente che lo ha vissuto, allora forse non è azzardato pensare che sia anche necessario comunicare i risultati delle ricerche con strumenti propri che appartengono a un'epoca e che influenzano la mentalità di chi in quell'epoca vive. Emergenti tecnologie, specialmente nell’area della multimedialità come la realtà virtuale, permettono agli storici di comunicare l’esperienza del passato in più sensi. In che modo la storia collabora con le tecnologie informatiche soffermandosi sulla possibilità di fare ricostruzioni storiche virtuali, con relativi esempi e recensioni? Quello che maggiormente preoccupa gli storici è se una ricostruzione di un fatto passato vissuto attraverso la sua ricreazione in pixels sia un metodo di conoscenza della storia che possa essere considerato valido. Ovvero l'emozione che la navigazione in una realtà 3D può suscitare, è un mezzo in grado di trasmettere conoscenza? O forse l'idea che abbiamo del passato e del suo studio viene sottilmente cambiato nel momento in cui lo si divulga attraverso la grafica 3D? Da tempo però la disciplina ha cominciato a fare i conti con questa situazione, costretta soprattutto dall'invasività di questo tipo di media, dalla spettacolarizzazione del passato e da una divulgazione del passato parziale e antiscientifica. In un mondo post letterario bisogna cominciare a pensare che la cultura visuale nella quale siamo immersi sta cambiando il nostro rapporto con il passato: non per questo le conoscenze maturate fino ad oggi sono false, ma è necessario riconoscere che esiste più di una verità storica, a volte scritta a volte visuale. Il computer è diventato una piattaforma onnipresente per la rappresentazione e diffusione dell’informazione. I metodi di interazione e rappresentazione stanno evolvendo di continuo. Ed è su questi due binari che è si muove l’offerta delle tecnologie informatiche al servizio della storia. Lo scopo di questa tesi è proprio quello di esplorare, attraverso l’utilizzo e la sperimentazione di diversi strumenti e tecnologie informatiche, come si può raccontare efficacemente il passato attraverso oggetti tridimensionali e gli ambienti virtuali, e come, nel loro essere elementi caratterizzanti di comunicazione, in che modo possono collaborare, in questo caso particolare, con la disciplina storica. La presente ricerca ricostruisce alcune linee di storia delle principali fabbriche attive a Torino durante la seconda guerra mondiale, ricordando stretta relazione che esiste tra strutture ed individui e in questa città in particolare tra fabbrica e movimento operaio, è inevitabile addentrarsi nelle vicende del movimento operaio torinese che nel periodo della lotta di Liberazione in città fu un soggetto politico e sociale di primo rilievo. Nella città, intesa come entità biologica coinvolta nella guerra, la fabbrica (o le fabbriche) diventa il nucleo concettuale attraverso il quale leggere la città: sono le fabbriche gli obiettivi principali dei bombardamenti ed è nelle fabbriche che si combatte una guerra di liberazione tra classe operaia e autorità, di fabbrica e cittadine. La fabbrica diventa il luogo di "usurpazione del potere" di cui parla Weber, il palcoscenico in cui si tengono i diversi episodi della guerra: scioperi, deportazioni, occupazioni .... Il modello della città qui rappresentata non è una semplice visualizzazione ma un sistema informativo dove la realtà modellata è rappresentata da oggetti, che fanno da teatro allo svolgimento di avvenimenti con una precisa collocazione cronologica, al cui interno è possibile effettuare operazioni di selezione di render statici (immagini), di filmati precalcolati (animazioni) e di scenari navigabili interattivamente oltre ad attività di ricerca di fonti bibliografiche e commenti di studiosi segnatamente legati all'evento in oggetto. Obiettivo di questo lavoro è far interagire, attraverso diversi progetti, le discipline storiche e l’informatica, nelle diverse opportunità tecnologiche che questa presenta. Le possibilità di ricostruzione offerte dal 3D vengono così messe a servizio della ricerca, offrendo una visione integrale in grado di avvicinarci alla