922 resultados para MIPv6 ABPS LISP Reti Mobilita Simulazione OMNeT INET
Resumo:
Questo elaborato presenta il progetto di una interfaccia per l'aggiunta di sensori inerziali ad un nodo di una WSN (Wireless Sensor Network) finalizzato al monitoraggio delle frane. Analizzando i vantaggi che avrebbe portato l'utilizzo di ulteriori sensori, si e cercato di fornire un valido approccio di progettazione; in particolare l'idea e quella di integrarli con un giroscopio ed un accelerometro aventi applicazioni in altri settori. Con questo particolare utilizzo, essi possono portare ad un miglior monitoraggio riuscendo a rilevare i movimenti in modo dettagliato ed a riconoscere i falsi allarmi. Nell'approccio che si intende suggerire verranno sfruttate schede per la prototipazione rapida, user-friendly e con costi decisamente accessibili, adatte alla sperimentazione elettronica e per lo sviluppo di nuovi dispositivi. Attraverso l'utilizzo di ambienti di sviluppo appositamente creati, si sono simulate le comunicazioni tra nodo e scheda di sensori, mettendo in evidenza i vantaggi ottenuti. Buona parte del progetto ha riguardato la programmazione in linguaggio C/C++, con una particolare attenzione al risparmio energetico.
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In questo scritto si analizzeranno alcune alternative nella configurazione di rete della piattaforma di cloud computing open source OpenStack. Verr mostrata un installazione in ambiente di laboratorio di un cluster completo basato sulla release Liberty di Openstack, per poi modificarne la componente dedicata al Networking in modo da sfruttare diversi plugin e diversi protocolli. Si osserver il traffico generato allinterno e verso lesterno del sistema Openstack in modo da avere un quadro generale del comportamento dellinfrastruttura.
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In questa tesi si voluto interfacciare dispositivi di nuova generazione (Raspberry Pi), presenti in una topologia di rete gi implementata, con dispositivi di vecchia generazione, come Router Cisco e Switch HP. Questi ultimi sono dispositivi fisici, mentre i Raspberry, tramite tool mininet e altre impostazioni, possono generare dispositivi virtuali. Si quindi applicato un interfacciamento tra le due tipologie di apparati, creando una rete nuova, e adatta come caso a ricoprire le reti attuali, siccome questo un esempio di come con poche modifiche si pu intervenire su qualsiasi rete gi operativa. Si sono quindi osservati i criteri generali su cui operano sia i router, che gli switch, e si sono osservati come questi interagiscono con un flusso di dati attraverso vari protocolli, alcuni rifacenti al modello ISO/OSI, altri all'OSPF.
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La tesi tratta l'analisi della sicurezza delle piste ciclabili di Bologna, mediante tecnologie innovative quali Mobile Eye e Video V-Box. Si trattano due percorsi: "Sabotino" e "Sant'Orsola", comprendenti ciascuno due itinerari alternativi, uno ciclabile e uno no. In prima fase, si sono somministrati dei questionari di gradimento ad un campione composto da 50 utenti per percorso. I questionari sono composti da una parte generale e da una specifica dell'itinerario. Dall'analisi dei risultati delle interviste, eseguita esclusivamente per il percorso "Sabotino", stato possibile evidenziare le criticit segnalate dai ciclisti. Sono state poi condotte, esclusivamente nel tratto Nord-Ovest della tangenziale delle biciclette, indagini sperimentali con Mobile Eye, con lo scopo di conoscere quali elementi stradali sono maggiormente guardati e considerati dall'utente e con Video V-Box, in grado di fornire posizione, velocit puntuale e accelerazione. A tali sperimentazioni hanno partecipato 17 utenti, ignari dello scopo del test. Ottenuti i dati, sono stati analizzati i risultati provenienti da V-Box quindi analizzate le velocit in prossimit delle intersezioni significative. Dal confronto dei risultati provenienti dai questionari e dai test sperimentali stato possibili giundere a delle conclusioni.
