835 resultados para EMI, EMC, LISN, emissioni, condotte, irradiate


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La riduzione dei consumi di combustibili fossili e lo sviluppo di tecnologie per il risparmio energetico sono una questione di centrale importanza sia per l’industria che per la ricerca, a causa dei drastici effetti che le emissioni di inquinanti antropogenici stanno avendo sull’ambiente. Mentre un crescente numero di normative e regolamenti vengono emessi per far fronte a questi problemi, la necessità di sviluppare tecnologie a basse emissioni sta guidando la ricerca in numerosi settori industriali. Nonostante la realizzazione di fonti energetiche rinnovabili sia vista come la soluzione più promettente nel lungo periodo, un’efficace e completa integrazione di tali tecnologie risulta ad oggi impraticabile, a causa sia di vincoli tecnici che della vastità della quota di energia prodotta, attualmente soddisfatta da fonti fossili, che le tecnologie alternative dovrebbero andare a coprire. L’ottimizzazione della produzione e della gestione energetica d’altra parte, associata allo sviluppo di tecnologie per la riduzione dei consumi energetici, rappresenta una soluzione adeguata al problema, che può al contempo essere integrata all’interno di orizzonti temporali più brevi. L’obiettivo della presente tesi è quello di investigare, sviluppare ed applicare un insieme di strumenti numerici per ottimizzare la progettazione e la gestione di processi energetici che possa essere usato per ottenere una riduzione dei consumi di combustibile ed un’ottimizzazione dell’efficienza energetica. La metodologia sviluppata si appoggia su un approccio basato sulla modellazione numerica dei sistemi, che sfrutta le capacità predittive, derivanti da una rappresentazione matematica dei processi, per sviluppare delle strategie di ottimizzazione degli stessi, a fronte di condizioni di impiego realistiche. Nello sviluppo di queste procedure, particolare enfasi viene data alla necessità di derivare delle corrette strategie di gestione, che tengano conto delle dinamiche degli impianti analizzati, per poter ottenere le migliori prestazioni durante l’effettiva fase operativa. Durante lo sviluppo della tesi il problema dell’ottimizzazione energetica è stato affrontato in riferimento a tre diverse applicazioni tecnologiche. Nella prima di queste è stato considerato un impianto multi-fonte per la soddisfazione della domanda energetica di un edificio ad uso commerciale. Poiché tale sistema utilizza una serie di molteplici tecnologie per la produzione dell’energia termica ed elettrica richiesta dalle utenze, è necessario identificare la corretta strategia di ripartizione dei carichi, in grado di garantire la massima efficienza energetica dell’impianto. Basandosi su un modello semplificato dell’impianto, il problema è stato risolto applicando un algoritmo di Programmazione Dinamica deterministico, e i risultati ottenuti sono stati comparati con quelli derivanti dall’adozione di una più semplice strategia a regole, provando in tal modo i vantaggi connessi all’adozione di una strategia di controllo ottimale. Nella seconda applicazione è stata investigata la progettazione di una soluzione ibrida per il recupero energetico da uno scavatore idraulico. Poiché diversi layout tecnologici per implementare questa soluzione possono essere concepiti e l’introduzione di componenti aggiuntivi necessita di un corretto dimensionamento, è necessario lo sviluppo di una metodologia che permetta di valutare le massime prestazioni ottenibili da ognuna di tali soluzioni alternative. Il confronto fra i diversi layout è stato perciò condotto sulla base delle prestazioni energetiche del macchinario durante un ciclo di scavo standardizzato, stimate grazie all’ausilio di un dettagliato modello dell’impianto. Poiché l’aggiunta di dispositivi per il recupero energetico introduce gradi di libertà addizionali nel sistema, è stato inoltre necessario determinare la strategia di controllo ottimale dei medesimi, al fine di poter valutare le massime prestazioni ottenibili da ciascun layout. Tale problema è stato di nuovo risolto grazie all’ausilio di un algoritmo di Programmazione Dinamica, che sfrutta un modello semplificato del sistema, ideato per lo scopo. Una volta che le prestazioni ottimali per ogni soluzione progettuale sono state determinate, è stato possibile effettuare un equo confronto fra le diverse alternative. Nella terza ed ultima applicazione è stato analizzato un impianto a ciclo Rankine organico (ORC) per il recupero di cascami termici dai gas di scarico di autovetture. Nonostante gli impianti ORC siano potenzialmente in grado di produrre rilevanti incrementi nel risparmio di combustibile di un veicolo, è necessario per il loro corretto funzionamento lo sviluppo di complesse strategie di controllo, che siano in grado di far fronte alla variabilità della fonte di calore per il processo; inoltre, contemporaneamente alla massimizzazione dei risparmi di combustibile, il sistema deve essere mantenuto in condizioni di funzionamento sicure. Per far fronte al problema, un robusto ed efficace modello dell’impianto è stato realizzato, basandosi sulla Moving Boundary Methodology, per la simulazione delle dinamiche di cambio di fase del fluido organico e la stima delle prestazioni dell’impianto. Tale modello è stato in seguito utilizzato per progettare un controllore predittivo (MPC) in grado di stimare i parametri di controllo ottimali per la gestione del sistema durante il funzionamento transitorio. Per la soluzione del corrispondente problema di ottimizzazione dinamica non lineare, un algoritmo basato sulla Particle Swarm Optimization è stato sviluppato. I risultati ottenuti con l’adozione di tale controllore sono stati confrontati con quelli ottenibili da un classico controllore proporzionale integrale (PI), mostrando nuovamente i vantaggi, da un punto di vista energetico, derivanti dall’adozione di una strategia di controllo ottima.