realtà dell’epoca presa in considerazione e convogliando in un’unica piattaforma espositiva tutti i risultati. Divulgazione Progetto Mappa Informativa Multimediale Torino 1945 Sul piano pratico il progetto prevede una interfaccia navigabile (tecnologia Flash) che rappresenti la pianta della città dell’epoca, attraverso la quale sia possibile avere una visione dei luoghi e dei tempi in cui la Liberazione prese forma, sia a livello concettuale, sia a livello pratico. Questo intreccio di coordinate nello spazio e nel tempo non solo migliora la comprensione dei fenomeni, ma crea un maggiore interesse sull’argomento attraverso l’utilizzo di strumenti divulgativi di grande efficacia (e appeal) senza perdere di vista la necessità di valicare le tesi storiche proponendosi come piattaforma didattica. Un tale contesto richiede uno studio approfondito degli eventi storici al fine di ricostruire con chiarezza una mappa della città che sia precisa sia topograficamente sia a livello di navigazione multimediale. La preparazione della cartina deve seguire gli standard del momento, perciò le soluzioni informatiche utilizzate sono quelle fornite da Adobe Illustrator per la realizzazione della topografia, e da Macromedia Flash per la creazione di un’interfaccia di navigazione. La base dei dati descrittivi è ovviamente consultabile essendo contenuta nel supporto media e totalmente annotata nella bibliografia. È il continuo evolvere delle tecnologie d'informazione e la massiccia diffusione dell’uso dei computer che ci porta a un cambiamento sostanziale nello studio e nell’apprendimento storico; le strutture accademiche e gli operatori economici hanno fatto propria la richiesta che giunge dall'utenza (insegnanti, studenti, operatori dei Beni Culturali) di una maggiore diffusione della conoscenza storica attraverso la sua rappresentazione informatizzata. Sul fronte didattico la ricostruzione di una realtà storica attraverso strumenti informatici consente anche ai non-storici di toccare con mano quelle che sono le problematiche della ricerca quali fonti mancanti, buchi della cronologia e valutazione della veridicità dei fatti attraverso prove. Le tecnologie informatiche permettono una visione completa, unitaria ed esauriente del passato, convogliando tutte le informazioni su un'unica piattaforma, permettendo anche a chi non è specializzato di comprendere immediatamente di cosa si parla. Il miglior libro di storia, per sua natura, non può farlo in quanto divide e organizza le notizie in modo diverso. In questo modo agli studenti viene data l'opportunità di apprendere tramite una rappresentazione diversa rispetto a quelle a cui sono abituati. La premessa centrale del progetto è che i risultati nell'apprendimento degli studenti possono essere migliorati se un concetto o un contenuto viene comunicato attraverso più canali di espressione, nel nostro caso attraverso un testo, immagini e un oggetto multimediale. Didattica La Conceria Fiorio è uno dei luoghi-simbolo della Resistenza torinese. Il progetto è una ricostruzione in realtà virtuale della Conceria Fiorio di Torino. La ricostruzione serve a arricchire la cultura storica sia a chi la produce, attraverso una ricerca accurata delle fonti, sia a chi può poi usufruirne, soprattutto i giovani, che, attratti dall’aspetto ludico della ricostruzione, apprendono con più facilità. La costruzione di un manufatto in 3D fornisce agli studenti le basi per riconoscere ed esprimere la giusta relazione fra il modello e l’oggetto storico. Le fasi di lavoro attraverso cui si è giunti alla ricostruzione in 3D della Conceria: . una ricerca storica approfondita, basata sulle fonti, che possono essere documenti degli archivi o scavi archeologici, fonti iconografiche, cartografiche, ecc.; . La modellazione degli edifici sulla base delle ricerche storiche, per fornire la struttura geometrica poligonale che permetta la navigazione tridimensionale; . La realizzazione, attraverso gli strumenti della computer graphic della navigazione in 3D. Unreal Technology è il nome dato al motore grafico utilizzato in numerosi videogiochi commerciali. Una delle caratteristiche