825 resultados para Paraprofessionals in social service


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Data-related properties of the activities involved in a service composition can be used to facilitate several design-time and run-time adaptation tasks, such as service evolution, distributed enactment, and instance-level adaptation. A number of these properties can be expressed using a notion of sharing. We present an approach for automated inference of data properties based on sharing analysis, which is able to handle service compositions with complex control structures, involving loops and sub-workflows. The properties inferred can include data dependencies, information content, domain-defined attributes, privacy or confidentiality levels, among others. The analysis produces characterizations of the data and the activities in the composition in terms of minimal and maximal sharing, which can then be used to verify compliance of potential adaptation actions, or as supporting information in their generation. This sharing analysis approach can be used both at design time and at run time. In the latter case, the results of analysis can be refined using the composition traces (execution logs) at the point of execution, in order to support run-time adaptation.

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The main goal of the cofounded by the European Commission LIFE Project, New4Old (LIFE10 ENV/ES/439), is to define the most appropriate method and the best available practice in social housing rehabilitation with energy and environmental sustainability criteria, as well as to apply innovative technologies in the fight against climate change through an efficient use of resources and energy. The institutions involved in the Project are the Technological Centre AITEMIN, Madrid Polytechnic University (UPM), Portugal Technological Centre for Ceramics and Glass (CTCV) and the Zaragoza City Housing Society (SMZV). The demonstrator project consists in the energy rehabilitation of a rental social housing building located in Zaragoza?s historic quarter, according to the conclusions and strategies developed for the LIFE project. In actions taken in households of this nature passive design strategies are essential due to the limited income of owners, who often cannot afford energy bills. Therefore, the proposed actions will help improve the building?s passive performance and reach a higher thermal comfort, without increasing the economic cost linked to energy consumption.

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The inadvertent introduction of the fire ant Solenopsis invicta to the United States from South America provides the opportunity to study recent social evolution by comparing social organization in native and introduced populations. We report that several important elements of social organization in multiple-queen nests differ consistently and dramatically between ants in Argentina and the United States. Colonies in Argentina contain relatively few queens and they are close relatives, whereas colonies in the United States contain high numbers of unrelated queens. A corollary of these differences is that workers in the native populations are significantly related to the new queens that they rear in contrast to the zero relatedness between workers and new queens in the introduced populations. The observed differences in queen number and relatedness signal a shift in the breeding biology of the introduced ants that is predicted on the basis of the high population densities in the new range. An additional difference in social organization that we observed, greater proportions of permanently unmated queens in introduced than in native populations, is predicted from the loss of alleles at the sex-determining locus and consequent skewing of operational sex ratios in the colonizing ants. Thus, significant recent social evolution in fire ants is consistent with theoretical expectations based on the altered ecology and population genetics of the introduced populations.

