905 resultados para Social, housing, recuperare, abitare, sociale, X, lam


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Il progetto che qui presentiamo, è stato elaborato all’interno del laboratorio di sintesi finale Architettura sostenibile, e sviluppa il tema della riqualificazione di un edificio di housing sociale. Perché il social housing? La scarsità di alloggi di edilizia sociale nel patrimonio esistente e il crescente numero di persone che necessitano di una residenza a basso costo, ma che non sono povere al punto tale da poter accedere all’edilizia agevolata, porta ad incentrare la nostra ricerca su questo argomento. Osservando nel nostro paese la forte necessità di ampliare e migliorare questo patrimonio, oltre al rinnovato interesse per queste tematiche nel settore pubblico, diventa per noi un momento di riflessione e confronto nel campo della progettazione architettonica. Quale l’obiettivo? Il fine di tale ricerca è quindi quello di assecondare le odierne esigenze abitative, ripensando il patrimonio esistente in termini di recupero e rifunzionalizzazione degli spazi, migliorando il livello di confort e conseguendo allo stesso tempo elevate prestazioni energetiche. L’obiettivo si allarga poi alla scala del quartiere proponendo strategie utili alla rivitalizzazione delle dinamiche sociali. Qual è il metodo? La strategia utilizzata è quello della riqualificazione sostenibile. Questa scelta è motivata dall’intento di ridurre l’uso di risorse primarie, in termini di materiali, ed evitare l’ulteriore sfruttamento di aree non ancora urbanizzate. A questo va ad aggiungersi la necessità di realizzare un intervento economicamente sostenibile, data l’assenza di risorse da investire per tali fini.

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Il complesso residenziale “Pilastro” costruito tra il 1962 e il 1985 si trova a Bologna, a nord del quartiere San Donato, oltre la linea tracciata dalla tangenziale e si è costituito in tre fasi, corrispondenti ai tre comparti di intervento: il nucleo di prima realizzazione, il “Virgolone” e le torri. Il tema affrontato in questa tesi, elaborato all’interno del laboratorio di sintesi finale Architettura sostenibile, riguarda la definizione di strategie di intervento per la riqualificazione del comparto di “Primo impianto” che attualmente presenta molteplici criticità: - debole coesione sociale ed episodi di disagio e micro-criminalità - inadeguatezza sismica - scarse prestazioni energetiche degli edifici Il progetto si è proposto l’obbiettivo di ricucire e rifunzionalizzare l’intero comparto, investendo in modo integrato gli aspetti urbanistico, architettonico e tecnologico, in modo da influire positivamente sulle condizioni socio-economiche dell’insediamento.