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In Italia molti edifici sono stati costruiti senza tenere in considerazione l'azione sismica. La necessità di adeguare tali edifici in accordo con la normativa italiana vigente è stato il motivo scatenante di questa ricerca. Per l'adeguamento sismico, vengono qui proposti differenti approcci in base al tipo di struttura e, in particolare, in base alla loro deformabilità. Per le strutture flessibili come le scaffalature di acciaio adibite alla stagionatura del Parmigiano Reggiano, sono stati utilizzati dispositivi passivi di dissipazione energetica. Sono state condotte analisi di sensitività per determinare il coefficiente di smorzamento in grado di minimizzare lo stato tensionale nelle sezioni di interesse. I risultati delle analisi mostrano l'efficacia delle soluzioni proposte e potrebbero rappresentare un punto di partenza per la definizione di possibili contromisure standar per l'adeguamento sismico. Per le strutture rigide, come i ponti in muratura, sono stati definiti alcuni criteri per la modellazione e la verifica delle sezioni di interesse, utilizzando modelli semplificati ma dall'efficacia comprovata come termine di paragone.

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Neste texto trato de um conceito da espiritualidade do povo Guarani que é o Mborayu , a força-espírito: que integra e desintegra os elementos que compõem o Ñande Reko (a maneira de ser Guarani); que aglutina ou dispersa os elementos e os corpos (rete kwere) que compõem o indivíduo; que catalisa ou dilui Ñamandu (a natureza de todos os mundos). O Mborayu também abarca o Aywu (a palavra) que nomina e organiza uma compreensão do Ñeem (termo-idéia), do espírito das coisas, que não é a realidade (ete), porque a última realidade (opa wa erã) pertence a Ñemi Guaxu (o grande mistério). Nesse tom, percorro neste estudo, todo um universo da mítica e da espiritualidade Guarani, porque o Mborayu reúne todos os elementos que compõem Ñamandu, em uma totalidade inacabada e, por sua força de atração a vida (ikowe) é gerada, encontrando, no entanto, sua última expressão, na morte (mano), na desintegração, seu derradeiro sentido.(AU)

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We recently reported that methionine-loaded human umbilical vein endothelial cells (HUVECs) exported homocysteine (Hcy) and were associated with hydroxyl radical generation and oxidation of lipids in LDL. Herein we have analysed the Hcy-induced posttranslational modifications (PTMs) of LDL protein. PTMs have been characterised using electrophoretic mobility shift, protein carbonyl ELISA, HPLC with electrochemical detection and Western blotting of 3-nitrotyrosine, and LDL uptake by scavenger receptors on monocyte/macrophages. We have also analysed PTMs in LDL isolated from rheumatoid (RA) and osteo-(OA) arthritis patients with cardiovascular disease (CVD). While reagent Hcy (<50 μM) promoted copper-catalysed LDL protein oxidation, Hcy released from methionine-loaded HUVECs promoted LDL protein nitration. In addition, LDL nitration was associated with enhanced monocyte/macrophage uptake when compared with LDL oxidation. LDL protein nitration and uptake by monocytes, but not carbonyl formation, was elevated in both RA and OA patients with CVD compared with disease-matched patients that had no evidence of CVD. Moreover, a direct correlation between plasma total Hcy (tHcy) and LDL uptake was observed. The present studies suggest that elevated plasma tHcy may promote LDL nitration and increased scavenger receptor uptake, providing a molecular mechanism that may contribute to the clinical link between CVD and elevated plasma tHcy. © 2005 Elsevier Inc. All rights reserved.

