855 resultados para privacy tort, reasonable expectation of privacy, invasion of privacy, workplace privacy legislation
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Nowadays environmental pollution can be identified as a major problem in developed and developing countries. This is the result of several factors, such as inappropriate use of natural resources, inficiente legislation and not ecological awareness. Moreover, many other procedures as incorrect use of chemicals still contributed to the worsening of the problem. In this work, we develop a working with the environmental ideals, aiming to contribute to the decomposition of organic material through decomposition of rhodamine in TiO2 thin films on a silicon substrate. The degradation performance was monitored with the aid of techniques such as atomic force microscopy, transmission electron microscopy, field emission gun scanning electron microscopy, Fourier transform spectroscopy, thermal and photocatalytic analyses
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Pós-graduação em Agronomia (Produção Vegetal) - FCAV
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The article presents survey of public servants of a Higher Education Institution (HEI) that aimed to diagnose the presence of stress in this population, the stress phase in which individuals find themselves and the prevalence of symptoms, whether physical or psychological. This study aimed to characterize the symptomatology of the population experiencing stress and major stressors of the work context where participants act. The survey revealed that 46.6% of the participants are experiencing stress, mostly found in the resistance phase with predominantly psychological symptoms. Among the major stressors of work contexts, stood the physical environment of the workplace, sector infrastructure work, the process of professional performance evaluation adopted by IES, low recognition given to the work done and the small number of servers in certain sectors . The results revealed the presence of stress advancement of this sample and the need for appropriate policy actions and management practices of people who aim to act to minimize this phenomenon.
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Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)
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Pós-graduação em Serviço Social - FCHS
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La tesi si occupa, con originalità e spunti di innovazione, del tema degli infortuni sul lavoro e tecnopatie, attraverso un'ottica del tutto nuova perchè attenta sia agli aspetti previdenziali (indennizzo Inail) e sia agli aspetti risarcitori (risarcimento dei danni differenziali e complementari). Lo studio, non scevro da analisi critiche, indaga in particolare sulla risarcibiità del danno c.d. differenziale e sperimenta le nuove poste risarcitorie applicabili, alla luce delle più recenti evoluzioni legislative e giurisprudenziali. L'Autore non trascura, infine, i complessi profili processuali a completamento delle tutele e le responsabilità sia del datore di lavoro (obbligato principale) e sia dei terzi.
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L’elaborato è strutturato in quattro parti: la prima è dedicata all’inquadramento del background normativo. L’autrice affronta, con un approccio ricostruttivo, i precedenti alla redazione del regolamento e le difficoltà incontrate a causa delle resistenze degli Stati membri. Si sofferma altresì sulle norme UNCITRAL, anch’esse oggetto nel recente periodo, di numerose implementazioni. La seconda parte fotografa il ruolo della Corte di Giustizia nell’interpretazione del regolamento n. 1346/2000 ed individua i concetti fondamentali del regolamento: l’universalità attenuata, il campo di applicazione soggettivo del regolamento, la legge applicabile, il principio dell’automatico riconoscimento delle decisioni e la correlata tematica dell’ordine pubblico, nonché la figura del curatore. Si approfondisce l’attività degli Stati membri nel dotarsi di norme di coordinamento ( esemplare il caso della Spagna e della Germania) sottolineando il silenzio del legislatore italiano che, nonostante le numerose riforme in materia, a tutt’oggi non ha ideato un sistema in grado di coordinare la normativa nazionale con la struttura del regolamento europeo. Nella terza parte l'autrice approfondisce la giurisdizione nel regolamento n. 1346/2000. Si individuano le parole chiave: Comi e dipendenza, i cui significati sono sfumati seguendo le posizioni della Corte di Giustizia, (Leading Case Eurofood sino a Interedil) e si mette in discussione, nel panorama attuale, la tenuta di tali criteri giurisdizionali. Sempre intorno al concetto di Comi, si analizzano: la giurisdizione verso gruppi di imprese disciplina assente nel regolamento, i rapporti tra procedura principale e secondaria , la giurisdizione in materia di azioni connesse e/o correlate (Gourdain vs Nadler/Seagon vs Deko Marty). Il capitolo conclusivo offre una panoramica delle proposte finalizzate ad un’implementazione della struttura del regolamento sull’insolvenza. Numerose, infatti, sono le proposte a livello dottrinale e da parte degli organi comunitari in vista della scadenza del Report della Commissione Europea sulla applicazione del regolamento 1346 del 2000 (art. 46).
