933 resultados para shape memory alloy,shape memory polymers,effetto memoria di forma
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The morphometrics of the honey bee Apis mellifera L., 1758 has been widely studied mainly because this species has great ecological importance, high adaptation capacity, wide distribution and capacity to effectively adapt to different regions. The current study aimed to investigate the morphometric variations of wings and pollen baskets of honey bees Apis mellifera scutellata Lepeletier, 1836 from the five regions in Brazil. We used geometric morphometrics to identify the existence of patterns of variations of shape and size in Africanized honey bees in Brazil 16 years after the classic study with this species, allowing a temporal and spatial comparative analysis using new technological resources to assess morphometrical data. Samples were collected in 14 locations in Brazil, covering the five geographical regions of the country. The shape analysis and multivariate analyses of the wing allowed to observe that there is a geographical pattern among the population of Apis mellifera in Brazil. The geographical variations may be attributed to the large territorial extension of the country in addition to the differences between the bioregions.
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Partendo dal problema del rapporto fra la ricostruzione di un evento storico e lo statuto del testo che lo ricostruisce, la tesi si concentra nella lettura di opere riguardanti la Seconda guerra mondiale. Sono in questo senso cruciali due opere autobiografiche trattate nella prima parte del lavoro, Rue Labat Rue Ordener di Sarah Kofman (1993) e Kindheitsmuster di Christa Wolf (1976). In questi due testi la dottoranda prova a recuperare da una parte la rimemorazione letteraria di due esperienze infantili della guerra insieme opposte e complementari dal punto di vista del posizionamento della testimonianza. Il testo della Wolf ibrida la narrazione finzionale e la memoria dell’evento storico vissuto nel ricordo di una bambina tedesca, il testo della Kofman recupera in una maniera quasi psicanalitica la memoria di una bambina ebrea vittima inconsapevole e quesi incosciente della Shoah. Di fronte a due topoi apparentemente già piu volte ripercorsi nella letteratura critica del trauma postconflitto, la tesi in questione cerca di individuare il costituirsi quasi inevitabile di un soggetto identitario che osserva, vive e successivamente recupera e racconta il trauma. Se alcune posizioni della moderna storiografia e della contemporanea riflessione sulla scrittura storiografica, sottolineano la forza e l’importanza dell’elemento narrativo all’interno della ricostruzione storica e dell’analisi dei documenti, questa tesi sembra indicare una via possibile di studio per la letteratura comparata. Una via, cioè, che non si soffermi sui fattori e sui criteri veridizionali del testo, criteri e fattori che devono restare oggetto di studio per gli storici , ma che piuttosto indaghi sul nesso ineludibile e fondativo che la scrittura stessa svela e pone in essere: il trauma, l’irrompere dell’evento storico nell’individuo diventa elemento costitutivo della propria identità, elemento al quale è difficile dare una posizione stabile ma che allo stesso tempo non si può evitare di raccontare, di mettere in discorso. Nella narrazione letteraria di eventi storici esiste dunque un surplus di senso che sta tutto nella costituzione di una posizione dalla quale raccontare, di un punto di vista. Il punto di vista (come ci ricorda De Certeau ne Les lieux des autres in quel saggio dedicato ai cannibali di Montaigne,che viene poi ripreso senza essere mai citato da Ginzburg ne Il filo e le tracce) non è mai dato a priori nel discorso, è il risultato di un conflitto e di una lotta. Il testo che rende conto e recupera la memoria di un passato storico, in particolare di un passato storico conflittuale, di una guerra, di una violenza, per quanto presenti un punto di vista preciso e posizionato, per quanto possa apparire un frutto di determinate strategie testuali e di determinati obiettivi pragmatici, è pur sempre una narrazione il cui soggetto porta in sé, identitariamente, le ferite e i traumi dell’evento storico. Nei casi di Wolf e Kofman abbiamo quindi un rispecchiamento reciproco che fra il tentativo di una ricostruzione della memoria infantile e il recupero dell’elemento intersoggettivo e storico si apre alla scrittura e alla narrazione. La posizione del soggetto che ha vissuto l’irrompere del dramma storico nel discorso lo costituisce e lo delega a essere colui che parla e colui che vede. In un qualche modo la Storia per quanto possa essere creatrice di eventi e per quanto possa trasformare l’esistenza del soggetto non è essa stessa percepibile finché non si posiziona attraverso il soggetto trasformato e modificato all’interno del discorso. In questa continua ricerca di un equilibrio possibile fra realtà e discorso si pone il problema dell’essere soggetto in mezzo ad altri soggetti. E questo in un duplice aspetto: nell’aspetto della rappresentazione dell’altro, cioè nel problema di come la memoria riorganizzi e ricrei i soggetti in gioco nell’evento storico; e poi nella rappresentazione di se stesso per gli altri, nella rappresentazione cioe del punto di vista. Se nel romanzo autobiografico di Kofman tutta la storia veniva a ricondursi alla narrazione privata del soggetto che, come in una seduta psicanalitica recupera e insieme si libera del proprio conflitto interiore, della propria memoria offesa; se nel romanzo di Wolf si cercava un equilibrio fra