872 resultados para Restauro, villa, dipinti murali, parco
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Il caso studio del vestibolo ottagonale di Villa Adriana ha dato la possibilità di applicare ad un edificio di notevole valore storico e artistico tecniche di restituzione digitale e di modellazione tridimensionale basate su applicativi di modellazione geometrica, con lo scopo di generarne il modello 3D digitale fotorealistico e polifunzionale. Nel caso specifico del vestibolo, un modello tridimensionale di questo tipo risulta utile a fini documentativi, a sostegno di ipotesi costruttive e come strumento per la valutazione di interventi di restauro. Il percorso intrapreso ha permesso di valutare le criticità nelle tecniche di acquisizione, modellazione e foto-modellazione tridimensionale applicate in ambito archeologico, tecniche usate abitualmente anche in settori quali l’architettura, il design industriale ma anche nel cinema (effetti speciali e film d’animazione) e in ambito videoludico, con obiettivi differenti: nel settore del design e della progettazione industriale il Reverse Modeling viene impiegato per eseguire controlli di qualità e rispetto delle tolleranze sul prodotto finale, mentre in ambito cinematografico e videoludico (in combinazione con altri software) permette la creazione di modelli realistici da inserire all’interno di film o videogiochi, (modelli non solo di oggetti ma anche di persone). La generazione di un modello tridimensionale ottenuto tramite Reverse Modeling è frutto di un processo opposto alla progettazione e può avvenire secondo diverse strategie, ognuna delle quali presenta vantaggi e svantaggi specifici che la rendono più indicata in alcuni casi piuttosto che in altri. In questo studio sono state analizzate acquisizioni tridimensionali effettuate tramite Laser Scan e tramite applicazioni Structure from Motion/Dense Stereo View.
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Il prodotto consiste in un mazzo di 45 carte da utilizzare come strumento e gioco per bambini dai 10 anni in su per aiutarli mentre affrontano temi sacri e profani all’interno di Musei d’Arte e Pinacoteche. Questo viene fatto attraverso i simboli materiali dei quadri che vengono sfruttati come chiavi di lettura.
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La tesi di laurea ha come oggetto il complesso della pieve di San Giorgio di Samoggia che è situata nel comune di Valsamoggia (BO). Il complesso, composto da chiesa, canonica, campanile, casa dell’enfiteuta e cella campanaria, sorge isolato dal paese, in una zona collinare caratterizzata dalla presenza di importanti formazioni calanchive e si trova attualmente in un cattivo stato di conservazione dovuto soprattutto all’assenza di interventi di manutenzione negli ultimi ottant’anni. Il lavoro si è sviluppato nelle seguenti fasi: - Ricostruzione delle vicende costruttive tramite ricerca sulle fonti indirette (bibliografiche e archivistiche) - Rilievo diretto del complesso realizzato tramite la tecnica delle trilaterazioni e conseguente restituzione grafica di planimetrie, sezioni e prospetti del complesso - Analisi dello stato di fatto e di degrado del manufatto, ponendo una particolare attenzione alle tecniche costruttive utilizzate - Progetto di una serie di interventi di consolidamento aventi ad oggetto i tetti e i solai di piano della chiesa e della canonica - Proposta di attualizzazione funzionale della porzione di complesso che in passato era l’abitazione dell’enfiteuta che coltivava il fondo annesso alla pieve.
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L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di approfondire i processi di rigenerazione cosiddetti bottom-up o dal basso, poiché sono promossi da gruppi di cittadini, associazioni, cooperative o altre forme del terzo settore, che, esprimendo le proprie esigenze ed idee innovative, ottengono poi approvazione dall’amministrazione o dai proprietari dei beni. Si tratta di un fenomeno ancora poco presente in letteratura, poiché piuttosto recente e tuttora riscontrabile in maniera spontanea e disorganica. Per questo motivo una congrua parte della ricerca si è concentrata sull’analisi di casi studio italiani, per i quali sono state eseguite interviste ai protagonisti e sopralluoghi al fine di comprendere nel dettaglio il processo di riattivazione. A questi, si sono poi studiati alcuni esempi di realtà associative che mirano a mappare e a sistematizzare il fenomeno dell’abbandono architettonico. Sebbene le esperienze si siano dimostrate differenti tra loro e specifiche per il contesto e il territorio in cui sono collocate. si sono tuttavia individuate caratteristiche e dinamiche comuni che inducono a pensare a una tipologia di processo. Alla luce delle analisi dei casi studio, si è formulata una strategia possibile per un edificio che pur serbando valore storico e grandi potenzialità, si trova in stato di abbandono da più di quaranta anni: Villa Ghigi a Bologna. Si tratta di un’ex-villa padronale, all’interno di uno dei più importanti parchi pubblici bolognesi per la sua varietà vegetale e animale e per la sua posizione prossima al centro storico. Il progetto-processo che si propone si fonda su ipotesi realistiche e concrete di rigenerazione e si sviluppa secondo cinque fasi temporali differenti. Nell’iter si è infatti previsto l’alternarsi di momenti più astratti, incentrati sul networking e la definizione di prospettive, con tempi più fisici. dedicati all’intervento architettonico e alle trasformazioni concrete.