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La tesi qui presentata è stata svolta all’interno del Laboratorio di Sintesi Finale “Architettura sostenibile" e propone la riqualificazione di un edificio ACER, sito a Bologna in via Gandusio, un’area strategicamente centrale a ridosso del centro storico e al contempo inserita all’interno delle dinamiche urbane della prima periferia. Si tratta di un complesso di edilizia residenziale sociale e, perciò, è stato necessario elaborare preliminarmente una sorta di quadro conoscitivo per individuare le problematiche e le tendenze comuni sia a casistiche italiane che europee. Dopo un inquadramento generale sulla situazione dei modelli famigliari e dell’abitare; è stata effettuata una panoramica su alcuni interventi europei, dai quali si è cercato di attingere e elaborare soluzioni e metodologie di intervento innovative, prendendo in considerazione sia elementi di rigenerazione del tessuto urbano, sia soluzioni tecnologiche e costruttive applicate a casi specifici. La situazione dell’edilizia residenziale sociale, attualmente, vede una forte scarsità di alloggi, tale da non riuscire a soddisfare tutte le richieste della popolazione. Negli ultimi trenta anni, la quota di produzione di alloggi di edilizia sociale è progressivamente calata, contrariamente agli altri paesi europei, caratterizzati da un andamento costante. Al contempo, si è registrato l’aumento di persone in condizioni di disagio abitativo e sociale. Il progetto risponde alle eterogenee esigenze dei rinnovati modelli famigliari contemporanei, prevedendo opere di completamento funzionale e una diversificazione dell’offerta tipologica degli alloggi, unita all’integrazione di nuovi servizi per gli abitanti e alla rivalorizzazione dell’identità dell’edificio in quanto manufatto polarizzante. Il progetto adotta il metodo della riqualificazione sostenibile e delle tematiche ad essa inerenti, approfondite durante il percorso di lavoro svolto all’interno del Laboratorio di Sintesi Finale “Architettura Sostenibile”. Tutti gli interventi eseguiti sul manufatto sono stati incentrati sul tema della sostenibilità, per ridurre l’uso dei materiali e l’uso del territorio. Sono stati ridotti i deficit tecnologici e soprattutto energetici dell’involucro edilizio, combinando all’applicazione di soluzioni tecnologiche la riqualificazione dello spazio urbano e della funzionalità degli spazi dell’abitare. Questo lavoro si propone di confrontarsi con la condizione attuale dell’housing sociale, cercando di rispondere alle esigenze abitative contemporanee, riqualificando e ripensando gli spazi e migliorandone il comportamento strutturale in caso di evento sismico. Per evitare di trattarlo come un episodio sporadico, un’anomalia, l’intervento ha cercato di collocarsi all’interno del contesto urbano e del tessuto insediativo, dialogando con essi per fornire risposte a problematiche concrete e reali. Per questo si è deciso di intervenire anche sulle aree adiacenti, provando a fornire soluzioni alle dinamiche incompiute e alle esigenze sociali del quartiere.

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Social Housing and energy performance in a study case in Queimados within the Programa Minha Casa Minha Vida: analysis and proposals for improvement. The thesis in based on a personal experience lived in Brazil, working with a firm that deals with the construction of housing, for the population with incomes between 1.600 R$ and 3.100 R$ per month, in the Programa Minha Casa Minha Vida. Thanks to the construction site and contact with the local people, it was possible to attend to the construction phases and to understand the pros and cons of this Program. Working with the company made also possible to know the costs of the construction and to see that they reached the limit budget imposed by the Program (160.000 R$). Between the critical aspects of the program there is the fact that it doesn’t deal with the energy consumptions of buildings. For that reason it was interesting to calculate the energy requirements for cooling- using the software EnergyPlus and Legacy Opens Studio plug-in for Google Sketchup- and, later, to try to propose ideas for improving performances and reduce energy consumption introducing: increase in the wall mass, frame windows and patio doors, exterior blinds, wall shading on the west side. From the analysis of these simulations, considering the decrease of energy requirements for cooling, the decrease of operative and mean radiant temperatures and costs, the most convenient proposal was the exterior curtain. As all these assumptions were too expensive for the program it was analyzed how the behavior of the inhabitants influence energy consumption. Thinking of an intelligent ventilation –opening windows while the outside temperature is lower than the inside one- the reduction of energy requirements is about 27%. These result is really important, if you consider that it is obtained without spending more money.

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ABITARE NUOVI SPAZI tratta della riqualificazione funzionale ed energetica di un edificio residenziale situato all’interno dell’area costruita secondo il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare di Bologna durante gli anni ’70 e ’80. Il caso studio si trova nella zona Corticella del quartiere Navile, a nord del centro storico di Bologna. Le principali criticità riscontrate a livello urbano riguardano la frammentazione degli spazi pubblici e la scarsa qualità dei percorsi ciclo-pedonali. Nelle proposte d’intervento è stata quindi prestata particolare attenzione alla qualità degli spazi e ai percorsi esterni, vere e proprie matrici per la riqualificazione del tessuto esistente. È possibile ricondurre tali obiettivi a tre punti fondamentali: liberare, ordinare, e connettere lo spazio. Passando alla scala architettonica, le principali criticità riguardano il taglio degli alloggi, l’illuminazione e le prestazioni energetiche dell’involucro edilizio. Tenendo conto delle preesistenze, l’approccio al progetto è stato quello di conservare ed adeguare, nonché di conferire all’edificio una forte identità attraverso un progetto architettonico che preveda la definizione di nuovi spazi sia all’interno che all’esterno dell’involucro edilizio esistente. Questi si manifestano sia con l’aggiunta di importanti volumetrie che si relazionano con l’edificio come dei veri e propri “parassiti”, sia con demolizioni di alcune parti che permettono all’ambiente esterno di entrare all’interno della struttura.

