999 resultados para Tecnologia odontológica


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INTRODUÇÃO: Na prática odontológica, o Cirurgião-Dentista está sujeito aos efeitos nocivos provocados por diversos agentes, como pelo ruído emitido por seus instrumentos de trabalho. Em 1959, a American Dental Association recomendava avaliações audiométricas periódicas e uso de proteção auditiva. São necessárias maiores informações sobre o comportamento auditivo dessa população: Cirurgiões-Dentistas, Auxiliares e Protéticos para se propor medidas de prevenção e tratamento precoce. OBJETIVO: Investigar os limiares de audibilidade em Cirurgiões-Dentistas, Auxiliares e Protéticos. MÉTODO: Forma de estudo: Estudo Clínico.Participaram 108 profissionais, sendo 44 Cirurgiões-Dentistas (GI), 36 Auxiliares (G II) e 28 Protéticos (GIII). Foram realizadas: entrevista específica, meatoscopia, audiometria tonal convencional e de altas frequências, logoaudiometria, imitanciometria. RESULTADOS: A comparação entre as médias dos limiares evidenciaram piora com o aumento da frequência para os 3 grupos testados; para a média tritonal de 500 a 2000Hz, e 3000 a 6000 Hz, o GIII apresentou os piores limiares, já para a média das altas frequências (9000 a 16.000Hz) o GII apresentou os piores limiares. CONCLUSÃO: A avaliação audiológica convencional não identificou exames alterados para os três grupos testados, no entanto, o exame da avaliação audiológica complementar como a audiometria de altas frequências indicou maior sensibilidade na detecção precoce de alterações auditivas uma vez que a perda auditiva dessa população acomete as frequências que não são testadas nos exames convencionais. Dessa maneira enfatizamos nesse trabalho a necessidade de inserir na rotina de exames a audiometria de altas frequências juntamente com os outros exames audiológicos.

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Il lavoro della tesi riguarda lo studio del comportamento di solai compositi, realizzati con tre strati di materiale. Questa metodologia costruttiva li fa ricadere nella tipologia strutturale del PANNELLO SANDWICH. Sono state condotte delle prove su campioni di materiali estratti da un provino di solaio, per determinare le caratteristiche meccaniche dei materiali stessi, poi sono state condotte le prove di carico su provini di solai integri, dai quali si sono ottenuti i diagrammi carico-spostamento. Successivamente sono state applicate due teorie sui pannelli sandwich, la teoria di Pantema e la teoria di Allen, allo scopo di vedere come riescano ad interpretare il comportamento sperimentale. Infine sono stati studiati i comportamenti agli SLE in termini di tensioni e frecce, e agli SLU in termini di capacità portante (taglio e momento flettente) secondo quanto dettato dal D.M. 14/01/2008.

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Il presente lavoro ha come obiettivo la definizione e la misura della complessità tecnologica, al fine di costruire strumenti a supporto di tutti gli operatori che si occupano dello sviluppo e della fabbricazione di un prodotto industriale, quali progettisti di prodotto e responsabili di produzione. La ricerca è stata sviluppata attraverso le fasi di seguito descritte. Analisi dello stato dell’arte su definizioni e misure della complessità in ambito industriale attraverso l’individuazione e studio di oltre un centinaio di pubblicazioni al riguardo. Classificazione dei metodi proposti in letteratura per la misura della complessità in cinque categorie e analisi critica dei punti di forza e di debolezza dei differenti metodi, ai fini di orientare la elaborazione di un nuovo metodo. Sono stati inoltre analizzati i principali metodi di Intelligenza Artificiali quali potenziali strumenti di calcolo della complessità. Indagine su tematiche correlate alla complessità quali indicatori, trasferimento tecnologico e innovazione. La complessità viene misurata in termini di un indice che appartiene alla categoria degli indicatori, utilizzati in molti ambiti industriali, in particolare quello della misura delle prestazioni di produzione. In particolare si è approfondito significato e utilizzo dell’OEE (Overall Equipment Effectiveness), particolarmente diffuso nelle piccole medie imprese emilianoromagnole e in generale dalle aziende che utilizzano un sistema produttivo di tipo job-shop. È stato implementato un efficace sistema di calcolo dell’OEE presso una azienda meccanica locale. L’indice di complessità trova una delle sue più interessanti applicazioni nelle operazioni di trasferimento tecnologico. Introdurre un’innovazione significa in genere aumentare la complessità del sistema, quindi i due concetti sono connessi. Sono stati esaminati diversi casi aziendali di trasferimento di tecnologia e di misura delle prestazioni produttive, evidenziando legami e influenza della complessità tecnologica sulle scelte delle imprese. Elaborazione di un nuovo metodo di calcolo di un indice di complessità tecnologica di prodotto, a partire dalla metodologia ibrida basata su modello entropico proposta dai Prof. ElMaraghy e Urbanic nel 2003. L’attenzione è stata focalizzata sulla sostituzione nella formula originale a valori determinati tramite interviste agli operatori e pertanto soggettivi, valori oggettivi. Verifica sperimentale della validità della nuova metodologia attraverso l’applicazione della formula ad alcuni componenti meccanici grazie alla collaborazione di un’azienda meccanica manifatturiera. Considerazioni e conclusioni sui risultati ottenuti, sulla metodologia proposta e sulle applicazioni del nuovo indice, delineando gli obiettivi del proseguo della ricerca. In tutto il lavoro si sono evidenziate connessioni e convergenze delle diverse fonti e individuati in diversi ambiti concetti e teorie che forniscono importanti spunti e considerazioni sul tema della complessità. Particolare attenzione è stata dedicata all’intera bibliografia dei Prof. ElMaraghy al momento riconosciuti a livello internazionale come i più autorevoli studiosi del tema della complessità in ambito industriale.