753 resultados para Élite fragmentée


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Attraverso l’analisi di riviste femminili, d’attualità e di intrattenimento, fonti raccolte in archivi d’impresa (Eni e Fiat) e fonti legate al mondo pubblicitario, questa tesi vuole indagare il rapporto tra politica e consumo in Italia durante gli anni Settanta. L’analisi è partita dallo studio della crisi petrolifera del 1973, le politiche di austerità e le loro conseguenze sui costumi e i consumi, per poi estendere lo sguardo fino agli anni Ottanta, il decennio definito della “svolta edonistica”. L’analisi delle fonti ha fatto emergere come la sfera del consumo fosse un campo di confronto politico per diverse componenti della società italiana, che appoggiarono o misero in discussione, con modalità e gradi di radicalità differenti, le valutazioni sull’accesso ai consumi proprie della classe politica. I casi studio hanno fatto emergere come sui temi dell’educazione al consumo e l’accesso all’informazione ci sia stato un confronto risultato in una formalizzazione istituzionale, diventata dominante, dell’azione e dei diritti di consumatori e consumatrici. Analizzare questi meccanismi ci permette di complicare la lettura evitando una polarizzazione che veda il consumatore o come totalmente passivo e senza autonomia di pensiero o come investito di un’eccessiva possibilità di azione e di una idealizzata carica progressista. Nel corso degli anni Settanta, infatti, le visioni e prospettive sulla sfera del consumo erano molteplici e complesse e si intrecciavano con l’attualità politica, sia per quel che riguardava gli scandali e le polemiche legate alla élite politica ed economica, sia per quel che concerneva dibattiti come quello sul ruolo della donna nella società e sulla questione ambientale. L’analisi di alcune di queste narrazioni sia problematizza il rapporto tra democrazia e benessere, sia mostra alcune tappe del percorso che ha portato alle definizioni odierne di consumo e consumatore, che sono ancora oggi centrali nel rapporto tra sfera politica e sfera del consumo.

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La presente tesi si concentra sulla tendenza, riscontrata nel panorama editoriale italiano, al repêchage e ritraduzione di letteratura fantastica angloamericana femminile. Il corpus di case studies individuati a tale scopo è costituito da una selezione di testi delle autrici Daphne du Maurier, Shirley Jackson e Angela Carter. Di ogni autrice si sono analizzati il romanzo e il racconto con più pubblicazioni editoriali fra lingua inglese e italiana. Di questi testi si sono esaminate le ritraduzioni italiane, che vanno dal 1958 al 2017, con particolare attenzione alle ritraduzioni degli anni Novanta e Duemila pubblicate dagli editori di cultura. Lo studio prende avvio da un apparato teorico sul problema della ritraduzione e sulle teorie formulate in merito alla letteratura fantastica femminile, coadiuvato da una ricerca all’interno dei cataloghi delle case editrici di cultura che hanno pubblicato le ritraduzioni in esame, confrontati con quelli di tre case editrici di riferimento per quanto riguarda il settore fantastico-gotico. Una seconda parte della ricerca è inoltre dedicata agli studi sulla ricezione e sul paratesto, come ulteriore strumento d’analisi del processo di repêchage editoriale quando coadiuvato dalla pratica ritraduttiva. L’apparato teorico è supportato da una ricerca qualitativa in merito all’evoluzione paratestuale dei testi selezionati e della ricezione degli stessi nel loro contesto originario e d’arrivo. La terza e ultima sezione della ricerca è dedicata all’analisi letteraria dei testi in esame. In questo contesto ha infine un suo spazio lo studio traduttologico contrastivo di una casistica di esempi linguistici tratti dai testi. A partire dall’osservazione delle parabole editoriali delle tre autrici, la presente ricerca si propone dunque di fornire uno sguardo d’insieme sul recente fenomeno del repêchage letterario di opere fantastiche femminili nel panorama editoriale italiano, e di investigare il ruolo e la portata socioculturale che la ritraduzione occupa all’interno di questo processo.

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Oggi tutti sappiamo cosa sia un sito web e, senza nemmeno accorgercene, navighiamo su decine di pagine online quotidianamente. Per farsi conoscere come brand, avere un sito web al giorno d'oggi è di fondamentale importanza. Ormai, però, non è più sufficiente solo essere presenti su Internet, ma è necessario che si approfondiscano certi aspetti che riguardano l'usabilità del sito, come il rapido apprendimento di esso, il raggiungimento di un obiettivo senza sforzi eccessivi e tutto ciò che riguarda la sua facilità di utilizzo. Per fare ciò, è necessario avvalersi di uno strumento che è molto efficace e che permette di concretizzare queste peculiarità: i test di usabilità. Il presente elaborato, infatti, ha lo scopo di analizzare la definizione di usabilità, comprendere i test di usabilità, concentrarsi maggiormente sui test “light” analizzati e esaminare diverse tipologie di test allestiti sotto forma di questionari. In particolare, verranno esaminati il SUS, l'UMUX, l'UMUX-Lite e diversi tipi di questionari con pochissime domande. Lungo il corso di questa tesi, quindi, verrà affrontata l’evoluzione dei test di usabilità: si partirà da quello generale avente dimensioni maggiori e si progredirà sempre più verso la riduzione del volume del test, arrivando fino ai questionari composti da poche e brevi domande o, addirittura, composti da un unico e semplice quesito.