184 resultados para Pasquali, LuigiPasquali, LuigiLuigiPasquali
Resumo:
In sepsis, toll-like receptor (TLR)-4 modulates the migration of neutrophils to infectious foci, favoring bacteremia and mortality. In experimental sepsis, organ dysfunction and cytokines released by activated macrophages can be reduced by gastrin-releasing peptide (GRP) receptor (GRPR) antagonist RC-3095. Here we report a link between GRPR and TLR-4 in experimental models and in sepsis patients. RAW 264.7 culture cells were exposed to lipopolysaccharide (LPS) or tumor necrosis factor (TNF)-alpha and RC-3095 (10 ng/mL), Male Wistar rats were subjected to cecal ligation and puncture (CLP), and RC-3095 was administered (3 mg/kg, subcutaneously); after 6 h, we removed the blood, bronchoalveolar lavage, peritoneal lavage and lung. Human patients with a clinical diagnosis of sepsis received a continuous infusion with RC-3095 (3 mg/kg, intravenous) over a period of 12 h, and plasma was collected before and after RC-3095 administration and, in a different set of patients with systemic inflammatory response syndrome (SIRS) or sepsis. GRP plasma levels were determined. RC-3095 inhibited TLR-4, extracellular-signal-related kinase (ERK)-1/2, Jun NH2-terminal kinase (JNK) and Akt and decreased activation of activator protein 1 (AP-1), nuclear factor (NF)-kappa B and interleukin (IL)-6 in macrophages stimulated by LPS. It also decreased IL-6 release from macrophages stimulated by TNF-alpha. RC-3095 treatment in CLP rats decreased lung TLR-4, reduced the migration of cells to the lung and reduced systemic cytokines and bacterial dissemination. Patients with sepsis and systemic inflammatory response syndrome have elevated plasma levels of GRP which associates with clinical outcome in the sepsis patients. These findings highlight the role of GRPR signaling in sepsis outcome and the beneficial action of GRPR antagonists in controlling the inflammatory response in sepsis through a mechanism involving at least inhibition of TLR-4 signaling. Online address: http://www.molmed.org doi: 10.2119/molmed.2012.00083
Resumo:
La ricerca impostata considera campi disciplinari specifici e distinti, verso la loro integrazione, mirando a produrre un avanzamento relativo alla scienza della voce attraverso la pratica e lo studio della sua applicazione in campo artistico. A partire dall’analisi delle teorie novecentesche relative alla fonazione nel mondo della scena (Antonin Artaud, Stanislavskij e altri) per giungere alle acquisizioni prodotte dalle terapie corporee e vocali (Tomatis, Lowen, Wilfart in particolare), Marco Galignano ha sviluppato un percorso originale che è passato inoltre attraverso lo studio della pratica di una serie di artisti contemporanei (tra cui Baliani, Belli, Bergonzoni, Jodorowski, Hera, Lucenti e Manfredini) e di pedagoghi e terapeuti (da Serge Wilfart al maestro Paolo Zedda). Galignano ha inoltre riferito, nel suo lavoro, gli esiti della sua personale esperienza di formatore, sviluppata a Bologna all’interno di diversi Dipartimenti dell’Università Alma Mater, del Conservatorio di Musica G.B. Martini, dell’Accademia di Belle Arti e del Teatro Duse in particolare. L’obiettivo della tesi è dunque quello di fondare le basi teoriche per una rinnovata pedagogia vocale, a partire dalla possibile riscoperta del suono naturale fino a giungere alle potenzialità terapeutiche ed artistiche del linguaggio. Gli obiettivi di questo lavoro contemplano l’istituzione di una nuova modalità pedagogica, la sua diffusione attraverso una presentazione opportunamente composta e la sua inscrizione in diverse occorrenze artistiche e professionali. Molte le personalità di spicco del panorama internazionale della scienza e dell’arte della voce che hanno contribuito, negli anni, alla presente ricerca: Francesca Della Monica, insegnante di canto e performer, Tiziana Fuschini, logopedista, Franco Fussi, foniatra, Silvia Magnani, foniatra ed esperta di teatro, Gianpaolo Mignardi, logopedista, Dimitri Pasquali, pedagogo, Livio Presutti, medico chirurgo otorinolaringoiatra, Simonetta Selva, medico dello sport, Serge Wilfart, terapeuta della voce, Paolo Zedda, professore di canto in diverse realtà e Maestro di dizione al Conservatorio Nazionale di Parigi, e molti altri, oltre agli artisti citati in fondo, con le loro ricerche hanno contribuito direttamente alla redazione dell’elaborato finale, che mira a fondare le basi di una rinnovata pedagogia vocale per il teatro in Italia. La ricerca vuole infatti colmare in