fondamentali di tale prodotto è quella di avere uno strumento chiamato Unreal editor con cui è possibile costruire mondi virtuali, e che è quello utilizzato per questo progetto. UnrealEd (Ued) è il software per creare livelli per Unreal e i giochi basati sul motore di Unreal. E’ stata utilizzata la versione gratuita dell’editor. Il risultato finale del progetto è un ambiente virtuale navigabile raffigurante una ricostruzione accurata della Conceria Fiorio ai tempi della Resistenza. L’utente può visitare l’edificio e visualizzare informazioni specifiche su alcuni punti di interesse. La navigazione viene effettuata in prima persona, un processo di “spettacolarizzazione” degli ambienti visitati attraverso un arredamento consono permette all'utente una maggiore immersività rendendo l’ambiente più credibile e immediatamente codificabile. L’architettura Unreal Technology ha permesso di ottenere un buon risultato in un tempo brevissimo, senza che fossero necessari interventi di programmazione. Questo motore è, quindi, particolarmente adatto alla realizzazione rapida di prototipi di una discreta qualità, La presenza di un certo numero di bug lo rende, però, in parte inaffidabile. Utilizzare un editor da videogame per questa ricostruzione auspica la possibilità di un suo impiego nella didattica, quello che le simulazioni in 3D permettono nel caso specifico è di permettere agli studenti di sperimentare il lavoro della ricostruzione storica, con tutti i problemi che lo storico deve affrontare nel ricreare il passato. Questo lavoro vuole essere per gli storici una esperienza nella direzione della creazione di un repertorio espressivo più ampio, che includa gli ambienti tridimensionali. Il rischio di impiegare del tempo per imparare come funziona questa tecnologia per generare spazi virtuali rende scettici quanti si impegnano nell'insegnamento, ma le esperienze di progetti sviluppati, soprattutto all’estero, servono a capire che sono un buon investimento. Il fatto che una software house, che crea un videogame di grande successo di pubblico, includa nel suo prodotto, una serie di strumenti che consentano all'utente la creazione di mondi propri in cui giocare, è sintomatico che l'alfabetizzazione informatica degli utenti medi sta crescendo sempre più rapidamente e che l'utilizzo di un editor come Unreal Engine sarà in futuro una attività alla portata di un pubblico sempre più vasto. Questo ci mette nelle condizioni di progettare moduli di insegnamento più immersivi, in cui l'esperienza della ricerca e della ricostruzione del passato si intreccino con lo studio più tradizionale degli avvenimenti di una certa epoca. I mondi virtuali interattivi vengono spesso definiti come la forma culturale chiave del XXI secolo, come il cinema lo è stato per il XX. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di suggerire che vi sono grosse opportunità per gli storici impiegando gli oggetti e le ambientazioni in 3D, e che essi devono coglierle. Si consideri il fatto che l’estetica abbia un effetto sull’epistemologia. O almeno sulla forma che i risultati delle ricerche storiche assumono nel momento in cui devono essere diffuse. Un’analisi storica fatta in maniera superficiale o con presupposti errati può comunque essere diffusa e avere credito in numerosi ambienti se diffusa con mezzi accattivanti e moderni. Ecco perchè non conviene seppellire un buon lavoro in qualche biblioteca, in attesa che qualcuno lo scopra. Ecco perchè gli storici non devono ignorare il 3D. La nostra capacità, come studiosi e studenti, di percepire idee ed orientamenti importanti dipende spesso dai metodi che impieghiamo per rappresentare i dati e l’evidenza. Perché gli storici possano ottenere il beneficio che il 3D porta con sè, tuttavia, devono sviluppare un’agenda di ricerca volta ad accertarsi che il 3D sostenga i loro obiettivi di ricercatori e insegnanti. Una ricostruzione storica può essere molto utile dal punto di vista educativo non sono da chi la visita ma, anche da chi la realizza. La fase di ricerca necessaria per la ricostruzione non può fare altro che aumentare il background culturale dello