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"Abitare nuovi spazi" tratta della riqualificazione funzionale ed energetica di un edificio residenziale situato all’interno dell’area costruita secondo il Piano per l’Edilizia Economica e Popolare di Bologna durante gli anni ’70 e ’80. Il caso studio si trova nella zona Corticella del quartiere Navile, a nord del centro storico di Bologna. Le principali criticità riscontrate a livello urbano riguardano la frammentazione degli spazi pubblici e la scarsa qualità dei percorsi ciclo-pedonali. Nelle proposte d’intervento è stata quindi prestata particolare attenzione alla qualità degli spazi e ai percorsi esterni, vere e proprie matrici per la riqualificazione del tessuto esistente. È possibile ricondurre tali obiettivi a tre punti fondamentali: liberare, ordinare, e connettere lo spazio. Passando alla scala architettonica, le principali criticità riguardano il taglio degli alloggi, l’illuminazione e le prestazioni energetiche dell’involucro edilizio. Tenendo conto delle preesistenze, l’approccio al progetto è stato quello di conservare ed adeguare, nonché di conferire all’edificio una forte identità attraverso un progetto architettonico che preveda la definizione di nuovi spazi sia all’interno che all’esterno dell’involucro edilizio esistente. Questi si manifestano sia con l’aggiunta di importanti volumetrie che si relazionano con l’edificio come dei veri e propri “parassiti”, sia con demolizioni di alcune parti che permettono all’ambiente esterno di entrare all’interno della struttura.

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Il progetto di tesi elaborato tratta uno dei temi più attuali nell’ambito architettonico, l’efficienza energetica degli edifici. La tesi, sviluppata all’interno del Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile, tratta un caso peculiare, in quanto riguarda il recupero di un’opera incompiuta, un comparto di 24 alloggi di Social Housing situato nella città di Rovigo. Il proprietario dell’impianto, l’ente pubblico per l’edilizia sociale ATER, ha posto delle direttive qualitative e quantitative per portare a compimento l’opera. Preso atto di queste disposizioni, e a seguito di accurate analisi di tipo tecnico, morfologico e demografico, sono state definite accurate strategie progettuali, riguardanti la definizione di alloggi idonei alla richiesta dell’ente e alla conformazione demografica della città, il recupero della preesistenza e lo sviluppo di una architettura energicamente efficiente.

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Introduction : Les adolescents avec déficiences physiques en transition vers la vie adulte éprouvent des difficultés à établir une participation sociale optimale. Cette étude explore les retombées d'un programme de cirque social sur la participation sociale de ces jeunes selon leur point de vue et celui de leurs parents. Méthode : Étude qualitative exploratoire d’orientation phénoménologique. Neuf personnes avec déficiences physiques, âgées de 18 et 25 ans, ont participé au programme pendant neuf mois. Données recueillies : perceptions de leur qualité de participation sociale à partir d’entrevues semi-structurées en pré, mi-temps et post-intervention avec les participants et un de leurs parents. Le guide d’entrevue validé est ancré sur le Modèle du développement humain- Processus de production du handicap - 2 (HDM-PPH2). L’enregistrement audio des entretiens a été transcrit en verbatim. Le contenu a été analysé avec le logiciel Nvivo 9 à travers une grille de codage préalablement validée (co-codage, codage-inverse). Résultats : Corpus de 54 entrevues. L’âge moyen des jeunes était de 20,0 ± 1,4 années et de 51 ± 3,6 années pour les parents. Selon tous, la participation sociale des jeunes adultes a été optimisée, surtout sur le plan de la communication, des déplacements, des relations interpersonnelles, des responsabilités et de la vie communautaire. La perception de soi et les habiletés sociales, également améliorées, ont favorisé une plus grande auto-efficacité. Conclusion : Cette étude soutient donc le potentiel du cirque social comme approche novatrice et probante en réadaptation physique pour cette population, et appuie la pertinence d’autres études rigoureuses mesurant les diverses retombées possibles et identifiées.