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Background - Limiting the amount of alcohol in children's medicines is advisable but as alcohol is the second most common solvent used in liquid preparations, paediatric patients with increased medication intake may be exposed to a considerable alcohol intake. Few medicines are specifically designed for children in Paediatric Intensive Care (PICU), and therefore adult formulations are frequently administered, with high medication use further exposing a PICU patient to undesired alcohol intake. Aims - This small pilot study aimed to examiine the intake of a sample of PICU patients, highlight common medicines used on PICU containing alcohol, provide alternatives where possible and where alternatives are not possible, provide the prescriber with a list of the higher alcohol containing medicines. Method - A retrospective medication chart review was undertaken as a two point snap shot. Data collected included age, weight, medications prescribed and the formulations used at time of the study. The patients' sedation score was recorded. The electronic medicine compendium (EMC) was consulted for any ethanol content for the commercially available products. The manufacturer was contacted for ethanol content of all ‘specials’ and any commercial products found to contain ethanol from the EMC. The PICU patient's daily intake of ethanol was calculated. The calculation was converted to an adult equivalent alcohol unit intake and although this method of conversion is crude and does not take physiological differences of adult and children into account, it was done in order to provide the clinician with commonly used terminology in deciding the risk to the patient. Results - Twenty-eight patients were prescribed a range of 69 different medications. Of the 69 medicines, 12 products were found to contain ethanol. Patient ages ranged from a 26 week premature infant to 15 years old, weights ranges from 0.7 kg to 45 kg. Only 2 out of the 28 patients did not receive ethanol containing medications, and most patients were prescribed at least two medicines containing ethanol. Daily ethanol intake uncorrected for weight ranged from 0.006 ml to 2.18 ml (median 0.26 ml). Converting this to adult units per week, alcohol intake ranged from 0.07 to 15.2 units (median 1.4 units). The two patients receiving above 15 units/week adult equivalent were prescribed an oral morphine weaning regimen, therefore the high alcohol exposure was short term. The most common drugs prescribed containing alcohol were found to be nystatin, ranitidine, furosemide and morphine. No commercially available alcohol-free oral liquid preparations were found for ranitidine, furosemide or morphine at the time of the study. Correlation of the sedation score against ethanol intake was difficult to analyse as most patients were actively sedated. Conclusions - Polypharmacy in PICU patients increases the exposure to alcohol. Some commercially available medicines provide excessive ethanol intake, providing the clinician with ethical, potentially economical dilemmas of prescribing an unlicensed medicine to minimise ethanol exposure. Further research is required to evaluate the scope of the problem, effects of exposure and provision of alcohol free formulations.

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At present in the sphere of electronic learning in the light of solving tasks put by the Bologna Declaration an important place is being taken by electronic educational and methodological complexes (EMC).The authors have put forward new components of EMC necessary for the organization of educational process and for the determination of labour intensity according to modules and students’ activity type. They also suggested a technology of defining the rating of the grade in the credit-module system.

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Hierarchical nanowires (HNWs) exhibit unique properties and have wide applications, while often suffering from imperfect structure. Herein, we report a facile strategy toward ultrathin CdS HNWs with monocrystal structure, where a continuous-wave (CW) Nd:YAG laser is employed to irradiate an oleic acid (OA) solution containing precursors and a light absorber. The high heating rate and large temperature gradient generated by the CW laser lead to the rapid formation of tiny zinc-blende CdS nanocrystals which then line up into nanowires with the help of OA molecules. Next, the nanowires experience a phase transformation from zinc-blende to wurtzite structure, and the transformation-induced stress creates terraces on their surface, which promotes the growth of side branches and eventually results in monocrystal HNWs with an ultrathin diameter of 24 nm. The one-step synthesis of HNWs is conducted in air and completes in just 40 s, thus being very simple and rapid. The prepared CdS HNWs display photocatalytic performance superior to their nanoparticle counterparts, thus showing promise for catalytic applications in the future.