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«Apriamo il Parco dei motori. Solo così Imola e Bologna vivono» Con queste parole, perentorie, il Direttore dell’ ANCE Bologna Carmine Preziosi ha presentato alla stampa nel settembre del 2013 l’idea della quale questa tesi fa parte integrante. Mai si è riusciti davvero a sfruttare a livello continuo e deciso la nomea di “terra dei motori” che l’Emilia Romagna possiede. Quale migliore luogo di Imola, con il suo storico tracciato, per tentare di rilanciare il turismo e creare un nuovo polo attrattivo tra la costa Adriatica e le grandi città della Regione base di tante case automobilistiche? L’individuazione dell’area tramite dialoghi con interlocutori REALMENTE interessati, approfondimenti, studi sociali, del territorio, dell’ambiente, normativi hanno portato alla progettazione urbanistica e di dettaglio (parco tematico compreso in tutti i suoi aspetti fondamentali grazie al rapporto con alcune delle più grandi aziende del mondo del settore) di un lavoro che si presenta finito per essere presentato alle autorità locali per una seria e decisa discussione a riguardo della fattibilità. Tale progetto creerebbe un’area di turismo e di utilità per la collettività del luogo, presentando, oltre al parco e al suo resort, un centro commerciale, un parco verde attrezzato e una futura area di espansione ad uso del Comune, il tutto in una zona adiacente all’ autostrada e ben collegata alla città stessa nonché alle principali vie di comunicazione.
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Tesis (Maestría en Docencia). -- Universidad de La Salle. Facultad de Ciencias de la Educación. Maestría en Docencia, 2014
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La siguiente investigaci?n motiva a hacer un recorrido por cada uno de los cap?tulos sobre la forma en los peinados afronortecaucanos de Villa Rica, especialmente los elaborados por Evedilde Villalobos, entendiendo el peinado como la forma proyectada de la pr?ctica del trenzado, y que entrev? en el seno de su ulterior vigencia aspectos conformativos que representan sus modos de ocupar el espacio corporal desde la superficie de la cabeza. Situaci?n que trae consigo la comprensi?n de las din?micas espacio temporales que demarcaron los puntos de inflexi?n m?s importantes en los procesos de socializaci?n e innovaci?n alrededor de la pr?ctica. De esta manera, surge una extensa clasificaci?n de cada una de las unidades formales que la peinadora utiliza para conformar un peinado, tal clasificaci?n concluye que existen patrones formales organizados en los peinados que actualmente elaboran las peinadoras de Villa Rica. Analizar estos atributos formales permiti?, a su vez, identificar una "marca" un estilo propio que representa no solo a la peinadora sino a la pr?ctica del trenzado del municipio, construyendo identidad cultural alrededor de los peinados afro. Una instancia morfol?gica sobre el estudio de la forma en los peinados nace precisamente de la necesidad de interpretar y aprehender la forma como producto cultural, desde su sentido m?s nato, deconstruy?ndolo en sus partes m?nimas para nuevamente reconstruirlo y poder dilucidar el comportamiento generativo y organizativo de esos atributos formales que construyen la noci?n de forma como peinado El dise?o ingresa para establecer el escal?n diferencial que esta antes de la aprehensi?n social del peinado, para evidenciar un lenguaje de formas alrededor que puede explicar tantoaspectos perceptuales como nuevos procesos de socializaci?n e innovaci?n que se dan en la pr?ctica. Tales argumentos que escenifican este planteamiento seencuentran en los cap?tulos siguientes, una primera parte se dirige hacia la socialidad que circunda en los modos en como la mujer afro de Villa Rica se apropia espacialmente de su corporalidad, lo cual evidencia el fuerte inter?s en el proceso proyectual del peinado. Y una segunda parte escenifica tales procesos de royecci?n,muestra como clasifican, generan y organizan cada una de esas unidades formales para conforman un peinado. Palabras clave: peinado, forma, habitar, morfolog?a, corporalidad, mujer
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La Facultad de Recursos Naturales y del Ambiente (FARENA) en conjunto con el proyecto UNA-FAGRO-DEPARTIR/Organización Mundial para la Salud y Seguridad Alimentaría (FAO), consideraron como objetivo principal evaluar el potencial ecoturístico de la Reserva de Recursos Genéticos Apacunca (RRGA) de Somotillo - Villa Nueva, departamento de Chinandega. El proceso metodológico para llevar a cabo el estudio se desarrolló en tres fases; se llevaron a cabo tres visitas de campo para recabar la información requerida a través del Diagnóstico Rural Participativo y consultivo; se realizaron dos recorridos por sitios pre definidos y se aplicaron entrevistas a comunitarios, guardabosques, funcionarios del MARENA y agentes de tour operadores. Los comunitarios muestran interés por la implementación de paquetes ecoturísticos; cuentan con capacidades básicas para albergar turistas; producen variedad de comida típica del lugar; en Villa Nueva se realizan fiestas patronales, carreras de caballos y peleas de gallo; existen la fabricación de orfebrería y el proceso de la apicultura. Se encuentra una variedad de especies de fauna específicamente en aves migratorias y reptiles, se encuentra un pequeño remanente del maíz primitivo, por el cual se debe el nombre de la categoría de manejo del área protegida; hacen uso de especies de curcubitaceae silvestre para alimentación; y se emplea la medicina natural. Las capacidades de los pobladores son pocas pero tienen una gran iniciativa e interés para capacitarse y poder brindar atención a los visitantes del área. El camino es transitable en todo tiempo, se cuenta con agua potable, casa base y escuelas, existen instituciones y organismos internacionales que tienen alguna incidencia sobre la zona; en la ciudad de Villa Nueva se encuentran la minería artesanal donde se obtiene oro, la fabricación de utensilios de barro y la comida típica (cosa de horno). Las tours operadoras de Managua, León y Chinandega pueden incluir paquetes para identificar el potencial turístico que existe en Apacunca o lugares aledaños. Se proponen dos paquetes Agroecoturísticos que brindan alternativas de recorridos para apreciar la belleza y destacar la importancia de la RRGA y de la zona.