sviluppatore. Conclusioni La cosa più importante è stata la possibilità di fare esperienze nell’uso di mezzi di comunicazione di questo genere per raccontare e far conoscere il passato. Rovesciando il paradigma conoscitivo che avevo appreso negli studi umanistici, ho cercato di desumere quelle che potremo chiamare “leggi universali” dai dati oggettivi emersi da questi esperimenti. Da punto di vista epistemologico l’informatica, con la sua capacità di gestire masse impressionanti di dati, dà agli studiosi la possibilità di formulare delle ipotesi e poi accertarle o smentirle tramite ricostruzioni e simulazioni. Il mio lavoro è andato in questa direzione, cercando conoscere e usare strumenti attuali che nel futuro avranno sempre maggiore presenza nella comunicazione (anche scientifica) e che sono i mezzi di comunicazione d’eccellenza per determinate fasce d’età (adolescenti). Volendo spingere all’estremo i termini possiamo dire che la sfida che oggi la cultura visuale pone ai metodi tradizionali del fare storia è la stessa che Erodoto e Tucidide contrapposero ai narratori di miti e leggende. Prima di Erodoto esisteva il mito, che era un mezzo perfettamente adeguato per raccontare e dare significato al passato di una tribù o di una città. In un mondo post letterario la nostra conoscenza del passato sta sottilmente mutando nel momento in cui lo vediamo rappresentato da pixel o quando le informazioni scaturiscono non da sole, ma grazie all’interattività con il mezzo. La nostra capacità come studiosi e studenti di percepire idee ed orientamenti importanti dipende spesso dai metodi che impieghiamo per rappresentare i dati e l’evidenza. Perché gli storici possano ottenere il beneficio sottinteso al 3D, tuttavia, devono sviluppare un’agenda di ricerca volta ad accertarsi che il 3D sostenga i loro obiettivi di ricercatori e insegnanti. Le esperienze raccolte nelle pagine precedenti ci portano a pensare che in un futuro non troppo lontano uno strumento come il computer sarà l’unico mezzo attraverso cui trasmettere conoscenze, e dal punto di vista didattico la sua interattività consente coinvolgimento negli studenti come nessun altro mezzo di comunicazione moderno.

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Scopo di questo lavoro è quello di analizzare le componenti tattiche, strategiche e sociali della guerriglia antiromana in Britannia e in Giudea, in un periodo che va dal I secolo a. C. al III secolo d. C., con l'obiettivo di mettere in luce la differente efficacia delle tattiche non ortodosse rispetto a quelle convenzionali; e di analizzare le risposte teoriche ed empiriche concepite dai Romani per affrontare questa forma di lotta. La tesi è stata articolata nel modo seguente: una prima parte analizza gli aspetti tattici, strategici e sociali della guerriglia e della controguerriglia, anche attraverso il metodo comparativo, mettendo cioè a confronto alcuni dei principali testi sulla guerra non convenzionale redatti in epoche e contesti diversi, dai quali si è cercato di delle costanti potenzialmente applicabili a qualsiasi periodo storico e a qualsiasi area geografica. Nella seconda parte si cerca di applicare tali costanti alla realtà storico – sociale dell'impero romano. Particolare attenzione è stata riservata al rapporto tra la mentalità romana, basata sul concetto di bellum iustum, e le tattiche non ortodosse. La terza e la quarta parte analizzano la resistenza antiromana in Britannia e in Giudea, mettendone in luce tutti gli aspetti, in particolare quelli legati alla guerriglia rurale, a quella urbana, al terrorismo, all'evoluzione della guerriglia da guerra per bande a guerra convenzionale e alla controguerriglia. La scelta di queste due province non è casuale. In province così lontane e diverse tra loro, Roma inviò spesso gli stessi generali esperti di controguerriglia. Questo particolare permette di notare la presenza, a Roma, di una grand strategy che, consapevole del fenomeno della guerriglia, ne affidò la repressione agli stessi generali, specialisti della controguerriglia, non esitando a spostarli, in caso di necessità, da un capo all'altro dell'impero.