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INTRODUZIONE: L’integrazione mente-corpo applicata ad un ambito patologico predominante in questi tempi, come il cancro, è il nucleo di questa tesi. Il background teorico entro cui è inserita, è quello della Psiconeuroendocrinoimmunologia (Bottaccioli, 1995) e Psico-Oncologia. Sono state identificate, nella letteratura scientifica, le connessioni tra stati psicologici (mente) e condizioni fisiologiche (corpo). Le variabili emerse come potenzialmente protettive in pazienti che si trovano ad affrontare il cancro sono: il supporto sociale, l’immagine corporea, il coping e la Qualità della Vita, insieme all’indice fisiologico Heart Rate Variability (HRV; Shaffer & Venner, 2013). Il potenziale meccanismo della connessione tra queste variabili potrebbe essere spiegato dall’azione del Nervo Vago, come esposto nella Teoria Polivagale di Stephen Porges (2007; 2009). OBIETTIVI: Gli obiettivi principali di questo studio sono: 1. Valutare l’adattamento psicologico alla patologia in termini di supporto sociale percepito, immagine corporea, coping prevalente e qualità della vita in donne con cancro ovarico; 2. Valutare i valori di base HRV in queste donne; 3. Osservare se livelli più elevati di HRV sono associati ad un migliore adattamento psicologico alla patologia; 4. Osservare se una peggiore percezione dell’immagine corporea e l’utilizzo di strategie di coping disadattive sono associate ad una Qualità della Vita più scarsa. METODO: 38 donne affette da cancro ovarico, al momento della valutazione libere da patologia, sono state reclutate presso la clinica oncologica del reparto di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Italia. Ad ogni partecipante è stato chiesto di compilare una batteria di test composta da: MSPSS, per la valutazione del supporto sociale percepito; DAS-59, per la valutazione dell’immagine corporea; MAC, per la valutazione delle strategie di coping prevalenti utilizzate verso il cancro; EORTC-QLQ30, per la valutazione della Qualità della Vita. Per ogni partecipante è stato registrato HRV di base utilizzando lo strumento emWave (HeartMath). RISULTATI PRINCIPALI: Rispondendo agli obiettivi 1 e 2, in queste donne si è rilevato una alto tasso di supporto sociale percepito, in particolare ricevuto dalla persona di riferimento. L’area rivelatasi più critica nel supporto sociale è quella degli amici. Per quanto riguarda l’immagine corporea, la porzione di campione dai 30 ai 61 anni, ha delle preoccupazioni globali legate all’immagine corporea paragonabili ai dati provenienti dalla popolazione generale con preoccupazioni riguardo l’aspetto corporeo. Invece, nella porzione di campione dai 61 anni in su, il pattern di disagio verso l’aspetto fisico sembra decisamente peggiorare. Inoltre, in questo campione, si è rilevato un disagio globale verso l’immagine corporea significativamente più alto rispetto ai valori normativi presenti in letteratura riferiti a donne con cancro al seno con o senza mastectomia (rispettivamente t(94)= -4.78; p<0.000001; t(110)= -6.81;p<0.000001). La strategia di coping più utilizzata da queste donne è lo spirito combattivo, seguito dal fatalismo. Questo campione riporta, inoltre, una Qualità della Vita complessivamente soddisfacente, con un buon livello di funzionamento sociale. L’area di funzionalità più critica risulta essere il funzionamento emotivo. Considerando i sintomi prevalenti, i più riferiti sono affaticamento, disturbi del sonno e dolore. Per definire, invece, il pattern HRV, sono stati confrontati i dati del campione con quelli presenti in letteratura, riguardanti donne con cancro ovarico. Il campione valutato in questo studio, ha un HRV SDNN (Me=28.2ms) significativamente più alto dell’altro gruppo. Tuttavia, confrontando il valore medio di questo campione con i dati normativi sulla popolazione sana (Me=50ms), i nostri valori risultano drasticamente più bassi. In ultimo, donne che hanno ricevuto diagnosi di cancro ovarico in età fertile, sembrano avere maggiore HRV, migliore funzionamento emotivo e minore sintomatologia rispetto alle donne che hanno ricevuto diagnosi non in età fertile. Focalizzando l’attenzione sulla ricerca di relazioni significative tra le variabili in esame (obiettivo 3 e 4) sono state trovate numerose correlazioni significative tra: l’età e HRV, supporto percepito , Qualità della Vita; Qualità della Vita e immagine corporea, supporto sociale, strategie di coping; strategie di coping e immagine corporea, supporto sociale; immagine corporea e supporto sociale; HRV e supporto sociale, Qualità della Vita. Per verificare la possibile connessione causale tra le variabili considerate, sono state applicate regressioni lineari semplici e multiple per verificare la bontà del modello teorico. Si è rilevato che HRV è significativamente positivamente influenzata dal supporto percepito dalla figura di riferimento, dal funzionamento di ruolo, dall’immagine corporea totale. Invece risulta negativamente influenzata dal supporto percepito dagli amici e dall’uso di strategie di coping evitanti . La qualità della vita è positivamente influenzata da: l’immagine corporea globale e l’utilizzo del fatalismo come strategia di coping prevalente. Il funzionamento emotivo è influenzato dal supporto percepito dalla figura di riferimento e dal fatalismo. DISCUSSIONI E CONCLUSIONI: Il campione Italiano valutato, sembra essere a metà strada nell’adattamento dello stato psicologico e dell’equilibrio neurovegetativo al cancro. Sicuramente queste donne vivono una vita accettabile, in quanto sopravvissute al cancro, ma sembra anche che portino con sé preoccupazioni e difficoltà, in particolare legate all’accettazione della loro condizione di sopravvissute. Infatti, il migliore adattamento si riscontra nelle donne che hanno avuto peggiori condizioni in partenza: stadio del cancro avanzato, più giovani, con diagnosi ricevuta in età fertile. Pertanto, è possibile suggerire che queste condizioni critiche forzino queste donne ad affrontare apertamente il cancro e la loro situazione di sopravvissute al cancro, portandole ad “andare avanti” piuttosto che “tornare indietro”. Facendo riferimento alle connessioni tra variabili psicologiche e fisiologiche in queste donne, si è evidenziato che HRV è influenzata dalla presenza di figure significative ma, in particolare, è presumibile che sia influenzata da un’appropriata condivisione emotiva con queste figure. Si è anche evidenziato che poter continuare ad essere efficaci nel proprio contesto personale si riflette in un maggiore HRV, probabilmente in quanto permette di preservare il senso di sé, riducendo in questo modo lo stress derivante dall’esperienza cancro. Pertanto, HRV in queste donne risulta associato con un migliore adattamento psicologico. Inoltre, si è evidenziato che in queste donne la Qualità della Vita è profondamente influenzata dalla percezione dell’immagine corporea. Si tratta di un aspetto innovativo che è stato rilevato in questo campione e che, invece, nei precedenti studi non è stato indagato. In ultimo, la strategia di coping fatalismo sembra essere protettiva e sembra facilitare il processo di accettazione del cancro. Si spera sinceramente che le ricerche future possano superare i limiti del presente studio, come la scarsa numerosità e l’uso di strumenti di valutazione che, per alcuni aspetti come la scala Evitamento nel MAC, non centrano totalmente il target di indagine. Le traiettorie future di questo studio sono: aumentare il numero di osservazioni, reclutando donne in diversi centri specialistici in diverse zone d’Italia; utilizzare strumenti più specifici per valutare i costrutti in esame; valutare se un intervento di supporto centrato sul miglioramento di HRV (come HRV Biofeedback) può avere una ricaduta positiva sull’adattamento emotivo e la Qualità della Vita.