una soggettivita infantile ormai distante in terza persona e una soggettività rammemorante che prendeva posizione nel romanzo nella seconda persona; la cerniera sia epistemologica sia narratologica fra la prima e la seconda parte della tesi pare essere Elsa Morante e il suo romanzo La Storia. L’opera della Morante sembra infatti farsi pieno carico della responsabilità di non poter piu ridurre la narrazione del trauma alla semplice presa in carico del soggetto autobiografico. Il soggetto che, per dirla ancora con De Certeau, può esprimere il proprio punto di vista perche in qualche modo si è salvato dalla temperie della storia, non si pone nel discorso come punto di inizio e di fine di qualsiasi percezione del trauma, ma si incarna in uno o più personaggi che in un qualche modo rappresentino l’irrapresentabile e l’irrapresentato. La storia diventa quindi elemento non costitutivo di un'identità capace di ri-raccontarsi o almeno non solo, diventa fattore costitutivo di un’identità capace di raccontare l’altro, anzi gli altri, tutti coloro che il conflitto, la violenza ha in un qualche modo cancellato. Così accade all’infanzia tradita e offesa del piccolo Useppe, che viene soffocato non solo nella sua possibilita di svilupparsi, di essere punto di vista del discorso, ma anche nella possibilita di essere osservatore vivo dell’evento; cosi accade a Ida, donna e madre, che la Storia lentamente e inesorabilmente spersonalizza riducendola a essere soggetto passivo e vittima degli eventi. Ecco quindi che la strada aperta dalla Morante permette alla memoria di proiettarsi in una narrazione comune e di condividere e suddividere la posizione centrale del soggetto in una costellazione differente di soggetti. A questo punto si apre, attraverso le tecniche della storia orale e la loro narrativizzazione, una strategia di recupero della memoria evidenziata nell’ultima parte della tesi. La strada intrapresa da autori come i Wu Ming e come Andrea Levy ne è un esempio. Sganciati per evidenti ragioni biografiche e anagrafiche (sono tutti nati ben dopo la fine del secondo conflitto mondiale) da qualsiasi tentazione autobiografica, i primi intraprendono una vera e propria ridistribuzione dei punti di vista sulla storia. In romanzi come Manituana si viene a perdere, almeno a un primo e forse piu superficiale livello, qualsiasi imposizione fissa del punto di vista. Una molteplicità di soggetti si prende carico di raccontare la storia da differenti posizioni, ma la apparente molteplicità degli sguardi non si riduce a una frammentazione dell’etica del racconto quanto piuttosto alla volontà di fare emergere tra gli altri anche il punto di vista dello sconfitto e dell’inerme. Al passato oscuro della violenza storica si contrappone in un qualche modo la messa in discorso del soggetto che cerca attraverso la costituzione non solo di un soggetto ma di una pluralitàdi voci , di ritrovare un’ armonia, di riassimilare la propria memoria condividendola nel testo letterario.
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La nanotecnologia è una scienza innovativa che sviluppa e utilizza materiali di dimensioni nanometriche (< 100 nm). Lo sviluppo e il mercato delle nanoparticelle in merito alle loro interessanti proprietà chimico‐fisiche, é accompagnato da una scarsa conoscenza relativa al destino finale e agli effetti che questi nano materiali provocano nell’ ambiente [Handy et al., 2008]. La metodologia LCA (Life Cycle Assessment – Valutazione del Ciclo di Vita) è riconosciuta come lo strumento ideale per valutare e gestire gli impatti ambientali indotti dalle ENPs, nonostante non sia ancora possibile definire, in maniera precisa, un Fattore di Caratterizzazione CF per questa categoria di sostanze. Il lavoro di questa tesi ha l’obbiettivo di stimare il Fattore di Effetto EF per nanoparticelle di Diossido di Titanio (n‐TiO2) e quindi contribuire al calcolo del CF; seguendo il modello di caratterizzazione USEtox, l’EF viene calcolato sulla base dei valori di EC50 o LC50 relativi agli organismi appartenenti ai tre livelli trofici di un ecosistema acquatico (alghe, crostacei, pesci) e assume valore pari a 49,11 PAF m3/Kg. I valori tossicologici utilizzati per il calcolo del Fattore di Effetto derivano sia da un’accurata ricerca bibliografica sia dai risultati ottenuti dai saggi d’inibizione condotti con n‐TiO2 sulla specie algale Pseudokirchneriella Subcapitata. La lettura dei saggi è stata svolta applicando tre differenti metodi quali la conta cellulare al microscopio ottico (media geometrica EC50: 2,09 mg/L, (I.C.95% 1,45‐ 2,99)), l’assorbanza allo spettrofotometro (strumento non adatto alla lettura di test condotti con ENPs) e l’intensità di fluorescenza allo spettrofluorimetro (media geometrica EC50: 3,67 mg/L (I.C.95% 2,16‐6,24)), in modo tale da confrontare i risultati e valutare quale sia lo strumento più consono allo studio di saggi condotti con n‐TiO2. Nonostante la grande variabilità dei valori tossicologici e la scarsa conoscenza sui meccanismi di tossicità delle ENPs sulle specie algali, il lavoro sperimentale e la ricerca bibliografica condotta, hanno permesso di individuare alcune proprietà chimico‐fisiche delle nanoparticelle di Diossido di Titanio che sembrano essere rilevanti per la loro tossicità come la fase cristallina, le dimensioni e la foto attivazione [Vevers et al., 2008; Reeves et al., 2007]. Il lavoro sperimentale ha inoltre permesso di ampliare l’insieme di valori di EC50 finora disponibile in letteratura e di affiancare un progetto di ricerca dottorale utilizzando il Fattore di Effetto per n‐ TiO2 nel calcolo del Fattore di Caratterizzazione.
