1000 resultados para Restrição proteica materna


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Cultivares comerciais de macieiras são infectadas por 3 espécies principais de vírus: Apple chlorotic leaf spot virus (ACLSV), Apple stem grooving virus (ASGV) e Apple stem pitting virus (ASPV), geralmente em infecções complexas. O objetivo do estudo foi caracterizar a diversidade genética de genes da proteína capsidial (CP) de isolados de ACLSV.

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Recibido 01 de diciembre de 2010 • Aceptado 09 de marzo de 2011 • Corregido 19 de abril de 2011   Resumen. Esta investigación analiza el desarrollo de la escritura en español de niños indígenas tarahumaras bilingües (del Estado de Chihuahua, México), desde varias perspectivas: la psicogenética, relacionada con el avance en el proceso de construcción del sistema de escritura de los niños investigados; la social, mediante al análisis del contexto familiar, cultural y el entorno del asentamiento de convivencia de los mismos; y la pedagógica, aunque más breve, a través del ambiente áulico dentro de dos escuelas muy diferentes: una regular y otra indígena. El planteamiento central de la investigación giró en torno a la percepción de los múltiples factores que se relacionan con el aprendizaje de la escritura, en un intento de escudriñar analíticamente los elementos posibles de afectación en el proceso referido. La metodología cualitativa utilizada posibilitó, mediante el estudio de casos, la observación, la entrevista, la videograbación y el análisis de los cuadernos de los niños, percibir situaciones y rescatar evidencias que, mediante el estudio transversal de eventos, personas y contextos, dieron como resultado interpretaciones sobre los factores sociales, culturales, cognitivos y pedagógicos que se percibieron asociados al aprendizaje de la escritura de una lengua que no es la materna, en niños indígenas migrantes establecidos en un medio distinto al de sus ancestros. Se atiende principalmente a la hipótesis de que, en las circunstancias de los casos estudiados, es más conveniente que aprendan a escribir primero en su segunda lengua y, posteriormente, en la materna, si así lo requieren.

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O objetivo deste estudo foi avaliar o potencial hídrico mais adequado para infecção de sementes de cenoura por Alternaria radicina.

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Il siero di latte è un sottoprodotto dell’industria lattiero casearia dotato di ottime proprietà nutrizionali dato il contenuto in proteine ad alto valore biologico, vitamine del gruppo B e minerali quali calcio, magnesio, fosforo e zinco. Per questo è auspicabile valorizzarne l’impiego piuttosto che destinarlo allo smaltimento. All’interno del progetto regionale “Innovative Milk and Meat products for consumer's health” sono stati sviluppati dal Centro Ricerche Produzioni Animali tre prototipi di bevande ottenute a partire dal siero di fine lavorazione del Parmigiano Reggiano: una a base di siero pastorizzato, una a base di siero pastorizzato e fermentato e una terza in cui sono stati aggiunti probiotici. Le tre bevande oggetto di questo studio sono state sottoposte a digestione statica in vitro secondo il protocollo INFOGEST, i campioni di digerito sono stati prelevati a metà della fase gastrica, metà della fase duodenale e fine della fase duodenale e su questi è stata calcolata la bioaccessibilità proteica mediante assorbanza a 280 nm, il grado di idrolisi proteica con il metodo OPA, e la cinetica di proteolisi attraverso la gel elettroforesi SDS-PAGE. Dai risultati è emerso che i valori di bioaccessibilità e il grado di idrolisi proteica aumentano in maniera significativa al progredire della digestione, ma senza differenze significative nei valori finali tra i prototipi di bevande considerati. La diversa efficienza dell’idrolisi proteica nelle diverse fasi della digestione è stata confermata dall’analisi SDS page dei campioni digeriti, in cui si è potuto apprezzare un aumento delle bande a minor peso molecolare al progredire della digestione, anche in questo caso senza differenze significative tra i campioni. Quindi, nelle condizioni sperimentali utilizzate la fermentazione e l’aggiunta di probiotici non hanno influenzato significativamente la digeribilità e la bioaccessibilità delle proteine presenti nelle bevande.

