953 resultados para CALIBRATION CURVE


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Trattazione sulla superficie quadrica rigata nel proiettivo, con cenni sulle quadriche in generale nello spazio affine e proiettivo e sull'unicità della superficie quadrica liscia nello spazio proiettivo complesso. Descrizione della quadrica rigata tramite la Mappa di Segre e tramite la proiezione da un suo punto su di un piano, studio di come ricavare tale quadrica da un piano e descrizione delle curve su di essa.

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Gli aerosol, sospensione colloidale in aria di particelle solide o liquide, sono parte integrante dell’atmosfera. Essi interagiscono con la radiazione solare influenzando il clima (effetto primario e secondario) e la visibilità atmosferica. Gli aerosol hanno effetti sulla salute umana con patologie degli apparati cardiovascolare e circolatorio. La presente tesi affronta alcuni aspetti critici dei contatori ottici di particelle (OPC), utilizzati per caratterizzare l’aerosol ambientale. Gli OPC si basano sullo scattering luminoso per fornire la concentrazione in numero e la distribuzione dimensionale degli aerosol in tempo reale. Gli obiettivi di questa tesi sono: 1)caratterizzare e migliorare le prestazioni di un OPC di nuova concezione (CompactOPC N1, Alphasense; in seguito COPC) rispetto a un OPC standard commerciale (Grimm 1.108; in seguito GRM); 2)realizzare un banco di prova per la calibrazione di un OPC utilizzato in camere bianche e ambienti sanitari (Laser Particle Sensor 3715-00, Kanomax; in seguito LPS). Per questa attività ha mostrato interesse un’azienda locale (Pollution Clean Air Systems S.p.A.; Budrio, BO). Le prove sperimentali sono state effettuate con aerosol indoor e con particelle monodisperse di latex polistirene (PSL) di dimensioni differenti campionando in parallelo con i diversi OPC e su filtro per osservazioni al microscopio elettronico a scansione (SEM). In questo modo si è ottenuto un valore assoluto di riferimento per la concentrazione di aerosol. I risultati ottenuti indicano un buon accordo tra le concentrazioni di particelle fornite dal GRM e quelle ottenute al SEM. Il lavoro ha inoltre permesso di migliorare le prestazioni del COPC modificando la versione di base. Inoltre, è stata effettuata la calibrazione del LPS tramite il banco di prova realizzato nella tesi. Il lavoro sperimentale è stato svolto presso il Laboratorio di Aerosol e Fisica delle Nubi dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Bologna.

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Si è interessati a classificare le cubiche del piano proiettivo complesso. In particolare vengono classificate le cubiche piane dimostrando che ogni cubica non singolare è proiettivamente equivalente a una cubica di equazione affine nota e che esistono infinite classi di equivalenza proiettiva per le cubiche piane non singolari. Si mostra inoltre che le cubiche piane singolari irriducibili possono essere ricondotte a due classi di equivalenza proiettive: la prima classe contiene le cubiche con un nodo, la seconda classe contiene invece le cubiche con una cuspide. Infine si studiano le proiezioni piane della cubica gobba da un suo punto, oppure da un punto esterno alla cubica.

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Questa tesi presenta un metodo generale per la costruzione di curve spline generalizzate di interpolazione locale. Costruiremo quest'ultime miscelando polinomi interpolanti generalizzati a blending function generalizzate. Verrano inoltre verificate sperimentalmente alcune delle proprietà di queste curve.

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La tesi affronta la classificazione delle superfici compatte e prive di bordo. Successivamente, si vede un'applicazione del teorema di classificazione alle curve algebriche proiettive complesse, non singolari e irriducibili.

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Scopo di questa tesi è lo sviluppo di un codice nell'ambiente per il calcolo numerico Matlab atto a simulare il comportamento di un compressore centrifugo. Tale compressore centrifugo è stato studiato per l'utilizzo in un gruppo turbogas per la produzione di energia elettrica. Con l’utilizzo di alcune semplificazioni, è stata tracciata la mappa di tale compressore in intervalli di portata e salti di pressione il più possibile distanti dal funzionamento con condizioni di progetto.

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La tesi indaga il problema di calibrazione Hand Eye, ovvero la trasformazione geometrica fra i diversi sistemi di riferimento della camera e dell'attuatore del robot, presentando il problema ed analizzando le varie soluzioni proposte in letteratura. Viene infine presentata una implementazione realizzata in collaborazione con l'azienda SpecialVideo, implementata utilizzando l'algoritmo proposto da Konstantinos Daniilidis, il quale propone una formulazione del problema sfruttando l'utilizzo di quaternioni duali, risolvendo simultaneamente la parte rotatoria e traslatoria della trasformazione. Si conclude il lavoro con una analisi dell'efficacia del metodo implementato su dati simulati e proponendo eventuali estensioni, allo scopo di poter riutilizzare in futuro il lavoro svolto nel software aziendale, con dati reali e con diversi tipi di telecamere, principalmente camere lineari o laser.