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Il presente lavoro di tesi analizza un tratto del fiume Secchia, prossimo alla localit di Veggia (Sassuolo), al fine di determinare la variazione del livello idrometrico in funzione di diverse portate associate a tempi di ritorno a breve e lungo termine. Vengono dapprima introdotti il concetto di rischio idraulico ed i relativi riferimenti normativi che lo disciplinano, unitamente ai piani di gestione e ai possibili interventi di protezione fluviale. Si introduce successivamente il codice di calcolo HEC-RAS, che viene impiegato nel presente studio per simulare landamento dei profili di moto permanente, nel caso in cui il fiume sia o meno interessato dalla presenza di un ponte. In entrambi i casi vengono poi discusse le variazioni dei livelli idrometrici per portate con tempi di ritorno di 20, 100 e 200 anni: si osserva che lasta fluviale a rischio nella zona a valle dello studio, mentre nella zona dove ubicato il ponte laumentare dei livelli idrometrici non mette in crisi la struttura. A seguire vengono presentate le opere di mitigazione, destinate alla protezione dellalveo e dellambiente circostante. Poi, si mostrano le opere di mitigazione, essi funzionano di diminuire i rischi dalla diversa classificazione di opere.
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La tesi approccia in modo transdisciplinare biologia, architettura e robotica, con la finalit di indagare e applicare principi costruttivi attraverso linterazione tra sciami di droni che depositano materiale fibroso su strutture gonfiabili di supporto. Lattenzione principale nello sviluppo (attraverso un workflow computazionale che gestisce sciami di agenti costruttori) di una tettonica che integra struttura, spazio e ornamento allinterno dello stesso processo progettuale, il quale si sviluppa coerentemente dallideazione fino alla fabbricazione. Sono stati studiati modelli biologici quali le colonie di ragni sociali, i quali costruiscono artefatti di grandi dimensioni relativamente a quelle del singolo individuo grazie ad unorganizzazione coordinata ed emergente e alle propriet dei sistemi fibrosi. Lauto-organizzazione e la decentralizzazione, insieme alle caratteristiche del sistema materiale, sono stati elementi indispensabili nellestrapolazione prima e nella codificazione poi di un insieme di regole adatte allo sviluppo del sistema costruttivo. Parallelamente alla simulazione digitale si andati a sviluppare anche un processo fisico di fabbricazione che, pur tenendo conto dei vincoli economici e tecnici, potesse dimostrarsi una prova di concetto e fattibilit del sistema costruttivo. Sono state investigate le possibilit che un drone offre nel campo della fabbricazione architettonica mediante il rilascio di fili su elementi gonfiabili in pressione. Il processo pu risultare vantaggioso in scenari in cui non possibile allestire infrastrutture costruttive tradizionali (es. gole alpine, foreste). Tendendo conto dei vincoli e delle caratteristiche del sistema di fabbricazione proposto, sono state esplorate potenzialit e criticit del sistema studiato.