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I crescenti volumi di traffico che interessano le pavimentazioni stradali causano sollecitazioni tensionali di notevole entità che provocano danni permanenti alla sovrastruttura. Tali danni ne riducono la vita utile e comportano elevati costi di manutenzione. Il conglomerato bituminoso è un materiale multifase composto da inerti, bitume e vuoti d'aria. Le proprietà fisiche e le prestazioni della miscela dipendono dalle caratteristiche dell'aggregato, del legante e dalla loro interazione. L’approccio tradizionalmente utilizzato per la modellazione numerica del conglomerato bituminoso si basa su uno studio macroscopico della sua risposta meccanica attraverso modelli costitutivi al continuo che, per loro natura, non considerano la mutua interazione tra le fasi eterogenee che lo compongono ed utilizzano schematizzazioni omogenee equivalenti. Nell’ottica di un’evoluzione di tali metodologie è necessario superare questa semplificazione, considerando il carattere discreto del sistema ed adottando un approccio di tipo microscopico, che consenta di rappresentare i reali processi fisico-meccanici dai quali dipende la risposta macroscopica d’insieme. Nel presente lavoro, dopo una rassegna generale dei principali metodi numerici tradizionalmente impiegati per lo studio del conglomerato bituminoso, viene approfondita la teoria degli Elementi Discreti Particellari (DEM-P), che schematizza il materiale granulare come un insieme di particelle indipendenti che interagiscono tra loro nei punti di reciproco contatto secondo appropriate leggi costitutive. Viene valutata l’influenza della forma e delle dimensioni dell’aggregato sulle caratteristiche macroscopiche (tensione deviatorica massima) e microscopiche (forze di contatto normali e tangenziali, numero di contatti, indice dei vuoti, porosità, addensamento, angolo di attrito interno) della miscela. Ciò è reso possibile dal confronto tra risultati numerici e sperimentali di test triassiali condotti su provini costituiti da tre diverse miscele formate da sfere ed elementi di forma generica.
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I tre capitoli in cui è suddiviso il lavoro cercano di offrire una ricognizione delle questioni che ruotano intorno alla sussistenza o meno di prerogative presidenziali riguardo l’attività legislativa, e in generale sulle eventuali trasformazioni avvenute, soprattutto negli ultimi anni, nel ruolo del Presidente della Repubblica all’interno del sistema costituzionale italiano. Il lavoro esordisce con una premessa metodologica con cui si tenta di valorizzare la questione relativa ai diversi approcci metodologici che si possono seguire nello studio delle tematiche presidenziali: ossia, tenere nettamente distinti il piano delle norme da quello delle prassi oppure analizzarli e valutarli congiuntamente. Il primo capitolo è dedicato all’analisi della figura presidenziale così come delineata dalla Costituzione e arricchita dagli oltre sessant’anni di letteratura costituzionale. Vengono quindi analizzate le disposizioni costituzionali di riferimento e viene dato conto delle principali teorie costituzionali espresse dalla letteratura giuridica. Il secondo capitolo è dedicato a quella che viene offerta come una delle possibili cause da cui traggono origine le evoluzioni registrate in questi ultimi anni dalla figura presidenziale: ossia, il mutamento del sistema costituzionale di rappresentanza politica. Tale elemento è analizzato soprattutto nel suo ambito istituzionale, vale a dire il modello di forma di governo rappresentato dal circuito parlamento-governo. Il terzo capitolo entra direttamente nelle due questioni di fondo della ricerca: da un lato lo studio della generale attività presidenziale di intervento nelle questioni politiche, attraverso comunicati o esternazioni; dall’altro lato l’analisi di alcuni specifici casi paradigmatici di intervento presidenziale in sede di emanazione o promulgazione (o, comunque, discussione) degli atti legislativi del governo e del parlamento, accaduti tra il 2006 e il 2013. Inoltre, il lavoro è arricchito da una importante sezione (allegata) di “case studies” contenente il risultato di una ricerca effettuata su oltre tremila documenti presidenziali, dal 2006 al 2013, resi pubblici dagli uffici del Quirinale.