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Navigated ultrasound (US) imaging is used for the intra-operative acquisition of 3D image data during imageguided surgery. The presented approach includes the design of a compact and easy to use US calibration device and its integration into a software application for navigated liver surgery. User interaction during the calibration process is minimized through automatic detection of the calibration process followed by automatic image segmentation, calculation of the calibration transform and validation of the obtained result. This leads to a fast, interaction-free and fully automatic calibration procedure enabling intra-operative

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Model based calibration has gained popularity in recent years as a method to optimize increasingly complex engine systems. However virtually all model based techniques are applied to steady state calibration. Transient calibration is by and large an emerging technology. An important piece of any transient calibration process is the ability to constrain the optimizer to treat the problem as a dynamic one and not as a quasi-static process. The optimized air-handling parameters corresponding to any instant of time must be achievable in a transient sense; this in turn depends on the trajectory of the same parameters over previous time instances. In this work dynamic constraint models have been proposed to translate commanded to actually achieved air-handling parameters. These models enable the optimization to be realistic in a transient sense. The air handling system has been treated as a linear second order system with PD control. Parameters for this second order system have been extracted from real transient data. The model has been shown to be the best choice relative to a list of appropriate candidates such as neural networks and first order models. The selected second order model was used in conjunction with transient emission models to predict emissions over the FTP cycle. It has been shown that emission predictions based on air-handing parameters predicted by the dynamic constraint model do not differ significantly from corresponding emissions based on measured air-handling parameters.

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This is the first part of a study investigating a model-based transient calibration process for diesel engines. The motivation is to populate hundreds of parameters (which can be calibrated) in a methodical and optimum manner by using model-based optimization in conjunction with the manual process so that, relative to the manual process used by itself, a significant improvement in transient emissions and fuel consumption and a sizable reduction in calibration time and test cell requirements is achieved. Empirical transient modelling and optimization has been addressed in the second part of this work, while the required data for model training and generalization are the focus of the current work. Transient and steady-state data from a turbocharged multicylinder diesel engine have been examined from a model training perspective. A single-cylinder engine with external air-handling has been used to expand the steady-state data to encompass transient parameter space. Based on comparative model performance and differences in the non-parametric space, primarily driven by a high engine difference between exhaust and intake manifold pressures (ΔP) during transients, it has been recommended that transient emission models should be trained with transient training data. It has been shown that electronic control module (ECM) estimates of transient charge flow and the exhaust gas recirculation (EGR) fraction cannot be accurate at the high engine ΔP frequently encountered during transient operation, and that such estimates do not account for cylinder-to-cylinder variation. The effects of high engine ΔP must therefore be incorporated empirically by using transient data generated from a spectrum of transient calibrations. Specific recommendations on how to choose such calibrations, how many data to acquire, and how to specify transient segments for data acquisition have been made. Methods to process transient data to account for transport delays and sensor lags have been developed. The processed data have then been visualized using statistical means to understand transient emission formation. Two modes of transient opacity formation have been observed and described. The first mode is driven by high engine ΔP and low fresh air flowrates, while the second mode is driven by high engine ΔP and high EGR flowrates. The EGR fraction is inaccurately estimated at both modes, while EGR distribution has been shown to be present but unaccounted for by the ECM. The two modes and associated phenomena are essential to understanding why transient emission models are calibration dependent and furthermore how to choose training data that will result in good model generalization.

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This is the second part of a study investigating a model-based transient calibration process for diesel engines. The first part addressed the data requirements and data processing required for empirical transient emission and torque models. The current work focuses on modelling and optimization. The unexpected result of this investigation is that when trained on transient data, simple regression models perform better than more powerful methods such as neural networks or localized regression. This result has been attributed to extrapolation over data that have estimated rather than measured transient air-handling parameters. The challenges of detecting and preventing extrapolation using statistical methods that work well with steady-state data have been explained. The concept of constraining the distribution of statistical leverage relative to the distribution of the starting solution to prevent extrapolation during the optimization process has been proposed and demonstrated. Separate from the issue of extrapolation is preventing the search from being quasi-static. Second-order linear dynamic constraint models have been proposed to prevent the search from returning solutions that are feasible if each point were run at steady state, but which are unrealistic in a transient sense. Dynamic constraint models translate commanded parameters to actually achieved parameters that then feed into the transient emission and torque models. Combined model inaccuracies have been used to adjust the optimized solutions. To frame the optimization problem within reasonable dimensionality, the coefficients of commanded surfaces that approximate engine tables are adjusted during search iterations, each of which involves simulating the entire transient cycle. The resulting strategy, different from the corresponding manual calibration strategy and resulting in lower emissions and efficiency, is intended to improve rather than replace the manual calibration process.

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Statically balanced compliant mechanisms require no holding force throughout their range of motion while maintaining the advantages of compliant mechanisms. In this paper, a postbuckled fixed-guided beam is proposed to provide the negative stiffness to balance the positive stiffness of a compliant mechanism. To that end, a curve decomposition modeling method is presented to simplify the large deflection analysis. The modeling method facilitates parametric design insight and elucidates key points on the force-deflection curve. Experimental results validate the analysis. Furthermore, static balancing with fixed-guided beams is demonstrated for a rectilinear proof-of-concept prototype.