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La disciplina del Risk Management assume recentemente un significato ed un peso crescenti nel panorama delle organizzazioni pubbliche e private. Nel campo delle costruzioni pubbliche, in particolare, lattuazione di processi strutturati di Gestione del Rischio potrebbe portare ad un efficientamento significativo del processo di costruzione e gestione. Obiettivo di questa tesi verificare in che modo i risultati di unapplicazione strutturata di un processo di Gestione del Rischio possono essere impiegati dal gruppo di management per perseguire scelte pi consapevoli, precise e circostanziate rispetto ai metodi tradizionali di gestione del processo. Lanalisi parte da uno studio comparativo dei metodi e delle norme tecniche di Risk Management proposte in ambito internazionale. I risultati ottenuti vengono poi applicati al caso studio relativo al progetto di insediamento del Tecnopolo di Bologna presso larea nota come Ex-Manifattura Tabacchi. Lapplicazione delle tecniche al caso di studio strutturata come una esecuzione completa del processo di Valutazione del Rischio. La fase di Identificazione viene svolta tramite unanalisi della letteratura, la sottoposizione al giudizio degli esperti, e si conclude con una categorizzazione dei rischi mediante Risk Breakdown Structure. La fase di Quantificazione del Rischio attuata tramite una prima fase di analisi qualitativa con la somministrazione di un questionario on-line ad una platea di soggetti competenti; seguita da unanalisi quantitativa svolta con il software RiskyProject per realizzare una analisi di Montecarlo ed analisi di sensitivit. Al termine vengono esaminate alcune possibili misure di trattamento specifiche per un rischio definito prioritario. I risultati proposti mostrano come sia possibile ottenere in fase preliminare una descrizione consapevole delle incertezze del progetto, e che tale consapevolezza pu essere utilizzata con lo scopo di migliorare la qualit e lefficacia dellintero processo.
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La diffusione di soluzioni domotiche dipende da tecnologie abilitanti che supportino la comunicazione tra i numerosi agenti delle reti. Lobiettivo della tesi progettare e realizzare un middleware per sensori distribuiti Java-based chiamato SensorNetwork, che permetta ad un agente domotico di effettuare sensing sullambiente. Le funzionalit principali del sistema sono uniformit di accesso a sensori eterogenei distribuiti, alto livello di automazione (autoconfigurazione e autodiscovery dei nodi), configurazione a deployment time, modularit, semplicit di utilizzo ed estensione con nuovi sensori. Il sistema realizzato basato su unarchitettura a componente-container che permette lutilizzo di sensori allinterno di stazioni di sensori e che supporti laccesso remoto per mezzo di un servizio di naming definito ad-hoc.
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Lattenzione di questa tesi si pone sulla progettazione e lo sviluppo di un automa per il controllo di sistemi a pilotaggio remoto. Punto di partenza dell'intero progetto stata l'analisi del quadrirotore programmato ed utilizzato dai ricercatori del progetto SHERPA. Le funzionalit evidenziate dall'analisi sono state poi elaborate secondo l'approccio con Attuatore Generalizzato ed implementate in Codesys. Questo software si compone di una parte di controllo, una di simulazione ed una o pi interfacce grafiche dedicate all'interazione con l'utente. L'utilizzo di Codesys ha permesso di implementare un automa modulare e riusabile, base di partenza per i futuri progetti di automi aerei. L'automa realizzato consente infine di simulare il comportamento di un generico sistema a pilotaggio remoto e di osservarne la sequenza logica con cui le azioni vengono eseguite.
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L'ambiente di questa tesi quello del Delay and Disruption Tolerant Networks (DTN), un'architettura di rete di telecomunicazioni avente come obiettivo le comunicazioni tra nodi di reti dette challenged, le quali devono affrontare problemi come tempi di propagazione elevati, alto tasso di errore e periodi di perdita delle connessioni. Il Bunde layer, un nuovo livello inserito tra trasporto e applicazione nellarchitettura ISO/OSI, ed il protocollo ad esso associato, il Bundle Protocol (BP), sono stati progettati per rendere possibili le comunicazioni in queste reti. A volte fra la ricezione e linvio pu trascorrere un lungo periodo di tempo, a causa della indisponibilit del collegamento successivo; in questo periodo il bundle resta memorizzato in un database locale. Esistono varie implementazioni dell'architettura DTN come DTN2, implementazione di riferimento, e ION (Interplanetary Overlay Network), sviluppata da NASA JPL, per utilizzo in applicazioni spaziali; in esse i contatti tra i nodi sono deterministici, a differenza delle reti terrestri nelle quali i contatti sono generalmente opportunistici (non noti a priori). Per questo motivo allinterno di ION presente un algoritmo di routing, detto CGR (Contact Graph Routing), progettato per operare in ambienti con connettivit deterministica. in fase di ricerca un algoritmo che opera in ambienti non deterministici, OCGR (Opportunistic Contact Graph Routing), che estende CGR. Lobiettivo di questa tesi quello di fornire una descrizione dettagliata del funzionamento di OCGR, partendo necessariamente da CGR sul quale basato, eseguire dei test preliminari, richiesti da NASA JPL, ed analizzarne i risultati per verificare la possibilit di utilizzo e miglioramento dellalgoritmo. Sar inoltre descritto lambiente DTN e i principali algoritmi di routing per ambienti opportunistici. Nella parte conclusiva sar presentato il simulatore DTN The ONE e lintegrazione di CGR e OCGR al suo interno.