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La ricerca si propone di mostrare come il pensiero gramsciano sia stato riferimento prioritario di due intellettuali argentini in esilio in Messico dal 1976 al 1983: Juan Carlos Portantiero e José Maria Aricó. In quel periodo incentrarono le loro elaborazioni teorico-politiche sull’analisi della relazione tra Stato, società civile, democrazia e socialismo, partendo da una prospettiva gramsciana. Il fallimento della guerra di movimento in Argentina nei primi anni settanta li condusse a riflettere su strategie alternative di transizione al socialismo, il cui punto focale fu il concetto di "Egemonia". A partire dal 1975 indirizzarono la ripresa del pensiero di Gramsci alla creazione di un progetto politico adatto ad un contesto sempre più "occidentale", caratterizzato dalla presenza di una "società civile complessa", in cui risultava necessario combattere "guerre di posizione" e non "guerre di movimento". La prospettiva che connotò questo approccio alle riflessioni gramsciane rappresenta il culmine di un percorso che iniziarono negli anni ’50, quando sorsero i primi studi del pensiero gramsciano in Argentina. Sin da allora, Aricó e Portantiero si occuparono di Gramsci insieme al dirigente del PC argentino Agosti e continuarono a farlo anche durante gli anni sessanta e i primi anni settanta sulla rivista Pasado y Presente. Fu, però, nel periodo dell’esilio che ne ripresero il pensiero considerandolo nella sua totalità, a partire dagli scritti giovanili sino ai Quaderni del Carcere, rielaborandolo in maniera originale e costruendo una propria proposta di cammino verso socialismo nell' "occidente periferico" dell'Argentina, influenzati dall'azione del Partito Comunista Italiano.

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Erzsebet Szalai (Hungary). The Hungarian Economic Elite after the Political Transition. Ms. Szalai is a research fellow in the Institute of Political Sciences in Budapest and worked on this project from July 1996 to June 1998. In the period following the political changes of 1989, the leading forces of the economic elite have gained increasing superiority over the political and cultural elites, with the clear ambition of putting the latter to their service. The power relations within the economic elite were characterised by "a war of all against all". The desire to gain precedence over others became an openly declared value. The formation of estates and the intensification of competition became embodied in a multitude of lobbies which cropped up to assert short-term interests. After the state socialist period, possession of at least two of the social, economic and cultural forms of capital is necessary to join one of the three segments of the elite: political, cultural or economic. What defines the ability of the members of the three elite groups to assert their interests is their ability to convert any of the three types of capital into another. That is to say, the basis on which they can retain and extend their position is "symbolic capital" as interpreted by Bourdieu. The concept of symbolic capital is useful for describing the power relations following the collapse of state socialist systems and societies. In the state-socialist system, the political, economic and cultural spheres are tightly interwoven, and this interpenetration slackens only slowly after the system's disintegration. A close institutional relationship between the three spheres continues to make it easier for power actors to convert social, economic and cultural capital from one type to another. Symbolic capital, or the easy transfer between the three spheres, in turn reproduces the institutional relationship, or more precisely, complicates the separation of the three spheres after the fall of state socialism.

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Latinos have the highest teen birth rate nationally. Cameron County, Texas is primarily Latino (Mexican-American). This mixed-method study (n=43) examines Mexican-American parents of adolescents' beliefs, attitudes and practices regarding communication with their adolescent children about sex. Social Cognitive Theory (SCT) constructs self-efficacy, behavioral determinism, environment, outcome expectations and reciprocal determinism can be influences on frequency and quality of parent-adolescent sex communication.^ This study describes Mexican-American parents' of adolescents recollections of their own experiences associated with learning about sexuality. It also examines the attitudes and practices regarding communication about sex and the self-efficacy and behavioral capability of participants to teach their adolescent children about sex and sexually transmitted infections. ^ Negative childhood experiences (shame, lies and trauma) of the parents in this study played a key role in terms of their desire to communicate more comprehensively about sexuality with their own children than did their parents. While participants' reported low self-efficacy and behavioral capability to communicate with their adolescent children about sex, they reported relatively high frequency and quality of communication, with 75% of participants receiving a high quality score and over 44% reporting frequent communication with their adolescent children about sex. A Chi square analysis and Fisher's Exact Score revealed no association between acculturation status, gender or having a child who has mothered/fathered a baby and the frequency or quality of communication about sex with adolescent children. Study participants also gave specific recommendations for method, content and setting of sex education for their children and themselves. Promotora delivery of information and education in a comfortable, culturally appropriate neighborhood setting, as well as parent –child learning sessions were identified as possible approaches to address improve self-efficacy and behavioral capability of parents communicating with their adolescent children about sex.^ The results of this analysis provide public health practitioners and interested community entities data to identify and develop interventions that use a theoretical, evidence-based framework for culturally appropriate interventions to encourage and equip Mexican-American parents to effectively communicate with their adolescent children about sexuality, and ultimately to address the high rates of teen pregnancy in this U.S.-Mexico border community. ^