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L’elaborato ha ad oggetto lo studio della conciliazione e dell’arbitrato con riferimento alle controversie individuali di lavoro privato e pubblico. Vengono trattati i diversi profili che caratterizzano gli strumenti di risoluzione delle liti alternativi al processo, al fine di comprenderne la disciplina e l’effettiva portata, e di evidenziarne le criticità. L’elaborato si occupa, in primo luogo, di ricostruire il percorso di sviluppo della disciplina legislativa dei due istituti, partendo dalla configurazione del quadro della sua evoluzione storica e affrontando, poi, approfonditamente le più recenti tappe di tale evoluzione. Nella ricostruzione della disciplina della conciliazione e dell’arbitrato viene dato conto dell’assetto delle fonti, legislativa e contrattuale, definendone i rispettivi ruoli e competenze in materia: la tesi si sofferma quindi sul ruolo che il legislatore attribuisce all’autonomia collettiva e sulle modalità con le quali questo ruolo viene concretamente esercitato in sede di contrattazione. Successivamente, viene compiuta una valutazione delle conciliazioni e dell’arbitrato diretta a comprenderne l’efficacia e l’effettività. L’analisi pone in rilievo taluni elementi che sono ritenuti indispensabili per lo sviluppo delle predette caratteristiche e, quindi, per l’opzione e per la fiducia delle parti verso gli strumenti di composizione stragiudiziale delle liti. L’attenzione viene poi focalizzata sui regimi di impugnazione dei provvedimenti con cui si concludono le procedure stragiudiziali, sulla base della riflessione per la quale la diffusione di uno strumento di composizione delle controversie postula necessariamente un certo grado di stabilità degli atti che esso genera. L’ultima parte dell’elaborato è dedicata alla disamina delle ipotesi applicative di successo nell’esperienza italiana di Alternative Dispute Resolution, ossia il tentativo obbligatorio di conciliazione nei licenziamenti economici introdotto dalla Riforma Fornero, la conciliazione monocratica e l’arbitrato per l’impugnazione delle sanzioni disciplinari, anche con l’intento di comprendere quali caratteristiche ne abbiano favorito la diffusione, in rapporto alle altre tipologie di conciliazione e arbitrato di lavoro.
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La prova informatica richiede l’adozione di precauzioni come in un qualsiasi altro accertamento scientifico. Si fornisce una panoramica sugli aspetti metodologici e applicativi dell’informatica forense alla luce del recente standard ISO/IEC 27037:2012 in tema di trattamento del reperto informatico nelle fasi di identificazione, raccolta, acquisizione e conservazione del dato digitale. Tali metodologie si attengono scrupolosamente alle esigenze di integrità e autenticità richieste dalle norme in materia di informatica forense, in particolare della Legge 48/2008 di ratifica della Convenzione di Budapest sul Cybercrime. In merito al reato di pedopornografia si offre una rassegna della normativa comunitaria e nazionale, ponendo l’enfasi sugli aspetti rilevanti ai fini dell’analisi forense. Rilevato che il file sharing su reti peer-to-peer è il canale sul quale maggiormente si concentra lo scambio di materiale illecito, si fornisce una panoramica dei protocolli e dei sistemi maggiormente diffusi, ponendo enfasi sulla rete eDonkey e il software eMule che trovano ampia diffusione tra gli utenti italiani. Si accenna alle problematiche che si incontrano nelle attività di indagine e di repressione del fenomeno, di competenza delle forze di polizia, per poi concentrarsi e fornire il contributo rilevante in tema di analisi forensi di sistemi informatici sequestrati a soggetti indagati (o imputati) di reato di pedopornografia: la progettazione e l’implementazione di eMuleForensic consente di svolgere in maniera estremamente precisa e rapida le operazioni di analisi degli eventi che si verificano utilizzando il software di file sharing eMule; il software è disponibile sia in rete all’url http://www.emuleforensic.com, sia come tool all’interno della distribuzione forense DEFT. Infine si fornisce una proposta di protocollo operativo per l’analisi forense di sistemi informatici coinvolti in indagini forensi di pedopornografia.