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In questo elaborato ,sono descritte le fasi di realizzazione del software di simulazione di scheduling di processi periodici per sistemi operativi real-time, realizzato per questa tesi.
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Sono dette challenged networks quelle reti in cui lunghi ritardi, frequenti partizionamenti e interruzioni, elevati tassi di errore e di perdita non consentono limpiego dei classici protocolli di comunicazione di Internet, in particolare il TCP/IP. Il Delay-/Disruption-Tolerant Networking (DTN) una soluzione per il trasferimento di dati attraverso queste reti. Larchitettura DTN prevede lintroduzione, sopra il livello di trasporto, del cosiddetto bundle layer, che si occupa di veicolare messaggi, o bundle, secondo lapproccio store-and-forward: ogni nodo DTN conserva persistentemente un bundle finch non si presenta lopportunit di inoltrarlo al nodo successivo verso la destinazione. Il protocollo impiegato nel bundle layer il Bundle Protocol, le cui principali implementazioni sono tre: DTN2, limplementazione di riferimento; ION, sviluppata da NASA-JPL e pi orientata alle comunicazioni spaziali; IBR-DTN, rivolta soprattutto a dispositivi embedded. Ciascuna di esse offre API che consentono la scrittura di applicazioni in grado di inviare e ricevere bundle. DTNperf uno strumento progettato per la valutazione delle prestazioni in ambito DTN. La pi recente iterazione, DTNperf_3, compatibile sia con DTN2 che con ION nella stessa versione del programma, grazie allintroduzione di un Abstraction Layer che fornisce ununica interfaccia per linterazione con le diverse implementazioni del Bundle Protocol e che solo internamente si occupa di invocare le API specifiche dellimplementazione attiva. Obiettivo della tesi estendere lAbstraction Layer affinch supporti anche IBR-DTN, cosicch DTNperf_3 possa essere impiegato indifferentemente su DTN2, ION e IBR DTN. Il lavoro sar ripartito su tre fasi: nella prima esploreremo IBR DTN e le sue API; nella seconda procederemo alleffettiva estensione dellAbstraction Layer; nella terza verificheremo il funzionamento di DTNperf a seguito delle modifiche, sia in ambiente esclusivamente IBR-DTN, sia ibrido.
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Il traguardo pi importante per la connettivit wireless del futuro sar sfruttare appieno le potenzialit offerte da tutte le interfacce di rete dei dispositivi mobili. Per questo motivo con ogni probabilit il multihoming sar un requisito obbligatorio per quelle applicazioni che puntano a fornire la migliore esperienza utente nel loro utilizzo. Sinteticamente possibile definire il multihoming come quel processo complesso per cui un end-host o un end-site ha molteplici punti di aggancio alla rete. Nella pratica, tuttavia, il multihoming si rivelato difficile da implementare e ancor di pi da ottimizzare. Ad oggi infatti, il multihoming lontano dallessere considerato una feature standard nel network deployment nonostante anni di ricerche e di sviluppo nel settore, poich il relativo supporto da parte dei protocolli quasi sempre del tutto inadeguato. Naturalmente anche per Android in quanto piattaforma mobile pi usata al mondo, di fondamentale importanza supportare il multihoming per ampliare lo spettro delle funzionalit offerte ai propri utenti. Dunque alla luce di ci, in questa tesi espongo lo stato dellarte del supporto al multihoming in Android mettendo a confronto diversi protocolli di rete e testando la soluzione che sembra essere in assoluto la pi promettente: LISP. Esaminato lo stato dellarte dei protocolli con supporto al multihoming e larchitettura software di LISPmob per Android, lobiettivo operativo principale di questa ricerca duplice: a) testare il roaming seamless tra le varie interfacce di rete di un dispositivo Android, il che appunto uno degli obiettivi del multihoming, attraverso LISPmob; e b) effettuare un ampio numero di test al fine di ottenere attraverso dati sperimentali alcuni importanti parametri relativi alle performance di LISP per capire quanto realistica la possibilit da parte dellutente finale di usarlo come efficace soluzione multihoming.
