992 resultados para Cavalieri, Lina (1874-1944) -- Correspondance


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In this short but suggestive study, sociologist Rod Bantjes examines how contending visions of modernity shaped the social and physical landscapes of the Canadian prairies. "[B]oth statesmen and prairie farmers were infused with the modernist spirit of innovation, the will creatively (and destructively) to transform their worlds," Bantjes argues. His provocative view of farmers as agents of modernity reflects recent scholarship that seeks to explore "multiple modernities," or the notion that ideas and practices of modernism must be regarded not as monolithic but rather as contested and multivocal, and must be examined in their historical and geographical contexts.

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[ES] El proceso de consolidación del régimen liberal a lo largo del siglo XIX plantea la necesidad de establecer un sistema de representación política. Conseguir el equilibrio del poder político, será el fin último que perseguirán los diversos modelos que se ofrecen para llevar a efecto esta representación a través del sufragio y los sistemas electorales. Modelos que varían en función de los intereses e ideologías que en esos momentos esté en juego.

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[ES] La implantación política del régimen liberal en la España del XIX, necesitará de una organización política que actuará como elemento de dominaciónl social, lo que se consigue a través del control  de las instituciones de poder y de los medios que permiten el acceso a ellas por parte de estos grupos hegemónicos. Este estudio se centra en  esos medios y en las instituciones de poder político más próximas a la población, dentro del escalafón de la adminsitración estatal, como son los ayuntaminetos. En este caso se trata del municipio más importante de  una isla periférica: Arrecife en Lanzarote, y en un espacio singular como es el Archipiélago canario.

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[ES] Aborda los temas que sobre la isla de Lanzarote plantean sus representantes en la Diputación Provincial, aprovechando la situación creada tras la Revolución de septiembre de 1868. Se realiza un acercamiento al funcionamiento de la institución provincial, el papel que juega dentro de las diferentes instancias de poder y el uso que de ella hacen las fuerzas políticas como mecanismo de control.

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Le intersezioni stradali, sono le aree individuate da tre o più tronchi stradali (archi) che convergono in uno stesso punto, nonchè dai dispositivi e dagli apprestamenti atti a consentire ed agevolare le manovre per il passaggio da un tronco all'altro. Rappresentano punti critici della rete viaria per effetto delle mutue interferenze tra le diverse correnti di traffico durante il loro attraversamento. Si acuiscono pertanto, nella loro "area di influenza", i problemi legati alla sicurezza e quelli relativi alla regolarità  ed efficienza della circolazione. Dalla numerosità  dei fattori da cui dipende la configurazione di un incrocio (numero e tipo di strade, entità  dei flussi, situazioni locali, ecc.) deriva una ancor più vasta gamma di tipologie e di schemi. La rotatoria, come particolare configurazione di intersezione a raso, è lo schema che viene considerato nel presente lavoro di tesi, sia nei suoi caratteri essenziali e generali, sia nel particolare di una intersezione che, nel Comune di Bologna, è stata realizzata in luogo dell'intersezione semaforizzata precedente.

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Anche se la politica editoriale comunista rappresenta un campo di indagine fondamentale nella ricerca sul Pci, la sua attività editoriale è caduta in un oblio storico. Assumendo il libro come supporto materiale e veicolo della cultura politica comunista, e la casa editrice come canale di socializzazione, questa ricerca s’interroga sui suoi processi di costruzione e di diffusione. La ricerca si muove in due direzioni. Nel primo capitolo si è tentato di dare conto delle ragioni metodologiche dell’indagine e della messa a punto delle ipotesi di ricerca sul “partito editore”, raccogliendo alcune sfide poste alla storia politica da altri ambiti disciplinari, come la sociologia e la scienza politica, che rappresentano una vena feconda per la nostra indagine. La seconda direzione, empirica, ha riguardato la ricognizione delle fonti e degli strumenti di analisi per ricostruire le vicende del “partito editore” dal 1944 al 1956. La suddivisione della ricerca in due parti – 1944-1947 e 1947-1956 – segue a grandi linee la periodizzazione classica individuata dalla storiografia sulla politica culturale del Pci, ed è costruita su quattro fratture storiche – il 1944, con la “svolta di Salerno”; il 1947, con la “svolta cominformista”; il 1953, con la morte di Stalin e il disgelo; il 1956, con il XX Congresso e i fatti d’Ungheria – che sono risultate significative anche per la nostra ricerca sull’editoria comunista. Infine, il presente lavoro si basa su tre livelli di analisi: l’individuazione dei meccanismi di decisione politica e dell’organizzazione assunta dall’editoria comunista, esaminando gli scopi e i mutamenti organizzativi interni al partito per capire come i mutamenti strategici e tattici si sono riflessi sull’attività editoriale; la ricostruzione della produzione editoriale comunista; infine, l’identificazione dei processi di distribuzione e delle politiche per la lettura promosse dal Pci.