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La tradici?n oral como estrategia pedag?gica para el fortalecimiento de la etnoeducaci?n afrocolombiana inicial, en ni?os y ni?as de 3 a 5 a?os en el Centro de desarrollo infantil CDI El Guadual municipio de Villa Rica, Cauca, es un proyecto de investigaci?n que busca aportar al fortalecimiento de las diversas identidades es culturales afrodescendientes, en ni?os y ni?as en educaci?n inicial, a trav?s de una pr?ctica pedag?gica que recupera y da valor a la oralidad, como parte de la herencia ancestral de la di?spora africana. Para el desarrollo del presente trabajo de grado, se parte de la pregunta: ? C?mo las pr?cticas ancestrales aportan al fortalecimiento de la Etnoeducaci?n Afrocolombiana inicial de ni?os y ni?as afrocolombianas de primera infancia en el CDI el Guadual, municipio de Villa Rica, Cauca? Cuyas respuestas se rastrean a partir de los aportes te?ricos de autores como el Dr. Carlos Velazco D?az, qui?n a trav?s de su trayectoria profesional ha rescatado diversas manifestaciones culturales de la regi?n, Heliana Portes de Roux, entre otros y las versiones que van de boca, en o?do narradas por las abuelas afrodescendientes, quienes son s?mbolo de autoridad y afecto.
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Bogotá (Colombia): Universidad de La Salle. Facultad de Ciencias Administrativas y Contables. Programa de Administración de Empresas
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En este ensayo Ángela Garcés presenta cómo la modernidad es disolución, esto significa que el nuevo espacio antropológico que con él se crea, es un espacio donde es más importante la circulación y la mutación que la sustancia. Y no porque lo real desaparezca de forma apocalíptica, sino que lo real emerge como una nueva manera de ser, es, como la quieren los futuristas italianos: un nuevo dominio, donde lo real se ha vuelto evanescente y fluido, porque la velocidad ha comenzado a intervenir en todas las entidades del nuevo universo maquínico. Y es en este nuevo mundo rupturista en donde nos coloca la autora., pues es el lugar donde todo se disuelve en el aire. De alguna manera fue la experiencia de Baudelaire, tan bien trabajado por Ángela en sus viajes extraordinarios, del París de Asuman y de los impresionistas que se afanaron por lograr técnicas para captar la vida móvil y efervescente que se desplegaba en la gran ciudad y en sus lugares privilegiados de exhibición: Los Bulkevares, el café, el teatro, la ópera, los pasajes, las grandes exposiciones universales, los parques visitados por la burguesía al borde del Sena, etc. Ángela desplegará la existencia de estos cuerpos masculinos y femeninos en los espacios y tiempos de la metrópolis emergente. Por ello la problemática de la identidad se desprenderá de cualquier nostalgia naturalista, señalando, en cambio, las relaciones que tiene con la modernización de los imaginarios, que afectan tanto al dispositivo tecno-económico de la ciudad desrterritorializada, como a los cuerpos que se desprenden y se atrincheran en remodificaciones nuevas, para esbozar lo que ella denomina vidas separadas. Inquietante situación, pues con ello la idea emancipatoria de la ilustración había sido amansada por la sociedad burguesa y su doble moral. Late también en el fondo, parte de nuestra historia machista, que sólo comenzó a adquirir nuevos tintes de liberación femenina en Medellín, a partir del Festival de Ancón, y nuestra versión local del gap between generation impulsado por el movimiento Hippie, mundialmente expandido. Base como ejemplo el caso Débora Arango para ilustrar las formas ambiguas de esa encarnación de los imaginarios modernos, que reterritorializó las posibilidades de los que significaba la modernidad femenina: si lo virtual ya se había conseguido como proceso de desnaturalización, lo posible como figura latente de lo realizable tuvo su moratoria gracia a las voces y al poder del Ansíen Régimen, presidido por una burguesía recalcitrante y los poderes políticos aliados con la iglesia, en el país del Sagrado Corazón de Jesús.
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Bogotá (Colombia) : Universidad de La Salle. Facultad de Ingeniería. Programa de Ingeniería Ambiental y Sanitaria