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The proliferation of video games and other applications of computer graphics in everyday life demands a much easier way to create animatable virtual human characters. Traditionally, this has been the job of highly skilled artists and animators that painstakingly model, rig and animate their avatars, and usually have to tune them for each application and transmission/rendering platform. The emergence of virtual/mixed reality environments also calls for practical and costeffective ways to produce custom models of actual people. The purpose of the present dissertation is bringing 3D human scanning closer to the average user. For this, two different techniques are presented, one passive and one active. The first one is a fully automatic system for generating statically multi-textured avatars of real people captured with several standard cameras. Our system uses a state-of-the-art shape from silhouette technique to retrieve the shape of subject. However, to deal with the lack of detail that is common in the facial region for these kind of techniques, which do not handle concavities correctly, our system proposes an approach to improve the quality of this region. This face enhancement technique uses a generic facial model which is transformed according to the specific facial features of the subject. Moreover, this system features a novel technique for generating view-independent texture atlases computed from the original images. This static multi-texturing system yields a seamless texture atlas calculated by combining the color information from several photos. We suppress the color seams due to image misalignments and irregular lighting conditions that multi-texturing approaches typically suffer from, while minimizing the blurring effect introduced by color blending techniques. The second technique features a system to retrieve a fully animatable 3D model of a human using a commercial depth sensor. Differently to other approaches in the current state of the art, our system does not require the user to be completely still through the scanning process, and neither the depth sensor is moved around the subject to cover all its surface. Instead, the depth sensor remains static and the skeleton tracking information is used to compensate the user’s movements during the scanning stage. RESUMEN La popularización de videojuegos y otras aplicaciones de los gráficos por ordenador en el día a día requiere una manera más sencilla de crear modelos virtuales humanos animables. Tradicionalmente, estos modelos han sido creados por artistas profesionales que cuidadosamente los modelan y animan, y que tienen que adaptar específicamente para cada aplicación y plataforma de transmisión o visualización. La aparición de los entornos de realidad virtual/mixta aumenta incluso más la demanda de técnicas prácticas y baratas para producir modelos 3D representando personas reales. El objetivo de esta tesis es acercar el escaneo de humanos en 3D al usuario medio. Para ello, se presentan dos técnicas diferentes, una pasiva y una activa. La primera es un sistema automático para generar avatares multi-texturizados de personas reales mediante una serie de cámaras comunes. Nuestro sistema usa técnicas del estado del arte basadas en shape from silhouette para extraer la forma del sujeto a escanear. Sin embargo, este tipo de técnicas no gestiona las concavidades correctamente, por lo que nuestro sistema propone una manera de incrementar la calidad en una región del modelo que se ve especialmente afectada: la cara. Esta técnica de mejora facial usa un modelo 3D genérico de una cara y lo modifica según los rasgos faciales específicos del sujeto. Además, el sistema incluye una novedosa técnica para generar un atlas de textura a partir de las imágenes capturadas. Este sistema de multi-texturización consigue un atlas de textura sin transiciones abruptas de color gracias a su manera de mezclar la información de color de varias imágenes sobre cada triángulo. Todas las costuras y discontinuidades de color debidas a las condiciones de iluminación irregulares son eliminadas, minimizando el efecto de desenfoque de la interpolación que normalmente introducen este tipo de métodos. La segunda técnica presenta un sistema para conseguir un modelo humano 3D completamente animable utilizando un sensor de profundidad. A diferencia de otros métodos del estado de arte, nuestro sistema no requiere que el usuario esté completamente quieto durante el proceso de escaneado, ni mover el sensor alrededor del sujeto para cubrir toda su superficie. Por el contrario, el sensor se mantiene estático y el esqueleto virtual de la persona, que se va siguiendo durante el proceso, se utiliza para compensar sus movimientos durante el escaneado.
