963 resultados para Deyeuxia Clarion ex Beauv.


Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

L’oggetto di questa tesi di laurea è un intervento di riqualificazione delle Ex Officine Meccaniche Reggiane, un’area industriale, sita a Reggio Emilia, che nel corso degli anni ha subìto una graduale dismissione, sino allo stato attuale di completo abbandono. Il tema riveste un’importanza focale nelle città moderne, affette da un elevato livello di migrazione e riorganizzazione dell’industria, che trasforma vaste aree di produzione in vuoti urbani di difficile gestione. I problemi fondamentali sono infatti la notevole dimensione degli stabilimenti abbandonati e la loro posizione, un tempo strategica, ma che ora risulta critica per una lettura unitaria della città e delle sue connessioni. L’area in oggetto, dedicata nel corso degli anni a diversi tipi di produzione, tra le quali quelle ferroviaria e dell’aviazione, è locata in prossimità del centro storico di Reggio Emilia, separati solamente dalla linea ferroviaria storica con cui si interfaccia direttamente. L’espansione della città ha portato ad inglobare lo stabilimento, che risulta quindi chiuso in se stesso e fortemente vincolante per le connessioni della città. Gli scopi dell’intervento sono quindi quelli di generare connessioni tra le parti di città circostanti e di permettere il riappropriamento dell’area alla popolazione. Per raggiungere tali scopi è stato necessario aprire il forte limite perimetrale esistente ed individuare nuovi percorsi di attraversamento, ma anche nuove funzioni ed attrattività da inserire. Vista la frammentazione dell’area in una serie di edifici, lo studio si è poi concentrato su un edificio tipo, allo scopo di individuare un’ipotesi di intervento più dettagliata. Le strategie degli interventi sono il risultato di interazione tra le necessità di mantenere le strutture ed il carattere dell’area, di introdurre funzioni attrattive e di ottenere adeguati livelli di comfort ambientale e prestazioni energetiche.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