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Il presente lavoro di tesi ha avuto lo scopo di valutare l’effetto del trattamento con campi elettrici pulsati sulla funzionalità delle proteine e sul livello di ossidazione lipidica e proteica di filetti di branzino (Dicentrarchus labrax) durante 12 giorni di conservazione refrigerata. A tale scopo, un totale di 50 filetti è stato sottoposto a salagione mediante salamoia contenente il 5% di NaCl per 24 ore e successivamente diviso in 2 gruppi sperimentali (n=25/gruppo): CONT, filetti non sottoposti a trattamento e PEF, filetti trattati con campi elettrici pulsati aventi intensità di 0,6 kV/cm, ampiezza degli impulsi di 10 μs per un tempo totale di trattamento pari a 10 s. I filetti sono stati confezionati in atmosfera protettiva (20% di CO2 e 80% di N2) e conservati a temperatura di refrigerazione per i 12 giorni successivi. Nel complesso, i risultati ottenuti suggeriscono come il trattamento PEF non abbia esercitato un effetto né migliorativo né peggiorativo sulla funzionalità delle proteine, determinata tramite analisi della solubilità, risultato piuttosto inatteso data la potenzialità del PEF di migliorare la funzionalità proteica. Si può ipotizzare che il processo di salatura a cui sono stati sottoposti i campioni possa avere in qualche modo mascherato un possibile effetto positivo del trattamento a causa della solubilizzazione delle proteine avvenuta già in fase di salatura. Inoltre, nonostante il PEF possa innescare fenomeni ossidativi a carico della matrice lipidica e proteica, in questo studio non sono state osservate modificazioni, suggerendo come il trattamento non abbia alterato la stabilità ossidativa dei filetti. In conclusione, i risultati ottenuti nel presente studio sono da considerarsi positivi, in quanto è possibile evincere come il trattamento effettuato abbia consentito di migliorare le rese di processo, senza però influenzare la stabilità ossidativa di lipidi e proteine, lasciando quindi inalterata la funzionalità delle stesse.

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L’obiettivo del presente lavoro di tesi è stato quello di valutare l’effetto di diverse modalità di affumicatura sulla funzionalità della frazione proteica di filetti di salmoni norvegesi, valutata tramite la determinazione della solubilità e dell’ossidazione delle proteine. A tale scopo, 60 filetti di salmone dal peso omogeneo di circa 600g sono stati sottoposti a salagione e successivamente suddivisi in 3 gruppi sperimentali in funzione del processo di affumicatura (n=20/gruppo): ad aria a 20°C (AR-20), ad azoto a 20°C (AZ-20) e a 5°C (AZ-5). Al termine dei trattamenti tutti i filetti sono stati confezionati sottovuoto, conservati in cella frigorifera e sottoposti alle determinazioni analitiche a 5 diversi tempi di campionamento, per un totale di 17 giorni di conservazione. Dai dati ottenuti si evince come la tecnica di affumicatura commerciale (AR-20) determini, nel complesso, una riduzione della solubilità totale delle proteine, presumibilmente dovuta all’innesco di fenomeni ossidativi che hanno causato un accumulo di composti carbonilici, prevalentemente riscontrabile al termine della conservazione. L’affumicatura con azoto ha fatto invece registrare un miglioramento della funzionalità proteica a prescindere dalla temperatura impiegata, se paragonata all’affumicatura commerciale. A discapito di quanto atteso, l’affumicatura con azoto a 5°C non ha determinato un miglioramento in termini di solubilità ed ossidazione proteica, se paragonato alla controparte affumicata a 20°C; infatti i campioni appartenenti al gruppo AZ-20 hanno mostrato valori di solubilità proteica più elevati congiuntamente ad un contenuto di carbonili significativamente ridotto rispetto agli altri gruppi sperimentali. Alla luce di questi aspetti, ulteriori studi sono necessari al fine di confermare i risultati ottenuti ed approfondire l’effetto delle diverse modalità di affumicatura sulle proprietà funzionali e tecnologiche dei filetti di salmone.

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Apresenta as situações relacionadas à prática do atendimento no pré-natal que podem levar a consequências, até mesmo a óbito, tais como doenças hipertensivas gestacionais, diabetes mellitus gestacional e distúrbios de coagulações. Unidade 1 “Abordagem materna no pré-natal” do módulo 8 “Situações clínicas comuns materno-infantis’ do Programa Multicêntrico de Qualificação em Atenção Domiciliar a Distância.

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Vídeo produzido pela UNA-SUS/UFMA. Apresenta alguns dados referentes à mortalidade materna no Brasil e mundo segundo a Organização Mundial da Saúde e as ações que possam ajudar na redução deste indicador, tendo em vista que o índice de mortalidade materna é um dos principais indicadores social de qualidade de vida e de desenvolvimento humano.

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Unidade educacional produzida pela UNA-SUS/UFMA para o módulo "Situações clínicas comuns materno-infantis". Apresenta as situações relacionadas à prática do atendimento no pré-natal que podem levar às consequências, até mesmo a óbito, tais como doenças hipertensivas gestacionais, diabetes mellitus gestacional e distúrbios de coagulações.

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O presente estudo constitui-se de uma pesquisa bibliográfica, com enfoque na dificuldade da amamentação materna exclusiva e a atuação da equipe Saúde da Família. A discussão dessa temática se fez pertinente em razão da importância do aleitamento materno para o binômio mãe-filho e pelo aleitamento materno ser considerado hoje uma questão de saúde pública. Sendo assim, faz-se necessário algumas reflexões sobre seus benefícios e valores, e que os profissionais de saúde busquem conhecimentos para incentivar este ato de amor. Recomendações para a prática diária dos profissionais são feitas, considerando os conceitos pesquisados.