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Este es un proyecto que tiene por objetivo general dar continuidad a las investigaciones relacionadas a materiales de interés tecnológico que el Grupo Ciencia de Materiales de Fa.M.A.F lleva a cabo. Las diferentes líneas de trabajo se pueden agrupar en tres grandes temas: aceros y superaleaciones basadas en Fe y Ni; cerámicos magnéticos [filtros moleculares de sílice del tipo ZSM-5, MCM-41 y MCM-48 modificados con Fe, Co, Mn; hematita nanométrica] y aleaciones metálicas magnéticas [CoCu, nanohilos y multicapas de CoM y FeM (M= Pt y Pd); aleaciones de tipo Heusler Mn-Ni-Ga, aleaciones CoSiB y FeSiB nanoestructuradas ]. El primer tema apunta a la optimización de las propiedades mecánicas de aceros de medio carbono y baja aleación, de producción nacional y aptos para construcciones mecánicas, y al desarrollo de superaleaciones (Fe,Ni) de alta temperatura, para su aplicación en pequeñas Turbomáquinas Térmicas. En el caso de materiales magnéticos cerámicos y metálicos, el objetivo es la producción y el desarrollo de nanoestructuras novedosas, con propiedades especiales, de potencial uso en nano-dispositivos y nanotecnología en general. En todos los casos se plantea la producción del material de interés a escala laboratorio, con control de las variables del proceso, la caracterización de la microestructura resultante y sus propiedades relevantes. Luego se establecen las correlaciones proceso-microestructura y microestructura–propiedades y se formalizan en modelos para los diferentes mecanismos que operan tanto durante la etapa de proceso (modelos de solidificación, de deposición, de aleado mecánico) como los involucrados en las propiedades de interés (modelos de magnetización, transporte, deformación). En este esquema se busca optimizar las propiedades. El presente proyecto fortalecerá además el área Ciencia de Materiales en la Universidad Nacional de Córdoba, formando en el nivel de grado y posgrado a ingenieros y físicos en esta disciplina. En el área de materiales cerámicos magnéticas nos dedicaremos (en colaboración con CiTeQ-UTN-FRC) a la producción y caracterización de filtros moleculares de sílice de amplio uso en procesos de catálisis, modificados por la incorporación de especies magnéticas. La incorporación del material magnético se realizará mediante técnicas hidrotérmicas y de impregnación. Los composites obtenidos se estudiarán con dos propósitos: evaluar los efectos de la funcionalización magnética sobre el desempeño del filtro de sílice como catalizador de diferentes reacciones y describir las propiedades magnéticas de las pequeñas (2 a 5 nm) nanoestructuras encapsuladas en los poros. Se continuará con la producción y caracterización de partículas de ferritas, con propiedades determinadas a partir del control de los distintos parámetros que intervienen en la síntesis. En la línea de aleaciones metálicas magnéticas se estudiarán las aleaciones de Heusler, con memoria de forma magnetica, las aleaciones CuCo con magneto-resistencia gigante y las aleaciones (Co,Fe)SiB con magnetoimpedancia gigante. Se aplicará la técnica de melt spinning con dos rodillos, a la producción de estas aleaciones. En el caso de aceros de medio carbono el plan propuesto apunta a identificar los micromecanismos de deformación y fractura que pueden operar en estas microestructuras. Se realizará el "collar test" con el objetivo de propagar una grieta radialmente hacia el centro del collar y luego poder observar la sección de material que la contiene. Esta serie de experimentos y observaciones permitirán localizar el inicio de la grieta y avanzar sobre la determinación del tipo de partículas que actúan como intermediarios en la propagación. Se espera que estos antecedentes más los resultados metalográficos arrojen luz sobre los mecanismos de fractura del acero IRAM – IAS 15B41
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(Résumé de l'ouvrage) Una raccolta di studi con cui l'Associazione Biblica Italiana e le EDB intendono onorare la memoria di mons. Fusco, vescovo di Nardò-Gallipoli e illustre biblista. Il volume segue gli ambiti di interesse che hanno caratterizzato la sua ricerca e vede il contributo di insigni studiosi italiani e stranieri.