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La tesi analizza il mutamento in atto nelle fonti del diritto del lavoro, attraverso uno studio dei casi di rinvio dalla legge al contratto collettivo. Nella Parte I della tesi è affrontato il tema dei rapporti tra legge e contratto collettivo. In una prospettiva statica, i rapporti tra legge e contratto collettivo sono caratterizzati dall’operare dei principii di gerarchia e del favor: la legge prevede il trattamento minimo di tutela e il contratto collettivo può modificare tale trattamento in senso più favorevole al lavoratore. In una prospettiva dinamica, i rapporti tra legge e contratto collettivo sono più complessi: nell’ordinamento italiano, infatti, la disciplina del rapporto e del mercato del lavoro è caratterizzata da una valorizzazione degli apporti dell’autonomia collettiva. In particolare, il contratto collettivo è destinatario di una serie di rinvii, che lo autorizzano a completare la disciplina legale e a modificarla anche in senso meno favorevole al lavoratore, al fine di creare un mercato del lavoro maggiormente dinamico. Nella Parte II della tesi l’analisi si concentra sull’art. 8 della l. n. 148/2011. Tale disposizione è stata introdotta durante la crisi economico-finanziaria che ha colpito l’Italia tra il 2011 e il 2012, a seguito di trattative tra il Governo italiano e le istituzioni dell’UE, al fine di attribuire alle imprese uno strumento per incrementare la loro competitività e produttività. L’art. 8 autorizza il contratto collettivo a derogare in peius alla legge con riferimento a un arco tematico di materie e istituti che comprende l’intero profilo della disciplina del rapporto di lavoro, con alcune eccezioni. L’art. 8 rappresenta il punto di arrivo di una lunga evoluzione legislativa e consente di mettere in discussione la ricostruzione tradizionale dei rapporti tra legge e contratto collettivo basata sui principii di gerarchia e di favore.
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There is nothing new or original in stating that the global economy directly impacts the profession of technical communicators. The globalization of the workplace requires that technical communicators be prepared to work in increasingly linguistically and culturally diverse contexts. These new exigencies have natural repercussions on the research and educational practices of the field In this work, I draw on rhetoric, linguistics, and literacy theory to explore the definition, role and meaning of the global context for the disciplinary construction of professional and technical communication. By adopting an interdisciplinary and diachronic perspective, I assert that the global context is a heuristic means for sophisticating the disciplinary identity of the field and for reinforcing its place within the humanities. Consequently, I contend that the globalization of the workplace is a kairotic moment for underscoring the rhetorical dimension of professional and technical communication.
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Lesion detection aids ideally aim at increasing the sensitivity of visual caries detection without trading off too much in terms of specificity. The use of a dental probe (explorer), bitewing radiography and fibre-optic transillumination (FOTI) have long been recommended for this purpose. Today, probing of suspected lesions in the sense of checking the 'stickiness' is regarded as obsolete, since it achieves no gain of sensitivity and might cause irreversible tooth damage. Bitewing radiography helps to detect lesions that are otherwise hidden from visual examination, and it should therefore be applied to a new patient. The diagnostic performance of radiography at approximal and occlusal sites is different, as this relates to the 3-dimensional anatomy of the tooth at these sites. However, treatment decisions have to take more into account than just lesion extension. Bitewing radiography provides additional information for the decision-making process that mainly relies on the visual and clinical findings. FOTI is a quick and inexpensive method which can enhance visual examination of all tooth surfaces. Both radiography and FOTI can improve the sensitivity of caries detection, but require sufficient training and experience to interpret information correctly. Radiography also carries the burden of the risks and legislation associated with using ionizing radiation in a health setting and should be repeated at intervals guided by the individual patient's caries risk. Lesion detection aids can assist in the longitudinal monitoring of the behaviour of initial lesions.