Francesco Grimaldi, un mercader-banquero genovs entre Granada, la corte e Inglaterra (siglos xv-xvi)
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Los estudios sobre la comunidad genovesa del Reino de Granada suelen centrarse en las actividades desarrolladas en el territorio y rara vez en la reconstruccin de trayectorias individuales, circunstancia determinada por el recurso casi exclusivo a los protocolos notariales. El caso de Francesco Grimaldi es singular por muchas razones: su localizacin en fuentes de naturaleza muy variada protocolos notariales de Granada y Mlaga, Registro del Sello de Simancas y Granada, Chancillera de Valladolid, el epistolario del comendador Fuensalida y el archivo privado de la familia Grimaldo de Cceres ha permitido seguir su presencia y sus actividades en Granada, la Corte e Inglaterra donde desempe un papel fundamental en el matrimonio entre Catalina de Aragn y Enrique VIII. As se conoce su inters por los prstamos y el negocio de la renta, las circunstancias de su matrimonio con Francisca de Cceres y la adquisicin de un importante patrimonio en el reino granadino.
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<p>BACKGROUND: Particulate matter has been shown to stimulate the innate immune system and induce acute inflammation. Therefore, while nanotechnology has the potential to provide therapeutic formulations with improved efficacy, there are concerns such pharmaceutical preparations could induce unwanted inflammatory side effects. Accordingly, we aim to examine the utility of using the proteolytic activity signatures of cysteine proteases, caspase 1 and cathepsin S (CTSS), as biomarkers to assess particulate-induced inflammation.</p><p>METHODS: Primary peritoneal macrophages and bone marrow-derived macrophages from C57BL/6 mice and ctss(-/-) mice were exposed to micro- and nanoparticulates and also the lysosomotropic agent, L-leucyl-L-leucine methyl ester (LLOME). ELISA and immunoblot analyses were used to measure the IL-1 response in cells, generated by lysosomal rupture. Affinity-binding probes (ABPs), which irreversibly bind to the active site thiol of cysteine proteases, were then used to detect active caspase 1 and CTSS following lysosomal rupture. Reporter substrates were also used to quantify the proteolytic activity of these enzymes, as measured by substrate turnover.</p><p>RESULTS: We demonstrate that exposure to silica, alum and polystyrene particulates induces IL-1 release from macrophages, through lysosomal destabilization. IL-1 secretion positively correlated with an increase in the proteolytic activity signatures of intracellular caspase 1 and extracellular CTSS, which were detected using ABPs and reporter substrates. Interestingly IL-1 release was significantly reduced in primary macrophages from ctss(-/-) mice.</p><p>CONCLUSIONS: This study supports the emerging significance of CTSS as a regulator of the innate immune response, highlighting its role in regulating IL-1 release. Crucially, the results demonstrate the utility of intracellular caspase 1 and extracellular CTSS proteolytic activities as surrogate biomarkers of lysosomal rupture and acute inflammation. In the future, activity-based detection of these enzymes may prove useful for the real-time assessment of particle-induced inflammation and toxicity assessment during the development of nanotherapeutics.</p>