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Public private partnerships (PPP) have been widely used as a method for public infrastructure project delivery not only locally and internationally, however the adoption of PPPs in social infrastructure procurement has still been very limited. The objective of this paper is to investigate the potential of implementation of current PPP framework in social affordable housing projects in South East Queensland. Data were collected from 22 interviewees with rich experiences in the industry. The findings of this study show that affordable housing investment have been considered by the industry practitioners as a risky business in comparison to other private rental housing investment. The main determents of the adoption of PPPs in social infrastructure project are the tenant-related factors, such as the inability of paying rent and the inability of caring the property. The study also suggests the importance of seeking strategic partnership with community-based organisation that has experiences in managing similar tenants’ profiles. Current PPP guideline is also viewed as inappropriate for the affordable housing projects, but the principle of VFM framework and risk allocation in PPPs still be applied to the affordable housing projects. This study helps to understand the viability of PPP in social housing procurement projects, and point out the importance of developing guideline for multi-stakeholder partnership and the expansion of the current VFM and PPPs guidelines.

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The connection between social reform and urban management is evident throughout the history of the city. This article maps out how ideas about social reform and social housing were established historically, during the development of the nineteenth century city. The second part examines contemporary shifts in thinking about homelessness through a case study of two Brisbane City Council initiatives in Brisbane: The Homeless Shelter Trial and Footprints along Kurilpa.

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Compreender o financiamento da habitação social requer identificar as mediações necessárias para sua problematização crítica. Orientado pelo método marxista, o estudo utiliza como metodologia a pesquisa bibliográfica, de documentos legais e o estudo das peças orçamentárias. A produção do espaço no capitalismo é produto de relações sociais voltadas a exploração e a acumulação capitalista. Por ser objeto da luta de classes, o Estado responde as necessidades habitacionais dos trabalhadores por meio de políticas urbanas fragmentadas e desfinanciadas, abertas as investida do mercado. A institucionalização do arcabouço legal para a habitação, como a conquista do Fundo Nacional de Habitação de Interesse Social - FNHIS não representou mudanças efetivas sobre as condições de moradia nas cidades. Marcado pelo desfinanciamento (os recursos corresponderam a 1,3% do orçamento do Ministério das Cidades, em 2012) e pela baixa envergadura dos programas sob sua responsabilidade (recursos para Urbanização de Assentamentos Precários e Provisão Habitacional ficaram em R$ 4,7 bilhões, nos anos estudados), o FNHIS é esvaziado no seu sentido político de satisfazer as necessidades habitacionais da população. Em 2009, é criado o Programa Minha Casa Minha Vida - PMCMV. Há o incremento do Estado como indutor da macroeconomia fortalecedora da reestruturação do mercado imobiliário e das medidas para minimizar os efeitos da crise econômica mundial, pondo em marcha o social-liberalismo. Foram destinados R$ 16 bilhões de 2009 a 2012, com produção de 2 milhões de unidades habitacionais pelo PMCMV. Contudo, pelo caráter privilegiador do produtor privado, o PMCMV fez com que o mercado imobiliário continuasse a realizar a punção de parte de fundo público no desenvolvimento de projetos que fortalecem a periferização, o bloqueio a cidade para os trabalhadores e a redução a responsabilidade do Estado sob a política de habitação social como direito humano.