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A centralidade na família é uma das principais diretrizes adotadas pela Política Nacional de Assistência Social (PNAS) implementada por meio do Sistema Único de Assistência Social (SUAS). A noção de matricialidade sociofamiliar configura-se como base para a formulação de serviços específicos de abordagem familiar nos níveis de proteção social básica e especial, que visam o acompanhamento longitudinal de famílias em situação de vulnerabilidade social, definida neste contexto pela condição de desvantagem em decorrência da pobreza, da privação de renda e de acesso aos serviços e bens públicos, da fragilização de vínculos afetivos, relacionais e de pertencimento. Objetivou-se com esse estudo identificar como as mulheres usuárias do SUAS percebiam e definiam as vulnerabilidades do próprio núcleo familiar, assim como verificar se a concepção de vulnerabilidade social proposta pela PNAS é condizente com as problemáticas apresentadas pelas famílias usuárias do SUAS. A pesquisa qualitativa foi executada por meio de entrevistas de longa duração com temas advindos da observação participante realizada ao longo de três anos de acompanhamento de mulheres usuárias do SUAS por meio de abordagem grupal em serviço de Assistência Social do bairro do Butantã na cidade de São Paulo. Participaram do estudo oito mulheres, acima de 18 anos, usuárias do SUAS e residentes da zona oeste de São Paulo. As depoentes têm entre 35 e 51 anos de idade, estudaram entre a 5ª e a 8ª série do Ensino Fundamental II, cinco delas são migrantes, quatro vivem com os companheiros e filhos e quatro residem com os filhos em uma organização familiar monoparental, três são beneficiárias da Previdência Social, duas estão inseridas em trabalhos formais, duas em trabalhos informais e uma não trabalha. Todas relataram ter sofrido episódios de violência e violação de direitos, principalmente observados na dificuldade de acesso a serviços sociais básicos. Os depoimentos marcaram dificuldades experimentadas ao longo da vida das mulheres e a tônica dos relatos destacou as preocupações atreladas ao papel de mãe e à luta cotidiana que enfrentam para educar, orientar, sustentar e estar junto aos filhos, sobretudo daqueles que se encontram na fase da infância e da adolescência. À luz da noção de enraizamento, proposta por Simone Weil, foi possível identificar que as depoentes apresentam e enfrentam cotidianamente dificuldades ligadas ao desenraizamento urbano, elucidado especialmente na carência de participação comunitária e política. Nesse cenário, a condição de vulnerabilidade pela qual as famílias são definidas no âmbito da política de assistência social, revela certa ambiguidade, pois ao mesmo tempo em que permite oferecer a essas famílias alguma modalidade de apoio também as coloca numa posição estigmatizada de beneficiárias das políticas públicas. Com isso, considerou-se que apesar da concepção de vulnerabilidade proposta pela PNAS ser condizente com as problemáticas apresentadas pelas usuárias, verifica-se uma lacuna em relação à dimensão subjetiva da formação de cada grupo familiar e suas necessidades específicas a fim de apoiá-los para a promoção de uma mudança efetiva

