999 resultados para allungamento osseo monofocale,dispositivo Rekrea,caratterizzazione meccanica morsetti
Resumo:
Questo lavoro di tesi ha riguardato lo studio e la caratterizzazione, sia sensoriale che strumentale, di dodici campioni di salame, prodotti utilizzando carne di suino convenzionale o di Mora Romagnola, con lo scopo di evidenziare le differenze esistenti tra i due tipi di prodotto e, nel contempo, discriminare i prodotti ottenuti con carne di Mora Romagnola, da quelli simili, ma meno pregiati, disponibili sul mercato. In particolare, la caratterizzazione sensoriale è stata condotta tramite l’applicazione dell’analisi quantitativo-descrittiva (QDA®), mediante la quale è stato definito il profilo sensoriale dei campioni oggetto di studio. A supporto della messa a punto del profilo sensoriale del prodotto, sullo stesso gruppo di campioni, è stata effettuata un’analisi strumentale, avvalendosi dell’utilizzo di un “occhio elettronico” in grado di effettuare, in tempi estremamente rapidi, un’analisi dell’apparenza del prodotto tramite l’acquisizione di immagini, successivamente elaborate. I dati ottenuti dall’analisi sensoriale e strumentale, elaborati statisticamente con l’utilizzo di tecniche di analisi multivariata, hanno evidenziato come i campioni di Mora Romagnola presentassero una maggiore variabilità rispetto a quelli prodotti con carne di suino convenzionale. Nello specifico, i campioni di Mora Romagnola sono risultati essere maggiormente caratterizzati dagli attributi di “stagionatura” e “speziatura” e da tonalità più scure rispetto ai salami ottenuti mediante carne di suino convenzionale, più descritti da una nota olfattiva acidula e da un’elevata omogeneità di distribuzione del grasso. L’approccio seguito, fondato sulla correlazione dei dati sensoriali e strumentali, rappresenta, quindi, uno strumento potenzialmente utile non solo in un’ottica di caratterizzazione e discriminazione della qualità degli alimenti, ma anche in un’ottica di valorizzazione dei prodotti tipici, fornendo informazioni utili per generare una maggiore consapevolezza nei consumatori in merito alla scelta dei prodotti, ad esempio durante la fase di acquisto.
Resumo:
Il versante sinistro delle Gole di Scascoli (BO) è caratterizzato da una marcata tendenza evolutiva per crollo e ribaltamento. Negli ultimi 25 anni si sono verificati eventi parossistici con volumi di roccia coinvolti rispettivamente di 7000 m3, 20000 m3 e 35000 m3. Il sito è di grande rilevanza a causa del forte fattore di rischio rappresentato per la strada di fondovalle ad esso adiacente. Il lavoro di tesi è stato finalizzato allo studio dei fenomeni di versante di una parete rocciosa inaccessibile nota in letteratura come “ex-Mammellone 1” mediante tecniche di telerilevamento quali TLS (Terrestrial Laser Scanning) e CRP (Close Range Photogrammetry) al fine affiancare il rilievo geomeccanico soggettivo dell’area svolto nel 2003 da ENSER Srl in seguito ai fenomeni di crollo del 2002. Lo sviluppo di tecnologie e metodi innovativi per l’analisi territoriale basata sull’impiego di UAV (Unmanned Aerial Vehicle, meglio noti come Droni), associata alle tecniche di fotogrammetria digitale costituisce un elemento di notevole ausilio nelle pratiche di rilevamento in campo di sicurezza e tempi di esecuzione. Il lavoro ha previsto una prima fase di rilevamento areo-fotogrammetrico mediante strumentazione professionale e amatoriale, a cui è seguita l’elaborazione dei rispettivi modelli. I diversi output sono stati confrontati dal punto di vista geomorfologico, geometrico, geomeccanico e di modellazione numerica di caduta massi. Dal lavoro è stato possibile indagare l’evoluzione morfologica del sito in esame negli ultimi 10 anni, confrontare diversi metodi di rilevamento e analisi dati, sperimentare la robustezza e ripetibilità geometrica del metodo fotogrammetrico per il rilievo di fronti rocciosi e mettere a punto un metodo semiautomatico di individuazione e analisi delle giaciture delle discontinuità.