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Contient : 1 « Instruction pour le reglement et entretenement des galleres du roy et armées de mer es partyes de Levant... Faict à Marseille, le vingtiesme jour d'aoust mil cinq cens soixante et dix » ; 2 « Description au vray de la construction du corps d'une gallere neufve, subtile ou bastardelle, qu'on pourra armer à galoche, c'est à dire quatrirame, et l'ordre qu'il convyent observer en ladicte construction » ; 3 « Estat abregé de la recepte et despense faicte pour le faict de l'advitaillement de l'armée de mer que le roy avoit deliberé mettre sus pour son service au pays et duché de Normendie... 1559 et 1560 » ; 4 « Advertissement à monseigneur de Biron, chevalier de l'ordre du roy, grand maistre et cappitaine general de son artillerye, de ce qui seroit bien necessaire pour le service dudict seigneur au faict de son artillerye au païs de Piedmont... Faict à Pignerolle, le quatreieme jour de janvier mil cinq cens soixante et douze ». Signé : « DE CARONDELET » ; 5 « Estat au vray du payement faict par Me François de La Gorse, conseiller du roy et tresorier de l'extraordinaire de ses guerres, de l'ordonnance et commandement de monseigneur le duc de Nivernois, pair de France, gouverneur et lieutenant general pour Sa Majesté au païs de Piemont et marquisat de Salusse, pour les estatz, pensions et entretenemens tant de luy que de plusieurs gentilz hommes, cappitaines, gouverneurs de places et autres entretenus pour le service de Sa Majesté au païs de Piemont et marquisat de Salusse, pour huict mois entiers, commencés le premier jour de janvier M.V.C. soixante treize et finis le dernier jour d'aoust ensuivant » ; 6 « Confessions de POLTROT sur les interrogatz à luy faicts de l'assasinat commis par luy en la personne de feu François de Lorraine, duc de Guise, au camp de St Hilaire pres St Mesmin... Du XXe jour de febvrier, l'an mil cinq cens soixante deux ». Copie ; 7 « Coppie de l'arrest donné au conseil privé du roy, le 29 janvier mil cinq cens soixante cinq, à la poursuitte de la maison de Guise, pour l'assassinat commis en la personne de feu monsieur le duc de Guise, François de Lorraine » ; 8 Mémoire sur la tactique militaire, à propos des guerres de religion en France. En italien ; 9 « Ligue faicte entre le roy Charle neufviesme et la royne d'Angletere » Elizabeth. En latin. Copie ; 10 « Instruction au sieur de Malras, ambassadeur pour le roy à Rome, sur le fait de l'abbaye de Vaucelles, scituée au pais de Cambresis... Signé : CHARLES,... Le dernier jour d'octobre mil cinq cens soixante et unze ». Copie ; 11 « Memoire touchant ladite abbaye de Vaucelles ». Copie ; 12 « Instruction à monseigneur d'Oisel, envoyé de la part du roy vers le roy d'Espagne. 1563. » Copie ; 13 « Extraict de l'instruction du sieur de Laubespine le jeune, envoyé par le roy en Espagne en 1564 » ; 14 « Memoire envoyé par le roy au sieur de Schomberg, estant de la part de Sa Majesté vers les princes de la Germanie, pour faire entendre ausdictz princes sur la mort de l'admiral... Fait à Paris, le 25e aoust 1572, signé : CHARLES » ; 15 Mémoire du duc DE NEVERS, contenant copie d'un état des deniers perçus par lui de 1549 à 1578 ; 16 « L'Ordre et reigle que anciennement se gardoit aux armées pour le faict et distribution des vivres de munition ». Copie ; 17 « Memoire » sur « des feux d'artifice de guerre » ; 18 « Discours sur les fortificacions... par LA TRUILLE, commissaire de l'artillerie du roy... 8 novembre 1566 » ; 19 « Reglement » fait par ceux de la religion réformée. 20 juillet 1567. Copie ; 20 « Ordonnances des cent Suisses de la garde du roy, en langaige d'allemant et françois... Signé : Guillaume Tonguiner,... Faict le seiziesme jour de janvier 1567 ». Copie ; 21 « Memoria di quello che EMILIO CAVRIANI,... ha visto... in cinque asedii dove s'e trovato in Italia ». En italien
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Contient : 1-3 Lettres, en italien, avec chiffres, de MARGUERITE PALEOLOGUE, duchesse DE MANTOUE, au duc de Nevers, Louis de Gonzague, son fils. De 1562 à 1564 ; 4-8 Lettres, en italien, de « FRANCESCO PUGIELLA » audit duc de Nevers. 1577 et 1578 ; 9 Lettre, en italien, d' « ASCANIO ANDREASI » audit duc de Nevers. « Di Casale, li 25 luglio 1589 » ; 10 Lettre, en italien, de « FRANCESCO PUGIELLA » audit duc de Nevers. « Di Roma, il 2e di marzo 1578 » ; 11 « Copia di 2 lettere scritte al Sor Lodovico Birago ». Paris, 23 et 25 décembre 1570. En italien ; 12 Billet, en italien, où l'on recommande d'annoncer au duc de Nevers que « la serma prencipessa di Mantova e sicuramente gravida » ; 13 « Copia del capo dell' instruttione del sermo Sr duca DI MANTOVA, fatta allo Stanghelino, per trattar coll' illmo et eccmo Sr duca di Nivers ». 1570. En italien ; 14 « Assegni fatti all' illma et eccma Sa duchessa di Mantova ». En italien. Copie ; 15 « Avisi di Genova, per lo eccmo Sr duca di Nevers ». Relatifs surtout à la Corse. En italien ; 16 Lettre de « PASQUALINO RASPOLLICHIO » au duc de Nevers, Charles de Gonzague. 1621. En italien ; 17 « Memoria di cose che ha da far fare il Sr duca di Nevers », Louis de Gonzague, concernant des recherches à faire pour établir ses droits à l'héritage laissé par sa mère, la duchesse de Mantoue, au Montferrat. En italien ; 18 Fragment d'une lettre, en italien, écrite au duc de Nevers par un de ses agents, le Sr GUAZZO ; 19 Obligation de 1,000 écus, souscrite au profit du comte Thomas Galeazzi par Claude Angier, marquis de Crapado. Mantoue, 28 mars 1622. En italien. Copie ; 20 Lettre du Sr « BARCHINO » à « Cesare » Ceppo, concernant les recherches à faire au nom de Louis de Gonzague, duc de Nevers, pour établir contre le duc de Mantoue, son frère, le compte de tutelle de Marguerite Paléologue, leur mère, décédée. En italien ; 21 Fragment de lettre écrite, en partie, en faveur d'Octave Landi, par le duc DE NEVERS à l'évêque de Cujavie. 