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This mixed method study aimed to redress the gap in the literature on academic service-learning partnerships, especially in Eastern settings. It utilized Enos and Morton's (2003) theoretical framework to explore these partnerships at the American University in Cairo (AUC). Seventy-nine community partners, administrators, faculty members, and students from a diverse range of age, citizenship, racial, educational, and professional backgrounds participated in the study. Qualitative interviews were conducted with members of these four groups, and a survey with both close-ended and open-ended questions administered to students yielded 61 responses. Qualitative analyses revealed that the primary motivators for partners' engagement in service-learning partnerships included contributing to the community, enhancing students' learning and growth, and achieving the civic mission of the University. These partnerships were characterized by short-term relationships with partners' aspiring to progress toward long-term commitments. The challenges to these partnerships included issues pertaining to the institution, partnering organizations, culture, politics, pedagogy, students, and faculty members. Key strategies for improving these partnerships included institutionalizing service-learning in the University and cultivating an institutional culture supportive of community engagement. Quantitative analyses showed statistically significant relationships between students' scores on the Community Awareness and Interpersonal Effectiveness scales and their overall participation in community service activities inside and outside the classroom, as well as a statistically significant difference between their scores on the Community Awareness scale and department offering service-learning courses. The study's outcomes underscore the role of the local culture in shaping service-learning partnerships, as well as the role of both curricular and extracurricular activities in boosting students' awareness of their community and interpersonal effectiveness. Cultivating a culture of community engagement and building support mechanisms for engaged scholarship are among the critical steps required by public policy-makers in Egypt to promote service-learning in Egyptian higher education. Institutionalizing service-learning partnerships at AUC and enhancing the visibility of these partnerships on campus and in the community are essential to the future growth of these collaborations. Future studies should explore factors affecting community partners' satisfaction with these partnerships, top-down and bottom-up support to service-learning, the value of reflection to faculty members, and the influence of students' economic backgrounds on their involvement in service-learning partnerships.

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Introduction: Since 2008, Spain has been in the throes of an economic crisis. This recession particularly affects the living conditions of vulnerable populations, and has also led to a reversal in social policies and a reduction in resources. In this context, the aim of this study was to explore intimate partner violence (IPV) service providers’ perceptions of the impact of the current economic crisis on these resources in Spain and on their capacity to respond to immigrant women’s needs experiencing IPV. Methods: A qualitative study was performed based on 43 semi-structured in-depth interviews to social workers, psychologists, intercultural mediators, judges, lawyers, police officers and health professionals from different services dealing with IPV (both, public and NGO’s) and cities in Spain (Barcelona, Madrid, Valencia and Alicante) in 2011. Transcripts were imported into qualitative analysis software (Atlas.ti), and analysed using qualitative content analysis. Results: We identified four categories related to the perceived impact of the current economic crisis: a) “Immigrant women have it harder now”, b) “IPV and immigration resources are the first in line for cuts”, c) “ Fewer staff means a less effective service” and d) “Equality and IPV policies are no longer a government priority”. A cross-cutting theme emerged from these categories: immigrant women are triply affected; by IPV, by the crisis, and by structural violence. Conclusion: The professionals interviewed felt that present resources in Spain are insufficient to meet the needs of immigrant women, and that the situation might worsen in the future.

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Whereas the recent UN resolution urges governments to accelerate progress towards universal access to affordable and quality health-care services, the Spanish Government, bypassing the parliamentary procedure, enacted a Royal Decree to limit access to free services at the point of delivery for all-undermining the principle of universal coverage. Spanish health and social service budgets have been subjected to large cuts (13,7% in 2012 and 16,2% in 2013) with some regions imposing additional budget cuts.