Resumo:
The Chemically Modified Electrodes (CME) are widely used in electroanalytical chemistry as chemical sensors. The interest in the covalent anchoring of a redox mediator on the electrode surface is increasing, because it allows the sensibility and the selectivity of this kind of systems to improve. My work is situated in this field of research and involves the synthesis of new Iron(0) complexes that contain cyclopentadienone, N-heterocyclic carbene (NHC) and carbonyl ancillary ligands. These complexes have shown electrochemical properties similar to those of ferrocene (organometallic compound widely used as electrochemical sensor). These complexes have been properly functionalized with a EDOT group in the NHC ligand side chain that it was after used for the realization of Electrochemically Modified PEDOT thanks to copolymerization reaction between the functionalized complex and the EDOT in different amounts. All the synthetic steps were assisted by suitable characterizations (NMR, IR, ESI-MS, cyclic voltammetry and X-ray for the monomeric compound as imidazolium salt and NHC functionalized complexes; cyclic voltammetry, IR e SEM for the copolymers). The properties of the polymer as a selective sensor was preliminarily investigated for dopamine and 2-propanol.
Resumo:
L’ingegneria tissutale rappresenta oggi una delle tematiche più importanti di ricerca in ambito medico-ingegneristico. Questa disciplina si pone come obiettivo di far fronte alla mancanza, sostituzione o riparazione di tessuto attraverso lo sviluppo di scaffolds opportunamente ottimizzati. I polimeri naturali rappresentano una classe di materiali particolarmente indicata per soddisfare i requisiti richiesti soprattutto per la biocompatibilità che spesso li caratterizza. La gelatina è uno dei materiali che si presta alla realizzazione di scaffolds innovativi ad altissima biocompatibilità nonostante le scarse proprietà meccaniche e la facilità di degradazione. Proprio per questo è possibile migliorarne le prestazioni attraverso l’ottimizzazione di processi di blending con altri polimeri, in questo caso le nanofibre di cellulosa e l’impiego di agenti reticolanti. Lo scopo di questo lavoro di tesi, svolto presso l’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (ISTEC-CNR) di Faenza, è la progettazione, lo sviluppo e la caratterizzazione di scaffolds polimerici porosi a base di gelatina e nanocellulosa opportunamente reticolati per un ampio range di applicazioni nell’ambito dell’ingegneria tissutale. A questo scopo, sono stati sviluppati cinque dispositivi 3D porosi, ottenuti tramite liofilizzazione, che differiscono per il tipo di processo reticolante applicato. Il progetto ha previsto una prima fase di ricerca bibliografica che ha permesso di conoscere lo stato dell’arte sull’argomento trattato. Si è potuto così procedere alla realizzazione degli scaffolds e a una prima caratterizzazione di carattere chimico-fisico e morfologico. A questo punto, sulla base dei dati ottenuti, sono stati scelti i campioni su cui effettuare ulteriori caratterizzazioni meccaniche. In ultimo, sono stati analizzati e rielaborati tutti i risultati.
Resumo:
Los dispositivos liberadores son utilizados en los satélites para desplegar los paneles solares, antenas y otros apéndices en las etapas iniciales de su puesta en órbita. En la actualidad, muchos de estos dispositivos tienen actuadores activados con cargas pirotécnicas. Esto trae algunas desventajas: niveles de shock elevados sobre los componentes cercanos, no son reutilizables y no son seguros de manipular. Por ello, es que desde hace unos años se están realizando importantes esfuerzos para desarrollar dispositivos no-pirotécnicos. En este trabajo se realiza el desarrollo de un dispositivo liberador que utiliza como actuador un cilindro tubular de una Aleación de Memoria de Forma (SMA, del inglés Shape Memory Alloys) de NiTi. Las SMAs tienen la posibilidad de deformarse por debajo de determinada temperatura y luego al calentarse, recuperar su forma original. Al restringir mecánicamente la trayectoria de recuperación, la aleación genera un esfuerzo mecánico. En el presente trabajo se caracteriza esta aleación, recurriendo a diversos tratamientos térmicos para obtener las propiedades deseadas. La liberación del conjunto se produce cuando el elemento de unión entre las piezas, el cual consiste en un bulón con una entalla circunferencial, se fractura debido al estiramiento de un actuador de NiTi previamente comprimido. Dada la importancia del bulón, se estudiaron diversos materiales para el mismo. Además se analizó el efecto de la geometría de la entalla y la profundidad de la misma. Finalmente, se realizaron pruebas de integración entre el actuador de SMA, el bulón y otros elementos auxiliares. Se pudo probar el funcionamiento del conjunto con éxito.
Resumo:
Proceso y dispositivo de ozonización para el tratamiento de aguas contaminadas con pesticidas y otros contaminantes orgánicos de origen agrícola en el que un volumen de agua se introduce en un reactor, haciéndose burbujear en el mismo una mezcla de aire y ozono a través del agua. En la fase acuosa se mantienen determinadas condiciones de pH y concentración de agua oxigenada de forma automatizada, generándose una concentración alta de especies radicales que producen la oxidación de los contaminantes. De esta forma se consigue la eliminación de los contaminantes originales y de los productos intermedios, llegándose a la mineralización total o reducción a moléculas orgánicas pequeñas muy oxidadas -ácido oxálico, ácido fórmico- de baja peligrosidad, que permite la reutilización o vertido posterior de las aguas.