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Questa tesi di laurea è uno studio magmatologico, sedimentologico e morfostrutturale dei depositi dell’eruzione del Vesuvio del 1944, con particolare riferimento ai depositi di valanghe ardenti associati ad essa. Lo studio è stato affrontato utilizzando metodologie petrografiche, di chimica dei minerali e geotermo-barometriche al fine di ricavare informazioni sul sistema magmatico e sulla dinamica eruttiva nel corso dell’eruzione. I dati petrochimici e l’utilizzo di modelli geotermo-barometrici, unitamente alle informazioni dalla letteratura, indicano che il fattore di trigger che ha determinato il passaggio dalla iniziale effusione di colate laviche alle successive intense fasi di attività esplosiva ultrastromboliana è rappresentato dalla risalita di magma meno evoluto e più ricco in volatili dalla camera magmatica profonda (11-22 km) verso quella più superficiale (circa 3 km) dove ha interagito con il magma lì presente. Durante queste fasi a maggiore esplosività si è avuto sulla parte sommitale del cono un rapido accumulo di materiale ad elevata temperatura e l’instaurarsi di condizioni di overloading dei fianchi con aumento dell’angolo di pendio e conseguente instabilità. Ciò ha verosimilmente determinato la generazione di flussi di valanghe ardenti per rimobilizzazione sin-deposizionale del materiale piroclastico da caduta, probabilmente in seguito ad eventi sismici come elementi di innesco. I flussi di valanghe ardenti del 1944 sono stati interpretati come flussi granulari secchi, in base ai dati sedimentologici e vulcanologici raccolti nel corso dell’attività di terreno, rendendo possibile l’applicazione dei modelli elaborati da Castioni (2015) per la stima della velocità massima del flusso e degli assi maggiore e minore del deposito corrispondente. Sono state ricavate velocità che variano da un minimo di circa 4 m/s ad un massimo di circa 16 m/s in un range che è tipico di flussi granulari in ambiente vulcanico. Le variazioni della velocità sono state messe in relazione con la morfologia del pendio, il tipo di materiale coinvolto nel processo di rimobilizzazione e l’organizzazione interna del flusso, evidenziando in particolare come le maggiori lunghezze siano raggiunte dai flussi che hanno la possibilità di scorrere su pendii più omogenei e con più ridotte variazioni dell'angolo di pendio. La definizione di valori di velocità per i flussi di valanghe ardenti dell'eruzione del 1994 fornisce un ulteriore elemento utile per la valutazione della pericolosità vulcanica del Vesuvio.

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Grid (or sieve) therapy ("Gitter-" oder "Siebtherapie"), spatially fractionated kilo- and megavolt X-ray therapy, was invented in 1909 by Alban Köhler, a radiologist in Wiesbaden, Germany. He tested it on several patients before 1913 using approximately 60-70kV Hittorf-Crookes tubes. Köhler pushed the X-ray tube's lead-shielded housing against a stiff grid of 1 mm-square iron wires woven 3.0-3.5mm on center, taped tightly to the skin over a thin chamois. Numerous islets unshielded by iron in the pressure-blanched skin were irradiated with up to about 6 erythema doses (ED). The skin was then thoroughly cleansed, disinfected, and bandaged; delayed punctate necrosis healed in several weeks. Although grid therapy was disparaged or ignored until the 1930s, it has been used successfully since then to shrink bulky malignancies. Also, advanced cancers in rats and mice have been mitigated or ablated using Köhler's concept since the early 1990s by unidirectional or stereotactic exposure to an array of nearly parallel microplanar (25-75μm-wide) beams of very intense, moderately hard (median energy approximately 100 keV) synchrotron-generated X rays spaced 0.1-0.4mm on center. Such beams maintain sharp edges at high doses well beneath the skin yet confer little toxicity. They could palliate some otherwise intractable malignancies, perhaps in young children too, with tolerable sequelae. There are plans for such studies in larger animals.