1577. En latin. Minute ; 22 Autre fragment de lettre écrite par le duc DE NEVERS audit évêque de Cujavie, sur la fuite du roi de Pologne, Henri de Valois, et les conséquences de cet acte pour les Polonais. 1574. En latin. Minute ; 23-24 Documents concernant la recherche des textes destinés à établir les droits du duc de Nevers sur la succession de sa mère, Marguerite Paléologue, duchesse de Mantoue, et les empêchements mis par le duc de Mantoue à ces recherches. En italien ; 25 Mémoire concernant les éléments dont se compose la rente de 13,806 ducats 42 sous, attribuée à la duchesse de Mantoue, comme tutrice de son fils, le duc de Mantoue. En italien ; 26 Lettre d' « OTTAVIO LANDI » au duc de Nevers. Vienne, 31 juillet 1577. En italien ; 27 Nouvelles de Milan, 7 juin 1572, concernant les agissements du duc d'Albe, du côté de Valenciennes et de Cambrai. En italien ; 28 Fragment de lettre adressée par le Sr CEPPO au Sr Guazzo, agent du duc de Nevers à Milan. « 28 aprile 1572 ». En italien ; 29 Lettre de « FRANCESCO PUGIELLA,... al Sr cavalier Guazzo,... Di Casale, il 27 d'ottobre 1577 ». En italien ; 30 Lettre de « CAMILLO VOLTA,... al Sr Gio. Paolo Medici,... Di Casa, il di XXX di luglio del [15]70 ». En italien ; 31 Lettre d' « HIPPOLITO CAPILUPI,... al Sr duca di Nevers,... Di Malaca, il 20 di maggio 1593 ». En italien ; 32 Lettre de « FILIPPO PERSEI » à la duchesse de Nevers. Mantoue, 23 décembre 1591. En italien ; 33-34 Lettres de « FRANCESCO GONZAGA, vescovo di Mantova », à la duchesse de Nevers. Vervins, 18 et 17 mai 1598. En italien ; 35 Lettre de « FILIPPO PERSEI » à la duchesse de Nevers. « Della Cassina, li 12 di maggio 1598 ». En italien ; 36 Lettre de « VICENZO CALINO » au duc de Nevers. « Da Brescia, il di 4 d'ottobre 1594 ». En italien ; 37 Lettre de « PIETR' ANTONIO DE' BENEDETTI » au duc de Nevers. « Di Mantova, alli 29 giugno 1590 ». En italien ; 38 Lettre d' « HIPPOLITO CAPILUPI » au duc de Nevers. « Di Malaca, il 20 d'aprile 1593 ». En italien ; 39-40 Lettres de « TOMASO BOZZI » au duc de Nevers. Rome, 20 février 1593. En italien ; 41 Chiffre. Quelques lignes non chiffrées sont en italien ; 42 Lettre de CAMILLO « VOLTA,... Di Cona, a il 30 aprile 1589 ». En italien ; 43 « Memoriale del Sr BARCHINO al Sr cavalier Guazzo, per l'illmo et eccmo Sr duca di Nevers,... Li 29 giugno 1570 ». En italien ; 44 Avis de Gênes et de Milan. Juillet 1572. En italien ; 45 « Copia della risposta del Sr duca eccmo di Mantova, data li 14 di luglio, sopra il memoriale sporto dal cavaliere Guazzo per l'eccmo Sr duca di Nevers, li 28 di maggio 1572. P. M. CORNACCHIA ». En italien ; 46 Avis de Milan. 16 août 1572. En italien ; 47 Ordonnance du duc DE MANTOUE, adressée aux sénateurs du Montferrat. Il les charge de faire inscrire le duc de Nevers, son frère, sur les livres de la chambre des comptes du Montferrat, pour un revenu annuel de 2,000 écus, et pour le paiement immédiat de 9,000 écus dus audit duc de Nevers, le tout en exécution d'un article du testament de la duchesse de Mantoue, Marguerite Paléologue, mère desdits ducs de Mantoue et de Nevers. 1571. En italien. Copie ; 48 Acte par lequel le duc DE NEVERS déclare reprendre à son service le chevalier Guazzo. « In Parigi, febraio 1576 ». En italien. Copie ; 49 « Instruttione del Sr BARCHINO al Guissano, alli 12 di marzo del [15]70, per andar a Mantova ». En italien. Copie ; 50 « Copia d'una lettera scritta alli 22 di febraio dal Sr BARCHINO al Guissano,... 1570 ». En italien ; 51 Lettre adressée au duc de Nevers par un de ses agents, le Sr GUAZZO ? « Di Grana, li 14 di feb° 1577 ». En italien ; 52 Avis, en italien, daté de Milan, 4 juin 1572 ; 53 « Scritura chel' Sr duca » Guillaume de Gonzague, duc de Mantoue, « fece dare al' Volta in Mantova, il 30 de luglio, et quella che fu risposta, tutte due sopra uno foglio, l'una apresso l'altra, il 4 agosto, et mandata per il Basco à Mantova. Bagni, agosto 1571 ». En italien ; 54 « Sommario di quanto contiene la lettera del Sr duca di Mantova, scritta al Salvato, a di 29 di novembre del 1572 ». En italien ; 55 Lettre, en italien, du Sr « BARCHINO » au Sr « Guazzo,... Da Verale, alli X de giugno 1570 ». En italien ; 56 Avis de Milan. Juin 1572. En italien ; 57 « Instruttione per le cose necessarie a prodursi per le prove nelle cause allodiali ». En italien ; 58 Mémoire, en italien et sans date, contenant des nouvelles de Rome, sur la nomination de plusieurs évêques, sur les départements assignés à des cardinaux pour le gouvernement de l'état ecclésiastique, sur des visites et conférences des cardinaux avec le pape Urbain VIII, etc. Ces nouvelles paraissent être de l'année 1625, y étant question de la naissance de Marie, princesse d'Espagne, fille de Philippe IV