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The UK government is committed to effectively implement a viable sustainable agenda in the social housing sector. To this end housing associations and local authorities are being encouraged to improve the environmental performance of their new and existing homes. Whilst much attention has been focused on new housing (e.g. the Code for Sustainable Homes) little effort has been focussed on improving the 3.9 (approx) million homes maintained and managed by the public sector (in England), which, given the low rate of new build and demolition (<1% in England), will represent approximately 70% of the public housing stock in 2050. Thus, if UK is to achieve sustainable public housing the major effort will have to focus on the existing stock. However, interpreting the sustainability agenda for an existing housing portfolio is not a straight foreword activity. In addition to finding a ‘technical’ solution, landlords also haveto address the socio-economic issues that balance quality of expectations of tenants with the economic realities of funding social housing refurbishment. This paper will report the findings of a qualitative study (participatory approach) that examined the processes by which a large public landlord sought to develop a long-term sustainable housing strategy. Through a series of individual meetings and group workshops the research team identified: committed leadership; attitudes towards technology; social awareness; and collective understanding of the sustainability agenda as key issues that the organisation needed to address in developing a robust and defendable refurbishment strategy. The paper concludes that the challenges faced by the landlord in improving the sustainability of their existing stock are not primarily technical, but socio-economic. Further, while the economic challenges: initial capital cost; lack of funding; and pay-back periods can be overcome, if the political will exists, by fiscal measures; the social challenges: health & wellbeing; poverty; security; space needs; behaviour change; education; and trust; are much more complex in nature and will require a coordinated approach from all the stakeholders involved in the wider community if they are to be effectively addressed. The key challenge to public housing landlords is to develop mechanisms that can identify and interpret the complex nature of the social sustainability agenda in a way that reflects local aspirations (although the authors believe the factors will exist in all social housing communities, their relative importance is likely to vary between communities) whilst addressing Government agendas.

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This paper reviews the effect of devolution on housing policy and practice in Northern Ireland. It outlines the history and context of devolution and housing policy in Northern Ireland, including the legacy and persistence of intense social conflict. Current devolution arrangements are reviewed, including the implications of enforced coalition for policy governance. The paper focuses on three dimensions of housing and housing-related policy development and implementation: social housing, especially the distinctive history and changing organisation of social housing provision; policies affecting the housing market, including the changing regime for spatial planning; and, regeneration and tenant participation. The paper argues that housing policy has tended to converge with policies in England, rather than moving towards a distinctively local agenda. Local political agendas remain dominated by disagreements over constitutional status, thus policy formulation is determined more by officials than by elected politicians.

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A central element in the privatization of council housing has been the development of stock transfer policy. A variety of perspectives on this process have been explored including the impact on accountability relations; however, the tenants’ experience is almost completely absent from this literature. The paper develops a case study that draws on the experience of the tenants involved in a stock transfer. In the process stock transfers, and related accountability relations, are shown to be contested with tenant-led campaigns challenging this neoliberal inspired policy. The case study illustrates the power and financial resource asymmetries in transfer campaigns with a range of anti-democratic tactics employed by those pursuing the transfer. On the basis of a critique of neoliberalism, the stock transfer process is seen as an attack on the previous democratic control of council housing, which is replaced with ‘governance by experts and elites’ and private sector inspired corporate governance forms of accountability. Thus the paper seeks to answer two questions; how democratic is the transfer process and what are the long-term implications for democratic accountability in the social housing sector.

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Rising levels of urban deprivation and a perception that poverty has become more concentrated in such areas and has taken on a qualitatively different character have provoked a variety of popular and academic responses. The potentially most fruitful set of hypotheses focuses on the unintended of weak labour force attachment and social isolation is perceived to lead to behaviour and orientations that contribute to a vicious circle of deprivation. In examining the value of this conceptual framework in the Irish case we proceed by measuring directly the social-psychological factors which ave hypothesized to mediate the 'underclass' process.

A significantly higher level of poverty is found in urban public-sector tenant households. This finding cannot be accounted for entirely by socio-demographic differences. It is the assessment of this net or residual effect that is crucial to an evaluation of vicious circle explanations. Controlling for the critical social-psychological factors we found that net effect was reduced by less than a quarter and concluded that the remaining effect is more plausibly attributed to the role of selection than to underclass processes. Analysis of the changing relationship between urban public-sector tenancy and poverty provides support for this interpretation.

For the main part the distinctiveness of social housing tenants is a consequence of the disadvantages they stiffer in relation to employment opportunities and living standards. Ultimately it is these problems that policy interventions, whatever the level at which they take place, must address.