parte la penuria di apporti scientifici specificamente rivolti alla formazione vocale dell’attore teatrale. II lavoro vorrebbe inoltre raccogliere l’eredita di quei teorici, maestri e registi-pedagoghi che nel Novecento hanno posto le basi per la formazione dell’attore, e al tempo stesso prolungare la linea genealogica che da Stanislavskji trascorre in Grotowski, senza escludere esperienze fondate su presupposti alternativi alla formazione del repertorio vocale del performer: psicofisicità, terapie olistiche, fisica quantistica. Come accennato, una parte della ricerca è stata condotta in collaborazione col Prof. Franco Fussi, correlatore, e grazie al lavoro di redazione nel gruppo della rivista Culture Teatrali, diretto da Marco De Marinis, relatore. II percorso ha inteso infatti sviluppare alcune delle linee di ricerca aperte da Fussi virandole verso lo specifico dell’attività e del training vocale dell’attore, e ha avuto una tappa di verifica rilevante nel Convegno Internazionale di Foniatria e Logopedia “La Voce Artistica” di cui Fussi è direttore, a cui Galignano ha partecipato in veste di relatore. 1. II concetto guida del lavoro di Galignano risiede nell’idea di vibrazione e nel rapporto che questa intrattiene col suono. Il suono, per l’essere umano, costituisce la base materiale della fonazione, del linguaggio codificato comunitariamente così come dei particolari idioletti in continua evoluzione, basi della comunicazione verbale e paraverbale. Il linguaggio umano è costituito principalmente da sonorità vocale e da articolazione consonantica (rumori), e cioè composto di suoni armonici e di rumori prodotti da apparati articolari del corpo che risultano efficaci solo se integrati nel corpo da cui originano. A partire da un tentativo di definizione di salute corporea e di equilibrio psicofisico, attraverso l’analisi della rigenerazione cellulare e delle dinamiche comportamentali, Galignano definisce scientificamente la lingua parlata come emersione di codici comunicativi che originano da una schematizzazione del mondo intimo-personale del soggetto e si fondano su memorie molecolari, sull’attitudine comportamentale abituale, tra spontaneità, automatismi e capacità episodica di attenzione psicofisica. Ciò costituisce, per Galignano, la “risonanza olistica” alla base dell’efficacia comunicativa in sede pedagogica. L’argomento, che verrà sviluppato per la presentazione editoriale dell’elaborato e di cui la tesi di dottorato è solo una prima tappa in fieri, è stato sviscerato anche sulla base di nozioni di fisica classica e di fisica quantistica. Ciò senza dimenticare gli studi approfonditi sulla vocalità in ambito filosofico, da Bologna a Cavarero, da Napolitano a Zumthor. La tesi è composta attraverso una progressione che, a partire da una dichiarazione di poetica, trascorre poi verso l’analisi della fisiologia e della psicologia della voce, per approdare a una zona di approfondimento scientifico, teorico ed empirico, di una serie di metodi d’avanguardia di abilitazione e riabilitazione. In ultimo, come appendice, vengono riferiti i risultati del percorso laboratoriale condotto nel corso degli anni del dottorato di ricerca. Le esperienze sul campo maturate nell’ambito dell’attività pedagogica e laboratoriale si sono inoltre sviluppate a partire da un Progetto Strategico d’Ateneo dell’Università di Bologna intitolato “La Voce nel Corpo. La Recitazione e il Movimento Coreografico”, di cui Marco Galignano è responsabile scientifico. Un tempo specifico della tesi di dottorato è dunque composto a partire dai risultati maturati attraverso le varie azioni, laboratoriali e artistiche, che fin qui il progetto “La Voce nel Corpo” ha prodotto. In definitiva, attraverso il tessuto composto da esperienze pedagogiche, pratica artistica e ricerca scientifica, la tesi di dottorato di Galignano, work in progress, mira a comporre un sistema integrato, teorico-pratico, per l’insegnamento e la trasmissione di una specifica tecnica vocale calata nella pratica attoriale, ma utile a fini ulteriori, da quello riabilitativo fino alle tecniche di cura del sé su cui s’e appuntata la riflessione filosofica erede della teoresi artaudiana. La parte conclusiva della ricerca riguarda i suoi possibili futuri sviluppi, specifici, impostati attraverso la collaborazione, attuale, passata o in divenire, con artisti quali Marco Baliani, Matteo Belli, Alessandro Bergonzoni, Albert Hera, Michela Lucenti, Danio Manfredini e altri a cui Marco Galignano è particolarmente riconoscente.