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One of the most important factors of recognition, belonging and identification in scientific communities is their specialized language: doctors, mathematicians and anthropologists feel they are part of a group with which they can interact because they share a common “language”. While ideology is present in all academic registers, it is in human sciences where its presence (or absence) leads to more visible linguistic phenomena. An interesting example is that of lesbian studies: as non-heterosexual members of society have become less stigmatized, lesbian studies have developed a language of their own. In our paper, we shall explore the mechanisms used in the creation of specific vocabulary in this academic area, paying special attention to the refashioning or deconstruction of meaning of established terms as a result of changes in social perception or the challenging of pre-determined meanings.

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Com advento da crise ecológica lançada na atualidade, a sociedade se deparou com o maior desafio no que tange mudar as suas ações frente a esta questão. Diante de tal crise a qual consideramos socioambiental, o Serviço Social que como profissão se inscreve no tecido das relações sociais, não deve ficar alheio a essa questão. A finalidade desse estudo baseia-se na analise da questão ambiental nos tempos atuais numa contextualização sócio-histórica, bem como sobre a possibilidade da profissão contribuir a partir da atuação como educadores e sensibilizadores da questão socioambiental.

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A cidade de Porto Seguro que se localiza no Brasil, no sul da Bahia, apresenta potencial de grande atração turística. O turismo em Porto Seguro é marcado por contradições que potencializam desigualdades e violências, associadas ao tráfico de drogas. Tal paradoxo eleva Porto Seguro a décima posição entre as cidades mais violentas do Brasil, situação de vulnerabilidade social, negação de direitos humanos e efetivação de um turismo predatório. O trabalho compreende pontualmente os dois lados desta situação, o primeiro apresenta a fetichização de Porto Seguro como um lugar idílico, o outro lado apresenta os elevados índices de criminalidade ligada ao tráfico de drogas. A metodologia deste estudo utilizou o cruzamento de dados estatísticos oficiais e pesquisas de campo. O estudo conclui que há um grande abismo entre a cidade ideal vendida e fetichizada como paraíso turístico reificado por uma mídia mercantil, e a cidade real ignorada por esta mesma mídia, e onde a população vive ao meio de um fogo cruzado que se monta e um diagrama de controles negociados, ilegalismos na expansão do tráfico de drogas e de uma economia ilícita que se inclui na economia turística.

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This paper focuses on the key features of EU social policy and the way it has been interpreted and seeks to identify new directions for study. EU social policy is considered along two main dimensions: its content and hallmark features and the main approaches to conceptualizing and theorizing it. Rather than the classic negative depiction of EU social policy, this piece suggests that it is more significant than usually allowed, not least because the empirical and theoretical lenses which have been applied to it were developed for other purposes. The implication is that developments in EU social policy are often overlooked, not least in how the EU has carved out a role for itself by constantly framing and reframing discourses relevant to social policy and social problems in an attempt to both influence how social actors at all levels of governance approach policy and secure their acceptance of its role in social policy. Therefore analyzing EU social policy outside of the traditional frames reveals interesting and significant developments especially around innovation in social policy and the attempt to legitimate the EU as a social policy actor.

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O presente trabalho teve como objetivo analisar a inserção das Técnicas de Serviço Social na área da senioridade. Como se trata de um estudo de caso restringe-se concelho da Covilhã. Por isso, foi realizado um estudo que tinha quatro vertentes: as Assistentes Sociais, as Instituições Particulares de Solidariedade Social e o concelho da Covilhã. No sentido de tomar mais consistente a pesquisa, foi desenvolvido um guião de entrevista e aplicado a várias profissionais inseridas nas Ipss com três valências (ERPI, SAD e CD) no concelho. Posteriormente foram analisados os resultados e comparados com dados recolhidos dos Censos, do Instituto nacional de Estatística e Pordata. O tema é bastante atual e pertinente, devido ao panorama nacional. Por um lado o aumento da Taxas de desemprego e emigração, e por outro o envelhecimento da população e o aumento dos casos sociais. Concluiu-se que, para as entrevistadas a maior dificuldade no desempenho das suas funções é a excessiva carga horária, os problemas diários associados aos idosos (Dependência física e mental, o Luto, condições desumanas) no entanto revelaram alguma facilidade e rapidez na obtenção do primeiro emprego.

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