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Durante la época colonial, los grandes comerciantes en el Perú se comportaron como un grupo muy dinámico que desarrollaron importantes negocios en el área de la comercialización y se dedicaron, además, a prestar dinero al gobierno de turno. El presente trabajo tiene por objetivo, identificar los conflictos que se suscitaron por la guerra de Independencia y cómo la elite mercantil fue transformándose con la llegada de comerciantes extranjeros, que se instalaron en Lima al ver esta plaza interesante para la expansión de sus actividades. Veremos también algunos estudios de casos, especialmente comerciantes extranjeros que nos permitirán analizar la dinámica empresarial de los mismos

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Concluida la guerra de independencia y disuelta la unidad colombiana, desde el incipiente estado venezolano se pone especial empeño en fijar un conjunto de referentes históricos que contribuyan a afianzar el proceso de construcción de la Nación. El establecimiento de las fechas patrias, el culto al héroe y la celebración de fiestas cívicas, son parte fundamental de este esfuerzo de integración territorial y de cohesión política cuya finalidad es crear un ideario nacional único para todos los venezolanos. El propósito del artículo es identificar los mecanismos mediante los cuales se establecen estas referencias simbólicas, analizar sus contenidos y estudiar de qué manera se sostienen y se formalizan hasta constituirse en motivo "de celebración perpetua" para el conjunto de la sociedad venezolana.

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Durante la época colonial, los grandes comerciantes en el Perú se comportaron como un grupo muy dinámico que desarrollaron importantes negocios en el área de la comercialización y se dedicaron, además, a prestar dinero al gobierno de turno. El presente trabajo tiene por objetivo, identificar los conflictos que se suscitaron por la guerra de Independencia y cómo la elite mercantil fue transformándose con la llegada de comerciantes extranjeros, que se instalaron en Lima al ver esta plaza interesante para la expansión de sus actividades. Veremos también algunos estudios de casos, especialmente comerciantes extranjeros que nos permitirán analizar la dinámica empresarial de los mismos

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Concluida la guerra de independencia y disuelta la unidad colombiana, desde el incipiente estado venezolano se pone especial empeño en fijar un conjunto de referentes históricos que contribuyan a afianzar el proceso de construcción de la Nación. El establecimiento de las fechas patrias, el culto al héroe y la celebración de fiestas cívicas, son parte fundamental de este esfuerzo de integración territorial y de cohesión política cuya finalidad es crear un ideario nacional único para todos los venezolanos. El propósito del artículo es identificar los mecanismos mediante los cuales se establecen estas referencias simbólicas, analizar sus contenidos y estudiar de qué manera se sostienen y se formalizan hasta constituirse en motivo "de celebración perpetua" para el conjunto de la sociedad venezolana.

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Durante la época colonial, los grandes comerciantes en el Perú se comportaron como un grupo muy dinámico que desarrollaron importantes negocios en el área de la comercialización y se dedicaron, además, a prestar dinero al gobierno de turno. El presente trabajo tiene por objetivo, identificar los conflictos que se suscitaron por la guerra de Independencia y cómo la elite mercantil fue transformándose con la llegada de comerciantes extranjeros, que se instalaron en Lima al ver esta plaza interesante para la expansión de sus actividades. Veremos también algunos estudios de casos, especialmente comerciantes extranjeros que nos permitirán analizar la dinámica empresarial de los mismos

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Concluida la guerra de independencia y disuelta la unidad colombiana, desde el incipiente estado venezolano se pone especial empeño en fijar un conjunto de referentes históricos que contribuyan a afianzar el proceso de construcción de la Nación. El establecimiento de las fechas patrias, el culto al héroe y la celebración de fiestas cívicas, son parte fundamental de este esfuerzo de integración territorial y de cohesión política cuya finalidad es crear un ideario nacional único para todos los venezolanos. El propósito del artículo es identificar los mecanismos mediante los cuales se establecen estas referencias simbólicas, analizar sus contenidos y estudiar de qué manera se sostienen y se formalizan hasta constituirse en motivo "de celebración perpetua" para el conjunto de la sociedad venezolana.