Resumo:
Lo studio compiuto in questa tesi è posto ad identificare i caratteri ricorrenti dell'architettura spontanea della Romagna toscana al fine di definire una strategia di riconquista territoriale. La zona è infatti caratterizzata da un forte abbandono, causa del degrado e perdita di tutti quei manufatti simbolo della storia e cultura particolari dell'area. Osservando i processi di mutazione dei singoli insediativi storici, una serie di nuove azioni viene identificata e, tramite queste, delineate le linee guida compositive per l'inserimento di un nuovo nucleo all'interno degli edifici rurali allo stato di rudere. Insieme a processi di associazione e mutazione, viene fornita un'analisi della relazione che questi hanno con l'assetto morfologico delle vallate, combinando un sistema modulare e ripetitivo con quello della realtà fisica. Infine è proposto un esempio progettuale, dove le dinamiche prima teorizzate vengono esposte attraverso le necessità del progetto architettonico.
Resumo:
Salmonella enterica serovar Typhimurium has long been recognised as a zoonotic pathogen of economic significance in animals and humans. Attempts to protect humans and livestock may be based on immunization with vaccines aimed to induce a protective response. We recently demonstrated that the oral administration of a Salmonella enterica serovar Typhimurium strain unable to synthesize the zinc transporter ZnuABC is able to protect mice against systemic salmonellosis induced by a virulent homologous challenge. This finding suggested that this mutant strain could represent an interesting candidate vaccine for mucosal delivery. In this study, the protective effect of this Salmonella strain was tested in a streptomycin-pretreated mouse model of salmonellosis that is distinguished by the capability of evoking typhlitis and colitis. The here reported results demonstrate that mice immunized with Salmonella enterica serovar Typhimurium (S. Typhimurium) SA186 survive to the intestinal challenge and, compared to control mice, show a reduced number of virulent bacteria in the gut, with milder signs of inflammation. This study demonstrates that the oral administration a of S. Typhimurium strain lacking ZnuABC is able to elicit an effective immune response which protects mice against intestinal S. Typhimurium infection. These results, collectively, suggest that the streptomycin-pretreated mouse model of S. typhimurium infection can represent a valuable tool to screen S. typhimurium attenuated mutant strains and potentially help to assess their protective efficacy as potential live vaccines.
Resumo:
Andrea Memmo ist in der Geschichte der Architekturtheorie vor allem deswegen bekannt, weil er durch die Veröffentlichung der 'Elementi d'architettura lodoliana, ossia l'arte del fabricare con solidità scientifica e con eleganza non capricciosa' (Rom 1786) entscheidend dazu beigetragen hat, die originellen architektonischen Konzepte der Nachwelt zu überliefern, die der venezianische Franziskaner Carlo Lodoli zwischen 1730 und 1750 mündlich verbreitet hatte. Der vorliegende Beitrag unternimmt es, anhand des bislang für verloren gehaltenen 'Piano Accademico', den Memmo um 1767 für die venezianische Akademie zum Zwecke der Unterrichtsreform der bildenden Künste (Skulptur, Malerei und Architektur) ausgearbeitet hatte, klarzustellen, welche wichtige Rolle der Aufenthalt in Rom für Memmo gespielt hat. Dies wird auch durch die Briefe belegt, die er während der Ausarbeitung seines Werkes über Lodoli verfasst hatte. Im Rom der 1780er Jahre waren für ihn ausschlaggebend 1. die Beziehungen zur dortigen Accademia di S. Luca und 2. seine Freundschaft zum spanische Botschafter José Nicolas de Azara. Azara hatte ihn dazu ermutigt, über den Padre Lodoli zu schreiben, um dessen Gedanken denen des mit Azara befreundeten Francesco Milizia gegenüberzustellen.
Resumo:
Las relaciones interpersonales de la actualidad presentan rasgos que las asemejan a relaciones de consumo, descartables e inestables y en las que se entrevé un creciente grado de desinterés hacia el otro. Partimos desde una descripción de la posmodernidad, del modelo de sujeto que ella privilegia y de una caracterización de las relaciones interpersonales que se tejen en este marco para contraponer un modelo de comunicación diferente, basado en el trabajo de Antonio Pasquali.
Long-term time-series of mesozooplankton biomass in the Gulf of Naples, data for the years 2005-2006
Resumo:
The MARECHIARA-mesozooplankton dataset contains mesozooplankton data collected in the ongoing time-series at Sation MC (40°48.5' N, 14°15' E) in the Gulf of Naples. This dataset spans over the period 1984-2006 and contains data of mesozooplankton abundance and species composition as well as biomass (as dry weight). Mesozooplankton was regularly sampled in 1984-1990 and 1995-2006, only a few samples were collected in 1991-1992 and no samples in 1993-1994. During the first period of the series sampling frequency was fortnightly, and weekly since 1995.
Long-term time-series of mesozooplankton biomass in the Gulf of Naples, data for the years 2001-2004
Long-term time-series of mesozooplankton biomass in the Gulf of Naples, data for the years 1995-2000
Long-term time-series of mesozooplankton biomass in the Gulf of Naples, data for the years 1984-1992