883 resultados para PHYLLOGORGIA-DILATATA ESPER


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Le formiche svolgono un importante ruolo all’interno degli ecosistemi ed alcune specie sono considerate keystone in quanto in grado di modificare la componente biotica e/o abiotica dell’ecosistema stesso. Sono animali ubiquitari che hanno colonizzato molteplici ambienti, compresi gli agroecosistemi. Negli agroecosistemi spesso svolgono un ruolo impattante determinando la diffusione o il regresso di specie di artropodi, alcune delle quali dannose alle colture. La presente ricerca tiene conto di un’ampia visione dei rapporti ecoetologici intercorrenti tra le formiche e la componente biotica di un ecosistema, utilizzando il concetto di rete multitrofica. In quest’ottica, si è pensato di costruire un sistema multitrofico costituito da una specie vegetale di interesse agrario (Cucumis sativus), dai suoi fitofagi naturali, divisi in fitomizi (afidi) (Aphis gossypii e Myzus persicae) e fitofagi masticatori (bruchi del lepidottero Mamestra brassicae), formiche (Formica pratensis) e predatori afidofagi (Aphidolets aphidimyza). Il sistema multitrofico è stato utilizzato sia per studiare l’aggressività delle formiche, sia per verificare l’esistenza di una comunicazione interspecifica tra le formiche e le piante (allelochimici). Gli studi sull’aggressività sono consistiti nel: • Verificare il livello di aggressività delle formiche nei confronti di un fitofago masticatore, competitore degli afidi nello sfruttare la pianta ospite. • Verificare se la presenza di afidi mutualisti fa variare il livello di aggressività delle formiche verso il competitore. • Verificare se esiste aggressività verso un predatore di afidi, i quali, secondo il paradigma della trofobiosi, dovrebbero essere difesi dalle formiche in cambio della melata. • Verificare se il predatore ha evoluto strategie volte ad eludere il controllo delle formiche sugli insetti che si approcciano alla colonia di afidi. Gli studi sui rapporti piante-formiche sono stati effettuati mediante olfattometro, osservando la risposta delle formiche alle sostanze volatili provenienti da piante infestate in modo differente con i fitofagi del sistema. Attraverso il trappolaggio e l’analisi gas-cromatografica delle sostanze prodotte dalle piante oggetto di studio abbiamo quindi individuato tipo e quantità di ogni composto volatile. Oltre alle piante di cetriolo, per questi esperimenti sono state utilizzate anche piante di patata (Solanum tuberosum). Dagli esperimenti sull’aggressività è risultato che le formiche manifestano un elevato potenziale predatorio, eradicando completamente la presenza dei bruchi sulle piante. Questo livello di aggressività tuttavia non cresce con la presenza degli afidi mutualisti che dovrebbero essere difesi dai competitori. Le formiche inoltre non sono in grado di sopprimere i predatori afidofagi che ipotizziamo riescano ad effettuare un camuffamento chimico, assumendo gli odori degli afidi dei quali si nutrono. I risultati degli esperimenti in olfattometro mostrano una chiara risposta positiva delle formiche verso gli odori di alcune delle piante infestate. Vi sono delle differenze nella risposta in funzione della specie di fitofago presente e della specie di pianta utilizzata. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di C. sativus, gli esperimenti in olfattometro hanno mostrato che le formiche rispondono in modo significativo agli odori emessi dalle piante in cui vi era la presenza del fitofago masticatore M. brassicae, solo o in associazione con A. gossypii. La presenza dei soli afidi, sia mutualisti (A. gossypii) sia non mutualisti (M. persicae), non ha invece indotto una risposta significativa nelle formiche rispetto agli odori delle piante non infestate. Nei trattamenti in cui erano presenti le piante di S. tuberosum la scelta delle formiche è stata significativa verso gli odori emessi dalle piante infestate con ciascuna delle singole specie di erbivori rispetto alle piante non infestate. Gli esperimenti sull’analisi delle sostanze volatili emesse dalle piante hanno confermato che gli organismi vegetali sono una vera centrale di produzione biochimica, infatti ben 91 composti volatili diversi sono stati individuati dall’analisi gas-cromatografica delle piante di cetriolo e 85 in quelle di patata. Dalle elaborazioni effettuate, rispettivamente 27 e 4 di essi sono prodotti esclusivamente dalle piante attaccate dai fitofagi. In generale, il cambiamento più consistente è dato dalla quantità di alcune sostanze volatili emesse dalle piante infestate rispetto a quelle integre che determina un cambiamento nei rapporti tra le sostanze che compongono i volatiles. E’ probabile che l’effetto attrattivo esercitato sulle formiche sia dato da un Blend di sostanze più che dai singoli composti presenti

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Estudia la influència dels sainetes de Ramón de la Cruz en l'escena de Barcelona, i l'esperó que aquest model va suposar per a superar el vell esquema de l'entremés i donar pas al sainet costumista català. S'exemplifica aquest canvi amb "El sarao de la Patacada", de Josep Robrenyo, que pren com a model un títol del saineter madrileny.