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The main objective for physics based modeling of the power converter components is to design the whole converter with respect to physical and operational constraints. Therefore, all the elements and components of the energy conversion system are modeled numerically and combined together to achieve the whole system behavioral model. Previously proposed high frequency (HF) models of power converters are based on circuit models that are only related to the parasitic inner parameters of the power devices and the connections between the components. This dissertation aims to obtain appropriate physics-based models for power conversion systems, which not only can represent the steady state behavior of the components, but also can predict their high frequency characteristics. The developed physics-based model would represent the physical device with a high level of accuracy in predicting its operating condition. The proposed physics-based model enables us to accurately develop components such as; effective EMI filters, switching algorithms and circuit topologies [7]. One of the applications of the developed modeling technique is design of new sets of topologies for high-frequency, high efficiency converters for variable speed drives. The main advantage of the modeling method, presented in this dissertation, is the practical design of an inverter for high power applications with the ability to overcome the blocking voltage limitations of available power semiconductor devices. Another advantage is selection of the best matching topology with inherent reduction of switching losses which can be utilized to improve the overall efficiency. The physics-based modeling approach, in this dissertation, makes it possible to design any power electronic conversion system to meet electromagnetic standards and design constraints. This includes physical characteristics such as; decreasing the size and weight of the package, optimized interactions with the neighboring components and higher power density. In addition, the electromagnetic behaviors and signatures can be evaluated including the study of conducted and radiated EMI interactions in addition to the design of attenuation measures and enclosures.

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A commonly held view is that creation of excessive domestic credit may lead to inflation problems, however, many economists uphold the possibility that, generous domestic credit under appropriate conditions will result in increases of output. This hypothesis is examined for Japan and Colombia for the period 1950-1993.^ Domestic credit theories are reviewed since the times of Thornton and Smith, until the recent times of Lewis, McKinnon, Stiglitz and of Japanese economists like K. Emi, Tachi R. and others. It is found that in Japan of the Post-War period, efficient financial markets and the decisive role of the government in orienting investment decisions seem to have influenced positively the effectiveness of domestic credit as an output-stimulating variable. On the contrary, in Colombia the absence of the above features seems to explain why domestic credit is not very effective as an output-stimulating variable.^ Multiple regression analyses show that domestic credit is a strong explanatory variable for output increases in Japan and a weak one for Colombia's case in the studied period. For Japan the correlation depicts a positive relationship between the two variables with a decreasing rate very similar to a typical production function. Moreover, the positive decreasing rate is confirmed if net domestic credit is used in the correlations. For Colombia a positive relationship is also found when accumulated domestic credit is used, but, if net domestic credit is the source of correlations, the positive decreasing rate is not obtained.^ Granger causality tests determined causality from domestic credit to output for Japan and no-causality for Colombia at the 1% significance level; the differences are explained by: (1) The low development level of the financial system in Colombia. (2) The nonexistence of consistent domestic credit policy to foster economic development. (3) The lack of an authoritative orientation in the allocation of financial resources and the nonexistence of long range industrialization programs in Colombia that could channel productively credit resources. For the system of equations relating domestic credit and exports, the Granger causality tests determined no-causality between domestic credit and exports for both Japan and Colombia also at the 1% significance level. ^