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Considerando a importância da realização do pré-natal na redução da mortalidade materna e infantil, este estudo objetivou identificar parâmetros e propor um fluxo de ações padronizadas que abranja à atenção do pré-natal ao puerpério, possibilitando uma melhoria dos serviços pré-natais; a partir de evidências da literatura científica, registrar as bases conceituais que demonstrem a contribuição e relevância que as equipes de Saúde Família podem trazer à realização da atenção pré-natal e que possam contribuir para sensibilizar outras equipes de Saúde da Família para a realização do mesmo, visando à redução da mortalidade materna e infantil no município de Itapecerica, Minas Gerais. Foi realizada uma análise da produção científica sobre o tema proposto, por pesquisa bibliográfica. Os resultados evidenciaram que a atenção pré-natal realizada de forma adequada é o maior fator de adesão das gestantes, com excelente cobertura e, principalmente, impacto na redução da mortalidade materna e infantil. Esse trabalho apresenta 15 pontos para um fluxo de ações de cuidado, do pré-natal ao período puerperal, pelas equipes de Saúde da Família do município de Itapecerica-MG.

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Atualmente nos deparamos com muitos problemas de saúde que acometem crianças em todo o mundo, pela falta de nutrientes e anticorpos em seu organismo recém-nascido. Infelizmente nos dias atuais a nutrição da criança é fortemente influenciada pela condição socioeconômica de sua família. Fatores ligados às características da família, habitação e saúde juntamente com a promoção, proteção e apoio ao aleitamento materno são de extrema importância, porém os profissionais da saúde necessitam de mais conhecimento para que possam assistir às mães que amamentam de forma adequada, assumindo condutas que realmente apoiem e protejam tal prática. Este estudo tem como objetivo pesquisar as influências das orientações sobre a amamentação no pós-parto, buscando demonstrar a importância de uma equipe preparada para transmitir as mães desses bebês informações adequadas e importantes sobre a amamentação, eliminando dúvidas, mitos, tradições e modernismo que muitas vezes tem influenciado as mães na decisão de amamentar seus bebês até os dois anos de idade.

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Atualmente nos deparamos com muitos problemas de saúde que acometem crianças em todo o mundo, pela falta de nutrientes e anticorpos em seu organismo recém-nascido. Infelizmente nos dias atuais a nutrição da criança é fortemente influenciada pela condição socioeconômica de sua família. Fatores ligados às características da família, habitação e saúde juntamente com a promoção, proteção e apoio ao aleitamento materno são de extrema importância, porém os profissionais da saúde necessitam de mais conhecimento para que possam assistir às mães que amamentam de forma adequada, assumindo condutas que realmente apoiem e protejam tal prática. Este estudo tem como objetivo pesquisar as influências das orientações sobre a amamentação no pós-parto, buscando demonstrar a importância de uma equipe preparada para transmitir as mães desses bebês informações adequadas e importantes sobre a amamentação, eliminando dúvidas, mitos, tradições e modernismo que muitas vezes tem influenciado as mães na decisão de amamentar seus bebês até os dois anos de idade.

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Este trabalho apresenta uma proposta de intervenção, para a equipe de saúde da família, sobre a questão da restrição da demanda agendada devido à eleva demanda espontânea. Esse fato compromete o funcionamento da unidade básica de saúde. Os sistemas de atenção à saúde são definidos pela Organização Mundial da Saúde como o conjunto de atividades cujo propósito primeiro é promover, restaurar e manter as saúde de uma população. Este engloba a atenção primária a saúde que é o conjunto de intervenções de saúde no âmbito individual e coletivo que envolve: promoção, prevenção, diagnóstico, tratamento e reabilitação. A Unidade Básica de Saúde (UBS), que funciona com a Estratégia de Saúde da Família - ESF 06, está localizada no Distrito de Luziápolis e pertencente ao Município de Campo Alegre/AL. O problema mais expressivo na unidade é a grande demanda espontânea, o qual se refere ao grande número de atendimentos destinados a paciente de urgência e emergência o que descaracteriza a função de uma UBS, compromete o acompanhamento de pacientes, o desenvolvimento de atividades preventivas e um atendimento mais adequado aos agendados, pois esses atendimentos extras consomem tempo. A área de abrangência maior do que a recomendada também favorece a existência de uma maior demanda espontânea e a falta de resolutividade dos gestores também contribuem para esse cenário. Dessa forma, esse plano de intervenção consiste em viabilizar a diminuição do número de demanda espontânea a fim de melhorar a qualidade do serviço oferecido à população, favorecendo o cumprimento do real papel de uma atenção primária

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A missense G209A mutation of the alpha-synuclein gene was recently described in a large Contursi kindred with Parkinson's disease (PD). The objective of this study is to determine if the mutation G209A of the alpha-synuclein gene was present in 10 Brazilian families with PD. PD patients were recruited from movement disorders clinics of Brazil. A family history with two or more affected in relatives was the inclusion criterion for this study. The alpha-synuclein G209A mutation assay was made using polymerase chain reaction and the restriction enzyme Tsp45I. Ten patients from 10 unrelated families were studied. The mean age of PD onset was 42.7 years old. We did not find the G209A mutation in our 10 families with PD. Our results suggest that alpha-synuclein mutation G209A is uncommon in Brazilian PD families.