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La puesta en marcha del Espacio Europeo de Educación Superior ha permitido adaptar la asignatura de Investigación Comercial a los nuevos métodos de enseñanza-aprendizaje. Nuestro trabajo evalúa el impacto de la implantación de los instrumentos de evaluación continua a través de un análisis comparado de la evaluación docente (notas de los alumnos) de Investigación Comercial del Grado con la de Dirección Comercial II de la Licenciatura ya extinguida. Los resultados evidencian un incremento sustancial en el número de alumnos presentados al examen final y un mayor porcentaje de alumnos aprobados en la asignatura del Grado. Asimismo, destacan las notas elevadas obtenidas por los alumnos del Grado en los exámenes parciales y en la participación en clase. En este sentido, la evaluación de la asignatura con instrumentos de evaluación continua y final supone importantes ventajas con respecto a la evaluación apoyada exclusivamente en el examen final.

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El Espacio Europeo de Educación Superior destaca la importancia de las competencias para el aprendizaje del alumno y de la adecuación de los instrumentos de evaluación en relación a los objetivos, contenidos y competencias de una asignatura. El presente estudio analiza el impacto del perfil y dedicación del profesorado (a tiempo completo y a tiempo parcial) en la implantación de los instrumentos de evaluación mediante la comparación de la evaluación docente de Investigación Comercial del Grado en Administración y Dirección de Empresas entre los profesores que imparten dicha asignatura en el curso 2013-2014. Los resultados evidencian la ausencia de diferencias a nivel de calificaciones entre los profesores a tiempo completo y a tiempo parcial. Sin embargo, se detecta que la valoración subjetiva del alumnado del profesorado a tiempo completo es superior a la del profesorado a tiempo parcial en la asistencia a clases teóricas y prácticas, en la satisfacción con la materia, así como en la opinión sobre la docencia y sobre la evaluación. Por tanto, resulta necesario el diseño de medidas que traten de responsabilizar al profesor a tiempo parcial en los objetivos de aprendizaje, las experiencias de aprendizaje, la evaluación y calificación, para asegurar resultados consistentes interprofesor.

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Six sites (759-764) were drilled on the Exmouth Plateau during Ocean Drilling Program Leg 122. Nannofossilrich Cenozoic sediments were recovered at all six sites, reflecting the open-ocean conditions that prevailed over the Exmouth Plateau during the Cenozoic. Calcareous nannofossils are abundant, diverse (250 different species identified), and generally well preserved throughout the composite lower Paleocene to Quaternary section. The diversity and preservation of nannofossils permits a high degree of stratigraphic resolution at each site. Site 762 on the central part of the Exmouth Plateau contains an almost unbroken Cenozoic record (only Miocene Zones NN3, NN8, and NN10 are missing). This site may prove to be a useful Cenozoic biostratigraphic and biomagnetochronologic reference section for the eastern Indian Ocean.

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The distribution and microhabitat of living benthic fora- minifera (15 calcareous and 6 agglutinated) have been studied in two box cores from the Tagus Prodelta. Stable oxygen and carbon isotopes were analysed for eight different species from six surface samples from the Tagus Prodelta and Estuary. At the two box core stations, most of the living foraminifera were restricted to the oxygenated top cm of the sediment and generally show a shallow infaunal behavior. Those taxa are e.g. Rectuvigerina phlegeri, Stainforthia fusiformis and species of the genus Bolivina, which is the most abundant genus in the Tagus Prodelta. Infaunal species are found down to 10 cm depth, and some infaunal taxa, e.g. Bulimina marginata, Globobulimina auriculata and Nonionella turgida, inhabit the low oxic or anoxic sediments. The deep infaunal species are suggested to feed selectively, on refractory organic matter or on the bacterial stocks, while the opportunistic shallow infaunal species are believed to feed on fresh phytodetritus or labile organic matter. Our data show that there is a close connection between the concentration of foraminifera and the distribution of organic matter in the area. The highest abundance of living benthic foraminifera was found in sediments close to the Tagus river plume, where the sediments have relatively high organic carbon contents. The spatial distribution of the stable isotope values of different benthic foraminifera reflects the distribution of the low salinity and relatively high temperature water with high organic carbon fluxes within the Tagus Estuary.

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