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OBJECTIVES The generation of learning goals (LGs) that are aligned with learning needs (LNs) is one of the main purposes of formative workplace-based assessment. In this study, we aimed to analyse how often trainer–student pairs identified corresponding LNs in mini-clinical evaluation exercise (mini-CEX) encounters and to what degree these LNs aligned with recorded LGs, taking into account the social environment (e.g. clinic size) in which the mini-CEX was conducted. METHODS Retrospective analyses of adapted mini-CEX forms (trainers’ and students’ assessments) completed by all Year 4 medical students during clerkships were performed. Learning needs were defined by the lowest score(s) assigned to one or more of the mini-CEX domains. Learning goals were categorised qualitatively according to their correspondence with the six mini-CEX domains (e.g. history taking, professionalism). Following descriptive analyses of LNs and LGs, multi-level logistic regression models were used to predict LGs by identified LNs and social context variables. RESULTS A total of 512 trainers and 165 students conducted 1783 mini-CEXs (98% completion rate). Concordantly, trainer–student pairs most often identified LNs in the domains of ‘clinical reasoning’ (23% of 1167 complete forms), ‘organisation/efficiency’ (20%) and ‘physical examination’ (20%). At least one ‘defined’ LG was noted on 313 student forms (18% of 1710). Of the 446 LGs noted in total, the most frequently noted were ‘physical examination’ (49%) and ‘history taking’ (21%). Corresponding LNs as well as social context factors (e.g. clinic size) were found to be predictors of these LGs. CONCLUSIONS Although trainer–student pairs often agreed in the LNs they identified, many assessments did not result in aligned LGs. The sparseness of LGs, their dependency on social context and their partial non-alignment with students’ LNs raise questions about how the full potential of the mini-CEX as not only a ‘diagnostic’ but also an ‘educational’ tool can be exploited.
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Many patients with anxiety and depression initially seek treatment from their primary care physicians. Changes in insurance coverage and current mental parity laws, make reimbursement for services a problem. This has led to a coding dilemma for physicians seeking payment for their services. This study seeks to determine first the frequency at which primary care physicians use alternative coding, and secondly, if physicians would change their coding practices, provided reimbursement was assured through changes in mental parity laws. A mail survey was sent to 260 randomly selected primary care physicians, who are family practice, internal medicine, and general practice physicians, and members of the Harris County Medical Society. The survey evaluated the physicians' demographics, the number of patients with psychiatric disorders seen by primary care physicians, the frequency with which physicians used alternative coding, and if mental parity laws changed, the rate at which physicians would use a psychiatric illness diagnosis as the primary diagnostic code. The overall response rate was 23%. Only 47 of the 59 physicians, who responded, qualified for the study and of those 45% used a psychiatric disorder to diagnose patients with a primary psychiatric disorder, 47% used a somatic/symptom disorder, and 8% used a medical diagnosis. From the physicians who would not use a psychiatric diagnosis as a primary ICD-9 code, 88% were afraid of not being reimbursed and 12% were worried about stigma or jeopardizing insurability. If payment were assured using a psychiatric diagnostic code, 81% physicians would use a psychiatric diagnosis as the primary diagnostic code. However, 19% would use an alternative diagnostic code in fear of stigmatizing and/or jeopardizing patients' insurability. Although the sample size of the study design was adequate, our survey did not have an ideal response rate, and no significant correlation was observed. However, it is evident that reimbursement for mental illness continues to be a problem for primary care physicians. The reformation of mental parity laws is necessary to ensure that patients receive mental health services and that primary care physicians are reimbursed. Despite the possibility of improved mental parity legislation, some physicians are still hesitant to assign patients with a mental illness diagnosis, due to the associated stigma, which still plays a role in today's society. ^
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Este trabajo se propone demostrar cómo se construye la realidad representada -en este caso el obraje- en dos obras de autores santiagueño: Tolvanera, de Carlos Bernabé Gómez y Hacha y quebracho, de Raúl Dargoltz. Se analizan las obras mencionadas en relación con el contexto socio-histórico y la realidad del obraje y la explotación forestal en Santiago del Estero Las conclusiones surgirán, pues, del cruce entre historia, ficción y realidad vivida.