La nostra tesi propone un progetto di riqualificazione funzionale ed energetica di una porzione dell’area dismessa delle Ex Officine Reggiane a Reggio Emilia che comprende uno spazio scoperto di circa 42.500 m2 e un fabbricato, nel quale proponiamo di realizzare il museo delle officine, spazi per esposizioni temporanee e il nuovo polo archivistico di Reggio Emilia. Le Officine Meccaniche Reggiane sono state un polo industriale di particolare rilevanza a livello nazionale ed internazionale, diventando negli anni ’40 la quarta potenza industriale italiana dopo Fiat,Ansaldo e Breda. Dismesse dal 2009, si presentano oggi come un’area abbandonata di ben 260.000 m2 nella quale convivono la memoria e la speranza futura di rilancio della città di Reggio Emilia nel panorama europeo. Sulle tracce dei progetti già messi in atto dall’Amministrazione comunale, abbiamo fornito una proposta progettuale che consideri le vocazioni funzionali dell’area e le strategie energetiche possibili per rendere il progetto sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico. Il lavoro è partito dalla definizione di un quadro conoscitivo dell’area attraverso una prima fase di analisi a livello territoriale e microclimatico servendosi per queste ultime del software di simulazione in regime dinamico ENVI-met. Questa prima fase si è conclusa con l’elaborazione di un masterplan, in seguito al quale ci siamo soffermate sul progetto di riqualificazione del capannone 15 e del grande spazio vuoto antistante ad esso. L’intervento sul costruito si può riassumere in tre parole chiave: conservare, aggiornare, integrare. Abbiamo scelto infatti di mantenere la robusta e ritmata struttura in acciaio, ripensare l’involucro edilizio in termini di una maggiore efficienza energetica e confinare i locali climatizzati in volumi autoportanti, garantendo, nell’atrio, condizioni di comfort termico accettabili unicamente attraverso strategie energetiche passive. Per verificare l’effettiva opportunità della soluzione ipotizzata ci siamo servite del software di simulazione fluidodinamica IES VE, il quale, attraverso la simulazione oraria del cambiamento dei parametri ambientali più rilevanti e degli indicatori di benessere (PMV, Comfort index, PPD..), ha confermato le nostre aspettative verificando che non è necessario intervenire con l’introduzione di sistemi di climatizzazione convenzionale. Per quanto riguarda i padiglioni entro i quali sono pensate le attività di servizio e supporto al museo e l’archivio, è stata verificata la soddisfacente prestazione energetica raggiunta attraverso l’utilizzo del software Termolog Epix5, il quale ha attestato che essi rientrano nella classe A con un consumo energetico di 4,55 kWh/m3annuo.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Descrizione della metodologia adotta per la valutazione delle verifiche di sicurezza per l'edificio sito in via San. Giacomo 5-7 sede del Istituto di Chimica Agraria del Università di Bologna. Il sistema strutturale dell'edificio e costituito in muratura portante.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Il lavoro compiuto porta in evidenza un tema di grande attualità per il progetto urbano e promuove la ricerca tipologica e figurativa volta a interpretare il luogo tramite l’analisi dei caratteri, tessuti, giaciture per capirne le criticità e da queste partire, non con la pretesa di una capacità risolutiva assoluta dell’intera gamma dei problemi che lo sviluppo del territorio pone, ma come occasione per dare un assetto ordinato a una parte di città e con l’intento di mettersi a disposizione e al servizio della città stessa, costruita e attuata come accumulo indifferenziato di manufatti privo di un qualsiasi disegno generale che lo regoli. L’idea guida del progetto è stata la scelta di rivalutare, anche dal punto di vista espositivo, il carattere di museo-laboratorio proprio dell’Accademia, così da ridefinire il suo ruolo didattico. Tra la necessità di salvaguardare il carattere di Brera come Istituzione e il bisogno di trovare una collocazione più adatta alla didattica attraverso il trasferimento degli spazi dell’Accademia nel Comprensorio delle ex caserme XXIV Maggio, Carroccio, Magenta.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Riscrivere la storia di un luogo urbano, risolverlo sviluppando un sistema progettuale complesso, rende necessario cogliere le caratteristiche stesse del luogo, individuare le possibilità e le potenzialità strutturali che lo spazio offre e svelare rapporti talvolta sottesi. Il progetto ha origine dalle necessità e da esse trae forza: l’architettura ideata deriva direttamente dal confronto tra il luogo, la sua storia e le sue trasformazioni, e gli esempi, le architetture che conosciamo, quelle costruite e quelle soltanto disegnate. La risoluzione della Caserma Mameli, la restituzione del suo spazio alla grande città, l’auspicabile creazione di un nuovo nucleo di riferimento per la zona Milano Nord, porta a riflettere sull’importanza del riutilizzo urbano al fine di ottenere nuove unioni e sinergie all’interno del complesso schema della città del XXI secolo. La città contemporanea, in continua trasformazione, vive un’epoca di profondi cambiamenti: si intende progettare e pensare la città in maniera sostenibile, limitando l’impatto della nuova costruzione, favorendo il riutilizzo, urbano ed umano, sviluppando reti sempre più estese per la mobilità collettiva e cercando di limitare quanto più possibile la mera speculazione.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Dentinal cracks are occasionally observed at the cut root face after root-end resection in apical surgery. The objective of this ex vivo study was to evaluate and compare the efficiency of visual aids to identify root-end dentinal cracks.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

BACKGROUND: Carcinoma ex pleomorphic adenoma is exceedingly rare in minor salivary glands of the oral cavity. We present a case of carcinoma ex pleomorphic adenoma (CEPA) of the buccal mucosa in a 47-year-old Turkish patient. The buccal mass was of a size of 1.5 cm located in the left cheek. Pleomorphic adenoma was the tentative diagnosis. METHODS: The tumor was removed under local anesthesia. Histopathologic evaluation revealed a preexisting pleomorphic adenoma associated with adenoid tumor component with tubulo-cystic and papillary or pseudopapillary structures; CEPA was diagnosed. Capsular integrity was incomplete with infiltration by islands of metaplastic/dysplastic epithelium. RESULTS: Secondary surgery of the site was performed. No tumor tissue could be detected in the resection specimen. The patient is free of recurrence since 9 months.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