Resumo:
Procedimiento y dispositivo para el tratamiento integrado de residuos vegetales procedentes de explotaciones agrícolas y de las aguas residuales originadas. Procedimiento y dispositivo para el tratamiento de residuos vegetales en el que un volumen de residuos se somete a un proceso que integra las siguientes operaciones: (i) cortado mediante cizalla, (ii) homogeneizado mediante vibración, (iii) lavado con surfactantes en cilindro rotatorio, (iv) secado en cinta continua mediante chorro de aire caliente, y (v) secado opcional en tanque giratorio provisto de chorro de aire caliente, en caso de ser necesario reducir la humedad, originándose finalmente un residuo estable, de menor volumen que el inicial apto para uso industrial, y una corriente de aguas de lavado con una elevada concentración de pesticidas, microorganismos, surfactantes y partículas. La corriente de aguas de lavado se filtran y se llevan a un tanque-reactor que por tratamiento oxidativo con ozono y agua oxigenada mineraliza loscontaminantes presentes permitiendo su reutilización.
Resumo:
Un dispositivo para medir el comportamiento de cimentaciones ante un esfuerzo de tracción o de compresión, que comprende: un bastidor (1, 2); un cilindro hidráulico (3) montado en el bastidor de modo que pueda pivotar alrededor de al menos un eje; medios de acoplamiento mecánico del cilindro hidráulico (3) a la cimentación; medios de medir el esfuerzo ejercido por el cilindro hidráulico sobre la cimentación; medios de medir el desplazamiento de la cimentación bajo el esfuerzo; y medios de alimentación hidráulica del cilindro hidráulico.
Resumo:
VALENTIM, R. A. M.; NOGUEIRA, I. A.;ROCHA NETO, A. F. Utilizando a porta paralela para controle remoto de um dispositivo. Revista da FARN, Natal, v. 2, p. 103-114, 2002.
Resumo:
Este dispositivo mide la evaporación del suelo humedecido mediante un emisor de riego localizado. Consiste en dos depósitos cilíndricos, concéntricos. El depósito exterior (1) contiene una célula de carga (3) que soporta al depósito interior (2) y permite medir la evaporación mediante diferencias de pesada. El depósito interior contiene el suelo (2a) y un espacio inferior (2b) en el que se recoge el agua de drenaje. El diámetro del depósito interior se diseña con el objetivo de contener toda la superficie humedecida por el emisor y su profundidad no es muy elevada, ya que la evaporación se produce desde la superficie del suelo. La toma de datos se realiza de modo automático mediante un registrador de datos o sistema de adquisición de datos.
Resumo:
Este permite tomar el volumen de aire de invernadero necesario para retener una cantidad suficiente de pesticidas y componentes orgánicos que facilite su posterior identificación y cuantificación mediante las técnicas analíticas habituales, aunque la concentración de éstos en la atmósfera del invernadero sea del orden de ng/L.El dispositivo de muestreo dinámico de aire integra al menos los siguientes elementos, i) una bomba, ii) un recipiente que contiene el material adsorbente de los contaminantes presentes en el volumen de aire succionado, iii) un medidor del caudal del aire succionado y iv) un sistema de control programable que permite el funcionamiento autónomo del sistema, regulando el tiempo de succión y el instante en que ésta comienza, así como la detección de fallos durante el tiempo de muestreo. El dispositivo permite modificar, según el caudal de aire y el tiempo de succión, el volumen de aire que se toma como muestra, y así, retener en el adsorbente una cantidad de contaminantes suficiente para su detección y cuantificación mediante métodos analíticos.
Resumo:
La invención un dispositivo especialmente diseñado para llevar a cabo la agitación de un tubo de resonancia magnética nuclear (RMN) que comprende: un soporte (2) al que está fijado un motor (3) eléctrico de eje horizontal; un adaptador (4) de tubos (100) de resonancia magnética nuclear fijado al eje del motor (3) eléctrico; un sensor Hall (5) dispuesto para detectar una posición inicial de dicho eje; un medio (6) de procesamiento conectado al motor (3) eléctrico y al sensor Hall (5); un módulo (7) de comunicaciones para llevar a cabo la programación del medio (6) de procesamiento; y una interfaz (8) de control y visualización conectada al medio (5) de procesamiento para operar el dispositivo (1) y visualizar datos acerca de su funcionamiento.