Resumo:
Realizar un estudio biológico del aprendizaje para conocer sus implicaciones pedagógicas. Expone la necesidad biológica del aprendizaje, explica las generalidades del cerebro y realiza un estudio del cerebro y de sus consecuencias para el aprendizaje. Después analiza el aprendizaje, la memoria y los aspectos bioquímicos de ambos, examina la acción que tienen las drogas sobre el aprendizaje, y concluye con aportaciones a la Pedagogía. 1) Dos aspectos importantes en el proceso de aprendizaje y memoria son: la forma de presentar la información y el despertar y acrecentar el interés dando información que concuerde con las aspiraciones y valores de los alumnos. Respecto a esto último cabe decir que cualquier método es válido, pero que en determinadas circunstancias uno será más efectivo que los otros. El educador pondrá el acento en conseguir que los materiales educativos concuerden en todo momento con las aspiraciones y preferencias de los alumnos. Conseguido esto los lanzamos al mar de la información para que avancen con la velocidad y ritmo que les son propios. 2) El material debe presentarse en forma de esquemas, con muy pocos hechos que haya que recordar, pero que sean muy significativos y ricos en información. A lo cual le podríamos llamar clases núcleo, alrededor de las cuales los alumnos pueden construir de forma permanente y debidamente asesorados por el profesor. Además se debe sugerir a los estudiantes que hagan sus propios reordenamientos, que no tomen como definitivo el esquema del profesor. 3) Cuando experimentalmente estimulamos la memoria de forma interna o voluntaria, ésta es selectiva porque recuerda los hechos y la información esencial omitiendo los detalles. Si la estimulación es externa, artificial, por medio de electrodos, la memoria es vívida, puesto que se viven los sucesos pasados, otra vez. Hay que fomentar las dos con ejercicios. El hombre por su aprendizaje y su memoria ha progresado mucho pero hoy ese progreso pone en peligro su origen. Las consecuencias negativas que no se han sabido o no se han querido evitar son: 1) La deshumanización y superpoblación que deterioran los mecanismos de transmisión de la tradición de generación en generación. 2) Las madres ya no se dedican a sus hijos por completo, lo cual acarrea la atrofia de sensibilidades y la frustración permanente que bloquea la normal educación. En el desarrollo evolutivo el bebe está dispuesto a sumergirse con alegría y avidez en la información y educación que se le ofrezca. Su abandono paulatino hace que no se le de la suficiente. Es labor de la madre el cuidado inicial del niño, dedicación exclusiva. 3) La falta de contacto personal, sustituida por los impersonales medios de comunicación. 4) La técnica puesta como panacea más que como un medio, atrofia la poca humanidad que nos va quedando. 5) Los pequeños y grandes vicios como beber, fumar o las drogas, bloquean biológicamente y psíquicamente este proceso del aprendizaje y de la memoria.
Resumo:
[ES] El presente manuscrito corresponde al primer capítulo de lo que hubiera sido la Tesis Doctoral de D. Aarón Trujillo Santana, para lo cuál desarrollo su labor investigadora en el Departamento de Biología de La Universidad de Las Palmas de Gran Canaria entre los años 2006 y 2010. Por motivos ajenos a su voluntad y a la de todos los que compartimos en algún momento su pasión por este trabajo, el mismo quedó inacabado, pudiéndose rescatar de sus archivos lo que ahora se presenta. Es importante remarcar que se trata de un documento sin concluir y que los objetivos fijados en el trabajo original eran más ambiciosos de lo que se refleja en estas páginas. Además, es justo reseñar que el texto que se presenta es un reflejo fiel de los borradores del propio autor y únicamente se ha procedido a corregir errores tipográficos y dotar al mismo de formato adecuado para su presentación. El trabajo expuesto se centra en el análisis descriptivo de las pesquerías y capturas de Katsuwonus pelamis que se ha llevado a cabo en las Islas Canarias desde que se comenzó con su registro. Aunque también se analiza otras áreas de interés como los archipiélagos lusos y el Golfo de Vizcaya. Se hace uso de varias bases de datos y se calculan diferentes parámetros que ayudan al autor a diagnosticar el estado actual de la pesquería y sientan las bases para continuar con el trabajo hacia la aplicación de modelos matemáticos en otros capítulos. La Tesis Doctoral hubiera constando en un principio de dos capítulos más, uno centrado en la descripción de la ruta migratoria de listado entre las tres áreas en estudio y otro en la influencia de la climatología sobre la pesquería. Por último, destacar que, a parte del objetivo evidente de dar memoria y forma a parte de la investigación desarrollada por el autor, es también nuestro objetivo difundir este trabajo para todo aquél que le pudiera servir de referencia, dando así sentido a la labor investigadora de D. Aarón Trujillo Santana