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The peripheral giant cell lesion ( PG CL ) and the central giant cell lesion ( CGC L) are lesions histologically similar affecting the head and neck region . The study aimed to analyze the immunohistochemical expression of markers GLUT - 1 , GLUT - 3 and M - CSF in a series of cases of PGCL and CGCL , in trying to understand the different biological behavior of these pathologies . The sample consisted of 20 tissue specimens of PGCL 20 central lesion of not aggressive giant cell ( CLNAGC) and 20 central lesi on of aggressive giant cell ( CLAGC), coming from the Pathology Unit of Oral Pathology of the Department of Dentistry of UFRN . W as performed the s emi - quantitative and qualitative analysis of immunohistochemical expression of the markers in giant cells and m ononuclear cells . In relation to the GLUT - 1, it was found a statistically significant difference (p < 0.05) in the number of mononuclear cells immunomarked between the PGCL and the CLNAGC and between the PGCL and CLAGC . Regarding the intensity of staining w as also observed a statistically significant difference both at the mononuclear cells as in giant cells between PL and CLNAGC and between PGCL and CLAGC , at the giant cells there was also a statistically significant difference between the CLNAGC and CLAGC . In relation to GLUT - 3 , was found a statistically significant difference between PGCL and CLAGC and between CLAGC and CLNAGC in amount of mononuclear cells immunomarked . Regarding the intensity of labeling for such protein was found a statistically signifi cant difference at the giant cells between PL and CLAGC . To the M - CSF was observed only a statistically significant difference in the intensity of labeling at the mononuclear cells between PGCL and CLNAGC and between PGCL and CLAGC . Based on these results, we can conclude the participation of GLUT - 1, GLUT - 3 and M - CSF in the pathogenesis of the lesions studied. The bigger immunostaining of these proteins in mononuclear cells show that these cells perform a higher metabolic activity and osteoclastogenic, espe cially in CLAGC . It was found that the mononuclear cells were more related to the pathogenesis of the studied lesions than properly the giant s cell s.

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Il lavoro di tesi consiste nella caratterizzazione, nell’analisi a ritroso e di stabilità attuale di un fenomeno franoso avvenuto a Casola Valsenio, in provincia di Ravenna. La caratterizzazione è comprensiva di analisi geomorfologica dell’area, indagine sismo-stratigrafica e indagine geotecnica di laboratorio. Quindi è stato definito il meccanismo di rottura della frana e sono stati cartografati gli elementi morfologici costituenti l’area di frana. L’indagine geofisica si basa su tecniche ad onde di superficie e include misure tromografiche di rumore sismico ambientale e misure attive multicanale. Queste forniscono, rispettivamente, le curve H/V e gli spettri di velocità di fase e di gruppo, dalle quali è possibile ricavare informazioni di carattere stratigrafico. La caratterizzazione fisico meccanica del materiale pelitico marnoso, prelevato sul piano di scorrimento basale, include analisi granulometrica, determinazione dei limiti di consistenza e test di taglio anulare per ottenere il valore di angolo di attrito residuo. Le informazioni ottenute dalle indagini hanno consentito di definire il modello geologico tecnico del fenomeno, che viene rappresentato rispetto a quattro sezioni, tre relative alla situazione attuale e una relativa al versante prefrana. Sulla base di questi sono state condotte delle analisi a ritroso, che hanno consentito di ricavare le condizioni idrauliche del versante al momento della rottura, per differenti combinazioni di geometria del cuneo e diagramma di spinta dell’acqua. Grazie ai risultati ottenuti in modalità backward, sono state effettuate le analisi di stabilità della scarpata attuale, aventi lo scopo di determinare la distanza orizzontale tra scarpata e frattura di trazione che determinerebbe una situazione di instabilità. Infine sono state condotte analisi di sensitività rispetto ai parametri geometrici del cuneo, di resistenza del materiale e di riempimento idraulico della frattura dii trazione.

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L’attività di tesi ha previsto la progettazione e realizzazione di sorgenti di plasma di non equilibrio a pressione atmosferica e l’individuazione delle condizioni operative ottimali per l’idrofobizzazione di materiali tessili. La prima parte delle attività di tesi hanno riguardato lo studio e l’approfondimento della letteratura scientifica al fine di individuare le sorgenti e i processi plasma assistiti per l’idrofobizzazione dei materiali. Relativamente alle sorgenti di plasma di non-equilibrio a pressione atmosferica, studi di letteratura riportano che sorgenti di tipo APPJ (Atmospheric Pressure Plasma Jet) consentono di effettuare un trattamento localizzato in un punto, mentre sorgenti DBD (Dielectric Barrier Discharge) risultano idonee a trattamenti di materiali large area. Per quanto riguarda i processi plasma assistiti, sulla base di quanto riportato in letteratura il processo di idrofobizzazione può avvenire principalmente mediante polimerizzazione di gas organici contenenti fluoro, introdotti nella regione di plasma, con la conseguente deposizione di coating fluorurati. Le attività sperimentali condotte durante la tesi hanno avuto l’obbiettivo di valutare la possibilità di rendere idrofobico un filato di fibra tessile naturale mediante l’utilizzo di una sorgente plasma jet operante con miscela di argon e gas organoflorurato. Il filato, messo in moto a diverse velocità, è stato fatto transitare attraverso la piuma di plasma. In particolare, si è passati da una velocità di movimentazione di 1 m/min a una di 10 m/min. I risultati ottenuti hanno evidenziato che maggiore è la velocità di movimentazione del filato attraverso la piuma di plasma, minore è il grado di idrofibizzazione raggiungibile sul filato stesso, in quanto minore è il tempo di esposizione del materiale al plasma. Infine, nell’ultima parte dell’attività di tesi, è stata progettata una sorgente DBD, che caratterizzata da una maggiore area di generazione del plasma rispetto alla sorgente plasma jet, consente di incrementare il tempo di esposizione del filato al plasma a parità di velocità di movimentazione del filato.