The progress of wet age-related macular degeneration can now be controlled by intravitreal drug injection. This approach requires repeated injections, which could be avoided by delivering the drug to the retina. Intraocular implants are a promising solution for drug delivery near the retina. Currently, their accurate placement is challenging, and they can only be removed after a vitrectomy. In this paper, we introduce an approach for minimally invasive retinal drug delivery using magnetic intraocular inserts. We briefly discuss the electromagnetic-control system for magnetic implants and then focus on evaluating their ability to move in the vitreous humor. The mobility of magnetic intraocular implants is estimated in vitro with synthesized vitreous humors, and ex vivo with experiments on cadaver porcine eyes. Preliminary results show that with such magnetic implants a vitrectomy can be avoided.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

To analyze the influence of corneal cross-linking (CXL) using ultraviolet-A and riboflavin on corneal drug penetration of topically applied drugs.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

To assess the impact of topical anesthetic agents and ethanol on ocular surface wound healing using an ex vivo whole-globe porcine model.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

The herb Echinacea purpurea, also called purple coneflower, is regarded as an immune modulator. This study examined changes in cytokine production in blood samples from 30 volunteers before and during 8-day oral administration with an ethanolic extract of fresh Echinacea purpurea (Echinaforce(®)). Daily blood samples were ex vivo stimulated by LPS/SEB or Zymosan and analysed for a series of cytokines and haematological and metabolic parameters. Treatment reduced the proinflammatory mediators TNF-α and IL-1β by up to 24% (p<0.05) and increased anti-inflammatory IL-10 levels by 13% (p<0.05) in comparison to baseline. This demonstrated a substantial overall anti-inflammatory effect of Echinaforce(®) for the whole group (n=28). Chemokines MCP-1 and IL-8 were upregulated by 15% in samples from subjects treated with Echinaforce(®) (p<0.05). An analysis of a subgroup of volunteers who showed low pre-treatment levels of the cytokines MCP-1, IL-8, IL-10 or IFN-γ (n=8) showed significant stimulation of these factors upon Echinaforce(®) treatment (30-49% increases; p<0.05), whereas the levels in subjects with higher pre-treatment levels remained unaffected. We chose the term "adapted immune-modulation" to describe this observation. Volunteers who reported high stress levels (n=7) and more than 2 colds per year experienced a significant transient increase in IFN-γ upon Echinaforce(®) treatment (>50%). Subjects with low cortisol levels (n=11) showed significant down-regulation of the acute-phase proteins IL1-β, IL-6, IL-12 and TNF-α by Echinaforce(®) (range, 13-25%), while subjects with higher cortisol levels showed no such down-regulation. This is the first ex vivo study to demonstrate adapted immune-modulation by an Echinacea preparation. While Echinaforce(®) did not affect leukocyte counts, we speculate that the underlying therapeutic mechanism is based on differential multi-level modulation of the responses of the different types of leukocytes. Echinaforce(®) thus regulates the production of chemokines and cytokines according to current immune status, such as responsiveness to exogenous stimuli, susceptibility to viral infection and exposure to stress.

Relevância:

20.00% 20.00%

Publicador:

Resumo:

Laser Assisted Skin Healing (LASH) was first introduced in 2001 by Capon and Mordon to prevent keloids and hypertrophic scars. LASH requires homogenous heating throughout the full thickness of the skin around the wound. However, LASH therapy with 808-nm diode laser is deemed to be only applicable for phototype I-IV due to melanin absorption. This prospective ex-vivo study aims to evaluate the thermal effects of different wavelengths (808, 1064, 1210 and 1320 nm) on human skin phototype II, IV and VI.