Resumo:
El objetivo es proponer un procedimiento y un dispositivo que permitan la extracción de un fertilizante contenido en una envoltura hidrosoluble sin generar residuos provenientes del envase vacío, evitando el contacto con el producto, garantizando la extracción del fertilizante mediante la disolución previa del envoltorio y a una circulación de agua a su través, incorporando un sistema de filtrado final, y facilitando el llenado y limpieza del dispositivo mediante un sistema de apertura y cierre roscado.
Resumo:
Os oceanos representam um dos maiores recursos naturais, possuindo expressivo potencial energético, podendo suprir parte da demanda energética mundial. Nas últimas décadas, alguns dispositivos destinados à conversão da energia das ondas dos oceanos em energia elétrica têm sido estudados. No presente trabalho, o princípio de funcionamento do conversor do tipo Coluna de Água Oscilante, do inglês Oscillating Water Colum, (OWC) foi analisado numericamente. As ondas incidentes na câmara hidro-pneumática da OWC, causam um movimento alternado da coluna de água no interior da câmara, o qual produz um fluxo alternado de ar que passa pela chaminé. O ar passa e aciona uma turbina a qual transmite energia para um gerador elétrico. O objetivo do presente estudo foi investigar a influência de diferentes formas geométricas da câmara sobre o fluxo resultante de ar que passa pela turbina, que influencia no desempenho do dispositivo. Para isso, geometrias diferentes para o conversor foram analisadas empregando modelos computacionais 2D e 3D. Um modelo computacional desenvolvido nos softwares GAMBIT e FLUENT foi utilizado, em que o conversor OWC foi acoplado a um tanque de ondas. O método Volume of Fluid (VOF) e a teoria de 2ª ordem Stokes foram utilizados para gerar ondas regulares, permitindo uma interação mais realista entre o conversor, água, ar e OWC. O Método dos Volumes Finitos (MVF) foi utilizado para a discretização das equações governantes. Neste trabalho o Contructal Design (baseado na Teoria Constructal) foi aplicado pela primeira vez em estudos numéricos tridimensionais de OWC para fim de encontrar uma geometria que mais favorece o desempenho do dispositivo. A função objetivo foi a maximização da vazão mássica de ar que passa através da chaminé do dispositivo OWC, analisado através do método mínimos quadrados, do inglês Root Mean Square (RMS). Os resultados indicaram que a forma geométrica da câmara influencia na transformação da energia das ondas em energia elétrica. As geometrias das câmaras analisadas que apresentaram maior área da face de incidência das ondas (sendo altura constante), apresentaram também maior desempenho do conversor OWC. A melhor geometria, entre os casos desse estudo, ofereceu um ganho no desempenho do dispositivo em torno de 30% maior.
Resumo:
A implantação de um pacemaker (PMD) ou de um cardioversor desfibrilhador (CDI) tornou-se num procedimento comum e relativamente simples, como tratamento para disritmias cardíacas. Apesar da implantação não implicar uma alteração importante no estilo de vida, está inerente a algumas preocupações e sentimentos de ansiedade, relacionadas sobretudo com as atividades de vida diária. A equipa de enfermagem do Serviço de Cardiologia do Hospital Fernando Fonseca mantém em funcionamento uma consulta de enfermagem ao portador de PMD e/ou CDI desde 2000. Nos últimos anos foram sendo realizadas algumas alterações no sentido de melhorar a consulta e os cuidados prestados a estes doentes. A consulta é realizada por enfermeiros com treino e experiência na área da aritmologia, ocorrendo 4-6 semanas após a implantação do referido dispositivo. Numa primeira consulta constatamos que muitos doentes, durante este período, limitaram ao máximo as suas atividades de vida aguardando pela consulta para esclarecer as suas dúvidas. De forma a encurtar o tempo entre a implantação do dispositivo e a 1ª consulta, a equipa de enfermagem implementou, em Janeiro de 2016 o follow-up telefónico, encontrando-se em fase de teste. Este follow-up é feito cerca de uma semana após a implantação do dispositivo e tem como objetivos fazer uma breve avaliação do estado do doente, despistar eventuais sinais inflamatórios da sutura operatória, fazer alguns ensinos, esclarecer dúvidas e, em caso de necessidade, encaminhar o doente aos cuidados de saúde, se a situação assim o justificar. A análise preliminar que fazemos foi bastante positivo tendo em conta o feed-back obtido pelos doentes /família. Neste contato telefónico foi possível resolver questões, algumas delas geradoras de ansiedade e, despistar eventuais situações de eventual infecção do local cirúrgico. Futuramente iremos reorganizar a consulta de enfermagem de forma a introduzir esta atividade contribuindo assim para a melhoria da qualidade dos cuidados.