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Con la presente tesi viene esaminato un metodo per modificare la frequenza di risonanza di trasduttori piezoelettrici mediante applicazione di carichi elettrici esterni. L'elaborato inizia con la presentazione dei cristalli utilizzati nel lavoro di tesi, concentrandosi sul processo di fabbricazione di un bimorph cantilever impiegato come convertitore elettromeccanico di energia, la cui frequenza di risonanza è modellizzata analiticamente mediante la legge di Newton e il modello di Euler-Bernoulli. Su tale struttura vengono condotte misure mediante shaker elettrodinamico e analizzatore d'impedenza, ai fini di giusticare il modello analitico presentato. Con lo scopo di sincronizzare la frequenza di risonanza del cantilever con la vibrazione dell'ambiente per massimizzare la potenza disponibile, viene proposto un algoritmo MPPT secondo l'approccio Perturba e Osserva (P&O), al quale è fornita in ingresso la tensione efficace di un layer di materiale piezoelettrico. Valutare la sua risposta in tensione, presenta dei limiti applicativi che hanno portato a prendere in considerazione un approccio totalmente diff�erente, basato sullo sfasamento tra la tensione di un trasduttore piezoelettrico e il segnale di accelerazione impiegato come eccitazione. Misure sperimentali sono state condotte con l'obiettivo di validare l'efficacia di quest'ultimo approccio qualora si voglia sincronizzare la frequenza di risonanza dei piezo con segnali di vibrazione reali.

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Durante i trattamenti radioterapici dei pazienti oncologici testa-collo, le ghiandole parotidee (PGs) possono essere indebitamente irradiate a seguito di modificazioni volumetriche-spaziali inter/intra-frazione causate da fattori quali il dimagrimento, l’esposizione a radiazioni ionizzanti ed il morphing anatomico degli organi coinvolti nelle aree d’irraggiamento. Il presente lavoro svolto presso la struttura di Fisica Medica e di Radioterapia Oncologica dell’A.O.U di Modena, quale parte del progetto di ricerca del Ministero della Salute (MoH2010, GR-2010-2318757) “ Dose warping methods for IGRT and Adaptive RT: dose accumulation based on organ motion and anatomical variations of the patients during radiation therapy treatments ”, sviluppa un modello biomeccanico in grado di rappresentare il processo di deformazione delle PGs, considerandone la geometria, le proprietà elastiche e l'evoluzione durante il ciclo terapeutico. Il modello di deformazione d’organo è stato realizzato attraverso l’utilizzo di un software agli elementi finiti (FEM). Molteplici superfici mesh, rappresentanti la geometria e l’evoluzione delle parotidi durante le sedute di trattamento, sono state create a partire dai contorni dell’organo definiti dal medico radioterapista sull’immagine tomografica di pianificazione e generati automaticamente sulle immagini di setup e re-positioning giornaliere mediante algoritmi di registrazione rigida/deformabile. I constraints anatomici e il campo di forze del modello sono stati definiti sulla base di ipotesi semplificative considerando l’alterazione strutturale (perdita di cellule acinari) e le barriere anatomiche dovute a strutture circostanti. L’analisi delle mesh ha consentito di studiare la dinamica della deformazione e di individuare le regioni maggiormente soggette a cambiamento. Le previsioni di morphing prodotte dal modello proposto potrebbero essere integrate in un treatment planning system per metodiche di Adaptive Radiation Therapy.